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Rassegna stampa Alcol e guida del 3 giugno 2007

A cura di Alessandro Sbarabada e Roberto Argenta

TRENTINO

IL CORSO 
Nel corso di sensibilizzazione i diciassettenni in cattedra 

PREDAZZO. Sono più di 5 lustri che in Italia si tengono corsi di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcorrelati voluti dallo psichiatra croato Vladimir Hudolin che ha fatto nascere in Italia più di 2200 Club degli alcolisti in trattamento. Tuttavia, quello di Predazzo che si è tenuto dal 21 al 26 maggio presso la casa della gioventù è stato il primo che ha visto la partecipazione di 7 ragazzi della 3ºA dell’ITC, tutti tra i 16 e 17 anni, accompagnati dall’insegnante Silvia Turri.
Un’esperienza che ha segnato molti di loro, proiettati nel problema alcol da una porta diversa aperta su un mondo in cui si è parlato più dell’uomo che delle sostanze, ma anche testimoni, nelle due visite serali ai club, delle difficoltà, dei drammi, ma anche delle felicità, di chi è uscito dipendenza.

 «All’inizio eravamo scettici - ammette Cristina Giacomelli, una delle promotrici - ho detto loro: se è troppo difficile potete tornare indietro».

 Invece già dal primo giorno i ragazzi s’erano coinvolti. Ma sono stati soprattutto gli adulti a trarre vantaggio dalla loro presenza. Una presenza fresca, spontanea, priva di sovrastrutture che ha arricchito il corso tanto da convincere il direttore, il sociologo pugliese Giovanni Aquilino, a riproporre la presenza di ragazzi nelle prossime occasioni.

 Per una volta si è parlato (anche) dei giovani con i giovani, dei figli con i figli. E i 7 ragazzi non hanno mostrato nemmeno molti timori riverenziali.

 Un’esperienza che ha arricchito tutta la classe, impegnata in un lavoro di ricerca che, oltre all’indagine sui consumi di alcol fra gli stessi ragazzi dell’ITC, ha tracciato un quadro dettagliato ed impietoso del fenomeno alcol in Italia e nel mondo. Un lavoro iniziato con la lettura di tre quotidiani locali per 2 mesi da cui i ragazzi hanno dedotto come spesso «si dà la colpa degli incidenti alla strada anzichè agli uomini che hanno bevuto».

 «Ci siamo resi conto soprattutto della nostra disinformazione», affermano ancora i giovani che hanno preso parte al corso. Da qui l’approfondimento che ha prodotto una mole di lavoro e di dati cui si è aggiunta l’occasione del corso di sensibilizzazione. (f.m.)


TRENTINO

di Francesco Morandini 

Alcol, i ragazzi scoperchiano una realtà ignorata 

La ricerca evidenzia comportamenti rischiosi che però non preoccupano i giovani 

Gli studenti aprono gli occhi ai loro compagni. Un’esperienza che può dare ottimi frutti 

 PREDAZZO. Il fatto che il 6% dei 140 ragazzi dell’ITC abbia iniziato a bere prima dei 10 anni e che più della metà lo abbia fatto prima dei 15 anni, è uno dei dati più allarmanti dell’inchiesta sui consumi di alcol (vedi il “Trentino” di ieri) realizzata dai ragazzi della 3ª A dell’Itc di Predazzo tra i loro compagni all’interno del “progetto alcol” presentato nei giorni scorsi a genitori ed insegnanti. Il dato non sconvolge chi da anni si occupa dei problemi alcolcorrelati.

 Ma non si scompongono i ragazzi che conoscono bene i propri comportamenti. In fondo è stata certificata una realtà spesso volutamente ignorata. Tant’è che il 25 dei ragazzi intervistati ha avuto almeno una volta la consapevolezza di essere a rischio per il fatto che il guidatore dell’auto su cui viaggiavano aveva bevuto. Certo è che con il loro lavoro e con l’incontro di giovedì cui hanno partecipato genitori e parecchi amici che hanno condiviso con 7 di loro un’intensa settimana di sensibilizzazione ai problemi alcolcorrelati, i ragazzi della 3ª A hanno tolto il coperchio ad una pentola in cui bollono luoghi comuni, disinformazione, mancate responsabilità.

 Hanno aperto gli occhi anche ai propri compagni, insegnanti e genitori. «Diventerete voi stessi formatori dei vostri pari» ha detto un’insegnante consapevole dell’importanza di questa esperienza.

 «Tant’è - ha ricordato il vicepreside Marco Felicetti - che nei giorni scorsi gli stessi ragazzi hanno stigmatizzato il fatto che nella scuola si stesse presentando un’iniziativa esterna con un rinfresco alcolico. Il promotore della manifestazione ha capito e le bottiglie di vino sono scomparse».

 Insomma, la presenza dei ragazzi ha fatto tornare il vino nei cartoni. Dopo i ragazzi, soddisfatti gli insegnanti. Un plauso è venuto da Marco Felicetti mentre Cristina Giacomelli ha sottolineato il senso di educazione alla cittadinanza insita nel progetto. «Ma la scuola svolge anche un ruolo informativo - ha affermato Antonella Baccolo - ricordando il dato del questionario che indica la scuola quale principale fonte di informazione sui problemi legati all’alcol».

