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Rassegna stampa 14/01/2005

Rassegna stampa del 13 Gennaio 2005

Rassegna stampa del 13 Gennaio 2005


Da "Il Secolo XIX" del 13 gennaio 2005
Spara agli agenti, ucciso un francese
PAURA ALL’AUTOPORTO
Un uomo fermato per un controllo scende da una Rover e imbraccia il fucile.
Freddato da un colpo di pistola
Scontro a fuoco alla barriera di Ventimiglia: poliziotto ferito all’inguine in prognosi riservata
Patrizia Mazzarello

 Ventimiglia
Ha sparato un colpo contro un agente, ferendolo all’inguine. Poi ha nuovamente imbracciato il fucile calibro 22, un’arma di precisione con tanto di telescopio. E lo ha puntato contro l’altro poliziotto di pattuglia. Due colpi che fortunatamente non hanno raggiunto il bersaglio. Alla fine a fermare Bruno Paul Maurice Kolly, 38 anni questo mese di gennaio, è stato un colpo alla tempia destra. Uno solo, preciso. Che il secondo agente del settore di frontiera, ieri sera impegnato in quella che doveva essere una normale pattuglia al valico autostradale di Ponte San Ludovico, è riuscito a sparare. E gli ha salvato la vita. Il giovane francese protagonista della sparatoria è invece rimasto a terra, esanime, morto sul colpo.
E’ una sequenza allucinante ed assurda, quella che si è verificata nella tarda serata di ieri al posto di controllo situato pochi metri dopo il casello autostradale, in direzione Genova. E alla quale, almeno per il momento nessuno ha saputo dare un perché. "Il francese era ubriaco fradicio - ha spiegato il dirigente del settore di frontiera Di Ruberto, visibilmente scosso per il rischio corso dai suoi uomini - e forse la spiegazione sta qui. Con il settore di cooperazione stiamo anche accertando se l’aggressore avesse dei precedenti. E’ probabile: visto che le persone perbene difficilmente viaggiano con un fucile di quel tipo nel bagagliaio".
Tutto è avvenuto poco prima delle 20 di ieri sera. I due agenti del settore di frontiera hanno fermato Kolly, residente a Saint Remy, a bordo della sua Rover bianca, poco dopo il casello di Ventimiglia. L’uomo arrivava dalla Francia, era diretto verso Genova. I poliziotti gli hanno chiesto i documenti. Poi, viste le sue condizioni, uno dei due agenti ha chiamato la centrale per controllare i dati. L’altro poliziotto, Corrado Aruta, è invece rimasto vicino a Kolly. Lo ha notato fare un movimento furtivo. Aprire il bagagliaio. Ha cercato di mettersi dietro la Rover. Ma è stata questione di un secondo: Kolly fulmineo ha preso il fucile e ha sparato: ha colpito l’agente all’inguine, lasciandolo a terra ferito (37 anni, di Dolceacqua, soccorso dalla Croce Azzurra di Vallecrosia, è in prognosi riservata all’ospedale di Imperia).
L’altro poliziotto, che si trovava sull’auto di servizio, a questo punto ha risposto al fuoco: tre colpi che hanno colpito il parabrezza anteriore della Rover. Il francese si è nascosto dietro l’auto. Poi ha rialzato la testa, ha imbracciato nuovamente il fucile e mentre il poliziotto ferito strisciando si metteva in salvo ha esploso altri due colpi. Che fortunatamente non hanno raggiunto il bersaglio. A questo punto con un balzo, il secondo poliziotto si è sporto dall’auto della polizia dietro la quale aveva trovato riparo e ha sparato. Un colpo. Che ha raggiunto Kolly alla testa.
Sul posto, ieri, sono intervenuti tutti i dirigenti della polizia, compreso il questore Sarlo. E il pubblico ministero Vittore Ferraro che ora coordinerà l’inchiesta.

