HELP CONSUMATORI Vino. Ministro propone etichetta con avviso divieto di
guida. Dissenso della Cia Indicare nell’etichetta degli
alcolici il divieto di guida. Lo ha proposto il Ministro della Solidarietà sociale
Paolo Ferrero, nel corso della trasmissione "Porta a porta", andata
in onda ieri sera. L’iniziativa rientra nell’ambito delle misure previste dal
ddl sui prodotti a base di alcol, in fase di studio in questo periodo. Il
Ministro ha dichiarato di aver già raggiunto un’intesa con alcuni produttori di
vino. Ma la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) dissente dall’iniziativa,
affermando che occorre evitare campagne prettamente allarmistiche. (*) Sulle bottiglie di vino, secondo la proposta del Ministro
Ferrero, dovrebbe essere riportata la seguente dicitura: "Se si beve non
si può guidare". Ma la Cia non approva tale messaggio, perché in grado di
generare "allarmismi generalizzati e totalmente ingiustificati".
"Il vino bevuto nella quantità giusta - dichiara la Confederazione degli
Agricoltori - non fa male alla salute, come dimostrato anche dai medici. La
principale causa degli incidenti stradali, soprattutto tra i giovani, è l’abuso
di superalcolici e di bibite contenenti strani miscugli di liquori". "Questo - afferma la Cia - non significa che non
siamo d’accordo sull’utilizzo di messaggi con i quali si segnalano, soprattutto
i giovani, i pericoli dall’abuso di alcol per la salute e per la guida. Un
discorso che va, quindi, fatto con molta attenzione. Nel caso specifico, il
vino non può essere etichettato come "elemento dannoso" alla stessa
stregua delle sigarette". Gli agricoltori propongono invece di sottolineare la
differenza fra prodotto enologico e superalcolici. "Il vino bevuto in
quantità moderata, - dichiara la Cia - come del resto dimostrato dallo stesso
mondo della medicina, fa bene alla salute; mentre per gli altri tipi di
alcolici l’aspetto è diverso. Allora perché non mettiamo sulle bottiglie di
questi le etichette di avvertimento e lasciamo perdere il vino. (**)
Oltretutto, come confermato da diverse indagini, tra le cause degli incidenti
stradali, e in particolare quelli che coinvolgono i giovani, c’è il consumo
sregolato di superalcolici e di bibite "alcolpops" che contengono
liquori e che vengono mascherate come innocui analcolici". (*) Nota: il
pericolo maggiore dell’allarmismo è quando viene usato a sproposito. Ogni
giorno siamo bersagliati da notizie sulla salute senza significato che
riportano la scoperta della causa o della cura di qualsivoglia malanno. (Vi
ricordate l’aviaria?). Creare un allarme sociale sulla principale causa di
morte dei giovani non è certo fuori luogo. Il rischio semmai è che
l’assuefazione causata da allarmi banali abbia reso inefficace questo
avvertimento. (**) Nota: naturalmente i produttori degli altri tipi di alcolici pensano esattamente le stesse cose del vino. Non conosco nel dettaglio la proposta del ministro Ferrero, ma sicuramente non riguarda solo il vino, ma tutti gli alcolici. Le bevande cioè che superano la gradazione di 1,2 in volume. SAVONANOTIZIE Anche un festival analcolico al
“Mantova Musica Festival”
Pegognaga (Mn) – Parco Florida –
sabato 26 e domenica 27 maggio
Il "Festival Musicale Analcolico", promosso
dalla locale associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento,
dall’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada - onlus, e
dall’Assessorato ai Servizi Sociali - Politiche Giovanili della Provincia di
Mantova, viene organizzato regolarmente ogni anno, sul territorio provinciale
mantovano, a partire dall’anno 2002. Si tratta di una proposta originale, che gli ideatori
definiscono "culturalmente trasgressiva", perché si pone in
alternativa ad una cultura che tende ad associare sempre i momenti di
divertimento al consumo di alcol. In occasione di questa manifestazione, in maniera
simbolica, non vengono vendute bevande alcoliche. Va rilevato l’eccellente livello qualitativo della
proposta musicale, lusingata dalla partecipazione di numerosi artisti di
prestigio internazionale. L’evento è organizzato in collaborazione con la