 Resta il fatto che i giovani sanno che sarà dura affrontare amici e compagni in discoteca o al pub affermando «no grazie non bevo». La pressione al bere dei pari è forte, ma c’è anche la consapevolezza che essi stessi potranno esercitare un’analoga pressione in senso contrario. Quanto questa strada sia in salita è emerso dalla testimonianza di un ragazzo. «Ho perso gli amici - ha detto - in discoteca ho rifiutato di bere e il giorno dopo non mi parlavano più».

 Ma al di là della mole di dati che avete appreso, abbiamo chiesto, cosa vi ha dato questa esperienza? «Siamo più informati - afferma Vittoria - poi ognuno farà le proprie scelte». «Ottimo lavoro da discutere con i genitori - è l’opinione di Luigi Vinante, condirettore del corso di sensibilizzazione - dobbiamo lavorare sulla nostra cultura del “bere buono”, quella degli adulti. E si può lavorare tra adulti e ragazzi».

 Ed ora? Si sta già pensando ad una tavola rotonda sul territorio da tenersi a settembre ed alla festa Diversamente divertente di Ziano dove il lavoro potrà essere presentato. E qualcuno ha parlato anche dell’ipotesi di un bar bianco a Predazzo.


ALICE.IT

Bergamo: un morto e 3 feriti su A4

Giovane ubriaco alla guida preso in pieno da altra vettura

(ANSA) - BERGAMO, 3 GIU - Grave incidente all’alba sull’A4, tra Brescia e Milano. Morto un giovane di 26 anni che guidava in stato di ebrezza. Originario di Salerno, ma residente nel bergamasco, e’ morto nell’impatto tra la sua auto e un’altra con a bordo 3 venticinquenni, a Costa di Mezzate (Bergamo). Il giovane ha perso il controllo dell’auto ed e’ stato preso in pieno dall’altra vettura su cui viaggiavano due ragazzi di Osio Sopra e una ragazza di Dalmine, tutti feriti gravemente.


GAZZETTA DI MANTOVA
L’INIZIATIVA
Appello trasversale contro l’alcolismo

Uil tema della sicurezza stradale verrà affrontato anche in un altro punto all’ordine del giorno della seduta di domani alle 21 in viale Europa del consiglio della Circoscrizione Sud. Perché il Consiglio discuterà un documento che chiede al Comune (ma anche ad altre istituzioni) di prendere iniziative per combattere l’alcolismo “a tutela della salute pubblica”. A presentare il documento saranno il presidente Mauro Capucetti (Prc) e il consigliere di Fi Davide Scioscia.

In sintesi, i due esponenti hanno declinato in chiave locale, una serie di indicazioni e provvedimenti intrapresi dal Trentino Alto Adige per combattere la piaga dell’alcolismo (soprattutto tra i giovani) e prevenire le stragi sulle strade provocate da conducenti in stato di ubriachezza. Tra i provvedimenti che vengono auspicati, ci sono anche il coordinamento con le forze dell’ordine per potenziare i controlli sulle strade con l’etilometro (in particolare fuori dai locali pubblici e in occasione di feste e sagre), l’appilcazione rigorosa del divieto di somministrazione di alcolici ai minori, il divieto di vendita a prezzi ridotti (o somministrazione gratuita) di alcolici in occasione di feste e manifestazioni.


L’ADIGE

«Perzen festival», festa senza «sballi»