Da "Il Gazzettino" del 13 gennaio 2005
POLIZIA STRADALE
Gabriele Zanchin

Meno incidenti, meno morti ma due incidenti su dieci sono causati da guida in stato di ebbrezza. Questo quanto emerge dal quadro dell’attività svolta nel 2004 dalla Polstrada di Castelfranco.Lo scorso anno sono state effettuate 1160 pattuglie complessive (nel 2002 sono state 1093) soprattutto sulle strade della Castellana. Per quanto concerne gli incidenti rilevati sono stati 524 (nel 2002, 557) e fra questi i mortali 23 (36) con 23 morti complessivi (37). Gli incidenti con feriti invece sono stati 402 mentre i feriti nel totale 615; i veicoli sequestrati sono stati 87 mentre le patenti ritirate ben 849 (882). Le carte di circolazione ritirate sono state 257 (238) mentre per guida in stato di ebbrezza sono state ritirate ben 424 patenti (448). "Il 17,18\% degli incidenti rilevati è per guida in stato di ebbrezza - spiega il comandante della Polstrada Fabio Viale - quindi la nostra azione costante e soprattutto preventiva va verso questa direzione anche se la situazione è in continua evoluzione. La guida in stato di ebbrezza purtroppo è un problema serio. Proprio in queste ore l’autorità giudiziaria ha confermato il sequestro della vettura che avevamo eseguito ad un automobilista africano fermato per ben cinque volte per guida in stato di ebbrezza. E’ stata una soddisfazione ed anche una gratificazione ricevere gli auguri e l’incoraggiamento da parte dell’associazione degli Alcolisti Anonimi. Qualche automobilista fermato per guida in stato di ebbrezza si è poi rivolto a loro, riuscendo anche a risolvere qualche problema personale che magari sfociava in queste pericolose manifestazioni in strada. Un dato comunque che ci conforta è la diminuzione dei morti sulle strade. Basti pensare che poco meno di una decina d’anni fa eravamo arrivati anche a sfiorare i 180. Diciamo che la nostra costante attività notturna serve a tutelare specie i giovani".

Da "Il Gazzettino" del 13 gennaio 2005
DALLA POLIZIA AUTOSTRADALE
Droga in auto, doppio sequestro sulla A27


Proseguono incessanti i controlli preventivi della Polizia autostradale della sottosezione di Lancenigo, competente sull’intero tratto della A27. E ieri notte, controllando due auto, una pattuglia ha effettuato un paio di sequestri, uno di hashish e l’altro di eroina. Modiche quantità che hanno obbligato gli agenti a segnalare amministrativamente i possessori, oltre a sequestrare lo stupefacente.
Da "Il Messaggero" del 13 gennaio 2005
Una concessionaria romana vendeva macchine in maniera fittizia e forniva false polizze assicurative
Auto per clandestini: 57 arresti
Il vasto giro stroncato dopo quattro anni di indagini partite dal capoluogo

di MARCELLO IANN.