Cooperativa CHV onlus di Suzzara, il Centro Servizi Volontariato di Mantova, il
Servizio Sicurezza Stradale della Provincia di Mantova, l’Associazione
Culturale “Irrugiadati”, il Collegamento Provinciale del Volontariato Mantovano
nell’ambito del progetto “Il viaggio dell’eroe”, con il patrocinio del Comune
di Pegognaga. In caso di maltempo, la manifestazione verrà effettuata
comunque, in una struttura al coperto nelle vicinanze. Il “Festival Musicale Analcolico”, ad ingresso gratuito, è
inserito nel programma ufficiale del "Mantova Musica Festival". Gli spettacoli inizieranno alle ore 19. Programma artistico
Sabato 26 Maggio
Vittorio Merlo Franco Mussida Luca Bonaffini Alberto Bertoli Tolo Marton Trio Domenica 27 Maggio
Fabrizio Frabetti Luigi Mariano Luca Maciacchini Pippo Pollina Pietro Nobile Fonte Parole & Dintorni IL GAZZETTINO (UDINE) Rinviata a giovedì la discussione
sul tema con i colleghi delle altre province. «Esistono già leggi che
circoscrivono la possibilità di servire sostanze di quel genere» Alcolici nei locali, Cecotti
contrario al coprifuoco
Il sindaco: «Non ha senso vietarne
la vendita dopo le 20». Il presidente Fipe Cesare Mansi: «L’esercente ha un
ruolo sociale» (fa) - Non è stato affrontato ieri pomeriggio, durante la
riunione della Federazione italiana pubblici esercizi, il tema della
somministrazione di alcolici nei locali. «Ci siamo soffermati sugli agriturismo
e non siamo riusciti a discutere quel punto all’ordine del giorno», spiegava
ieri sera Cesare Mansi, presidente regionale Fipe, annunciando un rinvio della
discussione con i colleghi delle altre tre province. Ma il tema resta sul tappeto, specie dopo il pestaggio
avvenuto nei giorni scorsi in un locale di via Sarpi. Tra le ipotesi
"restrittive" che sono circolate nei giorni scorsi, vi era pure la
possibile richiesta ai Comuni di vietare la somministrazione di alcolici ai
minori dopo una certa ora, ad esempio le 20. Un’idea che il sindaco Sergio Cecotti
boccia sul nascere: «Non avrebbe senso reagire in questo modo solo per un
episodio capitato in città - spiegava ieri sera il primo cittadino - Senza
contare che verremmo subito accusati di volere una città "morta"».
Secondo il Comune insomma è sufficiente il rispetto delle leggi in materia. Lo stesso Mansi ieri sera sembrava frenare rispetto all’ipotesi del "coprifuoco" alcolico per i minorenni: «Non abbiamo portato avanti alcuna domanda al Comune - spiegava il presidente della Fipe regionale - Di fatto abbiamo già leggi chiare, come quella che prevede di non servire da bere a persone già alterate e sotto l’influsso dell’alcol». Ma queste indicazioni di legge vengono sempre rispettate dagli esercenti? «Qualche volta no - ammette Mansi - perché in talune situazioni prevale la necessità di far quadrare i conti, oppure capita di avere paura delle possibili reazioni degli avventori. Ma dobbiamo sempre ricordare che noi esercenti abbiamo un ruolo sociale, utile a tutti». Mansi sottolinea l’importanza della collaborazione con le forze dell’ordine e il ruolo strategico dei vigili nell’attuare controlli e determinare sanzioni. IL GAZZETTINO (PADOVA) MONSELICE Li annuncia il sindaco facendo seguito all’idea, lanciata
dai leghisti Goisis e Bozza, di vietare nei locali la somministrazione di alcol
dopo l’una «Controlli notturni a sorpresa sui bar dei giovani» La crociata di Conte: «Non siamo
contro i gestori, ma devono rispettare le regole, per il bene dei ragazzi».
Previste dure sanzioni (O.M.) Il sindaco Fabio Conte interviene sulla proposta
dei leghisti Santino Bozza e Paola Goisis di non somministrare alcolici ai
giovani nei bar dopo l’una di notte. «La lettura che si sta dando in questi giorni è
fuorviante: il Comune non è contro i giovani, nessuno vuole impedire ai ragazzi
di divertirsi. Questo non toglie che gli assembramenti nei bar creino due
problemi che vanno affrontati. Il problema è il rapporto tra questi giovani e
le persone che vivono nelle vicinanze dei bar, che hanno il diritto di
riposare. Il secondo riguarda il rapporto tra i giovani, l’alcool e la guida.
