A sinistra Stefano Bianco, 20 anni di Chivasso a destra Andrea Iannone, classe 1989, di Vasto
Dal GP d’Italia, tenutosi ieri (3 giugno) sul circuito
toscano del Mugello, il WTR Team guidato dal Team Manager Loris Castellucci e
dal Direttore Sportivo, Matteo Napolitano, protagonisti, con i piloti Andrea
Iannone e Stefano Bianco del Campionato del Mondo di motociclismo della classe
125 cc, si è trasformato nel WTR NO ALCOL TEAM. Infatti, la squadra ha
deciso di sostenere il “Codice Etico di Autoregolamentazione per la Sicurezza
Stradale” promosso dal Ministero dell’Interno e dal Ministero per le Politiche
Giovanili e Attività Sportive. Un’iniziativa importante nella prevenzione e nella
sensibilizzazione verso la necessità di adottare comportamenti sani per
migliorare la sicurezza stradale. Il WTR NO ALCOL TEAM intende con ciò,
divulgare, specie verso i più giovani - notoriamente appassionati di
motociclismo e motori in genere - un messaggio di rilevanza sociale davvero
grande, ricordando anche in un momento di spensieratezza, come può essere
l’assistere ad una gara di motociclismo, che mettersi al volante dopo aver
consumato alcolici può rappresentare un pericolo per se stessi e per gli altri. Dati in
tal senso confermano come la prevenzione e la sensibilizzazione possano
rivestire un ruolo importante nel migliorare la sicurezza stradale, visto che i
risultati di recenti studi sociologici confermano che addirittura il 70% dei
ragazzi con età non inferiore agli 11 anni abbiano provato almeno una volta,
negli ultimi 12 mesi, il gusto della bottiglia; mentre il 50% di chi ha una età
compresa fra 11 e 15 anni risulta essere un consumatore abituale di bevande
alcoliche. Altrettanto preoccupante è la motivazione che, sempre secondo
lo stesso autorevole studio, spinge i giovanissimi a bere: non si beve perché
piace ma perché il consumare bevande alcoliche è erroneamente e pericolosamente
considerato – come sostengono gli stessi giovanissimi - “una figata”. Quindi, bere alcolici e, magari, al tempo stesso fumare
una sigaretta, aiuta ad essere parte del branco, a sentirsi “normali”. Scatta
quindi nella mente dei giovanissimi un meccanismo psicologico che, non a caso,
viene anche sfruttato ad arte – e quindi alimentato - in alcuni spot
pubblicitari in cui si esalta una gioventù spensierata, per certi versi
irresponsabile ma ugualmente vincente. Se già il consumo di alcolici, di per sé, è devastante
specie in età adolescenziale, questo determina conseguenze ancor più gravi
quando associato alla guida di un mezzo: il mix alcol e guida è a dir poco una
miscela esplosiva, responsabile di vere e proprie stragi sulle strade. E’ un
dovere di tutti, così, impegnarsi perché possa prevalere il senso di
responsabilità e la coscienza che certi comportamenti sono dannosi per se
stessi e per gli altri. “Il nostro obiettivo – ha spiegato il Team Manager Loris
Castellucci - è quello di portare in pista un messaggio chiaro e univoco,
utilizzando un mezzo, la moto appunto, che sappia parlare direttamente ai
nostri ragazzi e che possa ricordare loro che non ci si deve mettere alla guida
di un’auto o di una moto se si è sotto l’effetto dell’alcol. Per noi che
abbiamo il privilegio di essere osservati dai ragazzi, di essere presi a
‘modello’ diventa un dovere morale essere parte attiva in questa lodevole
campagna mirata a veicolare all’utenza sportiva un messaggio positivo”. “Ci è parso quindi naturale, oltre che doveroso – ha
continuato lo stesso Castellucci - lanciare da questo ambiente, un messaggio sociale
adamantino e di immediato recepimento, il cui fruitore precipuo è individuato
nella fascia di età che va dai 15 ai 45 anni. I nostri giovani devono ricordare
in ogni momento che il successo si raggiunge con la serietà e l’impegno
quotidiano e non tramite l’effimero di un bicchiere di troppo ed i nostri
piloti ne siano l’esempio per tutti”. “Con questa iniziativa non ci troviamo certo di fronte ad
una ‘caccia alle streghe’ –ha concluso il Team Manager del WTR Team - né,
tantomeno, impegnati ad inseguire un falso perbenismo. Sarebbe per noi un
ottimo risultato se i ragazzi, i nostri giovani, prima di lasciarsi andare agli
eccessi, si fermassero un momento a pensare e questo li facesse desistere da
comportamenti dannosi per se stessi e per gli altri”. L’iniziativa ha entusiasmato anche i piloti: “Finalmente
ho la possibilità di sfruttare la mia posizione privilegiata per fare qualcosa
che reputo molto utile per la società e in particolar modo per i miei coetanei,
ha detto Stefano Bianco, spero, nel mio piccolo, poter dare un
importante contributo”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il giovanissimo Andrea
Iannone: “Ho accolto con entusiasmo l’iniziativa del Team e sono orgoglioso di
esserne parte attiva. Ritengo utile che i miei coetanei sappiano che solo
l’integrità fisica e mentale ci consente di essere qui, a questi livelli”.
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