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Rassegna stampa Alcol e guida del 24 maggio 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 Festival Musicale Analcolico

Caro Beppe,
considerata la tua attenzione e sensibilità riguardo al fenomeno della sicurezza stradale, e in particolare al drammatico problema legato a chi guida in stato di ebbrezza, ho pensato di scriverti per chiedere una mano a dare visibilità alla manifestazione che stiamo organizzando. Il "Festival Musicale Analcolico", promosso dalla locale Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento, dall’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada - onlus, e dall’Assessorato ai Servizi Sociali - Politiche Giovanili della Provincia di Mantova, vuole essere una proposta originale, "culturalmente trasgressiva", perché si pone in alternativa a una cultura che tende ad associare sempre i momenti di divertimento al consumo di alcol. In occasione di questa manifestazione, in maniera simbolica, non vengono vendute bevande alcoliche. Si esibiranno musicisti di grande valore, a partire da Franco Mussida della PFM, fino a Pippo Pollina, bravissimo cantautore siculo-palermitano, poco noto in Italia, una star in mezza Europa. Sotto il palco verrà esposto uno striscione che raffigura un mosaico di volti sorridenti, tutti ragazzi "vittime della strada". Non faremo prediche o chiacchiere dal palco, solo musica. Il messaggio è così chiaro da non aver bisogno di parole. Gli spettacoli inizieranno alle ore 19. Per tutte le informazioni, si può scrivere a me

Alessandro Sbarbada, a.sbarbada1@tin.it,


L’ADIGE

Test antidroga come a Milano? Meglio stare di più insieme ai figli

Queste notizie mi hanno suscitato una reazione di profonda contrarietà e di sdegno e ora proverò a spiegarne i motivi. Per prima cosa, l’iniziativa equipara ancora una volta nel generico termine e concetto di «droga» sostanze diverse e di ben diverso impatto sulla salute fisica e mentale dei consumatori. Si trasmette così implicitamente un messaggio scorretto e potenzialmente dannoso per la salute dei ragazzi, che invece devono aver ben chiara la distinzione fra uno spinello di marijuana, con cui molti entrano in contatto senza subirne conseguenze rilevanti, e sostanze come l’eroina, con cui anche una sola esperienza può essere letale, come purtroppo a volte accade, o anche come l’extasis che gira allegramente nelle discoteche e ti spappola il cervello. Mi vengono poi di seguito altre elementari obiezioni. Ogni anno in Italia l’abuso di alcool miete 30.000 vittime, contro le circa 800 per stupefacenti; inoltre il 40% degli incidenti stradali sono conseguenza dell’ubriachezza e sappiamo bene, perché ci viene ricordato ogni fine settimana, quale costo questo abbia in termini di giovani vite. Dunque, prima del test antidroga, forse sarebbe il caso di distribuire alle famiglie il kit per la prova del palloncino. Si tratta di un test semplice e collaudato, che si presta benissimo a essere eseguito anche in famiglia. Ma si dà il caso che sull’alcool lo Stato abbia il monopolio con i conseguenti cospicui proventi, e i media ci inondano di pubblicità di prodotti alcolici, che spudoratamente ammiccano proprio ai consumatori più giovani. Discorso analogo potrebbe essere fatto riguardo al consumo di tabacco, vizio estremamente nocivo e diffuso anche fra i giovanissimi, il cui abuso determina a sua volta un numero di vittime ben superiore a quello delle droghe. Perché non distribuire un test anche per quello? Ma anche qui lo Stato ne ricava lauti proventi, sulla pelle delle persone, come dichiarano in modo esplicito le scritte mortuarie che si sono volute stampare sui pacchetti. E i marchi di sigarette campeggiano da anni sulle moto e sulle auto da corsa, seguite come si sa da un pubblico composto in larga parte da giovanissimi. Ma nell’iniziativa del Comune di Milano c’è qualcosa di peggio del facile schematismo, della mancanza di logica, della falsa coscienza. In questa idea del controllo di polizia trasferito a domicilio c’è il segnale di una colpevole resa, di una sostanziale abdicazione rispetto all’autorità e alla responsabilità che i genitori dovrebbero esercitare nei confronti dei figli. Il ricorso al test antidroga, nei termini del blitz suggerito dallo zelante assessore di An, configura un quadro di genitori assenti, in cerca di facili e rapide rassicurazioni, che poco sanno delle droghe e soprattutto dei ragazzi di oggi. Genitori che hanno rinunciato all’imprescindibile dovere di dialogare coi propri figli, di osservarli, di prestare loro una vera attenzione. Non è facile allacciare e mantenere un rapporto di confidenza e di ascolto fra genitori e figli, specie quando i ragazzi attraversano l’età dell’adolescenza con le sue intrinseche forme di antagonismo, ma è necessario se si vuole cercare di intuire le necessità, i problemi spesso confusi e inespressi, gli eventuali segnali di disagio. Molto più semplice e comoda, è la logica del «Sorvegliare e punire» suggerita dal Comune milanese, ancorché cieca e nella sostanza infruttuosa: come si fa a non capire che il suddetto test antidroga è quanto di più avverso si possa immaginare a un clima di dialogo e rispetto reciproco? Il compito primo di un genitore dovrebbe essere quello di stare a fianco dei figli e giorno per giorno provare a trasmettergli il poco o tanto che ha imparato dalla vita. Cioè offrire loro un modello, a cui aderire o da cui prendere le distanze, ma comunque un modello di riferimento. Invece che inventarsi nuove forme di controllo, avvilenti per chi le applica quanto per chi le subisce, sarebbe il caso di interrogarsi sui modelli offerti dagli adulti, e dal mondo creato da loro, ai figli di oggi: in famiglia, a scuola, nella politica, e poi da voci alle quali i ragazzi sono particolarmente sensibili, come la pubblicità, lo sport, la televisione. Modelli in gran parte incentrati su arrivismo, individualismo, utilitarismo, sulla rincorsa ai consumi, sulla ricerca del facile successo, con pesanti conseguenze di insoddisfazione e frustrazione per la stragrande maggioranza delle persone e dei giovani che non hanno possibilità di accedervi. Andrebbe ricercata qui la causa dei comportamenti negativi e spesso autolesionisti di molti ragazzi, di una situazione di smarrimento e di crisi di valori che rende ancora più difficile il rapporto fra genitori e figli e a cui non certo coi test antidroga a domicilio si può credere di porre rimedio.

