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Rassegna stampa Alcol e guida del 22 maggio 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

VIVIMILANO – CORRIERE DELLA SERA

Il locale di corso Como Bicchieri salutisti: «Troppo alcol uccide»

Al Dom Cafè un’originale iniziativa per sensibilizzare sui pericoli derivanti dall’abuso del consumo di alcolici.

Sulla falsariga delle diciture obbligatorie che tanti incalliti fumatori si sono abituati a leggere in bella vista su tutti i pacchetti di sigarette, un imprenditore della notte milanese si fa precursore di una lodevole campagna di sensibilizzazione che ci si augura possa essere presto imitata da altri locali o produttori di bevande alcoliche. Così da alcuni giorni al Dom Cafè (c.so Como 5, tel. 02.29017379) gli avventori si vedono servire i cocktail preferiti in alcuni bicchieri brandizzati con il nome del locale da una parte e una scritta choc dall’altra: «Troppo alcol uccide». L’idea nasce a Marco De Padova (socio del locale e noto imprenditore della nightlife milanese) che da tempo sentiva l’esigenza di fare qualcosa per contrastare la pressione di stampa e pubblico nei confronti dei locali che somministrano alcolici, spesso additati come i principali responsabili di alcune delle cosiddette stragi del sabato sera.

NEL DEHORS - «Mi sono detto: l’alcol miete più vittime di ogni altra cosa. Anche noi possiamo e dobbiamo sensibilizzare i giovani sui pericoli di un consumo sconsiderato di alcol» ci dice De Padova mentre ci serve un fresco mojito. Siamo di fronte a un’anticipazione dei tempi? Chi lo può dire. Sicuramente dopo un primo momento di riflessione gli avventori sembrano apprezzare e condividere l’iniziativa. Cristina, shopping assistant, commenta: «Coraggioso, ma intelligente». E Roberto, giovane commercialista: «Era ora. Sono completamente d’accordo». Intanto entrambi sorseggiano i loro cocktail nel dehors del locale in mezzo alla frequentata isola pedonale di corso Como. Per i lettori di Vivimilano.it, che presenteranno questo coupon al momento dell’ordinazione, il bicchiere «Troppo alcol uccide» viene dato in omaggio.

ANALCOLICI - Nessun effetto sulla fortuna del locale che continua a essere una delle mete privilegiate dai nottambuli della zona per aperitivi e dopocena. D’altronde la qualità delle bevande servite è garantita dall’abile barman Alessandro Soncin, a cui, peraltro, vengono sempre più spesso richiesti i suoi ottimi analcolici a base di frutta fresca. Basta indicargli la base, tra fragola, cocco, ananas o maracuja e poi lasciare alla sua fantasia nel miscelare ottimi «beveroni» che sembrano più dei frullati che dei semplici drink. Altre peculiarità del Dom Cafè sono i jumbo, enormi vasi dove il drink preferito viene servito per otto persone (a 60 €), e i chupiti al metro, dove su un’asse di legno sono posizionati 11 bicchierini per uno shot di rum, vodka o tequila (a 50 €).

BRASILE - L’aperitivo a 7 €, dalle 17.30 alle 21.30, prevede il servizio al tavolo di un piatto di pasta o riso (freddi vista la stagione) e un buffet a cui rifornirsi di ogni tipo di insalatone, con verdure fresche, salumi e formaggi. Ogni giovedì sera, dalle 22.00, il locale si trasforma in un piccolo angolo di Brasile con staff abbigliato a tema, ragazze brasiliane che fanno animazione e il djset di Ricky DuBra di Radio 105 che propone le migliori selezioni più calienti. Il martedì invece la serata è anni ’80 con il djset di Michelangelo e Roberto che mixano le hit dell’epoca, mentre sui vari plasma del locale gira una compilation di tanti video di quegli anni.

Claudio Burdi


IL GAZZETTINO (PADOVA)

L’UOMO HA TENTATO DI AGGREDIRE LA COPPIA CHE LO STAVA OSPITANDO 

Romeno semina il terrore a casa degli amici

 Ha seminato il terrore a casa del coppia di amici che ospitavano lui e un suo conoscente. Entrambi ubriachi, i due uomini hanno sfasciato la casa dei coniugi a colpi di mazza di legno e c’è voluto l’intervento della polizia che per evitare che le cose finissero in tragedia. Nei confronti dell’ospite e del suo amico è scattata la denuncia a piede libero per danneggiamento e minacce. Romeni, uno è un quarantaquattrenne e l’altro un quarantaduenne.

