“Charter per formulare anche in
Italia una politica del settore dell’uso
di droghe e di sostanze che determinano
dipendenza o condizioni problematiche sociali e di salute“ Venezia11 giugno 2007 Ore 9,30 – 13,00 Centro Polifunzionale Coletti Cannaregio 3001
Fondamenta Moro BOZZA PROGRAMMA ore 9.00 REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI ore 9.30-10.00 Apertura
dei lavori: Saluto delle
Autorità, del Presidenti Nazionale
ERIT-Italia e del Presidente Nazionale S.I.A. ore 10.00/ 10.30 LO STATO DELL’ARTE: I nuovi
bisogni, nuovi stili di vita e di consumo Lo stato dei Servizi Integrità
della ricerca ore 10.30/11.00 Le Politiche di settore in Europa ore 11.00 Coffee break 0re 11.15/11.30 LA PROPOSTA: “Charter
per formulare anche in Italia una politica del settore dell’uso di droghe e di
sostanze che determinano dipendenza o condizioni problematiche sociali e di
salute“ ore 11.30 12.45 TAVOLA ROTONDA: Saranno presenti referenti nazionali e locali ore 12.45/1300 Dibattito, arricchimenti condivisione delle proposte ore 13.00/13.30 Dibattito e Sottoscrizione della proposta e Chiusura dei lavori Hanno già garantito
la loro presenza: Vittorio
Foschini, Giovanni Greco, Leopoldo Grosso, Umberto Nizzoli, Valentino Patussi,
Peron Diego, Emanuele Scafato, Giuseppe Vaccari, Achille Saletti, Rappresentante
CoNSAES. Associazioni che ad
oggi hanno sottoscritto il documento: Gruppo Logos, Eurocare Italia, Saman, Fondazione Andrea
Devoto, Erit, SIA, Conferenza dei Sindaci Az. USL 3 Bassano, CEIS di Pistoia,
Alcolonline, CoNSAES (Coord. Nazionale dei Serv. di Alcologia). Sono stati invitati: La Signora Ministra della Famiglia On. Rosy Bindi La Signora Ministra della Gioventù On. Giovanna Meandri La Signora Ministra della Salute On. Lidia Turco Il Ministro della Solidarietà Sociale On. Paolo Ferrero Il Ministro della Pubblica Istruzione On. Fioroni Il Coordinatore della Consulta Ministeriale sulle
Tossicodipendenze dott. Leopoldo Grosso Il Coordinatore dei Gruppo di esperti del Ministero della Salute
dott. Giuseppe Vaccari Il Coordinatore del Cartello “Educare e non punire” dott.
Riccardo De Facci ed i rappresentanti delle parti sociali che vi aderiscono. I Signori Presidenti delle Società Scientifiche e delle
Associazioni Professionali che operano nel Settore Il Presidente della Regione Veneto dott. Giancarlo Galan Il Presidente della Provincia di Venezia dott.
Davide Zoggia Il Sindaco del Comune di Venezia dott. Massimo Cacciari Il Direttore Generale dell’ AULSS 12 di Venezia dott. Antonio Padoan L’uso di sostanze
psicoattive, lecite ed illecite ha assunto proporzioni di massa, in continua,
rapida e pericolosa crescita. E’ innegabile che: sospingere la gente ad un
consumo senza limiti tanto di sostanze
quanto di beni di consumo; condizionare con raffinate strategie di marketing e
di pubblicità diretta ed indiretta gli stili di vita di intere masse, specie
giovanili, costringendole a conformarsi e ad omologarsi in maniera acritica a
mode sempre più in veloce trasformazione; proporre politiche persecutorie
contro chi rimane ai margini; non mettere in campo le risorse adeguate a
costruire percorsi di educazione alla salute e di promozione alla salute; non
riuscire a creare comunità educanti, coese e solidali; non predisporre,
supportare e integrare, nella pratica quotidiana, adeguati e validi percorsi di
cura e di inclusione sociale per chi soffre di uno stato di dipendenza dalle
droghe, lasciando migliaia di persone e le loro famiglie succubi della
delinquenza e dell’isolamento, danneggia non soltanto il singolo ma l’intera
società. E’ in ambiti di solitudine, o di eccessiva competizione, o di
sfruttamento e disgregazione sociale, ovvero in contesti “normali” o quanto
meno molto diffusi che la droga ha la sua subdola capacità, il nefasto potere
di infiltrarsi e di determinare la schiavitù della dipendenza, l’emarginazione,
la sofferenza di chi a volte reputa erroneamente di poter risolvere disagi o
difficoltà attraverso l’uso di sostanze legali ed illegali . Si tratta allora di
uscire da una cultura centrata su sterili contrapposizioni, che si illude che