ALESSANDRO TAMBURINI


VIRGILIO NOTIZIE

FIAT/ MIRAFIORI MOTOR VILLAGE, PRIMO COMPLEANNO

Slalom parallelo dei trattori New Holland. Per Iveco uno Stralis

Torino, (Apcom) - Nel fitto calendario del fine settimana anche una iniziativa destinata a contrastare, specie tra i giovani, l’abuso di alcool che prevede anche la distribuzione di materiale informativo sulla sicurezza stradale redatto dalla Regione Piemonte. Attese, inoltre, alcune iniziative legate ai vari brand: Lancia proporrà una esibizione di scherma, sport di cui è sponsor ai massimi livelli con i campioni Andrea Cassarà e Margherita Granbassi quali testimonial.

Iveco, poi, esporrà il suo IPMU (Iveco Promotional Mobile Unit), un veicolo-hospitality derivato dallo Stralis AS3 e attrezzato e personalizzato con la livrea nera e con i tipici tatuaggi maori che richiamano gli All Blacks, la squadra di rugby neozelandese di cui Iveco è sponsor ufficiale. Trattori in slalom tra i birilli, infine, con New Holland Agriculture e quattro trattori che daranno al pubblico una dimostrazione della loro potenza e agilità nel corso di uno slalom parallelo tra birilli di grande spettacolarità. New Holland Construction, azienda leader nel settore delle macchine movimento terra, esporrà invece in un grande spazio all’aperto 5 modelli in rappresentanza della sua gamma composta da 12 famiglie di prodotti.


SESTOPOTERE.COM

VARATO PROGETTO SICUREZZA A BOLOGNA: I DATI

Bologna -La Questura di Bologna, nell’ambito delle strategie di prevenzione finalizzate a contrastare il fenomeno delle cosiddette "Stragi del sabato sera" e nell’ottica della cosiddetta "Sicurezza Partecipata", con la collaborazione di A.T.C., di CO.TA.BO., di CAT, di FEDERFARMA Bologna e dei gestori di alcuni locali da ballo , ha realizzato un’iniziativa per favorire l’utilizzo, da parte dei giovani, dei mezzi pubblici e dei taxi per recarsi in discoteca, invogliandoli in tal senso grazie ad agevolazioni economiche.

Il progetto prevede anche una campagna informativa e di sensibilizzazione, già avviata da alcuni mesi, presso i locali di pubblico intrattenimento, con un contatto diretto tra i giovani e i poliziotti della Questura e della Polizia Stradale.

Lo scopo dell’accordo è quello di contrastare efficacemente i rischi derivanti dalla guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, nell’ottica di una strategia articolata d’interventi, che non si limitino ad un maggiore impegno nel controllo del territorio, ma offrano proposte di nuova concezione.

Il protocollo nasce con l’ambizioso proposito di uno sforzo comune che, coinvolgendo gli operatori più direttamente interessati - gestori del trasporto pubblico e privato, locali da ballo e Polizia di Stato -, affianchi alla tradizionale risposta repressivo sanzionatoria un’azione preventiva combinata e operante su piani diversi.

In particolare i gestori dei locali Single,Chalet Giardini Margherita,Villa Prugnolo, Baraccano e Laguna si impegnano a contribuire alla campagna di sensibilizzazione a favore dei giovani sui rischi legati all’assunzione di alcool e/o sostanze stupefacenti, dedicando all’iniziativa uno spazio nel corso di una serata al mese, alla quale parteciperanno anche funzionari della Questura e della Polizia Stradale ed offrendo una riduzione sul prezzo del biglietto d’ingresso. I gestori del trasporto pubblico A.T.C. , per tutta la durata del protocollo, hanno predisposto un servizio di navetta gratuito da e per le discoteche al fine di invogliare i giovani a non utilizzare l’auto.