Macchine vendute in maniera fittizia, false polizze assicurative e una concessionaria romana di autovetture che di fatto svolgeva da supporto logistico per la realizzazione di traffici illeciti. Con l’arresto di 57 soggetti tra l’Italia e l’estero, la denuncia di 312 persone ed il recupero di 700 autovetture, si è conclusa dopo quattro anni di laboriose indagini l’operazione ”Cars Connection”, coordinata dalla Procura di Roma e diretta dagli agenti di polizia autostradale della Sottosezione dell’Aquila-Ovest. Il resoconto dell’attività è stata illustrata dal comandante provinciale della polizia stradale, Salvatore Gioiosa, e da quello della Sottosezione, Danilo Ciucci. L’inchiesta era partita nell’ottobre del 2000, quando gli agenti della Sottosezione di polizia stradale (Lucio Flaiano, Luciano Del Rossi ed Alberto Ravanetti) nell’ambito di un servizio di prevenzione e repressione, avevano fermato una macchina sulla quale viaggiavano quattro colombiani che avevano oggetti utilizzati per lo scasso. Inoltre la documentazione della macchina era falsa ed intestata ad una concessionaria della zona est di Roma, regolarmente iscritta alla Camera di Commercio. Gli agenti, ricollegando tale circostanza ad un’altra analoga, hanno scoperto che la documentazione sulla copertura assicurativa dei due veicoli fermati faceva parte di un lotto di migliaia di polizze in bianco rubate a varie compagnie assicurative di Lazio, Lombardia, Puglia e Campania, accertando che la concessionaria di Roma era intestataria di circa duemila autoveicoli. La Procura di Roma ha quindi disposto la perquisizione della sede legale della concessionaria scoprendo che i titolari dell’esercizio avevano acquistato oltre duemila autovetture usate presso numerosi concessionari auto di Roma, intestando le stesse alla propria società, per poi venderle ad extracomunitari non in regola con il permesso di soggiorno, senza passaggi di proprietà, fornendo nel contempo certificati assicurativi falsificati, provento di furto presso numerose compagnie assicurative, ad un prezzo vantaggioso per gli acquirenti. Le successive indagini hanno consentito agli agenti della Sottosezione di rintracciare circa 700 auto e di denunciare il nucleo centrale dell’organizzazione (nella quale non compaiono abruzzesi) per associazione a delinquere finalizzata al furto, alla truffa, alla ricettazione, al falso documentale e alla omissione di soccorso con fuga a seguito di incidente stradale. Sono state accertate 600 violazioni amministrative complessive per un importo di 345 mila euro. Il danno all’erario è di 700 mila euro, e alle compagnie assicurative di altri 500 mila euro. "Questi dati - ha detto Gioiosa - ci danno la conferma che l’Aquila è una zona di passaggio delle organizzazioni criminali".


Da "Il Messaggero" del 13 gennaio 2005
Figlio dimenticato in autogrill
di ALESSIO PORCU

CASSINO
Troppo stress. Allora ha chiuso l’ufficio, messo moglie e figlio in macchina ed imboccato l’autostrada per raggiungere Napoli dove trascorrere qualche giorno in vacanza. Ma la stanchezza accumulata sul lavoro e la concentrazione nella guida dell’auto hanno giocato un brutto scherzo ad un ingegnere di 61 anni residente a Narni (in provincia di Terni) ed a sua moglie di 42 anni. Si sono fermati per una breve sosta sull’area di servizio Casilina Ovest a Castrocielo e dopo qualche minuto sono ripartiti. Dimenticandosi il figlio di 16 anni nell’Autogrill.
A notare il ragazzo che girovagava tra le auto nel parcheggio è stata una pattuglia della polizia autostradale. Gli uomini del sostituto commissario Italo Acciaioli hanno avvicinato il ragazzo per controllare cosa stesse facendo. "Sono andato in bagno ed i miei genitori sono ripartiti, mi hanno lasciato qui un’ora fa" ha detto all’assistente Stefano Migliorelli. Non aveva un cellulare ed i soldi per comprare una scheda telefonica con cui chiamare i genitori li aveva lasciati sull’auto. Sono stati i poliziotti a chiamare l’ingegnere e sua moglie: erano già arrivati a Napoli senza accorgersi di nulla. All’ingegnere poteva andare peggio: cinque anni fa un altro automobilista dimenticò la moglie sullo stesso Autogrill. Anche in quel caso fu la polizia ad avvertirlo: ma dopo quell’episodio la signora ha chiesto ed ottenuto la separazione.
In un’altra operazione gli agenti hanno sequestrato 5367 ricci di mare a due pescatori che dal Pontino tornavano a Barletta. Li hanno multati.
 


