![]() Foto il Centauro
Può sembrare perfino riduttivo parlare di week-end di sangue sulle strade. Il terzo fine settimana di maggio costituisce una vera tragedia per la società. Sulla base dei soli rilievi della Polizia Stradale e dei Carabinieri ai quali si dovranno poi aggiungere anche i dati dei rilievi delle Polizie Locali (qualcuno ci dovrà pur spiegare prima o poi come mai non si riesca ad avere in tempo reale, come in tutti gli altri paesi europei, i dati completi di tutte le forze di polizia operative sulle strade), il terzo fine settimana di maggio ha fatto segnare ben 3 “record” in un colpo solo. Maggior numero complessivo di
vittime fra i fine settimana del 2007, ben 53 (il precedente primato era
di 44 vittime nel fine settimana del 6-9 aprile 2007), maggior numero di
vittime fra i giovani sotto i 30 anni, 30 in totale pari al 56,6% (il
precedente primato con 22 vittime risaliva al fine settimana del 2-4
aprile 2007), la triste media dei giovani vittime della strada è del 41%. Tragico record anche fra le
vittime delle due ruote. Su 43 incidenti mortali ben 29, pari
al 67,4% hanno coinvolto
motocicli e ciclomotori una vera mattanza, rispetto alla già alta media del 34%
che ha coinvolto questa rischiosa categoria da inizio anno. Infatti la
settimana segna il record di vittime e non di incidenti, forse proprio per il
coinvolgimento di tantissimi dueruotisti. Di fronte a questa sequela di
primati, uno più tragico dell’altro, ci domandiamo se i vertici delle
istituzioni non ritengano di adottare finalmente seri provvedimenti capaci di
invertire questa allarmante situazione. Le leve attivabili rimangono
sempre le solite, educazione stradale e formazione, ma in questo caso si tratta
di un investimento per il futuro non proprio prossimo, l’altra leva attivabile
da subito è quella delle leggi e dei
controlli. Non abbiamo notizie confortanti
sull’iter del DDL di modifica del CdS, altre leggi a caratura più politica,
sembrano avere la precedenza. In merito ai controlli, la situazione è, a dir
poco, di chiara insufficienza. Al di là di un opportuno e mai realizzato coordinamento
delle forze di polizia, serve un ripianamento dell’organico della Polizia
Stradale, sempre inseguito, promesso e mai realizzato. E’ forte l’esigenza di un’unica
cabina di regia capace di monitorare il fenomeno infortunistico, di capire come
e perché si contano tanti incidenti e tanti plurimortali. Con quali modalità
avvengono. Negli stati che stanno decisamente migliorando la loro situazione
degli incidenti (Francia in testa), tutto questo è stato fatto. Ci si rende conto a Roma che una
condizione del genere non può continuare? Ci si rende conto dei costi per la società per i 53 morti e per la scomparsa di 30 produttivi
giovani sotto i 30 anni, e quelli esorbitanti della sanità e dello stato
sociale per 1.000 feriti? Forlì, lì 21 maggio 2007
Giordano Biserni
Presidente Asaps |
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