Teatro della follia è un appartamento di via Bernardi dove abitano un romeno quarantenne e la moglie trentaseienne. Una coppia di immigrati regolari che ha anche una bambina di dieci mesi. È mezzanotte e mezza di domenica quando il quarantaquattrenne rientra nella casa dove è ospitato assieme ad un amico. Sia l’uno che l’altro sono ubriachi fradici. Così il proprietario dell’abitazione li invita a non far confusione, a star calmi. Niente da fare, anzi il quarantaquattrenne tenta pure di allungare le mani sulla moglie dell’amico. A questo punto il marito interviene con fermezza e caccia via l’amico e il suo conoscente. La storia sembra finire così. Invece no. Mezz’ora dopo la coppia sente un rumore spaventoso provenire dal soggiorno. Sono i due connazionali che stanno sfasciando una finestra per entrare nell’abitazione, cosa che riescono a fare. Un uomo ha una mazza di legno, l’altro un coltello. I due sono ancora ubriachi e spaccano tutto quel che trovano, mobili compresi. Marito e moglie, in preda al terrore, si rifugiano in camera da letto assieme alla figlioletta e chiamano il 113. Un attimo dopo la coppia vedere la camera chiusa a chiave della loro stanza andare in frantumi. I due romeni pensano che sia finita, invece proprio in quel momento arrivano gli agenti. Gli aggressori, stavolta, sono costretti a tranquillizzarsi. Entrambi vengono portati in questura. Non hanno precedenti ma scatta la denuncia a piede libero.


IL GAZZETTINO (PADOVA)

MONSELICE L’onorevole Paola Goisis e il consigliere Santino Bozza propongono di vietare la somministrazione di alcolici dopo l’una di notte 

La Lega apre la battaglia "proibizionista" 

Contrari i gestori dei locali: «Siamo i tutori del popolo della notte, nessuno dà da bere ad uno che è già alticcio»

«Risulta che quattro ragazzi su dieci abusano dell’alcol. Sono i nostri figli - afferma Paola Goisis - che dall’inizio del terzo millennio sono stati vittime di 225 mila incidenti, con 2435 morti, 300 mila feriti. Un costo sociale di 335 mila euro all’anno. Numeri che fanno tremare i polsi».

La Lega Nord conduce la sua personalissima battaglia contro l’uso degli alcolici tra i giovani. «È una richiesta che parte dal basso - afferma Bozza - dalla gente comune. Mi fermano per strada chiedendomi d’intervenire. La gente di Costa Clacinara non ne può più di questa situazione. Nei fine settimana sono prigionieri in casa loro. Quando non si trovano davanti al portone di casa le poco gradite sorprese riconducibili ai bisogni fisiologici dei giovani che frequentano i locali notturni. Dobbiamo mettere fine a questa forma di degenerazione della nostra gioventù. Lo stordimento da alcol non può e non deve diventare un modello da tramandare nel futuro. Forse tanti di questi giovani quel futuro rischiano di non vederlo».

C’è da registrare, invece, un’alzata di scudi da parte de gestori dei locali pubblici della città della Rocca alla proposta Goisi-Bozza. «Non sono favorevole alla proposta - taglia corto Massimo Bernardi titolare del bar Maleva di piazza San Marco - e finirà per essere un autentico fallimento. I locali notturni di Monselice sono diventati un punto di aggregazione. Un bicchiere può essere un modo per incontrarsi e socializzare. Noi gestori siamo un po’ i tutori del popolo della notte. Alle esagerazioni, anche quelle della voce interveniamo. Ci ascoltano. Nessuno si azzarderebbe a dar da bere ad uno che è già alticcio. Anzi lo invitiamo a sedere con noi a smaltire i fumi dell’alcol prima di far rientro a casa».

Il segretario provinciale dell’Udc, Stefano Peraro, è giovane tra i giovani. Conosce quel mondo. Si è speso per realizzare alcuni importati progetti come l’uso dell’etilometro all’interno della festa della birra. «Il proibizionismo non ha mai pagato. I giovani l’alcol se lo portano appresso in auto. Bisogna continuare con interventi di prevenzione».

Orfeo Meneghetti


IL GAZZETTINO (PADOVA)

Pubblici esercenti: «Ritorno al passato»

Monselice. (O.M.) L’Appe mostra pollice verso alla proposta dell’onorevole Paola Goisis e del consigliere comunale della Lega Nord Santino Bozza di vietare la somministrazione di alcolici dopo l’una di notte nei locali pubblici della città della Rocca. «Fino a pochi mesi fa molti cittadini si lamentavano che la città di notte era senza vita - afferma Vittorio Lazzarin, presidente locale dell’Appe - una città quasi spettrale, per cui i giovani, ma anche i meno giovani, dovevano emigrare nei vicini centri per godersi le ore della notte nei locali notturni. Adesso che qualche locale ha trovato la formula vincente per fermare in città alla sera i giovani, anche quelli dei centri limitrofi, qualcuno vorrebbe ritornare al passato: ai locali chiusi, alle luci spente, ai tavolini e sedie accatastati in un angolo, alle strade deserte». I problemi giovanili, familiari e dell’intera società, che spesso emergono da situazioni di sballo, uso di droghe e abuso di alcol, trovano la categoria degli esercenti assolutamente sensibile. Le soluzioni non possono essere trovate imponendo ai gestori dei pubblici esercizi chiusure serali anticipate. «Le norme contro gli abusi ci sono e vanno però applicate attraverso una presenza costante delle forze dell’ordine ed un’ efficace e coordinata azione preventiva».