Sabato al centro sportivo

Obiettivo, limitare l’alcol

PERGINE - Si chiama «Perzen Giamming Festival» (gramelot anglo-perginese) e l’hanno pensato ed organizzato tutto da soli. Sono ragazzi che sgobbano al lavoro per molte ore al giorno, studentesse ed amici. Hanno preparato una festa che sperano grande per sabato prossimo 9 giugno nello spazio aperto del centro sportivo comunale. Bibite analcoliche ad un euro, prezzo promozionale, ma siccome non sono neo-proibizionisti né predicatori senza tonaca consentiranno la birra, anche se non la promuoveranno con prezzi vantaggiosi. Offerta pranzo 3,5 euro (panino, patatine, bibita), insomma una festa di giovani per i giovani dalle 12 a mezzanotte, dice il programma. Con molta musica: dieci i gruppi in pedana e dalle 22 in poi i milanesi «Sun eats Hours» (rock, funky ed altro), saranno la guest star. Anche skateboard nell’impianto già praticato da qualche tempo nel centro sportivo, ma che inaugureranno comunque, facendolo loro. Unico aiuto, quello del Piano giovani di zona. Non hanno chiesto contribuiti pubblici particolari. Incredibile. Matteo Dorigatti guida il comitato organizzatore, una decina di ragazze, Samanta Lazzeri, Samantha Bertoletti, Beatrice Roat, Ottavia Refatti ed altre, con ragazzi. Perginese, 20 anni, cuoco presso un centro commerciale di Trento, ha progettato e concretizzato il festival assieme ai ragazzi di Rdm dove leader è Lorenzo Vicentini (giovane parrucchiere dal 1997, adesso con negozio suo), gruppo locale di riferimento per le crew in forte crescita a Rovereto e Trento e con il gruppo Delle Scolette di Serso, periferia perginese, guidato da Emanuele Dallapiccola . «Un giorno abbiamo letto un volantino del Piano giovani che dava la possibilità di organzzare un evento» ricorda Mattia. Incontri, lavoro, accordi. «Secondo me gli adulti che vedono giovani organizzare una festa si fanno delle idee strane, che facciamo bagordi o casini, invece noi pensiamo ad una festa divertente ma senza sballi particolari». Aiutano i locali Spazio giovani ed Orizzonti Sonori. Che festa volete, Mattia? «Per tutte le età dei giovani, vera, sana, senza spinelli, bella da vedersi, che non sia il solito appuntamento per ubriacarsi o bucarsi o farsi i cannoni» Come si fa? «Dipende da come la si vuole intendere, se per bere, per ballare, per suonare»: Cioè? «Sarà un modo di vivere un concerto, deve suscitare piacevoli sensazioni e ricordi, non musica malata». Cos’è la musica malata? «Quella che non mi induce bei ricordi. Voglio cose positive, un momento bello della mia vita, uno stato d’animo positivo, non disavventure e schifezze. Speriamo di riuscirci, l’associazione volontaria è la nostra forza, è l’insieme dei tre gruppi, collaborando riusciamo a fare belle cose, un festival per incentivare i giovani». Ovvero? «In questo periodo noi giovani siamo allo sbando, per fortuna noi siamo riusciti ad aggregare, a centrare un obiettivo concreto». Quale? «Stare assieme, faticare, agire, riuscire. Collaborare, è importante». Perché? «Noi tendiamo a percorrere ciascuno una strada personale, collaborare è difficile, ma ora dentro il Giamming è fantastico, ciascuno può avere sempre un punto di riferimento, io posso misurarmi con altri responsabili di gruppi». Parli al maschile. E le ragazze? «Nel Giamming ce ne sono e vanno subito al sodo. Sono felice di misurarmi con loro, sono ragazze mature, hanno esperienze positive, sono serene e felici, hanno molta voglia di mettersi in gioco». Sarà una festa neo-proibizionista? «No. Certo non promuoveremo le bevande alcoliche a basso prezzo. Mi vergogno e provo una certa stizza al vedere uno della mia età che non ha passatempi fuorché il bar, mi infastidisce, non lo sopporto, importante è cercare altro». Pensa che verranno tanti giovani, sapendo la vostra intonazione? «Spero che i giovani capiscano cosa vogliamo dire. Le scelte importanti ce le giochiamo adesso, la partita è tosta, quando non si trova sfogo si va sull’alcol o in brutti giri. Perché non dare sfogo ad altre passioni? Forse è perché alla nostra età non sappiamo divertirci». Perché? «Bene o male quando uno finisce le medie si blocca, ha un po’ di musica e di educazione fisica e basta, non so perché. Le ragazze, invece, sono molto decise, fanno quello in cui credono, sanno addirittura consigliarci. Comunque sarà una grande festa». Buona festa, allora.

M. A.


ALICE.IT

Gb: bandite le magliette di calcio con sponsor alcolici

Aziende aderiscono a campagna tutela bambini e ragazzi

(ANSA) - LONDRA, 3 GIU - Il Governo britannico mettera’ al bando le maglie sportive per bambini su cui campeggino i nomi delle aziende produttrici di alcolici. Molte squadre di calcio infatti sono sponsorizzate da colossi della birra. Una situazione che ha spinto il Gruppo Portman - che rappresenta le compagnie produttrici di alcolici - ad adeguarsi alle richieste del Governo, mettendo al bando le maglie incriminate e varando un Codice di autodisciplina sulla promozione e utilizzo del nome di alcolici.


IL SECOLO XIX

Maxi rissa al luna park arrestate nove persone

paura a cengio

Ubriachi, assaltano l’area giochi e picchiano i giostrai. Numerosi feriti

Cengio. Pezzi di staccionata sradicati e utilizzati come mazze chiodate. Altrettanto per le ringhiere divelte e utilizzate come spranghe. Una rabbia cieca quella di sette ragazzi cairesi- arrestati dai carabinieri per rissa, danneggiamento, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale- che la scorsa notte come furie si sono scagliati, ubriachi, contro le giostre del luna park. Una furia che dopo aver devastato stand e baracconi ha coinvolto anche i giostrai che cercavano di fermarli. Sangue dappertutto sull’asfalto.

Una maxi-rissa feroce, con nove persone arrestate, oltre ai sette ragazzi anche due giostrai finiti in ospedale per le ferite causate e riportate. Si tratta di sette giovani, in maggior parte ventenni, sei di Cairo, tra cui un minorenne, residenti nel quartiere Buglio e uno di Carcare. Per oltre un’ora la scorsa notte hanno messo a ferro e fuoco gli stand della fiera "Cengio in festa" in località Isole.

Un raid da "guerrieri della notte", con scene da Far West , con anche due proprietari delle attrazioni itineranti, piemontesi, finiti in manette, ma soltanto per il coinvolgimento nella rissa.