esistano facili soluzioni al problema e di iniziare un percorso fatto da piani
concreti di intervento capaci di contrastare questo fenomeno. L’intenzione
dichiarata dal Governo di predisporre un Piano Nazionale sulle dipendenze
patologiche va nella giusta direzione. L’auspicio è che i livelli di governo regionali, nazionali ed europei
possano supportare l’adozione di linee programmatiche condivise che giungano ad
assicurare livelli omogenei di assistenza su tutto il territorio europeo, nel
pieno rispetto delle caratteristiche autonome locali ma nel comune intento di
contribuire a diminuire ed azzerare le disuguaglianze di salute ed i gradienti
che contraddistinguono aree geografiche spesso anche limitrofe. E’ tempo di
elaborare strategie di empowerment a livello sociale. E’ tempo di innescare
iniziative e misure che possano attribuire realmente a tutti i cittadini ed ai
loro rappresentanti un ruolo centrale insieme alla responsabilità, le competenze ed il potere di costruire
contesti sociali maggiormente solidali, capaci di contribuire a contrastare la
diffusione e l’uso delle droghe e a modificare l’accettazione sociale e la
stessa cultura dell’uso delle sostanze psicoattive che determinano dipendenza o
condizioni problematiche relazionali, collettive e di salute. Si rende inoltre
necessario diffondere anche le competenze sul piano del sapere, saper fare e
saper essere, tanto ai singoli cittadini quanto alle diverse componenti sociali
ed istituzionali Informazioni
Generali L’iniziativa si
rivolge ai dirigenti ed ai professionisti dei Servizi Pubblici e del Privato
Sociale che operano nel campo delle Dipendenze Patologiche, ai Dirigenti delle
ASL, agli Amministratori degli Enti Locali ed ai rappresentanti delle
Istituzioni preposti alla prevenzione e alla cura e alla riabilitazione. La partecipazione è
gratuita ed è limitata ad un numero di 100 partecipanti. E’ gradita una
prescrizione effettuata comunicando il proprio nominativo alla Segreteria
Organizzativa. Come raggiungere la
sede del Convegno Il Centro
Polifunzionale Coletti e situato a Cannaregio 3001 Fondamenta Moro (vicino scuola elementare S. Girolamo); ad 1 kl
dalla stazione ferroviaria, per cui si raggiunge svoltando a sinistra e
camminando per 10 minuti. Importante: seguire le indicazioni Lista di Spagna -
attraversare il Ponte delle Guglie - appena scesi dal ponte percorrere quasi tutta la fondamenta
Cannaregio(fondamenta =strada Un altra possibilità di raggiungere il Centro
Polifunzionale Coletti è prendere da
Piazzale Roma o da Ferrovia il motoscafo ACTV n° 41 direzione Fondamente
Nuove/Murano e scendere dopo poche fermate alla stazione di TRE ARCHI e poi seguire le indicazioni Polizia Postale. Giovanni Greco, Vittorio Foschini, Franco Marcomini,
Manuela Martoni, Henry Margaron, Umberto Nizzoli, Emanuele Scafato,Valentino
Patussi, Riccardo Zerbetto Segreteria
Organizzativa Dottoressa Federica Cappelletto. CT Villa Renata, Venezia Lido cell. 349 2385415 Dottoressa Lisa Rossi c/o Ser.T. Ravenna Tel. 0544 247256 Email: eritfoschini@libero.it REDATTORE SOCIALE MINORI Don Mazzi: ’’Sappiate scegliere e
ricordatevi che il divertimento è equilibrio tra corpo e mente’’ Si è parlato dei pericoli che derivano da alcol, droghe e
tabacco in una tavola rotonda oggi a Verona. L’allarme degli esperti: ’’In
Europa tra i 15 e i 29 anni muoiono 55mila giovani all’anno per alcol, il 7%
sono bambini tra 0 e 5 anni’’ PADOVA - Alcol, droghe e tabacco sono i nemici peggiori
per i giovani, quelli che li mettono maggiormente in pericolo. Per questo,
davanti a una folta schiera di studenti, questa mattina insegnanti, medici,
esponenti del mondo del volontariato si sono trovati a discutere di questo
problema, cercando di arrivare al cuore e alla testa di chi li ascoltava. “Noi siamo gli aggiustatori” ha esordito
Claudio Bassi, presidente del VII convegno EHPBA (convegno sulle malattie
epato-bilio-pancreatiche), citando una frase di Tiziano Terzani. “Noi chirurghi
arriviamo quando le cose si sono già danneggiate, ma se non ci occupiamo anche
di favorire la prevenzione facciamo il nostro lavoro solo a metà, per questo
siamo orgogliosi di questa esperienza”. Bassi ha ricordato anche che l’abuso di