IL GAZZETTINO (PADOVA)

Monselice

Anime belle i leghisti. ...

Anime belle i leghisti. L’onorevole Paola Goisis e il consigliere comunale Santino Bozza, presentano, proprio oggi, a palazzo Tortorini la loro proposta: divieto di somministrazione degli alcoli nei locali notturni di Monselice oltre l’una di notte. Una sorta di atto d’amore verso i tanti giovani che abusano dell’alcol. Niente più sballi. Esistenze da salvare, prevenendo pericolose conseguenze. In particolare gli incidenti stradali dei fine settimana.


IL GAZZETTINO (UDINE)

TRIBUNALE 

Dopo l’aggressione da "Teresina" tutti scarcerati dal Gip con obbligo di firma

Udienza di convalida ieri dinanzi al giudice per le indagini preliminari Milocco di Udine dopo l’aggressione al locale "Teresina". Come si ricorderà il grave episodio si era verificato all’una di notte, sabato, quando era stato colpito selvaggiamente un diciasettenne. Il ragazzo faceva il banconiere all’interno dell’esercizio pubblico già in fase di chiusura e si era semplicemente limitato a dire a quattro avventori che cercavano di entrare che si stava per calare la saracinesca e che non venivano più servite bevande. Daniele Albini, il titolare, zio della vittima, aveva tentato di intervenire inutilmente. Uno di quei violenti, forse resi aggressivi dall’abuso alcolico, aveva trattenuto il minorenne e gli altri l’avevano preso a pugni, sferrandogli anche un colpo con una bottiglia e rompendogli due denti. Una volta giunta la richiesta di aiuto alla centrale operativa per risolvere la situazione la polizia era intervenuta con quattro pattuglie inoltre era stata chiesta la collaborazione del Radiomobile dei carabinieri. Ieri il Gip ha convalidato il provvedimento di arresto intervenuto nei confronti di Ronnie Zoratto, trentenne, del fratello David Zoratto, di 28 anni, e degli amici Fabrizio Sguatti, 35 anni, e Lino Flaugnacco, 41 anni, tutti udinesi, e li ha scarcerati disponendo per ciascuno la misura dell’obbligo di firma. Le accuse contestate al momento dell’arresto erano di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni gravi, minacce e, solo per Ronnie Zoratto, porto di armi bianche. Il pubblico ministero Alina Rossato aveva richiesto gli arresti domiciliari per Flaugnacco e per Ronnie Zoratto.


IL GAZZETTINO (VICENZA)

Dopo gli incidenti dello scorso fine settimana con cinque vittime il vicecomandante della Polstrada chiede prudenza ai giovani e promette 

«Contro le stragi potenzieremo i controlli» 

«Manderemo più pattuglie sulle strade anche se lavoriamo a organici ridotti». Inchiesta della Procura sullo schianto di Villaverla

 Vicenza

(D. V.) «Ragazzi, rispetto massimo del codice della strada. L’ebbrezza della velocità può costarvi la vita. Come pure un bicchiere di liquore. Non ci cascate».

È l’appello del vicecomandante della polizia stradale di Vicenza, l’ispettore superiore Roberto Besoli, all’indomani di un week end di sangue che è costato la vita a cinque giovani sulle strade dell’Alto Vicentino.

«Purtroppo - aggiunge Besoli - nonostante la campagna di informazione, le stragi si ripetono. L’inizio estate porta con sè un bilancio nero. Si corre, in moto. Si esce spesso la sera, magari dopo avere bevuto o fumato. Da parte nostra l’impegno è massimo. Cercheremo di intensificare i controlli nonostante la carenza di organico ci pesi sempre di più. Da parte degli automobilisti occorre invece responsabilità, ma siamo ancora molto lontani dai paesi del Nord Europa dove in gruppo c’è sempre quello che non beve e non fuma per poi mettersi alla guida e riaccompagnare in tutta sicurezza gli altri a casa».

Intanto la procura di Vicenza ha aperto un’inchiesta sull’incidente accaduto ieri lungo l’ex statale 349 a Villaverla, dove un motociclista, Giulio Parisotto, 21 anni, di Vicenza, via Zardo, si è schiantato contro un’Opel Astra guidata da Philip Yoe Frimpong, 29 anni, ghanese, residente a Malo. L’immigrato aveva svoltato a sinistra per entrare nel piazzale di un distributore di benzina, tagliando la strada alla moto. Ora è indagato per omicidio colposo.