In questo senso i dati sono agghiaccianti. Secondo le rilevazioni IstatI 2005,
venerdì, sabato e domenica sono i giorni in cui si verifica il maggior numero
di incidenti mortali (45% di tutti i morti per incidenti notturni). Tra gli
incidenti che avvengono per cause imputabili al guidatore, il 71% è
riconducibile ad uno stato di ebbrezza dovuto all’eccesso di alcool. Il 50,4%
dei conducenti morti per incidenti stradali è di età compresa tra i 18 e i 40
anni». Perciò l’amministrazione comunale di Monselice ha deciso
di intervenire e di non rimanere a guardare. «Invieremo nei prossimi giorni -
continua il sindaco - una lettera dettagliata ai gestori di tutti i pubblici
esercizi della città, nella quale ricorderemo quali sono i limiti previsti per
legge sia sotto il profilo della vendita e della somministrazione ai giovani di
alcool, sia per quello che riguarda gli orari. È infatti nostra intenzione
effettuare diversi controlli nei pubblici esercizi, anche in orari serali: a
campione, ma anche a sorpresa, per verificare se le normative sono o no
rispettate, con particolare attenzione a quelle di cui ho appena parlato». Il sindaco Conte afferma che la volontà del Comune non è
repressiva. Non si vuole cercare di prendere in castagna questo o quello. Lo
nostro scopo non è fare una multa, ma ottenere il rispetto delle regole. (*) «Vogliamo che i gestori dei locali condividano queste
nostre impostazioni - conclude Conte - e ci aiutino, per il bene di tutti: dei
giovani e dei residenti. Per questo avvisiamo prima: faremo dei controlli,
state attenti e fate rispettare le regole, anche chiedendo il documento per
accertarvi che chi consuma alcoolici è maggiorenne. Perchè chi non rispetterà
le regole andrà incontro a sanzioni anche molto dure». (*) Nota: il fatto stesso che una amministrazione comunale richieda la collaborazione per il rispetto di una legge che dovrebbe semplicemente essere applicata snatura il senso della legge. (Fare una legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuole proibire. Richelieu.) MARKETPRESS.INFO SALUTE, PROGETTO SETTORE DIPENDENZE: IL 24 E 25 MAGGIO
CONVEGNO NAZIONALE A POTENZA Potenza, - I risultati del progetto nazionale “Sviluppo di un modello di valutazione tra pari per i centri di trattamento del Servizio Sanitario Nazionale e degli Enti accreditati”, nell’ambito del settore delle dipendenze (droga, alcol, tabacco), organizzato dalla Regione Basilicata in qualità di capofila, saranno illustrati nel Convegno Nazionale che si terrà a Potenza presso l’Hotel Vittoria nei giorni 24 e 25 maggio. Il progetto, che costituisce l’evoluzione e l’ampliamento delle precedenti iniziative realizzate con il Ministero, è stato organizzato e gestito dal Dipartimento “Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità” e si è proposto due obiettivi fondamentali: la verifica della evoluzione dei servizi per le dipendenze alla luce delle nuove normative e delle innovazioni del sistema; lo sviluppo di un modello di valutazione tra pari (per servizi pubblici delle Asl e per le Comunità Terapeutiche) che ponga l’attenzione su aspetti molto importanti per la qualità e il buon funzionamento di questi servizi quali: la struttura organizzativa e la storia del servizio, la rete, i progetti di prevenzione, il clima interno e la soddisfazione, la gestione dei processi fondamentali, la valutazione. L’iniziativa ha lo scopo, da un lato, di presentare le risultanze del progetto raccolte in tre volumi e, dall’altro, di fare il punto sulle politiche regionali nel settore delle dipendenze e vedrà la partecipazione di esponenti politici regionali, di rappresentanti del Ministero della Salute e delle altre Regioni d´Italia nonché dei responsabili e degli operatori dei servizi sanitari e sociali delle Aziende Sanitarie, dei Comuni e del privato sociale. TRENTINO A Mesiano pronti per la grande
sfida
TRENTO. Conto alla rovescia per la 14ª edizione della
Festa di Mesiano in programma sabato organizzata dall’Asi Leonardo. Un pungo di
palchi, un goccio di giochi, un pizzico di associazioni lungo il viale e un
sacco di musicisti, ecco gli ingredienti di questa manifestazione. Molti i
gruppi che saliranno sui palchi per una grande festa (ore 15-24) all’insegna
del divertimento. Ecco chi suona e dove suona. Palco Entrata. Emergenti: Sonic
Death Monkey, Murderei, The Little White Bunny, High Voltage; big: Livello
zero, Uieckap. Palco Centrale. Emergenti: Inedya,
Woulter&the Texas Rangers, Dingo, the Hypergroovers; big: Titty Twisters
Orchestra, Sine Frontera. Palco Jazz. Emergenti: Red Wine Blues Quartet, Anonima Stendhal,
Tamburi de Gainde; big: Toni Moretti Quartet, Roberti Cipelli. Palco Disco.