In particolare il servizio del venerdì sera, che prevede due distinte corse, parte da Piazza VIII Agosto alle ore 22:15 e alle 23:50, transita dal parcheggio della Certosa alle ore 22.30 e alle 00:05, quindi va all?incrocio Rigosa- Morazzo, alle ore 22:40 e alle 00:15 fino al Laguna. Prosegue poi fino al locale Villa Prugnolo. Per il ritorno la navetta parte da Villa Prugnolo alle ore 02:00 e alle 03:35 ed effettua fermate all?incrocio Rigosa- Morazzo alle 02:30 e alle 04:05, al parcheggio della Certosa alle 02:40 e alle 04:15 e conclude la corsa in Piazza VIII Agosto. Anche il sabato sera sono programmate due distinte corse. La navetta parte da Piazza VIII Agosto alle ore 22:30 e alle 23:40, effettua la prima sosta nei pressi dell’entrata dei Giardini Margherita (locali Chalet Giardini Margherita e Baraccano) alle ore 22:40 e alle 23:50, prosegue per il parcheggio Lercaro con fermata prevista alle ore 22:45 e 23:55, fino al locale Single. Per il ritorno la partenza dal Single è prevista alle ore 02:20 e alle 03:30, prosegue sino al parcheggio Lercaro alle 02:45 e alle 03:55. La sosta successiva è nei pressi dell’ingresso dei Giardini Margherita(locali Chalet Giardini Margherita e Baraccano) alle ore 02:50 e alle 04:00 con termine corsa in Piazza VIII Agosto.

In merito al servizio taxi di CO.TA.BO. e C.A.T. , i responsabili si sono resi disponibili ad effettuare corse collettive serali che attenderanno l’utenza negli stessi luoghi interessati dalle fermate della navetta, laddove è ivi prevista una zona sosta taxi, o nelle immediate vicinanze ed inoltre, su richiesta dei gestori dei locali aderenti all?accordo, effettueranno corse collettive anche direttamente dalle discoteche. I gestori dei locali offriranno ai giovani che intendono fruire del servizio taxi, un buono di euro 2.60 pari al costo della corsa serale.

Federfarma Bologna , infine, contribuirà all’iniziativa distribuendo gratuitamente, durante le serate d’incontro con i giovani, test autodiagnostici per la misurazione del tasso alcolemico nel sangue. Il protocollo sarà immediatamente operativo e rimarrà in vigore, in via sperimentale, per mesi sei.


TRENTINO

Studenti a lezione dai vigili urbani 

BORGO. Anche quest’anno il Corpo di polizia locale della Bassa Valsugana e Tesino è stato impegnato in un progetto di educazione stradale, che ha visto coinvolti tutti gli alunni delle classi II e IV del Comprensorio C3. L’attività è stata suddivisa in lezioni teoriche e pratiche. Durante le prime, sono state insegnate le basi del Codice della strada, con particolare riferimento alle figure del pedone e del ciclista, con quiz sulle norme di comportamento. Nelle seconde, i ragazzi hanno potuto verificare quanto appreso in classe, accompagnati a piedi in giro per il paese e su di un apposito percorso ciclopedonale. Le prove pratiche si sono svolte presso le Scuole di Strigno e nel Centro polisportivo di Borgo. Nel progetto sono state coinvolte anche le Scuole medie del territorio, con la preziosa collaborazione dei vari Istituti scolastici, finalizzato ai corsi per il rilascio del “patentino”, ossia del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore. Le lezioni hanno riguardato, oltre l’educazione stradale in senso stretto, anche l’infortunistica stradale, ricercando cause e conseguenze degli incidenti.

 Si è parlato degli effetti dell’alcol e di altre sostanze sull’attenzione e sulla guida, argomento trattato con professionalità da Cinzia Grandelis, del Servizio di alcoologia dell’Azienda provinciale per i Servizi sanitari. Il corso si è concluso con una prova pratica in ciclomotore, su di un circuito appositamente preparato e gestito dagli istruttori Fmi del Moto Club Excelsior di Borgo Valsugana. (s.b.)


LA GAZZETTA DI PARMA

Sicurezza, quando la prevenzione si fa «on the road»

PROGETTO PARTIRA’ A SETTEMBRE Sicurezza, quando la prevenzione si fa «on the road» II Giovani che incontrano altri giovani sulle strade e nei luoghi di aggregazione per fare preven­zione attraverso l’informazione sugli effetti di uso e abuso di so­stanze e sui comportamenti a ri­schio legati alla guida in stato di ebbrezza e stupefacenti. E’ questo l’obiettivo del pro­getto Guida sicura, promosso dalla Provincia.


SALUTE (LA REPUBBLICA)

Ma chi guida sa le reazioni dei farmaci?

di Guglielmo Pepe

Nel nostro Paese, quando accade un fatto che scuote l’opinione pubblica, succede di assistere a reazioni eccessive, dettate talvolta da polemiche di parte e da strumentalizzazioni politiche. Di esempi ne abbiamo un’infinità, perché quasi sempre c’è da registrare un commento esagerato, fuori posto, sbagliato anche nel merito. L’ultimo caso è l’incidente dello scuolabus, avvenuto in provincia di Vercelli, che è costato la vita a due bambini e il ferimento ad altri venti piccoli. L’episodio ha colpito la nostra sensibilità, non solo perché le vittime sono bimbi innocenti, ma anche per le modalità dell’incidente. Infatti l’autista ha sostenuto di aver avuto un malore che gli ha fatto perdere il controllo del mezzo. Però le analisi del sangue, fatte subito dopo la tragedia, hanno rilevato tracce di cannabis (principio attivo, il tetraidrocannabinolo) nel sangue. Questa verifica a posteriori ha scatenato l’enfasi di qualche giornale (titolo a tutta pagina: "L’autista era drogato") e la verve polemica dei politici che ritengono intoccabile l’attuale legge anti-droga, la Fini-Giovanardi.

