FAMIGLIA CRISTIANA SICUREZZA OLTRE 1.200.000 VITTIME OGNI ANNO
NEL MONDO STRADE SICURE IO FIRMO (*) Famiglia Cristiana sostiene la forte iniziativa dell’Aci
su scala internazionale, perché le Nazioni Unite adottino una risoluzione che limiti
il massacro sulle strade. La più recente sentenza della Cassazione in tema di
sicurezza stradale dimostra bene quello che da sempre, anche con il contributo
dell’Aci, scriviamo su queste pagine: e cioè che sono innanzitutto i nostri
comportamenti individuali al volante che possono fare la differenza; è il
nostro senso di responsabilità rispetto alle regole, senza tentare di ingannare
e di ingannarci, che determina la sicurezza. E fare i "furbetti del
quartierino" anche sulla strada non paga: può andare bene una volta, due,
tre, poi ci scappa il morto. Dunque, è successo che un medico di Terni, pizzicato a
telefonare in auto, senza auricolare e senza viva voce, si è rivolto al giudice
di pace locale che con una sentenza ha accolto la sua richiesta, in quanto il
medico si trovava in «una sorta di stato di necessità», per essere stato
«costretto a usare il cellulare in quanto contattato da una paziente colta da
malore». Sembrerebbe in un certo senso plausibile che un medico
possa trovarsi a dover rispondere con urgenza a un proprio paziente, anche
contravvenendo al Codice della strada che, all’articolo 173, vieta
espressamente l’uso del telefonino alla guida senza auricolare o senza sistema
di viva voce. E invece il Comune di Terni è ricorso in Cassazione contro la
sentenza del giudice di pace. E la Cassazione ha accolto il ricorso per
«manifesta fondatezza», condannando il professionista, al rimborso delle spese
processuali. Ma ciò che più importa è la motivazione con cui la
Cassazione ha condannato il medico, perché «alla pur urgente chiamata, il
sanitario avrebbe potuto dare riscontro non durante la guida, con pericolo per
sé e per gli altri utenti della strada, ma dopo aver opportunamente arrestato
la marcia in posizione tale da non impegnare la circolazione stradale». Divieto
di alcol per i neopatentati
Ecco, è dietro a quell’appello a evitare «un pericolo per
sé e per gli altri» che forse si nascondono comportamenti effettivamente
responsabili al volante, senza se e senza ma, nel progressivo convincimento che
la sicurezza è anzitutto una questione di rispetto verso gli altri utenti della
strada, anche i pedoni. Forse sarà per questo che, come tempestivamente riportato
dal sito dell’Asaps – l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale
–, il Bundestag, la Camera Bassa del Parlamento tedesco, ha detto sì al divieto
per i neopatentati di assumere alcolici prima di guidare. Il pacchetto prevede
che i giovani al di sotto dei 21 anni, e chi abbia conseguito la patente da
meno di 24 mesi, considerati per la loro inesperienza più soggetti agli
incidenti, anche in condizioni di alcolemia entro gli 0,5 grammi di alcol per
litro di sangue, non possano toccare alcolici prima di mettersi al volante. E
se un neopatentato evidenzierà la minima traccia di alcol, vedrà raddoppiare il
periodo di prova della patente, da due a quattro anni. E in Italia? Cinquemila morti, più di 300.000 feriti,
oltre 225.000 incidenti stradali l’anno, un costo per la collettività superiore
a 34 miliardi di euro. Ogni giorno si verificano mediamente 617 incidenti, a
causa dei quali perdono la vita 15 persone e 860 rimangono ferite. Per frenare questa piaga l’Aci ha lanciato una petizione
nella quale si chiede, tra l’altro, anche al nostro Governo, di stanziare
risorse da destinare alla sicurezza stradale pari al 10 per cento del totale
degli investimenti finanziati ogni anno per lo sviluppo delle infrastrutture.