Gruppi: Pop Per, Sunset Blvd; djs: Phucko, Adonai, Efferson, Mia, Andrea s.,
The Nasty Monkeys, Minimalhouseclub, Pilli. Per quanto riguarda
le prevendite, in poco più di un’ora, sono andati esauriti tutti i 5.600
biglietti soltanto per chi è iscritto all’università. E chi arriverà alla festa
di Mesiano quest’anno dovrà fare i conti con un controllo ferreo delle forze
dell’ordine, più rigido rispetto agli anni precedenti: all’interno del parco
previsti alcolici ma vietate bottiglie in vetro e lattine. (*) Chi non
obbedisce rimarrà fuori. E i controlli non mancheranno, ovviamente, per le
sostanze stupefacenti. Tutte le
associazioni scelte, e che si troveranno lungo il viale d’ingresso, sono state
invitate a ricordare gli otto obiettivi di sviluppo del millennio dell’Onu (che
si trovavano in piazza Duomo alla fine di marzo ndr), e quindi sarà la prima
volta di una “Mesiano di sensibilizzazione”, forse è il modo migliore per dare
qualche messaggio ai giovani, tramite il divertimento. Per restare in tema ci
saranno in giro per il bel parco della facoltà di ingegneria anche delle
“Ecoisole Mesiano Sostenibili 2015”. Un gran ritorno è previsto della parete di
roccia e il toro meccanico, ma anche del ring gonfiabile per chi vuole sfogarsi. Quella di Mesiano,
dunque, vuole e deve essere una festa all’insegna della musica e del
divertimento. Un divertimento che non sempre trovano soprattutto molti ragazzi
(anche minorenni) che riescono ad intrufolarsi al parco e arrivano a stare male
e non soltanto per l’alcol. La maggior parte che va alla Festa di Mesiano,
però, sono universitari che hanno condiviso banchi ed emozioni per un anno
accademico intero ed è giusto che possono rilassarsi per una giornata senza
pensare, almeno per un attimo, alla sempre più vicina sessione estiva. Per ulteriori informazioni: www.asi.ing.unitn.it (r.t.) (*) Nota: vietare le lattine ed i contenitori di vetro per prevenire le violenze causate dagli alcolici, ha la stessa logica ed efficacia che proibire i foderi di pistola per prevenire le sparatorie. ECO DEL CHISONE Bricherasio: in 21 oltre il limite
dopo la festa di paese
BRICHERASIO - Un controllo senza multe, per vedere se chi
si mette al volante ha esagerato con l’alcool. Un po’ come avviene il sabato
notte, fuori dalle discoteche. Ma per una volta - e qui è l’originalità
dell’iniziativa - la prova del palloncino è stata effettuata al termine di un
pranzo paesano, quello organizzato dalla Pro loco a S. Michele di Bricherasio. Il test, condotto domenica dall’Amministrazione comunale e
dalla Polizia municipale su un campione di 49 persone, uomini e donne, ha dato
un esito su cui riflettere: «In 21 avevano superato il limite alcolemico, che
il Codice della strada fissa a 0,5 grammi per litro - spiega Mauro Rivoir della
Polizia municipale -. Una signora, in particolare, aveva un valore triplo
rispetto al consentito: 1,87 g/l». Il controllo è stato compiuto in modo anonimo e senza
conseguenze per chi, liberamente, vi si è sottoposto. Com’è naturale, le
persone che avevano ecceduto con l’alcool sono state invitate a non mettersi
alla guida. «L’iniziativa si proponeva di sensibilizzare gli
automobilisti - aggiunge il sindaco Luigi Bosio -. Pochi hanno chiaro quale sia
la propria soglia di tolleranza». Un limite che varia da soggetto a soggetto,
in base al sesso, all’età, al peso, al metabolismo… Se colti al volante in stato di ebbrezza, si rischia -
oltre a una pesante contravvenzione - il fermo dell’auto, il ritiro della
patente e una denuncia. Per non parlare della sicurezza, propria e altrui. Meglio prevenire. O, ancor di più, diffondere una cultura
che - all’estero - è radicatissima: chi guida non beve e nei gruppi di amici si
fa a turno. Daniele Arghittu IL GAZZETTINO (PORDENONE) Udine
Guardia civica per la legalità a
Udine
Personalmente nutro fortissimi dubbi circa le capacità di
correzione delle istituzioni della giustizia italiana riguardo ai delinquenti,
nello specifico ai violenti ubriaconi friulani, che recentemente - apprendo
dalla stampa - hanno spaccato una bottiglia in bocca ad un cameriere del centro
storico della mia, della nostra, Udine, per il semplice fatto che si rifiutava
di dar loro da bere, in chiusura del locale, oramai a tarda notte. Visto che Udine, pur realtà piccola, sta diventando,
checché ne dicano certi commercianti, una città - userei un eufemismo - sempre
più "viva" nel bene e nel male, se le Istituzioni, pur facendo il
possibile, non riuscissero effettivamente a garantire l’ordine necessario,
credo che allora la cittadinanza debba poter dare il suo contributo, pur
restando nei limiti della legalità. Se non esiste impedimento legale che vieta
a priori la circolazione di gente ubriaca ovvero drogata potenzialmente in
cerca di grane, non credo esista impedimento legale alla circolazione di gruppi
di gente benintenzionata pronta a intervenire, deliberatamente, da "boni
cives", "buoni cittadini", in caso di turbativa della sicurezza
pubblica. Nessun dubbio sull’impegno delle forze dell’ordine. E
nessun dubbio sulla necessità di una libera mobilitazione civica sussidiaria ma
permanente, pur nei termini della legalità. Il centro storico della mia, della
nostra Udine va presidiato e difeso dai balordi, dagli ubriaconi, dai
tracotanti giovani e meno giovani, friulani o meno, automuniti o meno d’alte
cilindrate, che lo frequentano in particolare nelle serate di fine settimana.
