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Spagna - Il progresso si ferma davanti all’ambiente
L’autostrada Toledo-Cordova attraverserà il territorio delle linci? E allora non se ne farà nulla


La lince iberica si aggira sui monti innevati della Sierra Morena (foto Dakota Altervista)

 

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Una nuova autostrada spagnola (foto La Verdad)

(ASAPS) MADRID, 5 giugno 2007 – C’era un’autostrada, in Spagna, che almeno sulla carta faceva gola a tanti: cantieri, aree di servizio, asfalto per i 300 km che separano Toledo da Cordova. Toledo, antica capitale della Castiglia ed oggi capoluogo della provincia “Castilla y La Mancha”, deve il suo nome all’importanza della sua diocesi, la prima di tutta la Spagna, ed alla produzione dell’acciaio secondo l’antico metodo degli artigiani persiani; Cordova, capoluogo dell’Andalusia, ai piedi della Serra Morena e bagnata dal Guadalquivir. Tra questi due centri, simboli del turismo moderno e della storia della Spagna, volevano costruire un’autopista – così chiamano le autostrade in terra iberica – che avrebbe evitato un lungo giro ma che avrebbe attraversato uno dei più belli ed incontaminati territori d’Europa. Al ministero dell’ambiente, a Madrid, è arrivato però un dossier, nel quale un pool di scienziati aveva annotato le esigenze delle aquile imperiali, degli avvoltoi neri e delle linci iberiche, tre specie in via d’estinzione. La lince iberica, per esempio, vive solo nella penisola, tra la Spagna ed il Portogallo, e la minaccia d’estinzione della sua specie potrebbe rappresentare la scomparsa del primo grande felino dalla preistoria: il WWF, come riporta l’agenzia Ansa citando fonti del ministero dell’ambiente di Zapatero, ritiene che ne siano rimasti non più di 300 esemplari, la gran parte confinati nel parco nazionale della Donana, nei dintorni di Siviglia, ridotti a 200 secondo il più pessimistico rapporto stilato dal governo; nel 1960 erano 3.000, divenuto 1.200 nel 1988. All’inizio del secolo scorso sarebbero stati oltre 100mila. Così, il ministro ha posto il suo veto, obbligando i progettisti e coloro che avevano già investito molto nel progetto, a scegliere un itinerario alternativo, che non metta a repentaglio la sopravvivenza di una flora e fauna senza uguali. (ASAPS)

© asaps.it
Martedì, 05 Giugno 2007
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