Gli arrestati, portati al carcere di Marassi dai carabinieri dopo le prime cure al pronto soccorso di Cairo, sono Andrea Floris, 19 anni, Gianluca Aru, 23 anni, Samuel Costa, 22 anni, Carmine Salzano 19 anni, Stefano Cutuli 19 anni, sino a ieri mattina trattenuto in ospedale, dove è stato ricoverato per i traumi riportati, e il minorenne M.P. 17 anni. Tutti di Cairo. Oltre a Marco Carta, 20 anni di Carcare.

In manette anche gli ambulanti Siro Spinello, 40 anni, di Alba e Mattew Scuffi, 22 anni, di Carrù.

L’allarme è scattato quando la mezzanotte era passata da un pezzo. «Correte qui stanno distruggendo tutto», la telefonata al 112. Luci e giostre ormai erano spente, dopo la serata danzante. La banda del Buglio ha cominciato a tempestare di calci e pugni il punging- bull. Altri si sono messi a orinare sui camper dove erano alloggiati i giostrai. Da qui la reazione. La situazione è degenerata. Calci e pugni.

Un éscalation di violenza con i sette che non si sono limitati ad una scazzottata, ma hanno cominciato a sradicare le recinzioni e le staccionate, trasformate in armi.

Sul posto sono arrivate diverse pattuglie dei carabinieri dai paesi vicini, oltre a Cengio anche Millesimo. Davanti ai militari uno scenario di guerriglia urbana, con sangue dappertutto e volti resi irriconoscibili dalle botte. Sono giunti anche rinforzi al comando della Compagnia di Cairo che ha mobilitato tutti i carabinieri a disposizione, anche quelli fuori servizio, e residenti nella zona, per arginare la furia assurda della gang. Erano una ventina di carabinieri in assetto anti sommossa, coordinati dal capitano Carlo Caci.

Soltanto un’ora dopo, i nove protagonisti della rissa sono stati immobilizzati e portati chi in caserma chi in ospedale per le prime cure. Tre i militari che sono stati costretti a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Prognosi per loro come per i protagonisti della guerriglia notturna, di una decina di giorni.

Alberto Parodi


IL SECOLO XIX

«erano così sbronzi da non stare in piedi»

un testimone

«ERANO tanto ubriachi che cadevano a terra in mezzo ai vetri delle bottiglie spaccate, e addirittura si picchiavano tra di loro. In Valbormida si conoscono, sono facce conosciute. Ogni estate vanno in giro per le sagre a menar le mani e a sfasciare tutto. Quante volte li abbiamo visti in branco mettere in mezzo vecchietti e ragazzi isolati, solo per menar le mani. Questa volta c’è chi ha reagito». Un amico dei giostrai coinvolto nella maxi rissa, chiede l’anonimato per raccontare l’accaduto: «Questa volta forse c’è stata più ferocia». Tutto è iniziato «con il pallone del punging ball. La macchinetta era spenta e il pallone non scendeva». E allora calci e pugni lo stesso contro il baraccone. E come segno di vendetta verso i giostrai, rei di aver chiuso tutto la gang si è messa a orinare sui camper. È stata la scintilla. I sette arrestati di Cairo e Carcare, sono facce conosciute al comando dell’Arma di Cairo. Giovani che già in passato sono stati fermati dai carabinieri per le risse scoppiate durante la stagione estiva. C’è chi ubriaco e in preda ancora ai fumi dell’alcol, una volta in caserma, dopo aver rifiutato il ricovero e le cure in ospedale, alle prime luci dell’alba è riuscito a riferire ai carabinieri la propria versione dei fatti: «Siamo stati provocati». Poco prima in terra, tra i baracconi del luna park, erano state trovati arnesi e spranghe improvvisate.


TRENTINO

«I ragazzi di Sfumature hanno esagerato» 

Valduga: giusto il no alla festa. Ma il sindaco viene contestato via e-mail 

ADDIO FESTIVAL Una lettrice: «Così perde il sindaco» 

 ROVERETO. Ironia ha voluto che la giornata di sabato abbia riservato una pioggia battente: se Sfumature, il festival dell’associazione Calmapiatta al Moietto, si fosse fatto, sarebbe probabilmente stato una tragedia economica per gli ostinati e coraggiosi organizzatori. Invece il no dell’assessore Manzana ha cancellato la manifestazione, creando però un caso di cui si discute ancora. L’associazione non ha indetto alcuna protesta, riservandosi di spiegare la propria posizione nei prossimi giorni.