IL GAZZETTINO (TREVISO)

Una pattuglia dei carabinieri è dovuta intervenire all’una di notte in piazza XXV Aprile per uno scontro tra due moldavi 

Furiosa lite tra cognati, un ferito grave 

Caduto a terra, un 32enne ha battuto la testa sul cordolo del marciapiede ed è in prognosi riservata

 Vittorio Veneto

(F.Fi.) Solo l’arrivo tempestivo di un’auto dei carabinieri dal vicino comando di via Boni, dopo la chiamata di alcuni dei residenti di piazza XXV Aprile, allarmati all’una di notte dalle urla che sentivano nel sottostante parcheggio, ha evitato che sabato notte una furiosa lite tra due cognati di nazionalità moldava potesse degenerare. Il bilancio non è stato comunque tanto leggero: un uomo versa in prognosi riservata all’ospedale di Belluno per un vasto trauma cranico contusivo, ma non sarebbe in pericolo di vita. L’altro per ora rischia la denuncia a piede libero per lesioni gravi, che sarà formalizzata una volta che i carabinieri avranno effettuato la ricostruzione e verificato quanto avvenuto nei dettagli. E’ successo nella notte tra sabato e domenica scorsi, poco dopo l’una proprio in piazza XXV Aprile quando Z.S., 28 anni e S.V. di 32, moldavi, entrambi operai e regolari, residenti in un appartamento i uno dei condomini adiacenti la piazza, hanno iniziato a discutere per motivi da ricercarsi nella sfera personale e famigliare. La discussione è proseguita in piazza e complice anche la quantità di bevande alcoliche che i due sono riusciti ad ingerire durante la serata, ha preso ben presto una brutta piega. Uno spintone, uno schiaffo, la replica, e ben presto dalle parole si è passati ai fatti e i due moldavi alla fine se le sono date di santa ragione. Questo finchè Z.S., risultato poi visibilmente ubriaco, ha colpito con più forza il cognato che ha perso l’equilibrio ed è caduto pesantemente a terra, battendo la testa su un cordolo del parcheggio, rimanendo stordito e sanguinando copiosamente. E’ riuscito comunque a rialzarsi da solo e quando sono arrivati i carabinieri S.V. è stato portato al pronto soccorso di Costa, dove viste le sue condizioni è stato disposto il trasferimento all’ospedale di Belluno.Qui è stato trattenuto in prognosi riservata e per qualche giorno rimarrà in osservazione per il trauma cranico subito. Z.S. è stato invece preso subito in custodia dai militari della stazione che hanno proceduto all’identificazione, e rilasciato in attesa di arrivare ad una certa ricostruzione dell’accaduto. Il cognato, oggi, sarà trasferito da Rianimazione a Neurochirurgia dell’ospedale San Martino di Belluno, e sarà sciolta la prognosi. L’uomo ha perso molto sangue, e in settimana, quando le sue condizioni si saranno stabilizzate, sarà sottoposto ad operazione chirurgica per consolidare le fratture al volto.


IL GAZZETTINO (VENEZIA)

INSEGUITO E FERMATO MENTRE ZIGZAGAVA PERICOLOSAMENTE PER LE STRADE DI SOTTOMARINA 

Ubriaco urta con l’auto il poliziotto che cerca di fermarlo  

Si tratta di un marocchino già conosciuto alle forze dell’ordine. Dovrà rispondere anche di lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale

 Chioggia

Zigzagava pericolosamente per le strade di Sottomarina ma l’intervento della Polizia ha permesso di evitare il peggio. Alla fine tutto si è risolto con l’arresto di un 44enne marocchino, che, domenica sera intorno alle 22, ubriaco fradicio, si era messo al volante della sua Renault Clio percorrendo ad andatura pericolosa gran parte di viale Mediterraneo. L’uomo è stato subito notato da alcuni esercenti della zona che hanno allertato il commissariato di Chioggia. Una volante si è subito gettata al suo inseguimento. All’arrivo dei poliziotti il 44enne marocchino si trovava all’altezza della rotonda che porta al Lungomare Adriatico. Gli agenti hanno provato a fermarlo usando sirene e lampeggianti ma niente da fare, il marocchino ha continuato imperterrito a percorrere la strada a velocità sostenuta e con paurosi sbandamenti. Arrivato a metà del lungomare ha svoltato a sinistra immettendosi nella zona interna di Sottomarina e percorrendo prima via Pigafetta e poi, successivamente, via Marco Polo. Qui gli agenti sono finalmente riusciti a superarlo e a costringerlo a fermarsi. Uno dei poliziotti si è diretto verso il finestrino dell’uomo per chiedergli i documenti ma questi, per nulla intimorito, ha ingranato la marcia investendolo, fortunamente in modo leggero, e riprendendo la fuga durata però solo per pochi secondi. Il secondo poliziotto infatti, alla guida della volante, ha immediatamente messo l’auto di servizio di traverso sbarrando la strada al marocchino e costringendolo, questa volta definitivamente, ad arrendersi. E.A., queste le sue iniziali, si è rifiutato di sottoporsi ai test di controllo per verificare la percentuale di alcol nel sangue, ma risultava abbastanza evidente anche a livello visivo che era completamente ubriaco. Per lui è scattato l’arresto per lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale, guida in stato di ebbrezza e rifiuto di effettuare gli accertamenti sul suo stato psico-fisico. Questa mattina, a Venezia, verrà processato per direttissima. E.A. è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Vive a Sottomarina da diversi anni ed ha alle spalle numerosi precedenti per furto e rapina.Marco Biolcati


IL GAZZETTINO (UDINE)

CODROIPO

Alle 3 di notte una guardia giurata ha notato il via vai tra gli stand e ha avvertito i carabinieri. Nel gruppetto anche una ragazza

Razzia di vino, denunciati tre ragazzi 

Diciottenni sorpresi con cassette di Tocai e Cabernet dopo la festa a Villa Manin. Per sfuggire uno si è finto ubriaco

Codroipo

Altro che "tajùt"...Quando sono arrivati i carabinieri, alle 3 di ieri notte, si ritrovava tra le mani due cartoni pieni di bottiglie di vino appena rubate: che fare?