alcol è cambiato nel corso del tempo, non si rifà più a tradizioni culturali
(come il culto veneto del vino, per dirne una), ma si è modificato proprio
l"approccio al bere. “Suggerisco tre parole - ha invece detto don Antonio Mazzi
della fondazione Exodus –dovere, divertimento, capriccio. Il dovere sapete bene
tutti che cos’è. Quanto al divertimento, ricordatevi di coltivarlo, perché non
si può vivere senza di esso. Però attenzione: moltissimi di voi si perdono
perché hanno sbagliato a scegliersi il divertimento. L’errore è anche di noi
adulti, che con voi parliamo troppo spesso di dovere e quasi mai di svago e dell’importanza
che ha nelle nostre vite”. Perciò don Mazzi si è raccomandato: “Sappiate
scegliere gli amici, gli svaghi e ricordatevi che il divertimento è equilibrio
tra corpo e mente. Domandatevi fino a che punto confondete il divertimento con
il capriccio”. In questa scelta devono poter influire, a monte, anche i
genitori, che devono essere rieducati affinché imparino a dire anche dei “no”,
che troppo spesso sono taciuti. Teresa Baruchello, dirigente scolastico del liceo
Messedaglia di Verona, ha rilanciato invece il ruolo dell’educazione che “vuole
tirare fuori da voi giovani quello che custodite dentro. Il nostro compito è di
sapervi ascoltare, senza problemi di tempo, sena guardare l’orologio, per
affrontare insieme le problematiche che possono insorgere. E dobbiamo
coinvolgere voi ragazzi e i vostri genitori nelle attività della scuola,
dedicando anche spazi appositi”. Agli studenti, però, la professoressa ha
chiesto una promessa: “Imparate ad ascoltarvi anche tra di voi, scegliete il
gruppo di amici, non la banda”. Dati choc, esposti proprio per far riflettere, sono quelli del dottor Gian Paolo Brunetto dell’Ulss 20: “L’alcol assunto prima dei 16 anni è pericoloso perché l’organismo non è in grado di metabolizzarlo. In più l’intossicazione da alcol può portare alla perdita di 100mila cellule nervose”. Ancora: “In Europa tra i 15 e i 29 anni muoiono 55mila giovani all’anno per alcol e tra questi il 7% sono bambini tra 0 e 5 anni, coinvolti ad esempio in incidenti stradali”. La dottoressa Flaviana Conforto dell’Arcat (associazione regionale alcolisti in trattamento), ex insegnante, ha aggiunto: “Io penso che tutti conoscano persone che hanno problemi di alcol. Non è una malattia che va curata, ma inizialmente è solo la conseguenza di un comportamento. Tutti noi abbiamo avuto un tempo in cui non eravamo liberi di fare qualcosa perché dovevamo rendere conto a qualcuno. A un certo punto si ottiene invece la libertà che mancava, quindi arriva anche la libertà di bere. È in questo momento, dunque, che dobbiamo cercare di superare un ulteriore gradino e arrivare a poter essere liberi di “non fare qualcosa”, liberi di dire di no all’alcol”. L’assessore veneto alle Politiche sociali, Stefano Valdegamberi, ha ricordato dal canto suo che "l’obiettivo di tutti è raggiungere la felicità, ma per arrivare a essa bisogna percorrere la via maestra, quella della fatica e dell’impegno, senza cercare inutili e dannose scorciatoie”. In chiusura una vena polemica è arrivata dalla dottoressa Conforto: “La Regione Veneto finanzia il Vinitaly e l’Heineken Jammin’ Festival. Io credo che ci siano delle cose ben più importanti e meno fuorvianti da sponsorizzare”. (Gig) EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da RomagnaOggi) IMOLA - Lo sport per dire ’’no’’
all’alcol
IMOLA - “Divertirsi senza alcol è possibile” è il
messaggio che il servizio di alcologia dell’Ausl di Imola ricorda a tutti i
cittadini del territorio. E lo fa attraverso lo sport organizzando insieme
all’Acat Bologna Nord (Club 127) partite di pallavolo e calcio. L’iniziativa
“Sport in Salute”, alla sua seconda edizione in programma domenica 10 giugno a
partire dalle ore 17, è aperta a tutti i cittadini e l’appuntamento è sui campi
della parrocchia Nostra Signora di Fatima (in via Vivaldi, zona Pedagna). “E’ una delle molte iniziative – spiega la dottoressa
Antonella Longo, psicologa dell’Ausl –
che il nostro servizio mette in atto per sottolineare i pericoli dell’alcol.