Ma gli ubriachi violenti ci sono sempre stati, si direbbe. Di fronte
all’inesorabile perché allora non contrapporre un altro inesorabile, positivo
anche se extralegale? Perché al branco dei prepotenti oggettivi non si
contrappone il branco dei giustizieri, pur soggettivi? Non sarebbe civiltà? È
civiltà forse lasciar esprimere soltanto l’inciviltà? Certo che no! La
"guardia civica"? Un richiamo mitico! Non una ronda di partito,
politicamente connotata ma una mobilitazione civica. Lo scrivevo alla stampa
locale nel 1998, all’indomani dell’attentato ai tre poliziotti in Viale
Ungheria a Udine, ai margini di Borgo Stazione: i quartieri non si difendono
con i vigili o i poliziotti di quartiere ma con i quartieri! C’era nessuno che
potesse intervenire, in strada, a difesa di quel cameriere? Siamo capaci di
fare gruppo solo in negativo o anche in positivo? Dov’è che si vede lo spirito
civico, la solidarietà, il coraggio di questa mia, di questa nostra città?
Esagerazioni, si dirà. Certo, fin che non toccano personalmente. Ma il
"bonus civis", il "buon cittadino", il "buon
cittadino" udinese viene toccato personalmente ogni qualvolta un cittadino
udinese o una persona semplicemente è costretta a subire delle angherie. Al
cameriere vittima del recente pestaggio la piena solidarietà dall’anima vera ed
irriducibile di quello che resta di un popolo udinese ancora degno di tale
nome. Alberto Travain coordinatore generale Fogolâr Civic ROMAGNAOGGI.IT Spadoni (Lpr): ’’Urgente un codice anti abusi contro
l’alcol’’ RAVENNA - Gli Osservatori delle Regioni mettono in
evidenza i dati sulle tossicodipendenze da cui emerge il preoccupante numero di
alcolisti, un fenomeno molto diffuso ma spesso sottovalutato. La questione è
estremamente complessa, di non facile soluzione e le vie per tentare di
arginarla debbono passare
inevitabilmente da un’adeguata battaglia culturale contro l’uso eccessivo di
alcool e nel divieto di distribuzione ai minori di 18 anni. Prevenzione,
educazione, sensibilizzazione, ma anche linea intransigente contro quella che
viene da più parti definita l’emergenza più drammatica del nostro secolo dal
punto di vista della sua diffusione. Nella realtà di Cervia e Milano Marittima, ad esempio, si
stanno sperimentando iniziative rivolte
ai giovani, per evitare disordini ed episodi incontrollati, diminuendo o
evitando l’eccesso di alcol e, in certi casi, proponendo happy hour analcolici
o a consumo di alcool molto contenuto. E anche i Comuni della Valle del Savio,
d’intesa con i Sert locali e le associazioni stanno impegnandosi su questo fronte proprio per evitare ai
giovanissimi, a categorie a rischio e alle donne in gravidanza, la diffusione
di sostanze alcoliche. In pratica hanno adottato una sorta di “Codice di
autoregolamentazione per il bere senza rischi” che consente di bere ma senza
eccessi. Tale progetto ha visto il coinvolgimento dei gestori di
locali pubblici i quali sono direttamente chiamati a comportamenti responsabili
e coerenti, con il preciso compito di applicare un codice anti abuso che
consiste di distribuire bevande contenenti alcolici fuori pasto solo dopo le
ore 16 ed entro le ore 23. Ma anche di sospendere la diffusione di vino e bevande analoghe un’ora prima della chiusura dell’evento o
della serata. Tali linee guida riguardano anche i minori di 16 anni, le donne in gravidanza e tutti quei soggetti con problemi o patologie
particolari o in evidente stato d’ebbrezza. A quanto sopra, sono aggiunte limitazioni alle incentivazioni
cumulative (ad esempio, dopo un certo numero di bevande alcoliche, ne segue
un’altra fornita in omaggio dall’esercente) ed il contenimento delle campagne
di promozione e di stimolo al consumo di
alcolici. In questo contesto le condizioni a rischio sono numerose e
quindi i progetti sperimentali integrati fra sanitario e sociale aperti alla
collaborazione di tutti gli attori
