BRUXELLES.
La Corte di giustizia europea ha condannato l’Italia per aver trasposto in
maniera inadeguata la direttiva europea (2000/53/CE), relativa ai veicoli fuori
uso nella legislazione nazionale. Anche se il decreto legislativo del 2003
(Dlgs 209/03) contestato da Bruxelles è già sorpassato dal nuovo decreto del
2006 ma, piega un comunicato della Corte, "l’esistenza di un inadempimento
deve essere valutata in relazione alla situazione dello Stato membro quale si
presentava alla scadenza del termine stabilito dal parere motivato" e la
Corte "non puo’ tenere conto dei mutamenti successivi". La
Commissione ha dunque chiesto che l’Italia fosse condannata per:
Il caso
era iniziato il 19 dicembre del 2003 quando in una lettera di diffida
all’Italia la Commissione aveva rilevato che il decreto
italiano del 2003, che recepiva le disposizioni della direttiva europea sulla
rottamazione del 2000, non era conforme alle indicazioni. Dopo il consueto
scambio di precisazioni, osservazioni e controrepliche tra Roma e Bruxelles il
12 settembre del 2005 l’esecutivo Ue decise di portare il caso davanti ai
giudici di Lussemburgo. Il
Governo italiano ha riconosciuto le mancanze ma ha fatto notare che oramai le osservazioni
della Commissione erano state accolte nel nuovo decreto legislativo numero 146
del 2006. Troppo tardi per i giudici di Lussemburgo che hanno accolto il
ricorso della Commissione e hanno condannato l’Italia alle spese processuali. Scarica la sentenza della Corte Europea da Help_consumatori.it |
|
|
© asaps.it |