L’attenzione deve essere alta soprattutto nei confronti dei nostri figli. Aspettiamo
numerose famiglie per passare un pomeriggio insieme, divertente e all’insegna
della prevenzione”. Anche l’Associazione San Cassiano ha voluto unirsi a
questa importante festa. “Aderiamo al progetto – si legge in una nota – donando
1 pallone da volley ed 1 da calcio amatoriale da utilizzare durante i tornei. I
palloni sono stati creati seguendo le direttive del Progetto “Diritti in gioco”
che consiste in un innovativo intervento nel settore della produzione di
palloni in Pakistan, attraverso il quale, con l’aiuto del commercio equo solidale,
si vuole generare attenzione e risorse per l’appoggio alle attività di
miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita della popolazione locale”. I
palloni rimarranno poi a disposizione della parrocchia. Associazione San Cassiano
L’Associazione San Cassiano, costituita ad Imola il 28 dicembre 1998 da alcuni collaboratori del C.M.D. (Centro Missionario Diocesano), ha fra i suoi scopi primari quello dell’informazione e della sensibilizzazione delle persone su un diverso rapporto culturale ed economico fra i Paesi del sud e del nord del mondo. Per raggiungere tale finalità, l’associazione si impegna a porsi come osservatorio permanente sulle problematiche inerenti ai rapporti Nord – Sud del mondo; a favorire la formazione di una società interetnica e multiculturale, creando e diffondendo una cultura che porti all’incontro con l’altro; a favorire la conoscenza e la commercializzazione dei prodotti del commercio equo e solidale attraverso la gestione della bottega “Giusto Scambio” ad Imola. L’ARENA.IT TORRI. Appello e cartello, tra mònito e sanzioni Il Comune si schiera No all’alcol
sotto i 16
Campagna dell’amministrazione
diretta ai gestori di locali
Torri. Anche a Torri inizia la campagna volta a
contrastare la vendita e il consumo di bevande alcoliche tra i ragazzi minori
di sedici anni. A darne l’annuncio sono il consigliere con delega al sociale,
Fabio Raguzzi, e il sindaco, Giorgio Passionelli. «Stiamo inviando a tutti gli esercenti di bar, birrerie,
pub e locali pubblici - ha illustrato il primo - un cartello che ricorda come
sia vietata dalla legge la vendita di sostanze alcoliche a persone con meno di
sedici anni di età». Sul manifesto campeggia la scritta: «Io rispetto la legge.
Se hai meno di 16 anni, posso servirti soltanto analcolici: è per la tua
salute!». Accompagnato al cartello, che teoricamente dovrebbe essere esposto in
posti ben visibili nei locali pubblici, (*) c’è anche una missiva a firma
congiunta. «Sappiamo che non è sempre facile capire l’età di una persona, specie
nei momenti di maggiore affollamento- hanno scritto Raguzzi e Passionelli- ma
chiediamo la massima collaborazione per evitare che i giovanissimi consumino
alcolici» e per evitare ai gestori di «incorrere in violazioni della legge». La stessa iniziativa era partita, oltre due mesi fa, dal
vicino comune di Brenzone. Lì, il consigliere con delega al sociale, Enrico
Nascimbeni, e il sindaco, Giacomo Simonelli, avevano inviato analoghi cartelli,
ideati e portati sulla sponda veronese del Garda per la prima volta. La cosa
era piaciuta subito anche ad altri Comuni che avevano chiesto informazioni e
collaborazione a Brenzone. Ora è arrivato anche il momento per Torri del Benaco
di tentare di fare rispettare l’articolo 689 del codice penale, che punisce con
la pena pecuniaria da 516 a 2.82 euro, o con la permanenza domiciliare da 15 a
45 giorni, o la possibilità di sospensione dall’attività dell’esercizio
pubblico per chi venda alcolici agli under 16. Infine, il Comune organizza, sempre in ambito sociale,
anche tre grest estivi: dal 18 al 29 giugno a Torri, grazie alla collaborazione
con la parrocchia e al Circolo Noi del capoluogo, dal 2 al 27 luglio ad
Albisano, con la collaborazione della parrocchia della frazione e del Circolo
Noi di Albisano; e infine in agosto ancora a Torri, dal 30 luglio al 31 agosto.
Gerardo Musuraca (*) Nota: visto che il cartello si riferisce ad una norma del codice penale che dovrebbe essere obbligatoriamente applicata dagli esercenti dei locali pubblici, la scritta dovrebbe essere ben visibile soprattutto agli esercenti stessi. BASILICATANET.IT COMUNE DI SAN SEVERINO ADERISCE A CAMPAGNA CONTRO
ALCOLISMO Anche San Severino Lucano vivrà la “settimana della
controtendenza” una serie di appuntamenti che saranno inseriti nel calendario
delle manifestazioni della Pro loco e che avranno come obiettivo quello di
lanciare lo slogan “bevi la vita”. Il Comune ha aderito al progetto “Alcol,
meno è meglio”, proposto dall’Asl 3 di Lagonegro per prevenire l’alcolismo.