direttamente interessati - dalle famiglie, alle scuole, agli esercenti - vanno portati avanti per evitare la
dipendenza e malattia, oltre a conseguenti situazioni di
inciviltà, di “sballo” e di “bullismo”. Cui molto spesso, purtroppo, vanno
aggiunti gravissimi incidenti mortali per guida in stato di ebbrezza o per
abuso di sostanze psicotrope. I danni provocati dal bere sono sotto gli occhi
di tutti: occorre riflettere con grande serietà e adottare anche sul nostro
territorio ogni strumento utile per ridimensionare il problema che ha effetti
devastanti a livello personale, familiare e sociale. Gianfranco Spadoni Consigliere comunale Lista Per Ravenna IL GIORNALE DI VICENZA.IT Strade insanguinate. I dati della
polizia stradale per il Vicentino Scontri in continuo aumento Più 18 per cento
da gennaio Le patenti di chi provoca incidenti con feriti andrebbero
sospese di Diego Neri Otto morti in un fine settimana, una raffica di feriti
gravi e di giovani in rianimazione. In questi giorni il Vicentino affronta
l’allerta incidenti stradali, ma in verità i dati relativi agli scontri in
provincia sono in deciso aumento da parecchio. Se il 2006 aveva visto la
polizia stradale impegnata in oltre mille schianti (qualche punto percentuale
in più rispetto all’anno prima) i primi 4 mesi del 2007 hanno visto crescere il
numero degli incidenti rilevati dagli agenti rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente: 416 contro 347, più 18 per cento. «L’effetto della patente a punti oggi è pari a zero»,
aveva sintetizzato ieri il vicequestore Antonio Macagnino, che comanda la
polizia stradale del Vicentino. I suoi uomini, per mestiere, si occupano di
incidenti. Ma, questi dati sono parziali perché non comprendono quelli di
carabinieri e vigili urbani, ma sono altamente indicativi. E fra le cause erano
state additate le guide in stato di ebbrezza, 600 ogni anno, e la velocità. È
in corso in questi giorni uno studio sull’incidenza dell’alcol negli scontri,
che potrebbe fornire molti spunti di riflessione. Quali che siano le motivazioni, resta il fatto che gli
scontri sono in continuo aumento e le cronache ne danno conto, con tante
vittime, anche giovani. Fino al 30 aprile di quest’anno l’ufficio
infortunistica della polstrada di Vicenza, comandato dall’ispettore capo Ciro
Valentino, aveva rilevato 5 incidenti mortali, ma in maggio coloro che hanno
perso la vita sulle strade beriche sono stati il doppio. Quali strategie contrapporre ad una scia di sangue che
tocca soprattutto, ma non solo, i motociclisti, i più esposti? La stessa stradale ha già annunciato una serie di servizi
mirati in alcune strade dove i centauri hanno il piede pesante. Dovrebbero
attuarsi già dai primi di giugno. Sul Costo, nel 2003, diedero ottimi
risultati, ma fecero spostare gli esagitati su altre strade, come la
provinciale 350 dove sabato hanno perso la vita due fidanzati e una ragazzina. In molti auspicano anche un inasprimento delle sanzioni
per chi sgarra, salvo poi - come ha ricordato il comandante della polizia
locale di Thiene Giovanni Scarpellini - accusare i vigili se fanno le multe con
l’autovelox. Per gli esperti del settore però basterebbe applicare il
codice della strada. Fra l’altro, infatti, è previsto che chi provoca un
incidente per aver commesso un’infrazione (una mancata precedenza, un sorpasso,
la guida col telefonino) possa vedersi sospendere la patente. Nel 1992, quando
entrò in vigore il codice, il ritiro era immediato anche se le ferite erano
lievi. «Gli incidenti diminuirono drasticamente», ricordano gli operatori di
polizia. Successivamente, però, si è introdotto il meccanismo
secondo cui chi rivela l’incidente - agenti, carabinieri, vigili - inviino
copia del verbale e dei rilievi alla prefettura e alla motorizzazione. Sarà la
prima, sentiti i tecnici, a valutare la sospensione che di fatto nel Vicentino