Da "Il Gazzettino"del 13 gennaio 2005
Un camionista sulla Romea a zig zag con un autoarticolato è risultato positivo all’lcoltest
Pugni alla polizia, arrestato
Ha aggredito gli agenti della stradale che gli contestavano le violazioni

 Ronchis
Ha fatto il diavolo a quattro e alla fine della sarabanda è finito dritto dritto nel carcere veneziano di Santa Maria Maggiore. Prima si è messo a sfrecciare sulla statale Romea nel cuore della notte con un autoarticolato da 440 quintali, procedendo a zig zag da Chioggia a Venezia, poi una volta fermato da un’azione congiunta di Carabinieri di Campagna Lupia e Polizia stradale di Mestre, è andato in escandescenze dopo che l’etilometro aveva rivelato la presenza nel sangue di ben 1 microgrammi e 72 di alcol nel sangue. A quel punto, resosi conto delle conseguenze alle quali andava incontro, in una crisi di rabbia ha pensato bene di prendersela con i poliziotti della Stradale che si sono dovuti rivolgere al pronto soccorso di Mestre per escoriazioni e contusioni guaribili in una decina di giorni.
Notte brava di un camionista, R.C., 46 anni, udinese di Ronchis, che l’altra sera è stato sorpreso da una pattuglia dell’Arma mentre percorreva pericolosamente la statale Romea invadendo a più riprese la corsia opposta. Ed è stato grazie alla segnalazione di alcuni automobilisti di passaggio che è stato possibile l’intervento dei Carabinieri che hanno bloccato il mezzo pesante all’altezza del distributore Total a Malcontenta di Mestre. Qui, C.R. è stato sottoposto a due alcoltest successivi da parte della Polstrada. Il primo dava l’esito di 1.65 microgrammi per litro, il secondo"alzava" la percentuale a 1.72. A questo punto l’uomo veniva informato dell’immediata revoca della patente. Ed è stato a questo punto che è scoppiato il putiferio con il camionista che, in evidente stato alterato, ha prima impedito che venisse redatto il verbale di intervento da parte della Polstrada e poi si è scagliato contro gli agenti con calci, pugni e parolacce. C’è stata una violenta colluttazione tanto che due agenti sono stati costretti a ricorrere alle cure dei medici rispettivamente per sette e cinque giorni.
Anche il camionista ha dovuto rivolgersi al pronto soccorso per una serie di escoriazioni. Ma per l’uomo i grattacapi non sono finiti lì: è stato trasferito nella sede della Polstrada a Mestre dove è stato arrestato per minacce, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e denunciato per il rifiuto di fornire generalità, procurato allarme, danneggiamento di mezzi di servizio, lesioni e ingiurie.

Da "L’Arena" del 13 gennaio 2005
Operazione della Stradale
Arrestato Castro
Filava a 180 all’ora in autostrada
a.v.

Sfrecciava a 181 chilometri orari in autostrada, verso Castelnuovo del Garda, ma la sua corsa è stata registrata dal telelaser della polizia stradale di Verona Sud che così poco dopo ha fermato Richard Omar Castro Castro, che con sè non aveva nè il passaporto nè la patente. L’uomo, un peruviano di 22 anni, alla polstrada ha detto di essere un turista, di aver smarrito la patente e di averne fatto denuncia, ma che non aveva con sè la copia dell’atto.
Da ulteriori controlli è invece emerso che il peruviano era irregolare sul nostro territorio e aveva già avuto il decreto di espulsione dal questore di Milano. È nella città meneghina infatti che l’uomo abita, assieme a una cugina che era con lui in auto al momento dell’arresto. Dopo i controlli infatti il clandestino è stato portato in carcere a Montorio in attesa del processo. Deve rispondere del mancato rispetto del decreto di espulsione. Castro è stato anche multato per l’eccesso di velocità e denunciato per la guida senza patente.

Da "L’Unione Sarda" del 13 gennaio 2005
Le cause principali da ricercare nell’eccesso di alcol e nell’abuso di droghe
Ubriachi alla guida, linea dura
Ritirate 630 patenti e 840 carte di circolazione

Antonella Manca.

