Foto Blaco – archivio Asaps
(ASAPS) – Vigili immigrati per aiutare gli agenti di
Polizia Municipale. L’iniziativa ha preso vita a Padova, città dove
l’integrazione tra popolazioni diverse e i residenti ha creato, e crea,
numerosi problemi. Dalla prima settimana di luglio i 18 “facilitatori
culturali”, questo il loro nome tecnico, saranno operativi al fianco degli
agenti ufficiali in tre zone difficili della città: la Stanga con la zona di
via Anelli, l’area della stazione ferroviari e la zona di via Cave a
Chiesanuova. Non essendo dei veri e propri “vigili”, queste persone non
potranno elevare multe o dirigere il traffico. Raccoglieranno segnalazioni,
saranno di pattuglia e frequenteranno il Comando in via Gozzi. Lunedì
pomeriggio c’è stato il primo incontro tra i 18 prescelti, che sino a luglio
seguiranno un corso di addestramento su funzioni e strumenti a loro
disposizione, e una trentina di agenti per conoscersi e confrontarsi. Il gruppo
di vigili immigrati è variegato, sia per culture che per nazionalità, con
componenti africani, rumeni, albanesi e arabi. Molti non sono nuovi ad
iniziative di impegno sociale per migliorare l’integrazione delle comunità
straniere. Come Rhazzali Mohammed Khalis, marocchino di 33 anni, recente
vincitore di un premio del Rotary per il suo impegno nel volontariato. Oppure
la nigeriana Bridget Yorgure, in italia da 17 anni, rappresentante nel nostro
paese del movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni, una comunità che
vive nel delta del Niger, minacciata dall’installazione di impianti petroliferi
nella zona. Tutti sono laureati e con una cultura di alto livello: Kuku
Fossung, camerunense di 35 si è laureato in statistica al Bo; Rhazzali Khalis
invece ha studiato Scienze politiche e adesso è impegnato in un dottorato in
socialogia. L’area romena sarà rappresentata da due uomini e due donne: Roxana
Paun, Alexandra Balta, George Catalin Pintilie e Alexander Marcinschi. Per
l’area araba ci saranno anche Khalil El Khchin e Malika Masour. Per quella
africana ci saranno Costantin Musabimana, Lea Lekoguie, Bridget Yorgure,
Emmanuel Uche e Fossung Kuku, per quella albanese Besnike Kuniqi, Dritan Preka,
Arjan Kamburi. Due donne cinesi, Lin Lin e Song Yang terranno i rapporti con
una delle comunità più “isolate” presenti in città.
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