 Il sindaco Guglielmo Valduga, invece, non fa sconti all’età o all’inesperienza. «Nella vita è normale e logico ci siano contraddittori e provvedimenti contestati - osserva il sindaco -. Il regolamento sull’alcol può non essere piaciuto, e porsi in maniera critica rispetto alle decisioni dell’assessore fa parte del gioco e della dialettica. Provare a modificare le regole va bene. Ma quando ci si pone contro le regole e soprattutto contro il rispetto delle istituzioni allora la questione è diversa. Allora non ci può più essere dialogo. Se si accetta l’insulto alle istituzioni, allora si esce delle regole e si entra nel caos, nel qualunquismo. Per questo bene ha fatto l’assessore Manzana a mostrarsi fermo nei confronti di Calmapiatta. Non è una ripicca, ma una tutela delle istituzioni». L’amarezza nel mondo giovanile è però grande. «E bravo il sindaco - risponde con una secca mail Raffaella Campari -. Può ben festeggiare la sua grande vittoria contro un gruppo di facinorosi che volevano attentare alla quiete pubblica dei boschi del Moietto, versare fiumi di alcool e chissà cos’altro. Eppure mi viene in mente lo spot televisivo sulla vittoria facile di 100 che scendono in campo contro 11 o sull’unico decente che si fa incoronare sirenetto in un gruppo di sgorbi». la sproporzione di forze tra «un’associazione di ragazzi senza risorse finanziarie e senza legami politici, armati solo di tenacia e dell’ingenua illusione di poter smuover la calma ultrapiatta che stagna in questo borgo» e il Comune è evidente. Per lei però Valduga e Manzana hanno perso. «Perde il sindaco (ed ex insegnante) che non sa e non vuole portare avanti un dialogo con i suoi giovani e i suoi futuri potenziali elettori. Così, ostacolando negli ultimi tre mesi il tentativo di Calmapiatta di organizzare Sfumature (una delle poche feste per i ragazzi), Valduga si è perso la grande opportunità di ascoltare dei giovani che, senza alcun interesse personale impegnano molto del loro tempo libero per inventare eventi da offrire ai loro coetanei».


TRENTINO

GIUSTIFICAZIONI 

Brillo al volante: «Bevo per scordare gli incidenti» 

Lo hanno fermato i carabinieri a Ortisei, guidava ubriaco. E’ bastato un controllo per capire che non era la prima volta, neanche la seconda e nemmeno la terza. Era l’ottava. In passato il camionista altoatesino Johann Eschgfaller si era reso responsabile della morte di 9 persone che viaggiavano su un pullmino contro cui si schiantò il suo camion. Con gli inquirenti si è giustificato così: «Scusatemi, ma bevo per dimenticare gli incidenti che ho provocato».


IL GIORNALE DI VICENZA

Fra Vicenza, Alte, Sandrigo e Torri

Raffica di incidenti durante la notte Feriti giovanissimi

A Montecchio una macchina prende fuoco I due a bordo riescono a scappare fuori

 (d. n.) Velocità, stanchezza, sonno, forse anche l’eccesso di alcolici. Sono le cause della raffica di incidenti avvenuti la notte scorsa in città e provincia, alcuni dei quali con conseguenze drammatiche. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito in maniera grave.

Lo scontro più pauroso è avvenuto alle 4.30 ad Alte di Montecchio Maggiore. In base ad una prima ricostruzione della polizia stradale di Vicenza, la Ford Fiesta condotta da Andrea Dal Pero, 24 anni, residente a Marano in via Prove, con a fianco Federico Grendene, 31, di Zugliano, avrebbe imboccato la nuova rotatoria lungo la strada regionale 11 per accedere alla tangenziale di Montecchio contromano. Un animale sarebbe sbucato all’improvviso davanti al conducente che, per evitarlo, ha sterzato bruscamente urtando contro un’aiuola, salendo su un cordolo e quindi centrando il guardrail. Dal motore ha iniziato ad uscire del fumo e i due giovani sono usciti subito dall’abitacolo prima che la vettura prendesse fuoco. Con i poliziotti sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Arzignano che hanno lavorato fino alle 6 per spegnere le fiamme e per mettere in sicurezza la vettura, andata distrutta. Dal Pero e Grendene hanno subito ferite non gravi, ma hanno rischiato parecchio.

In contemporanea, a Torri di Quartesolo, lungo la regionale 11, all’altezza del civico 18 di via Roma, Luigi Cipriotti, 25 anni, residente a Grisignano in via Ferramosca, ha perso il controllo di un’Alfa Romeo 147 ed è andato a sbattere con violenza contro la recinzione di un’abitazione. Nell’impatto, la macchina ha preso fuoco e il principio d’incendio è stato domato dai pompieri di Vicenza. Il giovane è stato soccorso da un’ambulanza del Suem e la polstrada è in attesa di conoscere l’esito dell’alcoltest al quale il conducente è stato sottoposto.

Verso mezzanotte e 45, invece, era rimasto ferito Michele Fantin, 19 anni, di Dueville, che alla guida di una Fiat Uno stava percorrendo via Moro a Sandrigo quando , per cause al vaglio degli agenti, non è più riuscito a governare la vettura che è scivolata sul fondo bagnato ed è uscita di strada. Anche Fantin è stato sottoposto al test per accertare se avesse bevuto troppo prima di mettersi al volante.

Infine, a mezzanotte due persone erano state accompagnate al pronto soccorso del S. Bortolo per un incidente accaduto lungo via Trento, in città. Per cause da verificare, la Fiat Punto condotta da Stefano Guarda, 40 anni, residente proprio in viale Trento, mentre il conducente sterzava a sinistra per entrare nel cortile di casa era stata centrata dalla Opel Calibra guidata da Raffaella Guiotto, 20 anni, residente in città in via Zaguri. L’impatto era stato violento; i due al volante sono stati giudicati guaribili in una quarantina di giorni ciascuno.