È vero che l’autista ha ammesso di aver fumato uno spinello la sera precedente la gita scolastica. Ma basta questo per definire un uomo "drogato"? Evidentemente no. Per di più, tutti gli esperti intervistati dai mass-media, hanno dichiarato che in base alle analisi del sangue (solo tracce di cannabis), era impossibile stabilire un nesso causa/effetto tra il fumo di uno spinello e la perdita - momentanea - dei sensi, soprattutto a distanza di ore.

Tuttavia non va sottovalutato che il fumo di una "canna" agisce su mente e corpo. In un vecchio libricino ("Cannabis, uso e abuso ") Giancarlo Arnao (uno dei maggiori esperti, ormai scomparso, sicuramente antiproibizionista), scriveva che "in linea generale, gli effetti farmacologici della cannabis rendono sconsigliabile il suo uso durante la guida dei veicoli". Inoltre venivano riportati i risultati di uno studio su 522 consumatori: dopo aver fumato l’11,3 per cento segnalava giramenti di testa, il 18,2 nausea, l’11,9 vomito, il 4,8 mal di testa e il 2,9 tendenza a svenire. Però si trattava di effetti di breve durata. È dunque azzardato pensare che uno spinello fumato la sera, possa dare disturbi simili il giorno successivo.

Ciò non toglie che chi consuma droghe, così come chi beve alcol (sicuramente molto più dannoso dell’hashish), non deve guidare un mezzo pubblico: se lo fa diventa un pericolo sociale, perché mette a rischio la salute dei cittadini. Ai quali, a tutt’oggi, può capitare di salire su un autobus pubblico guidato da un tossicodipendente. Come mai? Nessuna legge consente drug-test: si interviene a valle, punendo, non a monte, prevenendo. Non per caso, subito dopo Vercelli, il ministro della Salute ha proposto (per autisti pubblici e privati), esami periodici obbligatori per verificare l’assunzione di sostanze stupefacenti, alcol o farmaci che possano compromettere la capacità di guida. D’altronde i piloti d’aereo già si sottopongono a questi controlli, così come gli sportivi professionisti. Gli autisti sono dei privilegiati?

Ecco, i farmaci: si sottovaluta spesso che alcuni medicinali possono dare problemi seri. Li confermano le note del "bugiardino" di un qualsiasi farmaco contro l’ipertensione: reazioni come capogiro, stanchezza, debolezza, sensazione di sonnolenza, sono abbastanza usuali. Pertanto il consiglio é "non svolgere attività che richiedono particolare attenzione, come la guida di un veicolo e l’uso di macchinari". Allora: quante persone prendono medicine analoghe e poi eseguono lavori rischiosi per sé e per gli altri? Molte. Ed è probabile che neppure sappiano che quella pasticca quotidiana contro la pressione alta può giocare bruttissimi scherzi.

g.pepe@repubblica.it


IL GIORNALE DI VICENZA.IT

I numeri assolvono il vino buono

Sono i cocktail e i superalcolici a causare lo sballo del sabato sera

Roma. Il fatto che solo un decimo del valore delle consumazioni in discoteca riguardi il vino dimostra che sono soprattutto i superalcolici, i cocktail e gli aperitivi i principali responsabili degli eccessi alcolici dei giovani il sabato sera. È quanto è emerso all’incontro “Salute: alcol e giovani - formazione e sport per fermare lo sballo” promosso dalla Coldiretti e da Città del Vino dopo l’annuncio del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, sulla prossima approvazione in Consiglio dei ministri di un disegno di legge che limita la pubblicità degli alcolici in televisione e sui giornali e che prevede sulle confezioni etichette che avvertono sui pericoli dell’abuso di alcol per la salute.

Secondo l’Istat nel 2006 - sottolineano Coldiretti e Città del Vino - le bevande alcoliche più diffuse tra i giovani nella fascia d’età tra 18-24 anni sono stati con il 48 per cento gli aperitivi, mentre tra gli adolescenti (11/17 anni) sono nell’ordine la birra (19,1 per cento) e gli aperitivi (15,7 per cento) a conferma della pericolosità dei cosiddetti ’’alcolpops’’, mascherati da innocui analcolici, ma promossi con un’immagine di divertimento e colori accattivanti che ne favoriscono il consumo tra i giovanissimi. Anche per questo gli aperitivi sono le uniche bevande alcoliche che hanno aumentato il numero di consumatori negli ultimi dieci anni, secondo l’analisi dell’Istat, dalla quale si evidenzia che mentre le persone che consumano vino (56,5%) o birra (46,1) sono leggermente calate, per gli aperitivi si è verificato un aumento record del 19 per cento.

Tra il 1986 e il 2006 i consumi di vino tra gli italiani si sono ridotti da 68 a 48,8 litri con un calo del 28,2 per cento, ma con un deciso orientamento alla qualità, e la spesa per gli acquisti familiari dei vini a denominazione di origine confezionati (Doc/Docg) ha praticamente raggiunto in valore quella per i vini da tavola. Le analisi degli esperti hanno evidenziato che nella società moderna - continua la Coldiretti - cresce un consumo di vino meditato e ragionato che è l’espressione di uno stile di vita "lento" attento all’equilibrio psico-fisico "per stare bene con se stessi" che - sottolineano Coldiretti e Città del Vino - si contrappone al binge drinking, il consumo sregolato di alcol che ha riguardato nel 2006 il 2,1 per cento dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni, il 12,1 di quelli tra i 16 e i 17 anni e il 15,3 di quelli tra i 18 e i 19 anni.