Lì per lì ha mollato tutto e ha cercato di squagliarsela, buttandosi tra i gazebo della manifestazione "Sapori Pro loco" che si era appena conclusa a Villa Manin. Ma non ce la faceva.

Allora ha provato a tentare un bluff un po’ troppo azzardato per sperare che funzionasse e, non riuscendo a trovare di meglio, ha finto di dormire, come se fosse in preda a una colossale sbronza. Deve aver pensato che potesse essere credibile il suo atteggiamento dopo una festa da record che è stata in grado di calamitare a Passariano più di 170 mila visitatori nei due fine settimana. In mezzo a tanta gente perchè sospettare di qualcuno che avesse alzato il gomito?

Quando è stato "svegliato" dai militari P.M., operaio codroipese, ha tentato di arrampicarsi ancora sugli specchi ma gli uomini dell’Arma erano stati messi sull’avviso da una guardia giurata che aveva adocchiato dei ragazzi intenti a caricare dei cartoni su un fuoristrada e si era annotato la targa del veicolo.

E i carabinieri sono riusciti a rintracciare anche gli altri giovani, due studenti codroipesi coetanei del finto ubriaco, I.P. e una ragazza, S.R. Li hanno trovati davanti alla casa dell’amico e sul fuoristrada c’erano 12 cartoni di Tocai e Cabernet. Il buon vino era quello della Pro loco di Villaorba.

Tutti e tre sono incensurati e sono sui 18-19 anni. Ora dovranno vedersela con una denuncia per il furto del vino.


LA PROVINCIA DI SONDRIO

Un’area per smaltire alcol, luci e decibel

In discoteca ha avuto grande successo il primo esperimento di sala di decompressione al «Sole Luna» di Novate Mezzola (*)

Ogni lunedì puntualmente gli organi di informazione divulgano un bollettino di guerra che proviene da un fronte molto particolare, un fronte chiamato strade del weekend e soprattutto del sabato notte. La cosa più allarmante di questo “bollettino” consiste nell’età dei feriti e delle vittime che è nella stragrande maggioranza dei casi inferiore a 30 anni. E’ sotto gli occhi di tutti che il problema è ben presente anche nella nostra provincia e che questo fenomeno va arginato. L’impegno delle forze dell’ordine in merito è encomiabile: i controlli sono intensi ed efficaci, ma purtroppo tutto ciò non basta per risolvere la questione. Serve che altri attori coinvolti nella vita delle notti del weekend si impegnino allo stesso modo. Ad esempio gli operatori dei locali notturni. A tal proposito è apprezzabile un’idea che è stata messa in atto dal Sole Luna di Novate Mezzola e sperimentata nell’inaugurazione stagionale di sabato scorso. Il locale si infatti è dotato di una “sala di decompressione”. «Si tratta di una sala dove viene diffusa musica a un volume più basso rispetto al resto della discoteca - spiega Mauro Tavasci, il responsabile artistico del Sole Luna -. Passare qualche minuto all’interno di questa sala porta l’oggettivo beneficio di debellare lo stordimento causato dalla musica ad alto volume, dalle luci psichedeliche e dall’abuso nel consumo di sostanze alcoliche» «Un’altra caratteristica della sala - prosegue Tavasci - è la presenza di un servizio di caffetteria, che consente la possibilità di consumare bevande come caffè e cappuccini. Insomma bevande che sono più usualmente sorseggiate nei bar a colazione, piuttosto che nelle discoteche». L’esordio della sala di sabato ha decisamente portato buoni risultati. «L’esperimento ha dato un ottimo riscontro - constata Tavasci -. La sala di decompressione è stata visitata per tutto l’arco della serata, e da molta gente. Ciò significa che gran parte dei clienti ha capito l’utilità della presenza della sala di decompressione e ha voluto trarne i benefici. Chiaramente il picco delle presenze si è registrato nella parte finale della serata, dalle 3 alle 4. In questo lasso di tempo è stato piacevole constatare che sono arrivate anche persone che avevano trascorso la serata altrove e si sono recati da noi per fare colazione nella sala di decompressione. Questo afflusso ulteriore è stato motivato anche dal fatto che dopo le 3 l’accesso alla discoteca era gratuito, quindi la sala di decompressione aveva le stesse caratteristiche di un bar». La permanenza di molte persone nella sala nella parte conclusiva della serata ha portato vantaggi anche per quello che concerne la facilità nel deflusso dalla discoteca. «Gli anni scorsi di frequente accadeva che alla chiusura della discoteca alle 3 molta gente si metteva immediatamente in viaggio, creando ingenti code nelle strate prossime al Sole Luna. Con l’introduzione della sala di decompressione l’abbandono della discoteca sarà più scaglionato e di conseguenza più agevole».

