CONFERENZADEL TRAFFICO DI RIVA DEL GARDA.
ASAPS E SICURSTRADA, INSIEME AD ALTREASSOCIAZIONI, RIBADISCONO IL LORO NO AI 160 KM/h NELLE AUTOSTRADE A 3 CORSIE.
Laconferenza
del traffico di Riva del Garda è una buona occasione per ASAPS
eSicurstrada, presenti con uno stand all’incontro annuale dell’ACI,per
ribadire il loro netto no, insieme ad altre associazioni di settore,
allaproposta di elevare a 160 Km/h il limite nelle autostrade a 3
corsie.
Se la proposta del ministro
Lunardi può essere interpretata come untentativo per realizzare
consenso a buon mercato in un Paese che sente piùforte la vocazione
alla velocità che quella del buon senso e della sicurezza,nonostante i
7.000 morti (nei primi 7 giorni dal sinistro, altrimenti se nedevono
contabilizzare circa 9.000), di cui circa 800 nelle autostrade e
300.000feriti, sorprende che si voglia far passare questo provvedimento
addiritturacome un (assurdo) contributo alla sicurezza (??).
Per
questo ASAPS e Sicurstrada presentano a Riva del Garda un
opuscolointitolato: “E’ MEGLIO PERDERE UN SECONDO DELLA VITA CHE LA
VITA IN UNSECONDO - 160 BUONI MOTIVI PER DIRE NO AI 160”.
Poiché un no ad un provvedimento deveessere motivato ecco alcuni argomenti significativi:
- Sostenere
che la velocità non è sempre la principale causa di incidentistradali è
una grave mistificazione che rasenta la volontà di realizzare
unaopportunistica disinformazione.
La velocità in tutti gli studi
realizzati è sempre la prima causa o concausadegli incidenti stradali o
comunque della loro gravità.
- Il superamento dei limiti di velocità, secondo le più recentiinchieste, è la violazione più comune per ammissione degli stessiautomobilisti.
- Sostenere che la maggior parte degli incidentistradali si realizza nei centri abitati è una verità solo parziale, vediamo dianalizzare questo aspetto:
neicentri abitati si verifica il 74% degli incidenti, col 71% deiferiti e il 41% dei morti!
Questosignifica allora che nella restante rete stradale extraurbana si verifica soloil 26% degli incidenti, però con il 59% dei morti!
- Il paragone fra sinistrosità autostradale e sinistrosità urbana nonregge. Infatti si deve considerare che nelle autostrade non circolano lecategorie a maggior rischio, cioè gli utenti deboli della strada: i pedoni(circa 850 morti l’anno) i ciclisti (400 morti l’anno), iciclomotoristi (circa 700 morti l’anno). Nella rete autostradale nonesiste poi un fattore di rischio basilare: gli incroci a raso, semaforizzati esolo segnalati.
- Nonostante questo nella rete autostradale di 6.500 Km, si contanoogni anno circa 800 morti e 24.000 feriti in 14.000incidenti.
- Se spalmassimo questa proporzione sui restanti 290.000 Km distrade statali, provinciali, comunali,
extraurbane e urbane,conterremmo ogni giorno più di 100 morti e 3000 feriti, cioè 36.000morti e un
milione di feritil’anno.
- L’elevazione dei limiti di velocità in autostrada avrebbe un effettopsicologico dirompente non solo per la rete autostradale ma anche per quellaesterna. Già in parte lo si è visto l’estate scorsa dopo l’annuncio dellaproposta.
- Sostenere che si tratta di una presa d’atto in quanto già oggi illimite viene ampiamente superato, è solo una autodenuncia dell’impotenzadello Stato a fare osservare le regole che si è dato. L’elevazione dellavelocità diventerà una sorta di condono a favore degli automobilisti piùspericolati. Anche il furto in molte realtà è diffusissimo e impunito, non perquesto si è depenalizzato ancora tale reato contro il patrimonio.
- Dovrebbe essere proprio lo Stato ad imporre il rispetto di questa regola,potenziando i servizi della Polizia Stradale, ma soprattutto permettendo, cosìcome in altri stati, il sistema del controllo elettronico a distanza conmisurazione della velocità, ripresa della targa e notifica in tempi successivi.