Il fatto che almeno il 40 per cento degli oltre 30mila iscritti all’Associazione italiana sommelier sono giovani, dimostra - precisano Coldiretti e Città del Vino - che cresce tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole del vino, da contrapporre al consumo sregolato di alcol.

«Una tendenza che va sostenuta perché il consumo moderato di vino si è dimostrato essere, in ripetute prove scientifiche, positivo per la salute» ha sostenuto il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che «le campagne di informazione devono fare chiarezza e promuovere modelli di consumo positivi senza creare allarmi generalizzati e ingiustificati».

Il boom del vino italiano all’estero - continua la Coldiretti - è anche dovuto alle numerose ricerche che hanno evidenziato gli effetti benefici del consumo di vino sulla salute come quello antistress della melatonina, mentre negli Stati Uniti è stata addirittura data la possibilità a un produttore di indicare sulle etichette del proprio vino il contenuto di "resveratrolo", un importante antiossidante con effetti benefici sull’apparato cardiovascolare.

Per Valentino Valentini, presidente di Città del Vino: «da questi dati si desume che il consumo eccessivo di alcolici tra i giovani è preoccupante e non va sottovalutato. C’è ed è legato a consumi fuori pasto, non riconducibili a un consumo quotidiano associato all’alimentazione o comunque riferibile alla dieta mediterranea. Il vero antidoto contro l’abuso è la cultura del bere bene e moderato, in particolare vino, perché se consumato consapevolmente il vino fa bene, e non male, alla salute». (*)

(*) Nota: il vino non è la principale bevanda alcolica dei giovani, ma i giovani non sono gli unici a bere. Il vino ha in ogni caso delle responsabilità: come bevanda alcolica di accesso e contribuendo con l’assillante pubblicità diretta e indiretta a quella cultura alcolica da cui derivano inevitabilmente i problemi correlati all’alcol. Affermare che bere vino si contrappone al consumo di alcol è come sostenere che favorire il consumo di sigari previene il tabagismo.


TRENTINO

Calliano cambia idea e si tuffa nella birra 

Ignorato il patto antialcol (firmato). Conci: «Quello è proibizionismo» 

Il vicesindaco tira dritto: «E’ ipocrita proibire le feste e poi promuovere l’enogastronomia Piuttosto puntiamo su bus navetta e alcoltest». Accanto alla bavarese ci sarà anche la versione «light» 

MICHELE STINGHEN 

CALLIANO. Tre giorni di birra, e niente proibizionismo. È la scelta di Calliano, in controtendenza rispetto ai “dettami” del patto antialcol del Comprensorio e alla politica del vicino Comune di Rovereto. Domani comincia, al Parco Europa, la “Festa della Birra”, da alcune settimane pubblicizzata da un grande cartello all’entrata del paese (con tanto di bicchiere colmo fino all’orlo, corredato da una marca di birra tedesca).

 Sin dal titolo, è una festa che va contro la politica adottata a Rovereto dall’assessore Manzana e anche contro il patto firmato dai comuni lagarini due anni fa, su proposta del Comitato Alcol Vallagarina. In questo patto veniva stabilito evitare diciture esplicite, di inserire, per eventi di più giorni, almeno una giornata senza vendita di alcolici. Il patto fu firmato anche da Calliano, più precisamente dal sindaco Benoni, nel 2005. Una politica, questa, non condivisa dall’amministrazione (riconfermata alle elezioni, con l’avvicendamento tra Benoni e Pompermaier), che si schiera contro il “proibizionismo”. «È un controsenso: a livello turistico si promuove, giustamente, l’enogastronomia, e perciò il vino, e poi si fanno le crociate contro la somministrazione di vino e birra alle feste», commenta il vicesindaco ed assessore alla cultura Lorenzo Conci. Per Conci (co-fondatore del nuovo movimento Valli Unite, fuoriuscito dalla Lega Nord) la lotta alle feste “alcoliche” rischia di essere addirittura controproducente, sortendo effetti contrari, un po’ come ai tempi del proibizionismo in America. «Invece delle solite parole - continua il vicesindaco - per questi tre giorni abbiamo messo in campo alcuni interventi concreti, per prevenire i rischi derivanti dall’abuso di alcolici. Innanzitutto ci sarà un servizio di bus navetta gratuito, dalle 21 alle 1, con partenza dalla stazione delle corriere di Rovereto, per domani e sabato. Inoltre il corpo intercomunale di vigilanza ed in particolare il comandante Mazzucchi garantirà la presenza di una pattuglia con etilotest, dove, prima di mettersi alla guida, si potrà controllare quanto alcol c’è nel sangue. Infine ci sarà in vendita anche una birra light, con gradazione di 2,9º. Comunque, per una sbornia non è mai morto nessuno». (*) La festa è organizzata dal Comitato Iniziative e patrocinata dal Comune. Gli stand aprono alle 19.30, con distribuzione di gulasch, polenta, panini, wurstel, grappe e vini, oltre ovviamente alla birra bavarese. Domani sera è “Caliam rock”: suonano i “Food 4 suol” e gli “Yellow snow”. Si continua domani (musica con “Fronte del Blasco”) e domenica.

(*) Nota: questa affermazione è frutto dell’ignoranza ed è offensiva soprattutto per le vittime passive degli alcolici.