IL GAZZETTINO (Udine)

RUDA Sono andati al ricercatore Mian, al club alcolisti, a Ugo Pinat e "Checo" Fabrissin 

Assegnati i premi "Croce di Malta"

Ruda

(L.N.) Ottava edizione del premio Croce di Malta che viene conferito a cittadini ed associazioni che si siano distinte nell’ambito del sociale e della solidarietà. In precedenza il sindaco Palmina Mian ha consegnato le costituzioni ai neo diciottenni poi si è passati all’attribuzione degli attestati.

Il premio "Croce Di Malta" 2007 Mauro Stafuzza (giovane rudese deceduto in giovane età inserito nel volontariato) è andato a Emanuel Mian per la sua attività di ricercatore. Come gruppo ha avuto larghissimo consenso il Clubs Alcolisti In Trattamento 352° E 64° a cui è stato assegnato il premio con la motivazione di un costante impegno nel sostegno alle persone ed alle famiglie.

Arrivato per acclamazione, dopo un porta a porta per la raccolta di firme, il premio alle persone singole, assegnato ex equo a Ugo Pinat e Francesco "Checo" Fabrissin. Per Ugo Pinat la motivazione è riferita alla sua attività professionale (per oltre 50 anni ha gestito il negozio di alimentari a Perteole), senza dimenticare la sua passione e la sua capacità nelle arti della poesia e della musica. Francesco "Checo" Fabrissin è stato premiato per il suo silenzioso, umile ed instancabile impegno a favore della gente.


IL GAZZETTINO (Udine)

LIGNANO Pattuglie con l’etilometro all’esterno dei locali. I servizi saranno riproposti ogni sabato notte 

Controlli all’uscita dalle discoteche 

L’Arma impegnata nella prevenzione delle stragi sulle strade: 12 patenti ritirate

Lignano Sabbiadoro

Oltre tremila incidenti stradali in un anno, molti dei quali durante la notte. È il bilancio di un anno di attività sulle strade del Friuli Venezia Giulia da parte dei caranibinieri. Molti sono gli incidenti mortali o con esiti molto gravi. Ed è per questo che il comandante provinciale dell’Arma, Carlo Gerosa, per l’estate ha chiesto ai suoi uomini un ulteriore sforzo per prevenire le stragi del sabato sera. L’attività di prevenzione e di repressione è già cominciata. Ieri notte, tra le 2 e le 6.30, militari delle Compagnie di Latisana, Udine, Palmanova e Tolmezzo si sono impegnati in un servizio anti-droga e anti-alcol all’esterno delle discoteche.

Nonostante le pattuglie fossero visibili, avessero i lampeggianti accesi e continuassero a fermare ragazzi per sottoporli all’alcoltest, in dodici casi si è dovuto procedere con una denuncia in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza. La maggior parte dei controllati era appena uscita dalla discoteca. Al deferimento all’autorità giudiziaria è seguito anche il ritiro della patente. Nei controlli sono incappati un quarantenne di San Stino di Livenza; un venticinquenne di Cordenons; un venticinquenne di Portogruaro; una ventiseienne brasiliana che abita a Trieste; un ventunenne di Valvasone; un ventenne di Zoppola; un quarantaquattrenne di Udine; una ventiduenne di Portogruaro; un quarantunenne pordenonese; infine, una diciannovenne di Campolongo al Torre.

L’attività di prevenzione dei carabinieri non si esaurisce che l’intervento di ieri notte. Il Comando provinciale dei carabinieri di Udine intende ripetere il servizio anche nei prossimi fine settimana.


CORRIERE DELLA SERA del 1 giugno 2007

Potrebbero essere solo i primi di un gruppo più numeroso

Olanda: gay drogati e poi infettati con Hiv

Tre persone sieropositive adescavano omosessuali su internet, poi li narcotizzavano e iniettavano loro il sangue infetto 

GRONINGEN (OLANDA) - La notizia che cinque omosessuali sono stati drogati e dopo di che contagiati deliberatamente con sangue infetto con il virus HIV è scoppiata come una deflagrazione ieri pomeriggio a Groningen, durante la conferenza stampa convocata dalla polizia locale. Gli indiziati sono quattro uomini, tre per maltrattamenti sessuali e uno per aver fornito gli stupefacenti, tutti residenti nel nord dell’Olanda.

VOCI DA OLTRE UN ANNO - Già dal giugno 2006 circolavano voci in questo senso, pubblicate anche dal Gay Krant, il serio periodico a distribuzione nazionale che si occupa di problematiche omosessuali. Finora, però, non si era potuto provvedere a fermare il fenomeno perché nessuna delle vittime aveva osato sporgere denuncia: l’imbarazzo e la vergogna sono le cause principali, perché si tratterebbe di omosessuali con un’apparente immagine eterosessuale, padri di famiglia con una doppia vita quindi. Non per niente, infatti, gli indiziati facevano pubblicità per le loro feste a sfondo sessuale gay su internet, tramite chatbox, per poi incontrarsi fisicamente in case private. I malcapitati che visitavano questi party venivano drogati sia con XTC che con la famigerata GHB (Gamma-idrossibutirrato), la cosiddetta droga da stupro (*), rimanendo privi di conoscenza in balia delle voglie perverse del trio sieropositivo in questione.