Nelle iniziative in programma - spiega la psicologa Vittoria Melchionda, che
coordina il progetto - saranno diffusi messaggi di informazione sui danni
derivanti dall’uso o abuso di sostanze alcoliche e di controtendenza rispetto
alla convinzione che l’alcol fa diventare grandi o importanti. Il lavoro sarà portato avanti seguendo la catena dell’informazione, recupero, prevenzione e formazione per determinare una modificazione degli atteggiamenti culturali in atto, abbattere comportamenti di disagio connotato a scelte di dipendenza e di emarginazione giovanile e creare dei poli di aggregazione per combattere quello stile di vita che vede nella bottiglia e nel bicchiere l’unica compagnia. SESTOPOTERE.COM ARGENTA: "STASERA ANDIAMO AL CLUB...", INCONTRO
SU PROBLEMA ALCOLISMO Argenta - Domenica 10
Giugno, dalle ore 09:00 presso il Centro Sociale "Torre del Primaro",
la neo nata Associazione C.A.T. (Centro degli Alcolisti in Trattamento, (*)
costituito da famiglie con problemi alcolcorrelati che si riuniscono
settimanalmente insieme ad un servitore-insegnante per affrontare e condividere
i propri disagi) organizza un incontro pubblico con lo psicologo Lamberto
Scali, per sensibilizzare e promuovere la cultura della prevenzione ed il
trattamento dell’alcolismo. (*) Nota: la sigla CAT sta naturalmente per Club degli Alcolisti in Trattamento. Auguri al neonato CAT per il tanto lavoro che gli aspetta. A cominciare dall’insegnare a chiamare le cose col loro nome. LA PROVINCIA DI COMO Cernobbio, dopo l’etilometro un
appello per la guida sicura
CERNOBBIO (M. L.) Nelle serate di massicci afflussi giovanili in Riva, dal giovedì al sabato, con l’attrazione di musiche e presenza di gruppi amati dalle nuove generazioni, l’amministrazione comunale è stata tra le prime in Lombardia a istituire un punto d’informazioni con esperti operatori sociali dotati di etilometro in modo da permettere ai frequentatori, nel più rigoroso anonimato, di controllare le reali condizioni fisiche prima di intraprendere il viaggio di rientro. Parallelamente il Comune è stato tra i primi, con varie iniziative nelle scuole, ad accrescere l’educazione alla guida con riguardo soprattutto alla prevenzione. Con queste premesse la giunta comunale, con voto unanime, ha accolto la proposta del sindaco Simona Saladini di sottoscrivere la petizione dell’Automobile Club d’Italia e della Fia foundation, dal titolo «strade sicure», documento che verrà inviato all’assemblea generale dell’Onu con l’obiettivo di promuovere azioni concrete per ridurre gli effetti dell’incidentalità stradale nel mondo. In particolare la delibera è rivolta a chiedere una serie di interventi nei paesi a medio e basso reddito, mentre in generale viene sollecitata la comunità internazionale ad accrescere l’educazione alla guida, migliorare il disegno delle strade in funzione della sicurezza, predisporre misure per la tutela dei pedoni, migliorare le politiche di controllo del traffico, combattere la guida sotto effetto dell’alcool e delle droghe, reprimere l’abitudine all’eccesso di velocità. Un modo per fare prevenzione in maniera che le stragi del sabato sera riempiano sempre meno le pagine dei giornali. EMERGENZA ALCOLISMO Asl Rmf. Fari puntati
sull’alcolismo
Il paziente alcoolista sarà al centro di un evento
formativo presso la Comunità “Il Ponte” di Civitavecchia CIVITAVECCHIA - Nei giorni 7, 8 e 9 giugno (ore 14.00) si
terrà, presso la Comunità “Il ponte” sita in via Amba Aradan snc, un evento
formativo rivolto a medici di famiglia, medici ospedalieri, infermieri,
psicologi, assistenti sociali, riguardante le strategie per il trattamento
dell’alcolismo. L’argomento, di pressante attualità, è rivolto a
sensibilizzare sui rischi per la salute collegati ad un consumo eccessivo di
alcolici. L’intervento per il paziente alcolista è complesso e
prevede il coinvolgimento e l’integrazione di varie figure professionali quali:
assistente sociale, infermiere, medico e psicologo. I comportamenti dati dall’alcolismo e dai problemi
alcol-correlati infatti coinvolgono da una parte la famiglia ed il contesto
sociale e lavorativo, dall’altra tutte le figure professionali: medicina di
base, strutture sociali non sanitarie, servizi specialistici, volontariato
istituzionale e non, reparti ospedalieri, strutture di ricovero riabilitativo e