TRENTINO

Interclub alcolisti  

PREDAZZO. L’associazione dei Club degli alcolisti in trattamento della valle di Fiemme (Acat) organizza sabato dalle 14 alle 16 circa, l’interclub zonale di Fiemme e Fassa, un incontro per confrontarsi, per discutere difficoltà e successi nel cammino dei club ed anche un’occasione particolare per far incontrare i club con la comunità di cui sono parte. L’appuntamento è al tendone delle feste di Predazzo in località Baldiss. L’interclub è in programma dalle 14 alle 15.30 circa. Seguirà la consegna dei diplomi e delle rose per gli anni di astinenza. (f.m.)


L’ADIGE

Tre giorni di iniziative di tipo economico, culturale e di intrattenimento

VAL DI SOLE - Tre giorni di iniziative di tipo economico, culturale e di intrattenimento. Questo quanto programmato dalla Cassa Rurale di Rabbi e Caldes per l’ultimo fine settimana di maggio. L’istituto di credito cooperativo presieduto da Sergio Graifenberg stavolta ha deciso di abbinare all’assemblea annuale una serie di iniziative rivolte non solo ai soci ma estese a tutta la comunità, confermando ancora una volta il forte radicamento sul territorio e la costante attenzione alla vita della propria gente. Il nutrito programma si apre domani al teatro tenda in località Contre di Caldes, ove ad ore 9 vi sarà la rappresentazione dello spettacolo didattico riservato agli scolari delle scuole elementari proposto da Maurizio de Zanghi e Paolo Vicentini dal titolo «Miki e Piki i due lombrichi». Ad ore 20.30 sempre all teatro tenda tavola rotonda sul tema: «Le economie globali, l’unione europea e la globalizzazione» con la partecipazione di Orlando Orango della banca europea investimenti di Bruxelles e Silvio Goglio docente della facoltà di giurisprudenza dell’università di Trento. All’incontro seguirà lo spettacolo di flamenco proposto da Elena Vitali. La mattina di sabato sarà dedicata agli studenti delle scuole medie e superiori i quali si ritroveranno presso il teatro comunale di Malè per assistere allo spettacolo musicale del gruppo Artegiovane, cui seguirà un confronto con l’assessore provinciale alle politiche giovanili Tiziano Salvaterra. La sera di sabato sarà totalmente dedicata alla musica. Al palatenda di Caldes ad ore 21 dopo l’apertura da parte della Brats Band, il complesso musicale molto conosciuto dai giovani delle valli del Noce, si potrà assistere al concerto dello storico gruppo "Equipe 84" guidato dall’intramontabile Maurizio Vandelli. Gli organizzatori hanno voluto promuovere l’avvenimento come serata No Alcol. Domenica infine la giornata inizierà ad ore 9.30 alla palestra comunale di Caldes con la celebrazione della messa. Alle 10.30 sempre in palestra si terrà l’assemblea annuale della cassa rurale cui seguirà ad ore 12.30 il pranzo sociale riservato ai soci che l’hanno prenotato. Nel pomeriggio vi saranno inoltre l’esibizione del gruppo folk Val di Sole, del duo musicale Umberto e Paola per chiudere la tre giorni di festa in compagnia di Mauro Brusaferri all’insegna del ballo liscio. P. M.


IL GAZZETTINO (BELLUNO)

Al convegno organizzato da Ceis e Comunità Valbelluna duro intervento del leader della consulta provinciale studentesca 

Dai ragazzi atto d’accusa alla scuola 

«Per i prof conta solo il nostro rendimento, ma non c’è nessun rapporto. Mancano figure di riferimento»

Limana

Convegno a Limana ieri su "I giovani, i rischi, le speranze, le risorse. La responsabilità degli attori sociali per aiutare i giovani a crescere davvero", organizzato dalla Comunità Montana Valbelluna e dal Ceis. Per Ezio Lise, assessore provinciale, servono interventi più strutturati, non solo zonali, ma estesi a tutta la provincia con risorse continuative e costanti. Un accenno anche all’esagerazione della stampa sul fenomeno del bullismo sul quale è tornato il capo della Squadra Mobile, Mauro Carisdeo: «La creazione di un sito a disposizione dei giovani per la denuncia di episodi di bullismo è stata una cosa positiva, ma il fenomeno è stato enfatizzato rispetto alla dimensione reale: il link approntato con la Prefettura, infatti, ha registrato solo 10 segnalazioni in un anno delle quali la maggior parte con frasi di presa in giro». Assente secondo il dirigente che ha vissuto diverse esperienze in altre città, il fenomeno dei quartieri a rischio.«A Belluno non ci sono bande e la stampa dovrebbe andar cauta del far di singoli episodi di bullismo o vandalismo fenomeni diffusi che non fanno che creare insicurezza».

