MERCIPERICOLOSE:
UN RISCHIO ELEVATO ORMAI QUOTIDIANO
Il
grave incidente stradale verificatosi oggi sulla A/1 fra Parma e Reggio
E.,nel quale è stato disperso il contenuto di un significativo
quantitativo diacido nitrico, con oggettivo rischio per la popolazione,
ripropone unevidente allarme sociale costituito dal transito quotidiano
di decine ditipologie di merci pericolose (infiammabili, inquinanti, esplodenti,radioattive) liquide, solide o gassose, su alcune decine di migliaia diautocarri che ogni giorno percorrono la nostra rete stradale.
In
particolare il rischio, finoad oggi ancora sottovalutato, diventa
sempre più minaccioso ove si consideriche larga parte di questi
trasporti, ricadenti sotto la normativa ADR, percorrela rete
autostradale lambendo le periferie di grossi agglomerati urbani.
Spesso
questo avviene superandoi previsti (bassi) limiti di velocità per
questa categoria di veicoli efrequentemente superando i tempi di guida
dei conducenti.
Si
consideri inoltre che ilnostro Paese è attraversato da una serie
innumerevole di viadotti e soprattuttoda una rete di gallerie che
sfiora i 1200 Km, tratti nei quali il rischiodiventa esponenziale e
anche alcune sostanze non classificate come a rischioelevato, diventano
in caso di incendio micidiali (si ricordi la margherinatrasportata da
un Tir nel disastro del Monte Bianco).
In
considerazione delle attualiinsufficienti garanzie e degli
insufficienti controlli, in questi anni,nonostante gli sforzi della
Polizia Stradale, ancora scarsamenteincentivati, c’è da domandarsi se
alcune tipologie di prodotti ad elevatorischio possano continuare a
transitare sulla rete autostradale, o in alcunitratti di questa, nella
quale si continua ad impedire di fatto il governo dellevelocità
consentite dei veicoli e in assenza di un auspicabile
controllopuntuale sulle condizioni dei carichi a rischio alla partenza.
Peraltro,
alcune tipologie ditrasporto di merci pericolose potrebbero diventare
un facile bersaglio anche perespressioni terroristiche.
Forlì,2 ottobre 2001
Giordano Biserni
Presidente Asaps