LA DENUNCIA - I tre costringevano così le vittime ad avere rapporti sessuali non protetti e inoltre per sommo dell’orrore iniettavano loro un cocktail del proprio sangue infetto. Soltanto nel febbraio di quest’anno una delle vittime, diventata sieropositiva, ha sporto la prima denuncia, cosicché a metà maggio i tre, che hanno nel frattempo ammesso la propria colpevolezza, sono stati arrestati. Le ragioni che i responsabili hanno addotto per il loro comportamento sconsiderato sono due: l’eccitamento estatico e la possibilità di fare del sesso «puro» senza freni e senza limiti. L’accusa del pubblico ministero è di gravi lesioni apportate con premeditazione, la cui pena massima è di sedici anni. «L’aspettativa di vita delle vittime grazie alle medicine è allungabile, per questo non si può parlare di omicidio preterintenzionale o di assassinio». Nel frattempo le denuncie sono diventate cinque, ma si teme che il fenomeno abbia colpito decine di persone. Le reazioni delle istituzioni e delle organizzazioni gay sono di incredulità e di condanna e si spera che le altre persone coinvolte abbiano il coraggio di rivolgersi alla polizia.

Marika Viano

01 giugno 2007

(*) Nota: o anche “exstasy liquida”, nome farmaceutico Alcover.

C’è chi la prescrive a persone con problemi alcolcorrelati.


SUPEREVA NOTIZIE

Calum Best, cocaina e video shock

Il fidanzato della Lohan con prostitute

Sesso e cocaina: un video shock ha svelato l’altro volto di Calum Best, fidanzato di Lindsay Lohan nonché figlio dell’asso del pallone George Best. Nei fotogrammi pubblicati dal Sun si vede Calum in camera con due prostitute: sniffa droga e si dedica a varie pratiche sessuali con le due. "Sono stato stupido. Mi spiace per tutto ciò. Sono giovane e mi piace lasciarmi andare. Mi vergogno", ha detto Best al tabloid.

Il filmato risale ai giorni immediatamenti successivi alla vacanza che Best ha trascorso alle Bahamas con la Lohan. Nel video Calum si dà a vario erotismo con entrambe le ragazze.

A un certo punto stende piste di cocaina sul corpo di una di loro. "Che si tratti di alcol, droga o donne, arriva un momento in cui ti dici: non dovrei farlo", ha proseguito il modello americano, figlio della leggenda del calcio deceduta nel 2005 dopo una lunga battaglia contro l’alcol.


IL GAZZETTINO (Treviso)

Gli stacca un pezzo di lingua durante la prestazione sessuale e lui perde la bussola

Conegliano

(S.Mas.) Può capitare, quando si frequentano prostitute, di ritrovarsi con delle sgradite sorprese una volta terminato l’amplesso. In molti casi si rimane senza portafogli o cellulare, e questo tipo di furto non è inusuale alle cronache. In altre occasioni (non però a Conegliano) si viene multati dai vigili e si può fruire del bollino rosa. Più raramente, ma è il caso avvenuto venerdì notte, ci si può trovare con un pezzo di lingua in meno.

E’ accaduto all’ospedale civile. Protagonista un macedone 42enne, N.K., che alle 2.40 di notte s’è presentato in pronto soccorso denunciando che durante un rapporto con una meretrice, contatta sulla Pontebbana, lei gli avrebbe morso la lingua provocandogli una dolorosa ferita. Vista la situazione, ai sanitari dell’ospedale è parso il caso di chiamare la Polizia. Agli agenti l’uomo ha raccontato di avere ricevuto l’indirizzo della prostituta da un’amica, che li avrebbe fatti incontrare a casa della meretrice sempre in Conegliano. I due sarebbero giunti presto al dunque: per il rapporto lui ha pagato in anticipo, a scatola chiusa, ben 100 euro. Per nulla grata dell’incasso, per cause che certo il macedone non racconterà mai, la donna gli avrebbe sferrato un morso alla lingua, cacciandolo di casa. Ma sotto l’abitazione di lei, il 42enne è tornato dopo essersi fatto medicare dai medici del pronto soccorso. E da là, ha chiamato di nuovo le Volanti del Commissariato: "Correte, mi ha minacciato". Secondo il racconto del macedone, raggiunto per una seconda volta dagli agenti giunti sotto casa della prostituta, la donna si sarebbe rifiutata di aprirgli, urlandogli "Appena ti vedo ti ammazzo". A quel punto, per non perdere tutta la notte a sedare il macedone che dava in escandescenze all’interno della propria auto, i poliziotti hanno deciso di sottoporlo all’etilometro. Risultato più che positivo, perchè l’uomo è risultato avere 1.92 grammi/litro di alcolemia. Denunciato una prima volta per guida in stato di ebbrezza, gli agenti si sono risoluti a sequestrargli l’auto. Lui certo non l’ha presa bene: a piedi, ubriaco fradicio, ha pensato di dirigersi verso via Maggior Piovesana, affacciarsi al piantone del Commissariato e minacciare pesantemente i poliziotti. A quel punto i poliziotti debbono aver perso la pazienza: l’hanno fotosegnalato, identificato e denunciato nuovamente per minacce ed ingiurie aggravate. (*)

(*) Nota: lingua un po’ più corta, ma evidentemente ancora troppo lunga.