comunità terapeutiche in un lavoro di rete. Il corso, organizzato dal dr. S. Scarlata, responsabile del SER.T F1, dalla dr.ssa C. Mizzoni, referente per l’ Unita’ Funzionale semplice del SERT F1 e dalla dr.ssa R.Verdina, coordinatore delle attivita’ sociali in campo alcologico, vedra’ il coinvolgimento di esperti a livello nazionale quali la dr.ssa V. Zavan coordinatore dei SER.T ASL 22-PIEMONTE ed il dr. G. Guidoni del Centro alcologico di Scandicci (Fi)". QUIBRESCIA.IT Un po’ di Valcamonica ne "I
Giorni Perduti"
(red.) L’assessorato alle Attività Socio-assistenziali e
alla Famiglia della Provincia di Brescia ha preso parte ad un progetto
importante ed innovativo. "I Giorni Perduti" è il titolo della
fiction che andrà in onda su Rai2 e al quale la Provincia ha dato il proprio
contributo perché tratta, in maniera originale, il tema dell’alcolismo e dei
danni che può portare l’abuso di alcool. Un problema sociale, questo, che ha
visto l’assessorato impegnato anche in altri progetti, a livello più locale, ma
che riveste di certo un’importanza particolare proprio perché nel nostro
territorio, e non solo, l’assunzione di alcool aumenta sempre di più e,
soprattutto, crescono i consumatori minorenni. Venerdì 1 giugno, alla presenza di molte autorità locali
quali il Presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli, il
vicepresidente Aristide Peli, l’assessore alla Famiglia Riccardo Minini, del
Presidente del Tribunale dei minori Emilio Quaranta, di numerosi sindaci ed
assessori comunali è stato proiettato in anteprima il film I Giorni Perduti. Una
serata che, nonostante i disagi provocati dal maltempo, ha riscosso un grande
successo soprattutto grazie alla presenza degli attori, del regista, del
produttore del lungometraggio ai quali la Provincia ha voluto dare una targa
riconoscimento per il loro impegno sociale messo in campo per la realizzazione
del progetto. "La fiction I Giorni Perduti rappresenta uno
strumento efficace e diretto per far conoscere gli effetti di chi abusa nella
sua assunzione – dichiara l’assessore alle attività socio-assistenziali e alla
famiglia della Provincia di Brescia Riccardo Minini – Si tratta di finzione, è
chiaro, ma gli attori che interpretano lo sceneggiato sono belli e famosi e, si
sa, sui giovani questo ha sempre un buon effetto e fa da maggior richiamo su un
problema che purtroppo investe centinaia e centinaia di ragazzi. La prevenzione
è un’azione importante, fondamentale direi e se la si fa anche utilizzando lo
spettacolo sono convinto che possa dare un buon risultato, quantomeno può
offrire la possibilità a tutti gli italiani che lo vedranno sulla rai di
riflettere. La prima del film, avvenuta lo scorso venerdì all’abbazia San
Nicola di Rodendo Saiano, ha rappresentato un primo step del programma di
informazione e prevenzione predisposto dall’assessorato alla famiglia. La prima, infatti, è stata dedicata ad autorità, stampa ed
associazioni del settore; erano presenti, infatti, un centinaio di persone in
rappresentanza dell’Acat (associazione club alcolisti in trattamento) e
dell’Anonima Alcolisti. La nostra volontà, ora, è di organizzare sul territorio
momenti di dibattito e di informazione della provincia di Brescia Dopo la messa
in onda del film sulle reti nazionali, l’intenzione dell’assessorato è quella
organizzare dei momenti di incontro sul tema su tutto il territorio. Vogliamo
che questo film diventi uno strumento di dialogo e di confronto per gli
studenti, per i giovani, per le famiglie e per tutti coloro vorranno
partecipare agli incontri – conclude Minini – affinché l’attenzione a questo
problema non diminuisca bensì si concretizzi in un lavoro che possa davvero
dare risposte a tutti." Alcune delle scene di questo lungometraggio sono state girate in Valle Camonica, precisamente all’interno dell’Archeopark, uno splendido museo all’aria aperta dove si può rivivere l’era preistorica. IL GAZZETTINO (ROVIGO) Un appello ai giovani per evitare
i pericoli di alcol, droga, bullismo Appello dei carabinieri ai giovani affinché non cadano in
episodi di «bullismo, droga, alcol e devianza sociale». Lo ha rivolto il
colonnello Luigi Lastella, comandante provinciale nel suo discorso iniziato con
un richiamo storico: «L’Arma è presente in Polesine dal 1866 con l’ingresso
delle truppe piemontesi che attraversarono il Po di Goro su di un ponte di
barche». «Molto forte - ha aggiunto Lastella nel suo discorso per
il 193. anniversario dell’Arma - è l’attaccamento delle genti polesane ai suoi
carabinieri, presenti con 28 stazioni che assicurano l’ordine e la sicurezza
assieme a polizia di stato, Guardia di finanza e altre forze di polizia».