avviene molto di rado e solo per gli incidenti più gravi. In realtà, il codice
fa riferimento a «casi di evidente responsabilità». Se gli automobilisti indisciplinati si vedessero sospendere per qualche settimana la patente anche per incidenti con feriti lievi - sono convinti gli esperti - la prevenzione e il calo di scontri sarebbero assicurati. LA SICILIA In manette marito violento
Litiga con la moglie e ferisce
accidentalmente un carabiniere che stava proteggendo la donna
La prontezza di uno dei carabinieri componente
dell’equipaggio della gazzella intervenuta per sedare una violenta lite fra
moglie e marito, ha evitato all’ultimo secondo che la donna fosse investita
dall’auto guidata dal consorte che - secondo quanto accertato dai militari
operanti - si trovava in evidente stato d’ebbrezza. Il militare coinvolto
nell’incidente ha riportato ferite e contusioni ritenute guaribili, dai medici
in servizio al Pronto soccorso del San Giacomo d’Altopasso, in una decina di
giorni. Lui, un operaio alquanto turbolento, è finito in manette
ospite nella camera di sicurezza della locale caserma dove ha avuto tutto il
tempo per smaltire la sbornia. Con l’accusa di violenza, minaccia aggravata,
resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, questa mattina alle ore 11, in stato
di fermo, comparirà davanti al giudice monocratico della locale sezione del
Tribunale - per vedersi processare con il rito direttissimo - il licatese
Giuseppe Trigona, 40 anni, incensurato. A far finire la scorsa notte ospite presso la camera di
sicurezza del locale comando compagnia carabinieri il Trigona, una violenta
lite con la moglie. L’arrivo sul posto dell’equipaggio di una gazzella dei
carabinieri del Nucleo radiomobile del locale Comando ha visto l’uomo andare
maggiormente in escandescenza, tanto che postosi alla guida della propria
autovettura - una Fiat Panda - ha tentato di investire la propria moglie e
soltanto la prontezza d’intervento di uno dei militari ha evitato gravissime
conseguenze. Il Trigona bloccato dai militari mentre ancora era alla
guida dell’auto, ha gravemente minacciato i militari ingaggiando una
colluttazione. Trasferito coattivamente presso gli uffici della locale caserma,
stamani comparirà davanti al giudice monocratico il quale dovrà convalidare o
meno lo stato di fermo operato dai carabinieri e quindi processare l’uomo. Antonio cacciatore IL GAZZETTINO (UDINE) SAN VITO AL T. Accusato di resistenza liberato
dal Pm
Il pm Giorgio Cozzarini, esaminata la relazione della Polizia municipale e dei carabinieri di San Vito al Tagliamento, ha ritenuto insussistenti le misuri cautelari e ha disposto la scarcerazione di Edy Sandrin, 50 anni, di Ronchis (Udine), avvenuta sabato. La convalida dell’arresto avverrà nelle prossime settimane. Raffin era stato arrestato nella serata di venerdì perché aveva reagito in malo modo nei confronti della Polizia municipale e dei carabinieri, che erano accorsi ad accertare cause e dinamica di un tamponamento causato dall’operaio di Ronchis. L’uomo, successivamente sottoposto ad alcoltest, era stato trovato con un tasso di alcol sei volte superiore a quello massimo consentito dalla legge. IL GAZZETTINO (BELLUNO) Le strade dell’Alpago della zona
di Farra e Spert l’altra notte si sono trasformate in una specie di autodromo
dopo che una volante ha intercettato una Seat Ibiza che viaggiava a folle
velocità Inseguimento e spari in aria per
fermare tre ragazzi
Quando i poliziotti sono riusciti
a bloccare l’auto hanno scoperto che alla guida c’era un 19enne ubriaco con due
minorenni a bordo Ponte nelle Alpi
Non li hanno fermati neppure i colpi di pistola sparati in
aria dagli agenti della Polizia di Stato per intimidirli. Ma alla fine hanno
dovuto cedere all’inseguimento che lunedì notte ha visto le strade dell’Alpago,
in particolare le zone di Farra e Spert trasformarsi in una sorta di autodromo.
