(ASAPS) FIRENZE, 4 Giugno 2007 – La storia è di quella che fa accapponare la
pelle: un giovane rumeno di 29 anni, che aveva avuto l’amputazione di una gamba
in patria, era stato convinto dai suoi aguzzini a venire in Italia, dove lo
avrebbe atteso un lavoro per comprarsi una protesi e tornare ad una vita quasi
normale. Invece i suoi “amici” gli avevano riservato un posto ad un semaforo
del capoluogo fiorentino, dove è stato costretto a chiedere l’elemosina ai
conducenti delle auto in attesa del verde. A fine giornata, i due gli
sottraevano puntualmente l’incasso, lasciandogli solo qualche spicciolo per
mangiare un boccone. Un’infermiera in servizio al pronto soccorso dell’ospedale
di Santa Maria Nuova, ha notato l’uomo e la carrozzella, rubata la sera
precedente al nosocomio. Ha dunque avvisato due agenti di polizia municipale
che incrociavano nei paraggi, i quali hanno avvicinato il disabile ed
ispezionando la sedia a rotelle hanno potuto verificare che c’era l’etichetta
d’inventario del presidio ospedaliero. A questo punto, hanno provato a parlare
con il ragazzo, ma il suo aguzzino si è fatto avanti con fare minaccioso,
impedendo ai vigili ed allo sfortunato giovane di parlare. È quindi intervenuta
una pattuglia in ausilio e la discussione è proseguita al comando, dove è stata
accertata la verità: la carrozzella era stata rubata proprio dall’aguzzino del
disabile, medicato la sera precedente per un incidente stradale. Poi il
disabile ha trovato la forza di raccontare la verità, grazie al contributo di
un’interprete: era arrivato dalla Romania una settimana fa, convinto dal suo
vessatore a venire in Italia per guadagnare i soldi e comprarsi così una
protesi per la sua gamba mutilata. Come accade per molti immigrati, però, il
sogno di una vita migliore si è infranto nel muro di violenza e di
intimidazione di certi “caporali”. Il 29enne è stato costretto a mendicare e su
400 euro raccolti, gliene sono stati lasciati solo 30. La sua giornata
cominciava alle 6 del mattino e finiva alle 19 ed un tentativo di opporsi alla
violenza si era concluso con un pestaggio ed alcune minacce rivolte alla sua
famiglia, rimasta in Romania. L’aguzzino, 36 anni, è stato subito arrestato per
riduzione in schiavitù, ricettazione e furto con destrezza. Gli agenti
cercheranno di identificare il suo complice. (ASAPS)
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