Lastella ha spiegato che «di fronte a un incremento di reati del 12 per cento
rispetto all’anno precedente, abbiamo incrementato l’attività repressiva del
20». Il colonnello ha passato in rassegna alcuni campi di intervento. «Dal contrasto all’immigrazione clandestina, al lavoro nero. Dalla repressione dei reati connessi allo sfruttamento della prostituzione alla salvaguardia della salute pubblica». E ancora: «Operazioni che danno un senso e un peso alla presenza dell’arma in Polesine. Ma i risultati raggiunti non ci devono far demordere dal perseguire obiettivi di sicurezza e tranquillità che i cittadini giustamente pretendono. Non dobbiamo però dimenticare di vivere in una delle zone più tranquille d’Italia, per questo il Parlamento si deve muovere per poter meglio contrastare i flussi migratori che se non controllati possono creare problemi di sicurezza». Infine ha rivolto una raccomandazione ai giovani: «Siate protagonisti del vostro futuro non facendovi mai coinvolgere in stupidi fenomeni di devianza sociale quali alcol, droga, bullismo o inutili bravate che possono sfociare in dramma». Per questo chiede di non dimenticare il ruolo di educatori a «scuola, istituzioni e famiglie». IL GAZZETTINO (BELLUNO) ULSS 2 Il Gruppo di ascolto
Riguardo il nuovo servizio di ascolto sulle problematiche relative al consumo di alcol e droghe Progetto promozione della salute Cantieri di prevenzione aperti sulla comunità l’Ulss informa che è stato modificato l’indirizzo e-mail che ora sarà: siamo.inascolto@libero.it. Resta invariato il servizio telefonico che risponde al 340/6954137 attivo il martedì dalle 10 alle 12 e il mercoledì dalle 18 alle 20. IL TEMPO Incontro dibattito oggi
all’Università
Droghe, alcol, tecnologia e amore Confronto tra gli studenti
della Tuscia OGGI alle ore 9 si terrà all’Auditorium della Facoltà di Lingue dell’Università della Tuscia (Santa Maria in Gradi) un convegno dal titolo "Bella o brutta la vita non si butta. Pensa prima di..." Decine e decine di studenti della provincia di Viterbo si incontreranno per confrontarsi, dopo mesi di incontri e laboratori scolastici, sul tema: dipendenze da droghe, alcol, tecnologia, amore, ecc. L’incontro vuole essere un momento di apertura sul proprio vissuto adolescenziale, partendo da momenti di riflessione per arrivare all’utilizzo di video e materiali vari, messi a disposizione dei ragazzi per un’azione di informazione e prevenzione utile. Tutto ciò che i giovani provano e vivono nella loro quotidianità verrà esposto, diventando momento di riflessione. In questa maniera - incontrandosi e mettendo a confronto le proprie esperienze - si vuole offrire ai ragazzi la possibilità di diventare gli educatori di se stessi, con l’aiuto naturalmente dei più grandi. Il progetto di Peer Education "Non rubate la notte ai giovani" è realizzato da Provincia di Viterbo (Assessorato alle Politiche Sociali), SER.T, Distretti Socio Sanitari, in collaborazione con Ufficio Scolastico Provinciale e Consulta Provinciale Studentesca di Viterbo, Associazioni e Cooperative del Privato sociale: Il Ponte - Centro di solidarietà di Civitavecchia, Juppiter Co.per.n.i.co, Camminando Insieme e Paidos. Sarà proiettato il video per il decennale della Consulta Studentesca ed il video "Decido io" progetto di Peer Education.Alle 10 presentazione laboratori progetto di Peer education "Non rubate la notte ai giovani" GAZZETTA DI MANTOVA Indagine choc su 450 studenti
mantovani
"Bere alcol è bello". Droga bocciata, però... di Nicola Corradini Un adolescente su due considera la bevutina d’alcolici un ingrediente indispensabile per passare un sabato sera degno di questo nome. Anzi, uno su cinque ammette di bere perché gli piace essere ubriaco. Sono i dati contenuti in un’interessante indagine svolta dai ragazzi di una classe dell’Itis Fermi, seguiti da alcuni docenti, tra oltre 450 studenti del triennio dell’istituto. Ne emerge un significativo spaccato di come ragazzi tra i 16 e i 19 anni (ma l’età media del campione è di 17 anni), maschi, vivono e giudicano quello che gli adulti chiamano ’lo sballo del sabato sera’. L’indagine è stata svolta, assieme ad un pool di docenti della classe IV Informatica e un referente dell’Istituto regionale ricerca educativa (Irre), nell’ambito