Protagonista A.G. 19 anni alla guida di una Seat Ibiza che viaggiava con a
bordo due minorenni. Tutto è iniziato verso le due. I tre ragazzi vengono
intercettati a Ponte nelle Alpi da una volante della Polizia di Stato. Sono le
due di notte e la Seat viaggia ad altissima velocità. Scatta l’inseguimento da
parte dei poliziotti che invertono la marcia e seguono la macchina sospetta
intimando all’automobilista di fermarsi usando lampeggianti, sirena e persino
il microfono esterno. Per tutta risposta il giovane aumenta la velocità, forse
credendo di riuscire a seminare i poliziotti ma questi non cedono e
l’inseguimento continua lungo le stradine interne di Farra d’Alpago per poi
continuare in direzione di Spert d’Alpago. Proprio in quel tratto di strada, affrontando una curva ad
altissima velocità, il giovane perde il controllo della vettura e finisce nel
giardino di un’abitazione, concludendo la folle corsa. Almeno apparentemente.
All’improvviso, proprio mentre gli agenti si avvicinavano con cautela alla Seat
Ibiza, questa con una veloce retromarcia è riuscita a sfuggire e ad
allontanarsi ancora a forte velocità. Gli agenti hanno sparato alcuni colpi di
pistola in aria, senza ottenere alcun effetto. Sono risaliti in auto e si sono
gettati nuovamente all’inseguimento della vettura. La corsa è continuata, gli agenti, non sapendo con chi
avevano a che fare, hanno sparato in aria ancora altri colpi di pistola,
invano. La corsa si è conclusa definitivamente solo alcuni
tornanti dopo. Il giovane è stato sottoposto alla prova dell’alcoltest che ha
rivelato lo stato di ubriachezza del conducente, dando anche spiegazione di una
guidata tanto sfrenata e irresponsabile. A lui è stata ritirata la patente di
guida e comminata la multa di 726euro, oltre ad aver decurtato il documento di
66 punti, in quanto neo patentato. Quanto ai due minorenni, sono stati chiamati i genitori che li hanno presi in carico e portati a casa. IL GIORNALE DI CALABRIA Lite fra extracomunitari: un
arresto (*)
REGGIO CALABRIA. Due giovani extracomunitari clandestini si ubriacano, litigano e vengono fermati dalla polizia. Uno di loro, però, finisce in carcere per ingiuria, minacce a pubblico ufficiale, con l’aggravante dello stato di ebbrezza. L’arrestato è Abdelghani Mogdani di 26 anni, marocchino. L’altro contendente, Moussalit Mohammed, anch’egli ventiseienne, è stato espulso dal territorio nazionale. Il primo dei due marocchini è stato accompagnato davanti all’autorità giudiziaria del Tribunale di Locri per il processo per direttissima ed il giudice ha confermato il provvedimento eseguito dalla polizia di stato del commissariato di Siderno. LA PROVINCIA DI SONDRIO In breve
Condotti in carcere Arrestati i polacchi della rissa al bar Alla fine sono stati condotti in carcere in stato di arresto Mancin Sroga e Potr Vojtas, i due polacchi di 27 e 20 anni protagonisti domenica sera di una rissa all’interno di un bar in via Tonale. I due, completamente ubriachi, avrebbero aggredito anche i carabinieri arrivati sul posto per ricondurli alla calma. (*) (…) IL GAZZETTINO (VENEZIA) FERMATO A SOTTOMARINA Diciotto mesi di carcere per il marocchino che guidava
ubriaco (*) Chioggia (M.Biol.) La giustizia ha fatto giustizia. E.A. il 44enne marocchino che domenica sera zigzagava ubriaco lungo le strade di Sottomarina e, una volta raggiunto da una volante della Polizia, ha tentato di investire uno degli agenti, è stato processato ieri mattina per direttissima e condannato a 18 mesi di reclusione. Per lui niente pena sospesa quindi, salvo sorprese dell’ultimo minuto, il 44enne marocchino rimarrà in carcere a meditare su quanto fatto. L’uomo era stato notato domenica sera da alcuni esercenti di viale Mediterraneo mentre usciva ubriaco fradicio da un locale della zona e si metteva alla guida della sua Renault Clio. Subito del fatto è stata avvisata la polizia che si è gettata all’inseguimento di E.A. raggiungendolo, dopo un breve inseguimento, in via Marco Polo. Alla vista dell’agente che si avvicinava per chiedergli i documenti, il marocchino aveva ingranato la marcia tentando di investirlo e ricominciando la fuga durata però solo pochi secondi. L’altro poliziotto infatti, alla guida della Volante, era riuscito immediatamente a sbarrargli la strada e ad ammanettarlo finalmente con l’accusa di lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale, guida in stato di ebbrezza e rifiuto di effettuare gli accertamenti sul suo stato psico-fisico.
Giovedì, 24 Maggio 2007
email
stampa
Area Riservata
Sezioni
SERVIZI PER I SOCI
|