Ivan Leoni

(*) Nota: beata la gioventù che si sa divertire senza avere poi bisogno di essere “decompressa”.


IL GAZZETTINO (BELLUNO)

LIMANA 

"Giovani tra rischi e risorse" Domani il mega convegno

Un’intera giornata a Limana dedicata alla promozione della legalità e della sicurezza. Se ne occuperà il convegno "I giovani, i rischi, le speranze e le risorse: la responsabilità degli attori sociali per aiutare i giovani a crescere davvero". L’incontro è in programma domani all’Hotel Piol dalle 9 del mattino alle 17. Il tema fa parte del progetto "Focus: giovani e legalità in Valbelluna" finanziato dalla Regione con la collaborazione del Centro italiano solidarietà di Belluno.

Dopo i numerosi interventi sui temi dell’adolescenza e delle relazioni comportamentali, verranno approfonditi alcuni aspetti, primo fra tutti la funzione della società nell’interpretazione e nell’osservazione del mondo giovanile. È la società infatti che deve farsi carico di potenziare le proprie competenze di lettura dei messaggi giovanili per evitare all’origine le devianze e i comportamenti a rischio. Ospite d’eccezione del convegno sarà lo psichiatra Paolo Crepet che tratterà l’argomento di come gli adulti possano rispondere alle trasgressioni dei giovani. Tra gli altri relatori figurano anche l’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona, l’assessore regionale alle politiche sociali e giovanili Stefano Valdegamberi, che darà una sintesi della situazione degli interventi a favore dei giovani nel Veneto, oltre all’assessore alle politiche sociali del comune di Limana, Edi Fontana. A seguire l’assessore provinciale Ezio Lise spiegherà i principali contenuti del Patto strategico provinciale. Sul tema giovani e legge prenderà la parola anche Mauro Carisdeo della questura di Belluno; gli aspetti attinenti il mondo scolastico saranno affrontati da Michela Possamai, mentre Danila Tirabeni approfondirà quelli legati ai disturbi d’apprendimento. Dal Ceis don Gigetto De Bortoli si soffermerà sul piacere di vivere, mentre dal Sert di Belluno il dirigente Alfio De Sandre indicherà usi e abusi delle sostanze alcoliche. Alessio Riccardi definirà i ruoli della consultasStudentesca, mentre in ambito religioso sarà don Roberto Soccal a trattare "I giovani e la fede". Nel tardo pomeriggio previsto l’intervento di Crepet che aprirà un pubblico dibattito.

Cristina Orsega


IL GAZZETTINO (BELLUNO)

LOTTA ALLA DROGA 

Il disagio si combatte parlando al telefono

Feltre

S.O.S. alcol a droghe via telefono e via Mail. E’ nato il 340/6954137 un numero di telefono a cui rivolgersi per ottenere ascolto e consulenza sui problemi del consumo di alcol e altre droghe. Il servizio che fornisce spiegazioni e supporto garantendo l’anonimato, risponde il martedì dalle 10 alle 12 e il mercoledì dalle 18 alle 20 mentre negli altri giorni è attiva una segreteria telefonica ed è sempre possibile inviare SMS.Via posta elettronica invece si può indirizzare una mail a: siamoinascolto@libero.it L’iniziativa a cui si aggiungono attività di consulenza, progettazione ed intervento sul territorio vuole diventare un punto di ascolto per i disagi e le problematiche giovanili e per le relazioni educative che coinvolgono anche scuola e famiglia attraverso focus group già avviati.

È coordinata dal dottor Serse Polli, ne è responsabile la dottoressa Milena Maya (*) e il dottor Luigi Turco è supervisore. Il servizio fa parte del progetto promozione alla salute Cantieri di prevenzione aperti sulla comunità realizzato con ULSS 2, SerT e Acat, Centro alcologico territoriale, Polizia Municipale, Comunità terapeutiche Landris e Dumia grazie a fondi regionali d’intervento per la lotta alla droga.

Laura Cenni 

(*) Nota: Maia, non Maya. Per la precisione (ciao Milena).


IL GAZZETTINO (BELLUNO)

Oggi i funerali del 29enne di Marziai 

Una bravata fatale a Michele ma niente scommesse 

Santa Giustina

Sarà celebrato oggi, alle 15 nella chiesa di Marziai (Lentiai), il funerale di Michele Monfé, il ventinovenne morto venerdì sera a Santa Giustina schiantandosi con la sua moto contro un camioncino. Una morte che cela ancora qualche punto interrogativo cui in questi giorni la Polizia stradale di Feltre cerca di dare risposte. Pare certo che Monfè fosse andato ripetutamente avanti e indietro nel tratto di strada davanti alla chiesa di Santa Giustina a tutta velocità con la sua Yamaha 1000. Ed è sicuro che fosse in impennata al momento dell’impatto con il camioncino. Dai racconti dei presenti emergerebbe che non c’era nessuna scommessa. Ora si attendono gli esiti dell’esame tossicologico, sembra che il giovane avesse ecceduto con le bevande alcoliche.