di un progetto educativo nazionale sul problema delle dipendenze. I questionari compilati dai 450 e passa ragazzi (le ragazze sono una minoranza al Fermi) hanno fornito alcuni dati quantomeno preoccupanti sul modo di recepire faccende come droghe ed alcolici. «Dati di cui abbiamo già iniziato a tener conto nella nostra attività educativa _ spiega la preside Luigia Bettoni _ su questi temi occorre approntare gli strumenti dell’informazione e del dialogo e del coinvolgimento di famiglie ed enti, non certo della repressione». I dati. Il 62% del campione sostiene che l’uso di alcolici nella sua compagnia di amici è diffuso. Anzi, 8 ragazzi su dieci spiegano che nella propria compagnia l’alcol è considerato un piacere. Questa popolarità degli alcolici nell’immaginario giovanile, dovrebbe far suonare un campanello d’allarme se si considera che il 56% del campione definisce ’necessario’ il consumo di alcolici al sabato sera. Certo, ’solo’ il 19% (che è pur sempre una quota significativa) risponde che gli piace ubriacarsi e un risicato 3% dice addirittura di sentirsi «più figo» con l’alcol che scorre nelle vene. Ma solo un ragazzo su 4 dice non ritiene necessario bere birra o cocktail a base di liquori per spassarsela al sabato sera (più un 5% di astemi). Anche tenendo conto del fatto che non sempre chi risponde ad un questionario anonimo dice la verità (figuriamoci quando lo si compila in classe tra gli amici), la ricerca fornisce comunque dei dati tendenziali più che significativi. Ovviamente queste percentuali non dicono affatto che ci si trova di fronte a nuove generazioni che crescono a super alcolici ed altro. Lasciano però intuire che c’è una fetta, minoritaria ma non trascurabile, di adolescenti che, come nelle generazioni passate, non si limita a consumare alcolici al sabato sera, ma tende a mitizzarli. Chissà, ad esempio, cosa intendono dire quegli 84 ragazzi (il 18% del campione) che alla domanda ’Se non esistesse l’alcol che faresti?’, risponde ’Troverei qualcos’altro’. Più rassicurante, in ogni caso, sapere che il 65% replica con un ’Vivrei lo stesso’. Che la maggioranza del campione non sia dipendente dall’alcol è ovvio: non ci si aspettava un dato diverso. E’ di quel 7% di ragazzi che, ad esempio, risponde ’Andrei in crisi’ se l’alcol sparisse dai banconi di pub, discoteche o supermercati che educatori, famiglie e istituzioni si preoccupano. E la droga? Si parla anche di questo nel sondaggio e si scopre che nelle compagnie frequentate dai ragazzi del campione, viene considerata come ’illecita’ nel 62% dei casi. A preoccupare è che il 42% del campione riferisca come la propria compagnia ritenga la droga ’un piacere’, anche se il questionario non fa distinzioni fra droghe leggere e pesanti nè chiede se ne venga fatto uso. IL SECOLO XIX Etilometro fisso all’uscita delle
discoteche
La festa per il 193 esimo
anniversario dell’arma dei carabinieri
Cancelli: «Obiettivo evitare l’abuso di droga e
alcol tra i giovani». Nel mirino anche l’immigrazione irregolare UN ETILOMETRO fisso all’uscita delle discoteche per
misurare tasso alcolico e quindi per prevenire incidenti stradali. Parte la
campagna estiva di prevenzione delle stragi dei weekend dei carabinieri
annunciata ieri dal comandante provinciale Franco Cancelli in occasione del
193° anniversario della fondazione della Benemerita. «Le pattuglie dell’Arma stazioneranno
all’esterno delle discoteche, pub e locali notturni. Tutte dotate
dell’etilometro saranno a disposizione di chiunque deciderà di accertare le
proprie condizioni psicofisiche prima di mettersi al volante». L’anno scorso i
servizi "sperimentali" avviati a Bordighera e Sanremo hanno dato
frutti decisamente positivi e a partire da quest’estate i servizi, questa volta
in versione ufficiale, saranno estesi anche ai locali notturni di Imperia e del
Golfo Dianese. «Insieme ai gestori e ai titolari dei locali notturni - ha
annunciato il comandante provinciale - studieremo delle forme di collaborazione
per evitare l’abuso di alcol tra i giovani». I dati in possesso dell’Arma dei carabinieri, d’altronde,
sono inequivocabili: nel corso dei 23.509 servizi esterni - in media 65
pattuglie al giorno - sono state identificate 84.900 persone, controllati
66.400 veicoli, ma soprattu
|