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Notizie brevi 04/06/2007

Da motocorse.com - Novità nel motomondiale
Il WTR Team scende in pista per promuovere la sicurezza stradale


A sinistra Stefano Bianco, 20 anni di Chivasso a destra Andrea Iannone, classe 1989, di Vasto

Dal GP d’Italia, tenutosi ieri (3 giugno) sul circuito toscano del Mugello, il WTR Team guidato dal Team Manager Loris Castellucci e dal Direttore Sportivo, Matteo Napolitano, protagonisti, con i piloti Andrea Iannone e Stefano Bianco del Campionato del Mondo di motociclismo della classe 125 cc, si è trasformato nel WTR NO ALCOL TEAM. Infatti, la squadra ha deciso di sostenere il “Codice Etico di Autoregolamentazione per la Sicurezza Stradale” promosso dal Ministero dell’Interno e dal Ministero per le Politiche Giovanili e Attività Sportive.

Un’iniziativa importante nella prevenzione e nella sensibilizzazione verso la necessità di adottare comportamenti sani per migliorare la sicurezza stradale. Il WTR NO ALCOL TEAM intende con ciò, divulgare, specie verso i più giovani - notoriamente appassionati di motociclismo e motori in genere - un messaggio di rilevanza sociale davvero grande, ricordando anche in un momento di spensieratezza, come può essere l’assistere ad una gara di motociclismo, che mettersi al volante dopo aver consumato alcolici può rappresentare un pericolo per se stessi e per gli altri.
Dati in tal senso confermano come la prevenzione e la sensibilizzazione possano rivestire un ruolo importante nel migliorare la sicurezza stradale, visto che i risultati di recenti studi sociologici confermano che addirittura il 70% dei ragazzi con età non inferiore agli 11 anni abbiano provato almeno una volta, negli ultimi 12 mesi, il gusto della bottiglia; mentre il 50% di chi ha una età compresa fra 11 e 15 anni risulta essere un consumatore abituale di bevande alcoliche.
Altrettanto preoccupante è la motivazione che, sempre secondo lo stesso autorevole studio, spinge i giovanissimi a bere: non si beve perché piace ma perché il consumare bevande alcoliche è erroneamente e pericolosamente considerato – come sostengono gli stessi giovanissimi - “una figata”.
Quindi, bere alcolici e, magari, al tempo stesso fumare una sigaretta, aiuta ad essere parte del branco, a sentirsi “normali”. Scatta quindi nella mente dei giovanissimi un meccanismo psicologico che, non a caso, viene anche sfruttato ad arte – e quindi alimentato - in alcuni spot pubblicitari in cui si esalta una gioventù spensierata, per certi versi irresponsabile ma ugualmente vincente.
Se già il consumo di alcolici, di per sé, è devastante specie in età adolescenziale, questo determina conseguenze ancor più gravi quando associato alla guida di un mezzo: il mix alcol e guida è a dir poco una miscela esplosiva, responsabile di vere e proprie stragi sulle strade. E’ un dovere di tutti, così, impegnarsi perché possa prevalere il senso di responsabilità e la coscienza che certi comportamenti sono dannosi per se stessi e per gli altri.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato il Team Manager Loris Castellucci - è quello di portare in pista un messaggio chiaro e univoco, utilizzando un mezzo, la moto appunto, che sappia parlare direttamente ai nostri ragazzi e che possa ricordare loro che non ci si deve mettere alla guida di un’auto o di una moto se si è sotto l’effetto dell’alcol. Per noi che abbiamo il privilegio di essere osservati dai ragazzi, di essere presi a ‘modello’ diventa un dovere morale essere parte attiva in questa lodevole campagna mirata a veicolare all’utenza sportiva un messaggio positivo”.
“Ci è parso quindi naturale, oltre che doveroso – ha continuato lo stesso Castellucci - lanciare da questo ambiente, un messaggio sociale adamantino e di immediato recepimento, il cui fruitore precipuo è individuato nella fascia di età che va dai 15 ai 45 anni. I nostri giovani devono ricordare in ogni momento che il successo si raggiunge con la serietà e l’impegno quotidiano e non tramite l’effimero di un bicchiere di troppo ed i nostri piloti ne siano l’esempio per tutti”.
“Con questa iniziativa non ci troviamo certo di fronte ad una ‘caccia alle streghe’ –ha concluso il Team Manager del WTR Team - né, tantomeno, impegnati ad inseguire un falso perbenismo. Sarebbe per noi un ottimo risultato se i ragazzi, i nostri giovani, prima di lasciarsi andare agli eccessi, si fermassero un momento a pensare e questo li facesse desistere da comportamenti dannosi per se stessi e per gli altri”.
L’iniziativa ha entusiasmato anche i piloti: “Finalmente ho la possibilità di sfruttare la mia posizione privilegiata per fare qualcosa che reputo molto utile per la società e in particolar modo per i miei coetanei, ha detto Stefano Bianco, spero, nel mio piccolo, poter dare un importante contributo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il giovanissimo Andrea Iannone: “Ho accolto con entusiasmo l’iniziativa del Team e sono orgoglioso di esserne parte attiva. Ritengo utile che i miei coetanei sappiano che solo l’integrità fisica e mentale ci consente di essere qui, a questi livelli”.

© asaps.it
Lunedì, 04 Giugno 2007
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