Roma - Rubano un’auto, imboccano il grande raccordo
anulare di Roma contromano inseguiti dalla polizia stradale e provocano un
incidente che rischia di costare la vita a Lorenza Panci, una donna di 60 anni
ricoverata al policlinico Casilino in fin di vita. Protagonisti del grave
episodio ancora una volta due nomadi, probabilmente entrambi di origine
bosniaca. Sono le 7 di domenica mattina, in prossimità del cavalcavia dello svincolo
di Tor Bella Monaca, alla periferia Est della capitale, la polizia stradale
nota sulla piazzola del raccordo, due autovetture con sportelli e bagagliaio
aperti. Accanto due nomadi sono intenti a caricare capi d’abbigliamento, poi
risultati rubati, da una automobile all’altra. Non appena i due si accorgono
della polizia, con grande velocità salgono a bordo di una delle due auto, una
Fiat Tipo, e fanno inversione di marcia, lanciandosi in una folle corsa
contromano sul raccordo anulare, che è l’autostrada che circonda Roma. La
polizia si getta sulle loro tracce, finché i due non si immettono nello
svincolo per Tor Bella Monaca sempre contromano. Qui sopraggiunge la Pegeout
106 della Panci, una dipendente dell’Autogrill Casilina che tutti i giorni
percorre quella strada per recarsi al lavoro. Il frontale è micidiale: la
povera donna viene soccorsa e trasportata nell’ospedale più vicino, dove viene
ricoverata in Rianimazione e i medici le riscontrano traumi gravi come la
perforazione di un polmone, la lesione di due vertebre spinali, una grave
ferita all’occhio e diversi traumi agli organi interni. Nel frattempo i due
nomadi fuggono per le campagne circostanti inseguiti dalla polizia, che riesce
ad arrestarne uno mentre l’altro si dà alla fuga in direzione via Prenestina. In
manette finisce un bosniaco di 24 anni che, prima di arrendersi, malmena
l’agente, al quale verranno refertate lesioni giudicate guaribili in quattro
giorni. Per il nomade le accuse sono di lesioni gravi, omissione di soccorso,
resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e ricettazione. Un esame
tossicologico sul bosniaco, disposto dal magistrato di turno, ha poi
evidenziato che non aveva assunto alcol o droga prima dell’incidente.
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