IL MATTINO (NAZIONALE)

Da figlio celebre a testimonial…

MATTEO MORICHINI

Roma. Da figlio celebre a testimonial per una campagna giovanile contro la violenza. Diego Armando Maradona jr., 20 anni, è stato scelto con Carolina Rivelli, la figlia di Ornella Muti, per la campagna sociale «Ragazzi contro la violenza», l’album fotografico curato dall’Eman multimedial presentato ieri a Roma presso la discoteca Gilda. Il giovane Maradona, attualmente tesserato per i dilettanti del Quarto, ha abbracciato con entusiasmo il progetto. «Ho una passione incondizionata per il calcio - spiega Diego junior - e giudico tutti gli atti di violenza, a cominciare da quello accaduto a Catania nello scorso febbraio, vere tragedie. Ci tengo a sottolineare che non tutti i ventenni napoletani vanno in discoteca per bere o fare danni. Io non sono assiduo frequentatore di locali notturni, nei quali proibirei la vendita di alcolici». Discoteche e alcol sono ancora nella vita di Maradona senior, appena uscito da una crisi provocata da abuso di champagne. Dice Diego junior: «Soffro quando vedo le immagini di mio padre». Le immagini dell’album, scattate da Renato e Mariano Lucchini, saranno commentate dal giovane poeta e scrittore Thomas Leoncini. Il lancio è previsto in ottobre e in questa occasione Maradona junior scatterà una foto al San Paolo, lo stadio dove aveva sognato di giocare.


IL MATTINO (BENEVENTO)

Ariano: controlli su strada, sei denunce

Ariano Irpino. I carabinieri di Ariano, coordinati dal capitano Pasquale D’Antonio, nel corso di una vasta perlustrazione del territorio compreso tra Ariano e Grottaminarda, hanno deferito in stato di libertà sei persone. A. B., ventenne e B.C., cinquantenne di Grottaminarda, sono stati denunciati perchè trovati alla guida delle proprie autovetture in stato di ebbrezza. Sottoposti al controllo mediante l’utilizzo dell’etilometro, è stata rilevato nel loro sangue alcool oltre il limite consentito dalla legge. Il fatto che anche in questa occasione persone di età avanzata vengano sorprese in stato di ebbrezza alla guida di autovetture conferma la gravità di un fenomeno che si immaginava interessasse solo i giovani. Le altre persone deferite in stato di libertà sono D.A., P.P. e G.A. per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e F. A. , una ragazza pugliese, che è stata trovata alla guida della propria autovettura con un contrassegno assicurativo risultato contraffatto. Non è la prima volta che i militari della Compagnia di Ariano denunciano persone senza assicurazione. Questo dimostra che il fenomeno è molto diffuso soprattutto fuori provincia. Da ultimo sono state ritirate numerose patenti e carte di circolazione. I controlli continueranno anche nel corso della settimana.


IL GIORNALE DI VICENZA.IT

È l’ottava vittima da giovedì.

Un pensionato di Asigliano Veneto è deceduto in ospedale

Muore 40 giorni dopo l’incidente

Roberto Vignaga aveva 73 anni e viveva con la madre di 101

di Diego Neri

L’ottava vittima in incidenti stradali da giovedì. Un’ecatombe con pochi precedenti nel Vicentino. Domenica pomeriggio si è spento in ospedale Roberto Vignaga, 73 anni, agricoltore in pensione che viveva ad Asigliano Veneto. Era rimasto seriamente ferito il 10 aprile scorso in uno scontro a Cologna Veneta, nel Veronese, mentre andava a fare la spesa. Lascia nel dolore la madre di 101 anni, con cui viveva in via Villanova 4, il fratello Franco e gli altri parenti.

Vignaga era partito da casa con il suo Sulki, il quadriciclo che si può guidare senza patente. Doveva andare a fare compere quando, per cause al vaglio della polizia locale di Cologna, il suo mezzo era stato centrato dal furgone condotto da un vicentino. All’origine dello schianto vi sarebbero da un lato una mancata precedenza, dall’altro una velocità eccessiva. Ma i vigili dovranno completare gli accertamenti alla luce del decesso del pensionato vicentino. La procura di Verona ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo.

Roberto aveva lavorato una vita con i parenti fra le sue campagne. Da qualche anno era andato in pensione ma continuava comunque a dare una mano ai fratelli per la coltivazione dei campi.

«Subito dopo l’incidente - racconta il fratello Franco - lo hanno trasportato con urgenza in ambulanza all’ospedale di S. Bonifacio. Successivamente, appena è un po’ migliorato, lo hanno portato a Vicenza e ricoverato in geriatria. Sembrava si fosse ripreso. I miei tre figli andavano a turno a trovarlo e tutto pareva andare bene fino a giovedì scorso, quando uno dei miei figli ci ha detto che lo zio non parlava bene. Lo stesso venerdì, tanto che i medici lo hanno ritrasferito in rianimazione dove è morto domenica pomeriggio alle 17.30». Per i funerali, la famiglia è in attesa del nulla osta della procura di Verona.