Positivo invece il progetto che la Questura sta portando nelle scuole sulla legalità in cui insegnare i comportamenti corretti e come evitare i rischi. Azione sul territorio anche da parte del Sert che con l’unità mobile si reca nei centri di aggregazione come sagre e concerti di massa per far fronte all’uso dell’alcool. Azione attiva anche da parte dell’Ufficio provinciale scolastico che ha istituito uno Sportello di ascolto seguito dalla dottoressa Possamai pubblicizzato dal sito www.istruzionebelluno.eu in cui si offre la possibilità ai ragazzi di esprimersi, di essere ascoltati, di incontrare persone che possano rispondere ai bisogni e con le quali trovare delle soluzioni per i problemi personali o scolastici. Tale progetto non va a sostituire o sormontare il sito specifico sul bullismo attivato dalla Prefettura.Ma di cosa hanno realmente bisogno i giovani?Negli interventi sono emersi alcuni fattori prioritari: essere ascoltati, essere amati, avere degli adulti di riferimento, ritrovare un senso e un significato alle proprie giornate, imparare a sentire i bisogni, ad esprimerli a ricevere una risposta. I giovani chiedono ascolto e proposte in cui investire le proprie capacità, chiedono una scuola attraente, crescere in autonomia che sia indipendenza ma con radici di riferimento, chiedono una scuola dove sia curata la relazione.

Alessio Riccardi, presidente della Consulta provinciale studentesca, nel suo intervento ha tracciato un atto d’accusa per la scuola: «E’ vero, mancano figure di riferimento. Vorremmo trovarle nella scuola, ma sotto questo aspetto ne registriamo il fallimento. E sono certamente di più i prof che ostacolano la crescita formativa dei giovani di coloro che la agevolano, tanti guarda caso fissano l’interrogazione il giorno dopo un’assemblea. Puntano solo al rendimento degli studenti, ma nella maggioranza dei casi non c’è nessun rapporto tra insegnanti e studenti». E per i genitori? Un sostegno, un imparare a comprendere come sta avvenendo con il progetto del Ceis con il supporto ai genitori di figli con difficoltà di apprendimento. Ed inoltre, nelle parole dello psichiatra Paolo Crepét, il poter dare tempo ai figli, condividere, conoscere per rendere una famiglia presente e in ascolto.

Cristina Orsega


IL GIORNALE DI VICENZA.IT

Gli alunni fanno sentire la loro voce

Rifiuti, alcol e auto I bimbi di Campese scrivono al sindaco

(r. f.) I piccoli bassanesi fanno sentire la propria voce sui grandi temi cittadini e scrivono al sindaco Gianpaolo Bizzotto una lettera ben circostanziata denunciando alcuni problemi sociali.

Una sorta di protesta costruttiva la loro, poiché per ciascuna situazione evidenziata, indicano le possibili soluzioni.

Dai rifiuti ammassati attorno alle aree ecologiche all’abuso di alcol tra le giovani generazioni passando per la viabilità e l’eccessiva velocità con la quale procedono gli autoveicoli sulle arterie dei centri abitati.

Sono questi i nodi rilevati e sui quali gli allievi della classe quinta della primaria IV Novembre di Campese hanno inviato al primo cittadino una lettera aperta, ben formulata e molto precisa, dimostrando serietà e un’attenta analisi delle problematiche prese in considerazione.

“Rifiuti ingombranti: per chi suona la campana?”, con questa simpatica ma incisiva premessa i ragazzini affrontano la questione delle immondizie.

«Davanti alla nostra scuola ci sono i contenitori per la raccolta differenziata, quindi per la carta, la plastica e il vetro - scrivono i firmatari - ma spesso, sulla strada e anche nel nostro cortile, nei pressi della siepe, finiscono pezzi di vetro, chiodi e altri materiali e residui di rifiuti. Succede che qualche bambini li raccolga o li pesti con il rischio di ferirsi. Tutto questo risulta pericoloso. Senza dire che mentre stiamo svolgendo lezione capita che arrivi l’automezzo per la rimozione dei rifiuti creando un rumore fastidioso. Per questi motivi proponiamo di spostare le campane in un sito più adeguato».

Un’altra questione denunciata riguarda l’abuso di alcol da parte dei giovani. Un disagio per il quale suggeriscono a Bizzotto di far chiudere i locali alla mezzanotte o almeno di provvedere affinché dopo quell’ora i gestori non somministrino bevande alcoliche.

«Se di sera decidiamo di fare quattro passi per le vie del centro, lo spettacolo che ci troviamo di fronte non è dei migliori - scrivono nella missiva -: un fiume di ragazzi, anche minorenni, con il bicchiere pieno in mano!!!.. Ciò è molto grave. L’alcol altera l’equilibrio del soggetto e, al di là dei danni personali, chi beve e si mette alla guida di un veicolo mette a repentaglio la propria vita e quella degli altri, pedoni compresi».

Infine, l’ultimo problema: il traffico veicolare per il quale gli allievi della primaria chiedono al sindaco una maggiore vigilanza da parte della polizia locale e delle altre forze di polizia. Soprattutto di sera e durante l’orario di ingresso e di uscita dalla scuola.

«A Campese c’è un’importante arteria stradale - spiegano - lungo la quale si verificano spesso incidenti anche gravi a causa dell’elevata velocità con la quale transitano le auto e i mezzi di trasporto. La nostra scuola e quella dell’infanzia sono vicinissime a questa strada, e noi bambini siamo preoccupati. Vorremmo pertanto suggerire di far aumentare la vigilanza».


