La Prima
Sezione Civile della Corte di Cassazione (Sent. 12150/2007) ha stabilito che è
vietato l’utilizzo di qualsiasi tipo di anti autovelox ovvero, di tutti quegli
strumenti che consentono agli automobilisti, in tempo utile, di individuare la
presenza dei misuratori di velocità mediante un sistema radar che ne capta le
onde.
Nella sentenza la Corte ha precisato che sono vietati anche tutti quei sistemi
che "ancorché segnalarlo al conducente, localizzano le apparecchiature di
rilevamento della velocità". Con questa decisione è stata confermata la
sentenza a un automobilista (sanzione di oltre mille euro oltre alla confisca
dello strumento "fhazer") che aveva installato la strumentazione
"sulla parte superiore del parabrezza per captare il segnale inviato dai
radar misuratori di velocità, come ad esempio l’autovelox".
Nella sentenza di primo grado impugnata, il Giudice di Pace (che aveva
convalidato la sanzione del Prefetto) aveva rilevato come il dispositivo
consentiva di "captare il segnale inviato dai radar misuratori di velocità
e di rifletterlo verso gli stessi, consentendo di localizzare direttamente i
dispositivi misuratori della velocità in dotazione della polizia".
Nell’impianto motivazionale della sentenza, i Giudici hanno infine precisato
che "è del tutto indifferente che il dispositivo consenta al conducente di
superare i controlli adeguando momentaneamente la velocità ai limiti, ovvero
addirittura continuando a mantenere la velocità vietata" e che per integrare
il comportamento illecito non occorre nemmeno che "la localizzazione si
traduca in coordinate geografiche o in indicazioni topografiche, essendo
sufficiente la semplice ed automatica restituzione del segnale che, ovviamente,
presuppone l’individuazione della fonte".
Tratto da: studiocataldi.it |