Fiumi di inchiostro e sanzioni a gogo: 630 patenti di guida e 840 carte di circolazione ritirate. Solo la polizia stradale del distaccamento olbiese ha ritirato 550 patenti nel 2004, alle quali vanno aggiunte le 710 carte di circolazione sospese per omessa revisione del veicolo. Di queste, 240 sono state ritirate per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Etilometri e prelievi forzati del sangue, non hanno lasciato scampo agli automobilisti incoscienti. "Un tempo ? spiega l’ispettore Andrea Chiminelli ? chi, ubriaco o fatto, veniva beccato al volante, si vedeva recapitare a casa una semplice sanzione amministrativa. Adesso, con la patente a punti, si è sottoposti ad un procedimento penale: il documento viene spedito in Prefettura a Sassari". Qui viene stabilito il periodo di sospensione della patente. Ma, in questi casi, si tratta di almeno un mese e, manco a dirlo, si perdono dieci punti dalla patente. Naturalmente per chi non è neo patentato (sono quelli che rischiano di più: venti punti). La situazione peggiora per chi esagera. "Quando i livelli di alcol superano di molto il limite consentito dalla legge ? prosegue il comandante della stradale ? la patente viene ritirata per un periodo di tempo più lungo. L’automobilista, infatti, per riaverla deve sottoporsi ad una serie di esami che verranno poi analizzati da una commissione medica provinciale. È questo l’unico organo in grado di stabilire se il soggetto colto in flagranza di reato sia un alcolista dipendente. Dopo l’ok della commissione l’automobilista può risalire in auto, a meno che non abbia raggiunto il limite massimo". Arrivati al traguardo dei venti punti, infatti, la Motorizzazione fa recapitare al guidatore scorretto una lettera in cui si comunica la sospensione della patente. A questo punto, non rimane che presentarsi nuovamente a scuola guida e rifare la trafila per dare un nuovo esame. Sanzioni elevate e punti non sembrano però preoccupare né scoraggiare più di tanto gli automobilisti olbiesi che, anno dopo anno, si dimostrano sempre più indisciplinati. Nel 2002 la polizia stradale di Olbia ha ritirato (solo) 300 patenti, quasi la metà dello scorso anno. Appena 470, invece, le carte di circolazione, contro le 710 del 2004. "L’età media degli automobilisti che, non in regola, incappano nelle maglie dei posti di blocco ha tra i 20 e i 40 anni. Per questa ragione durante i fine settimana, in concomitanza con l’apertura delle discoteche, si registra un aumento del lavoro per i nostri agenti". Facendo due conti, gli agenti della stradale hanno ritirato una media di dieci patenti a settimana, una patente e mezza al giorno. A queste vanno poi aggiunte le 80 sequestrate dai carabinieri. Si arriva così al totale di 630. Poco meno di 400 patenti sono state ritirate per eccesso di velocità. "In questi casi ? spiega l’ispettore Chiminelli ? arriva in un secondo momento, dopo l’accertamento della velocità tramite autovelox". Le strade con un maggior numero di trasgressori multati sono le provinciali, che da Olbia portano a Monti, Arzachena, e la Olbia-Pittulongu. Ma non mancano neanche gli amanti delle corse cittadine, quelli che scorrazzano pericolosamente nel centro abitato. Tra le strade più battute, la trafficatissima via Aldo Moro, dove si registrano una media di tre quattro incidenti al giorno. Ma non sono meno trascurabili quelli registrati in via Vittorio Veneto e via Redipuglia. "Abbiamo un’impennata delle infrazioni, e soprattutto del ritiro della patente, nel periodo estivo, in prossimità dei locali notturni. Durante l’inverno, la gran parte del lavoro viene svolto nel fine settimana, sempre nei pressi di pub e discoteche". È l’alta velocità la causa maggiore degli incidenti automobilistici in Gallura che, abbinata al buio e all’alcol, diventa la peggiore delle compagnie dei giovani patentati. Per ridurre il numero sempre più elevato degli incidenti sarebbe necessaria una dotazione superiore di autovelox e autolaser, che dimostrano di essere sempre un ottimo deterrente. Stesso discorso vale per i posti di blocco, troppo pochi, in una città in continuo movimento come Olbia, punto di ritrovo per i giovani amanti della notte, delle discoteche e del divertimento. Ma anche delle auto veloci e dei drink.
  

 


Venerdì, 14 Gennaio 2005
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