Ieri, intanto, in merito alle numerose tragedie della strada avvenute nel Vicentino negli ultimi giorni, sono intervenuti l’onorevole Mauro Fabris (Udeur) e Roberto Meridio, segretario provinciale del Siulp.

«La morte di cinque ragazzi dimostra come servono interventi più severi e un’agenzia nazionale con poteri uguali a quelli della Protezione civile per fronteggiare una situazione ormai insostenibile - ha detto il capogruppo Udeur alla Camera, che condivide la richiesta dell’Associazione italiana familiari vittime della strada -. È da tempo che richiamo l’attenzione sulla necessità di adottare provvedimenti drastici, di arrivare alla tolleranza zero per chi provoca incidenti stradali, soprattutto se trovato in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Le pene per il reato di omicidio colposo vanno inasprite».

«La carenza di personale e di mezzi di cui dispone la polstrada è cronica - ricorda invece Meridio -, serve un intervento deciso dei nostri politici e del governo che non deve dimenticarsi di Vicenza».


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Sette le auto danneggiate

Distrugge gli specchietti Denunciato

L’alcol gli aveva dato probabilmente alla testa e si divertiva a spaccare gli specchietti delle auto in sosta lungo via Torino e via Genova. Lo scherzetto è andato avanti per un po’ fino a quando non è stato pizzicato con le mani nel sacco dalla polizia. Gli agenti hanno denunciato per danneggiamento aggravato e continuato il cittadino tunisino Arbi Jelili, 36 anni.

Il singolare episodio risale alle 23.15 di sabato. Una volante della questura aveva ricevuto la segnalazione di un uomo sospetto dalle parti di viale Milano. Il tunisino è stato fermato pronto mentre stava rompendo lo specchietto di una Volkswagen Golf. La successiva verifica ha permesso di trovare altre sei macchine, tutte posteggiate in zona, con lo specchietto rotto o a terra. L’immigrato, che aveva palesemente esagerato con gli alcolici, non ha saputo spiegare i motivi del suo comportamento. Jelili è stato accompagnato in questura, fotosegnalato e denunciato.

Giuliano Dalle Molle, 51 anni, residente a Salcedo, è rimasto ferito in un incidente stradale avvenuto ieri mattina in città. Per cause da accertare la sua Volkswagen Polo è andata a sbattere in via Monte Grappa contro la Peugeot 106 di Francesco Perin, 19 anni, di Vicenza, che è rimasto illeso. Dalle Molle guarirà in 40 giorni.

Ladri in azione l’altro pomeriggio in via Ca’ Balbi. I malviventi sono riusciti ad entrare nell’abitazione della famiglia Cracco ed hanno portato via preziosi, gioielli e orologi per un bottino che si aggira sui 2 mila euro.


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Le analisi. Parlano il vicequestore Macagnino e il comandante Scarpellini

«Patente a punti non più efficace» «Pugno di ferro? C’è chi si lamenta»

«La concentrazione degli incidenti è legata senz’altro alla fatalità. Ma i dati dimostrano oggettivamente che nella provincia di Vicenza c’è un problema: oggi, l’efficacia della patente a punti in provincia è pari a zero».

Il vicequestore Antonio Macagnino, da anni comandante provinciale della polizia stradale, non entra nel merito degli ultimi scontri mortali ma ricorda come nel primo quadrimestre del 2007 gli incidenti rilevati dai suoi agenti siano aumentati del 18 per cento rispetto all’anno prima. «Le cause? In gran parte dei casi sono umane: le più frequenti sono la guida in stato di ebbrezza (circa 600 automobilisti vengono denunciati in provincia ogni anno dalla stradale), la velocità eccessiva, quella relativa (cioè si sta nei limiti, ma si corre comunque troppo rispetto all’andatura da adottare per evitare incidenti) e le distrazioni, come il telefono». Macagnino sottolinea come i controlli non manchino, ma in merito a strade come il Costo o la provinciale 350 - dove è avvenuta la tragedia di Cogollo - ci sarà un’attenzione particolare con servizi mirati.

«Non riesco a capire come, quando in Italia si commentano iniziative di altri paesi europei che usano il pugno di ferro per chi corre o chi beve tutti applaudiscano, dicendo che sì, anche noi dovremmo seguire l’esempio. E in realtà qui si criminalizzano i controlli su strada».

Giovanni Scarpellini, comandante della polizia locale di Thiene, sottolinea come spesso l’atteggiamento di molti è quello di far passare dalla parte del torto i vigili che fanno controlli: «Come si può difendere uno che fa i 130 chilometri orari dove il limite è dei 50 accusando che l’autovelox è nascosto? Un po’ di rigore in più non guasterebbe. Aumenteremo i controlli nei weekend, di sera e di notte, perchè le giornate siano di festa e non di lutto collettivo. Chi viola il codice va multato. Non ci sono alternative, ne va dell’incolumità di tutti».

Mercoledì, 23 Maggio 2007
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