IL TEMPO

Alcolismo

OGNI giorno si sente parlare sempre di più di abuso di alcol . I motivi che spingono un giovane a bere sono il sentirsi forte e accettato in un gruppo e l’eccessiva timidezza. I ragazzi non si rendono conto di quanto male si facciano, perché l’alcol ha potere psicoattivo, crea dipendenza fisica, psichica, dà assuefazione e implica pericolosità individuale e sociale. Le ricerche e i sondaggi effettuati al fine di scoprire quanti giovani bevono e quanti di essi si ubriacano hanno avuto dei risultati sbalorditivi. In Italia i giovani che hanno bevuto almeno una volta una bevanda alcolica nell’ultimo anno sono tantissimi, il 19,5% dai 11-15 anni, il 50,9% dai 16-17 anni, il 68,7% dai 18-19 anni e il 74,3% dai 20-24 anni. Da tale ricerca risulta che l’Italia è il paese europeo dove si comincia a bere prima, perché a 12 anni il 70% dei teenagers conoscono già l’alcol, mentre nel resto d’Europa questo fenomeno accade dopo i 14 anni. In Inghilterra il 50% dei quindicenni beve alcol almeno una volta alla settimana e il 90% si ubriaca, in Spagna il 34% dei giovani tra i 14-18 anni eccede una volta ogni 10 giorni, mentre il 58% soltanto ogni tanto, in Francia 8 giovani su 10 tra i 15-17 anni bevono alcol almeno una volta alla settimana e il 30% della mortalità è causata dall’alcolismo, mentre in Germania il 21,9% dei berlinesi tra i 15-16 anni si sono ubriacati almeno una o due volte negli ultimi 30 giorni. Gli esiti di questi sondaggi sono sorprendenti e, nonostante il numero alto delle vittime degli innumerevoli incidenti causati dall’alcol, nessuno cerca almeno di diminuire la quantità di alcol assunta. E’ sicuramente necessario prendere provvedimenti più drastici per risolvere questo problema. Inoltre, è opinione condivisa da molti che la pubblicità incida notevolmente sul consumo d’alcol, soprattutto nei paesi con forti interessi in questo settore, dove la spesa per la pubblicità è nettamente superiore a quella destinata alla lotta contro l’alcolismo.Infatti essa tende a proporre nuovi valori associando simbolicamente alcol, ricchezza, sesso, salute. Inoltre, la sovrabbondanza e il prezzo accessibile di molti bevande alcoliche sono un incentivo all’acquisto e al consumo. Le soluzioni relative al problema sono parecchie, ma il primo passo dovrebbe essere fatto in famiglia dai genitori attraverso l’educazione dei ragazzi nella comprendere quanto l’alcol possa far male e sia ingannevole. Bere fa sentire "migliore" per una sera, ma il giorno dopo come ci si sente? Quindi come aiutare gli adolescenti che si ritrovano ubriachi e senza pace? Lottare contro la schiavitù della bottiglia non è facile, ma si può. Roxana Nohai 4 A Mercurio


EMERGENZA ALCOLICSMO (Tratto da Giornal.it)

Alcol e giovani, progetti per cambiare le brutte abitudini

Ci sono alcune iniziative a livello provinciale per cercare di cambiare le brutte abitudini dei giovani d’oggi in rapporto con l’alcol. Un fenomeno tristemente presente anche tra i nostri ragazzi che sempre di più e sempre ad una età inferiore si avvicinano al bicchiere.

Domani verranno premiati i ragazzi che hanno pensato agli slogan e i loghi più efficaci per disincentivare l’uso di alcol tra i giovani. Il progetto, ha visto la partecipazione degli studenti classi seconde delle scuole Manzoni, Straneo, Cavour di Alessandria e Valenziano di Tortona.

Studenti e insegnanti si sono confrontati con gli operatori dell’equipe prevenzione dell’ ASL 20 e 22 sul tema dell’alcol, a partire da una revisione ed analisi critica dei messaggi pubblicitari sulle bevande alcoliche.

I dati rilevati a livello nazionale indicano che è in aumento l’abuso di alcol tra i giovani e i giovanissimi (secondo le più recenti statistiche la prima assunzione di alcol avviene tra gli 11 e 12 anni) e che la tipologia dei consumi alcolici nei ragazzi si differenzia profondamente da quella caratteristica degli adulti. Rispetto al passato sono avvenuti infatti notevoli cambiamenti nello stile del bere: se prima erano era prevalente il consumo settimanale di vino durante i pasti, negli ultimi 10 anni si assiste ad un abuso di alcol durante il fine settimana e a frequenti episodi di “binge drinking” (più di 5 bevande alcoliche nell’arco della serata).

I progetti variano da interventi di informazione e educazione alla salute, diretti ad accrescere nei destinatari la consapevolezza del proprio atteggiamento verso la salute, a interventi di supporto alla nascita del gruppo-classe, destinati a sostenere i processi di conoscenza e integrazione tra gli allievi del primo anno di scuola superiore, a progetti di “Peer Education”, che prevedono la costituzione, nell’ambito di Istituti Scolastici, di gruppi di adolescenti disposti ad assumersi il ruolo di attori primari nella progettazione e realizzazione di iniziative di prevenzione rivolte a coetanei, fino all’attivazione di gruppi di discussione a termine a ragazzi che presentano consumi occasionali, abusi di sostanze, difficoltà evolutive.

Il lavoro di prevenzione nel Ser.T. non è tanto finalizzato ad evitare il disagio, quanto piuttosto, volto a promuovere il benessere.


IL GAZZETTINO (BELLUNO)

Santa Giustina

Moira Fiorot, ...

Moira Fiorot, consigliere di minoranza di Santa Giustina, scrive a "Il Gazzettino", sull’incidente mortale avvenuto nella

Venerdì, 25 Maggio 2007
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