IVG.IT

Carambole d’auto a Laigueglia e Savona

Ponente. Ubriaco al volante della sua Audi A3, per evitare una vettura ferma in mezzo all’Aurelia a Laigueglia ha centrato due auto parcheggiate a bordo strada. Si tratta di un trentacinquenne di Diano Marina, I.M., che è stato denunciato dagli agenti della polizia stradale per guida in stato di ebbrezza. Episodio analogo in via Gramsci a Savona, dove un automobilista in preda ai fumi dell’alcool ha travolto quattro auto in sosta. L’uomo è stato identificato dalla polizia municipale e denunciato con ritiro immediato della patente.


LA SICILIA (Gela)

Pugni e testata a gestore di un parco ludico

Sotto gli effetti dell’alcool fa "irruzione" all’interno di un parco ludico ricreativo e aggredisce uno dei soci. L’ennesima aggressione si è registrata venerdì poco dopo le 23 nel parco di viale Enrico Mattei nel quartiere Macchitella, in una zona dove l’illuminazione pubblica è carente. All’uscita del parco giochi è stato malmenato A. G. di 35 anni. A picchiarlo di santa ragione è stato un uomo, ben conosciuto dalla vittima, che sotto gli effetti di alcool, gli ha procurato diverse escoriazioni, e forse anche la frattura del setto nasale.

A. G. era all’interno del centro ludico ricreativo e stava sistemando le ultime cose in vista dell’inaugurazione che avverrà questa sera. Mentre si accingeva a chiudere i cancelli ha fatto irruzione l’uomo. Tra i due pare che ci sia stato prima un alterco. In un secondo momento l’aggressore, ha dato una testata al trentacinquenne facendolo cadere a terra. La vittima, nonostante tutto, avrebbe provato a reagire ma, vendendo che l’aggressore era fuori di sè, si è allontanato con la sua vettura.

Il trentacinquenne, sanguinante, si è subito recato al "Vittorio Emanuele" dove i medici gli hanno diagnosticato diverse escoriazioni al volto e la sospetta frattura del setto nasale. Dopo le cure dei medici A. G. ha rifiutato il ricovero.

Pare che una denuncia sia stata presentata dalla vittima, in forma precauzionale, nei confronti dell’aggressore che ben conosce le abitudini del trentacinquenne.

L.M.


RAINEWS24

Quasi mille feriti negli scontri di Rostock al corteo anti-G8

Un migliaio di feriti e 128 arresti. E’ questo il bilancio della battaglia di Rostock, gli scontri tra agenti e Black Block scoppiati al termine della manifestazione contro il vertice del G8 nella città settentrionale della Germania.

Il portavoce della polizia, Axel Falkenberg, ha riferito che tra gli arrestati ci sono molti stranieri - bulgari, austriaci, giapponesi, svedesi, francesi e russi - ma nessun italiano.

La procura di Rostock ha emesso 10 mandati d’arresto per aggressione e turbativa dell’ordine pubblico contro 10 militanti dei Black Block.

Le forze dell’ordine stimano che fossero almeno 2mila gli autonomi arrivati a Rostock per creare disordini. Durante i lavori di ripulitura delle strade sono state trovate bombolette vuote di gas lacrimogeni con scritte in caratteri cirillici.

Nel complesso il numero dei feriti, tra poliziotti e dimostranti, ha sfiorato quota mille. Oltre ai 433 poliziotti che hanno riportato lesioni, molto gravi in 33 casi, gli organizzatori della protesta hanno riferito di 520 manifestanti feriti.

"Siamo fortunati che non ci siano stati poliziotti uccisi", ha affermato il presidente del sindacato della polizia, Konrad Freiburg spiegando che "facinorosi, per lo più arrivati da Italia e Grecia, si sono lasciati andare a violenze sorprendenti".

Il direttore dell’antiterrorismo italiano, Carlo De Stefano, ha però specificato: "Non risulta la presenza di italiani tra i black block che hanno agito a Rostock. Non ha trovato conferma dai vertici della polizia tedesca, né dai funzionari dell’Ucigos presenti in Germania quanto affermato dal capo del sindacato di polizia, Konrad Freiberg".

Manfred Stenner, uno degli organizzatori della pacifica marcia di protesta in margine alla quale sono esplosi i tafferugli, ha usato il termine "Dissent-Kids", dissenzienti in preda spesso ai fumi dell’alcol, per qualificare una parte dei vandali che hanno messo a soqquadro la città.

"Si è trattato in parte", ha spiegato, "di ’dissent-kids’ ubriachi e determinati a compiere atti di teppismo, gente che non pensa politicamente e con la quale è impossibile discutere”.


CORRIERE DI COMO

Veronica Airoldi, incidente e patente ritirata

(d.cant.) Auto danneggiata e patente ritirata dopo il test dell’etilometro. Brutta disavventura automobilistica per la neoeletta a Palazzo Cernezzi, Veronica Airoldi. Dopo la festa in discoteca organ

Lunedì, 04 Giugno 2007
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