Sideve rendere pressoché certa la sanzione e non pressoché certa la possibilitàdi farla franca. Come mai il Parlamento ha respinto questa ipotesi nella leggedelega approvata recentemente per la modifica al CdS? Questa sarebbe la verasoluzione per rendere certa la sanzione.
- Cosa accadrà poi quando si avrà la cognizione che neanche i 160Km/h sono rispettati? Si porterà il limite a 200 Km/h?
- Rispettare i limiti dei 130 Km/h è quasi impossibile per gliitaliani? Nulla di più falso. A parte il fatto che fino a 137 Km/h nonè applicabile alcuna sanzione, come mai quando noi italiani viaggiamoall’estero come nelle confinanti Austria, Slovenia e Svizzera, siamo molto piùattenti ai limiti e meno aggressivi?
Forseperché in quegli stati esistono buone possibilità di essere severamentesanzionati?
- In diversi Statidegli USA, il limite nelle autostrade è di 65 miglia (circa 105 km/h), inquelle a tre corsie è
abbassato a 55miglia (circa 90 km/h). Come mai?
- Affermare che le vetture di oggi hanno sistemi di frenata e di protezionepassiva che possono permettere simili velocità significa dimenticare che ilparco veicolare italiano percentualmente il più ampio d’Europa, ha una vitamedia di 8-9 anni e non tutti i veicoli hanno caratteristiche adeguate.
- Ad ogni modo i maggiori sostenitori di queste tesi come i gestori deicorsi di guida sicura dicono anche che il 90% degli automobilistiitaliani non sa guidare adeguatamente in autostrada. Sono quegli stessiautomobilisti, muniti di patente, che si vorrebbe però far andare fino ai 160Km/h!
- Come si giustificherebbe il nuovo limite di fronte all’Ue? Con i 160Km/h in autostrada saremmo l’unico Paese d’Europa a stabilire una velocitàmassima così elevata.
- Come si concilierebbe tutto questo con la richiesta di abbassare lasinistrosità stradale entro il 2010 del 40% nel nostro Paese, che negliultimi anni sta facendo segnare preoccupanti performances negative in questosenso?
- La media delle cosiddette fuoriuscite per sbandamento, cioè incidentinei quali il veicolo non coinvolge altri protagonisti, ma esce dalla sedestradale da solo, è del 30-35% circa. In autostrada, specie nel periodoestivo, questa tipologia supera abbondantemente il 50-55% dellasinistrosità mortale. Ciò è dovuto solo alla stanchezza, al sonno o forseanche a velocità inadeguata?
- L’automobilista sa in quanti metri si ferma una autovetturaconsiderando tempi di reazione medi di un secondo, strada asciutta e gommaturabuona?
Eccola risposta.
- Secondo un’inchiesta promossa da ASAPS fra gli operatori della Stradaleche operano quotidianamente in autostrada, la totalità si è dichiarataassolutamente contraria ai nuovi limiti. Alcuni dei più esperti hanno ricordatoche l’unico periodo nel quale il servizio in autostrada si era reso piùsicuro, è stato quello del Decreto Ferri dei 110 Km/h.
- La rete autostradale italiana, la 3^ per estensione rispetto agliabitanti negli anni 60, oggi è diventata l’11^ in Europa! Negli ultimi20 anni la rete è stata ampliata del 9-10% circa, il trafficoautostradale e aumentato del 114%, con un traffico pesante su gomma chesupera il 75% del trasportato globale.
- Si pone quindi un reale problema di inadeguatezza delle strutture che èauspicabile venga affrontato quanto prima e che entro 5-7 anni ci riportisu parametri più adeguati a livello Europeo.
- La saturazione di oggi non si può certo risolvere aumentando i limiti a 160Km/h anzi!
- Inoltre ad una maggiore velocità corrisponde l’emissione di unamaggiore quantità di gas nocivi, con un aumento dell’inquinamento propriomentre ci si sta impegnando per ridurlo.
Ilvero problema, a causa del traffico intenso, dei cantieri e dei circa 100incidenti che avvengono ogni giorno sulle autostrade è quello di quandoarrivare.
Aumentando la velocità aumenterebbero automaticamente gli incidenti e quindi leinterruzioni nel traffico.
Disciplinando la velocità e, per assurdo, diminuendo di 10-20 Km/h,probabilmente, nelle percorrenze annue arriveremmo a destinazione tuttimediamente prima.
Forlì,19 ottobre 2001