Qui a destra trovate un’iniziativa di Famiglia Cristiana a sostegno della
petizione "Strade sicure" dell’Aci. Vi invitiamo a compilarla e a
spedirla. È molto più di una firma: è un appello forte di ognuno di voi per la
sicurezza stradale. Pino Pignatta (*) Nota: chi vuole aderire a questa iniziativa può farlo collegandosi al sito dell’ACI. ( http://www.aci.it/index.php?id=1999, ) IL SECOLO XIX "Io non me la bevo"ecco
il progetto asl
Prevenzione
"PREVENZIONE degli incidenti stradali da assunzione
di sostanze psicoattive". È il progetto presentato ieri dall’Asl. Lo
slogan principale della campagna - "Io non me la bevo" - è associato
anche a gadget e immagini che mirano a ribaltare messaggi che il più delle
volte associano a chi beve un comportamento di maggiore sicurezza e successo
anche nella vita affettiva. «Abbiamo collaborato tutti per costruire una
campagna di comunicazione - spiega Lorena Rambaudi, vicepresidente della
Provincia e assessore alle Politiche giovanili - e un’azione di formazione
negli istituti superiori, scuole guida e tutti quei locali che sono costantemente
a contatto con il pubblico giovane. L’abuso di alcol e di sostante psicoattive
si combatte non con messaggi "bacchettoni" ma attraverso la via della
consapevolezza. Il progetto sarà presentato anche in Regione». «Sono state
messe insieme le forze per rendere ancora più efficaci le iniziative che già
sono state messe in atto - prosegue Francesca Romani del Dipartimento per le
dipendenze di Savona - Anche quest’anno saranno presenti nelle sagre e feste
estive i presidi per misurare il tasso etilico. A novembre verrà inoltre
organizzata anche una giornata di Guida Sicura». «Il lavoro principale sarà
responsabilizzare i comportamenti in maniera simpatica - amplia il concetto
Rachele Donini, responsabile del progetto - È un lavoro fondamentale: gli
incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani in Europa». «Decine di Comuni della provincia ci hanno dato la loro
disponibilità - conclude ogni discorso lo psicologo dirigente Maura Chiarlone -
Nelle sagre in cui non saremo presenti ci saranno i nostri gazebo». Raffaele Di Noia TRENTINO PREVENZIONE Si rafforza la battaglia contro
l’alcol
TIONE. Il Coordinamento sicurezza e comitato alcol guida
del distretto Giudicarie e Rendena si è riunito per parlare della proposta
inviata alcuni mesi fa, ed elaborata in collaborazione con i comitati della
zona di Rovereto, alla giunta provinciale ed alle amministrazioni comunali,
riguardo le politiche di regolamentazione del consumo di alcol. Apprezzamento è
stato espresso dai presenti sull’impegno della giunta provinciale a legiferare
per proibire la vendita di alcolici ai minori di 18 anni sia nei bar che nei
supermercati, e soprattutto alla giunta di Rovereto, che ha emanato linee guida
per le manifestazioni culturali, sportive e ricreative sostenute dalla
amministrazione che vanno proprio nella direzione di quanto chiesto dal
comitato alcol guida. Ad esempio a Rovereto sarà proibito intitolare
manifestazioni ad alcolici, tipo “Festa della birra” ecc, vendervi
superalcolici, si dovrà sospendere la somministrazione di alcolici un’ora prima
del termine della festa. L’importante iniziativa del Comune di Rovereto sarà
proposta anche alle amministrazioni giudicariesi, così come quella realizzata a
Cles in occasione del carnevale, dove gli autisti dei carri mascherati erano
sottoposti alla prova dell’etilometro prima di mettersi alla guida del carro.
Sarà necessario anche coinvolgere le Pro loco, e continuare a chiedere
collaborazione in occasione delle feste, e i comitati del carnevale. Molto utile sarebbe coinvolgere i genitori dei giovani, che purtroppo spesso sottovalutano segnali che pure percepiscono, ed in quest’ottica l’assessore del comune di Tione Giovanni Assenza si è impegnato a far entrare anche questo aspetto nel più vasto progetto famiglia che sarà realizzato a Tione in collaborazione col dottor Sarzi. I rappresentanti dei Carabinieri e del servizio di polizia locale del Chiese hanno sottolineato come oltre al problema dell’alcol stia diventando importante l’uso di cocaina, fra giovani ma non solo, spesso sono coinvolti insospettabili professionisti. L’ARENA.IT Le statistiche e le fasce di età Almeno sei bicchieri per sballare
Un conducente su cinque ammette di
aver guidato in stato alterato
Lo sballo del sabato sera? Adesso lo si ottiene anche
ubriacandosi. Con l’espressione binge drinking si fa riferimento all’abitudine
- tipica dei giovani - di consumare eccessive quantità (6 bicchieri e più) in
una sola occasione. Tra i minori (dati Istat 2005) dichiarano di essersi
ubriacati il 4,6 per cento dei ragazzi (5,9 di maschi e 3,3% di ragazze). Tra i
18 e i 19 anni la percentuale raggiunge il 14,6% (19,6% dei maschi e 9,1% delle
femmine). Dopo i 25 anni il fenomeno ha un andamento gradualmente discendente
con l’età. Il Veneto è la regione che registra la percentuale più
elevata per quanto riguarda il consumo alcolico quotidiano: il 76,2% contro la
media nazionale del 69,7%. La nostra regione, inoltre, è la seconda dopo la
Lombardia con la più alta percentuale di incidenti stradali per guida in stato
d’ebbrezza. Il 35% dei conducenti responsabili di incidenti legati all’uso di alcol ha un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, mentre il 40% dei feriti rientra nella stessa fascia d’età. Un ragazzo su cinque ammette di aver guidato, nell’ultimo mese, in condizioni alterate. L’ARENA Secondo i dati del Dipartimento delle dipendenze, un
ragazzo su due beve abitualmente e 8 su 10 hanno consumato almeno una volta
birra o vino Allarme alcol, a rischio i
giovanissimi
Per
informarli sui pericoli, la Regione ha realizzato un dvd che sarà distribuito a
scuola
Parlare ai giovani usando il loro linguaggio e un loro
media: il Dvd. È il supporto ottico il nuovo strumento di prevenzione che la
Regione Veneto mette in campo per informare le giovani generazioni sui rischi -
e i problemi di salute - conseguenti all’abuso di alcol, droghe e tabacco. Il
Dvd, significativamente intitolato «Liberi da alcol & droga», realizzato da
un giovane esperto in informatica e arricchito di contenuti multimediali, è
stato presentato ieri mattina alla Gran Guardia, nell’ambito del settimo
congresso internazionale sulle malattie epato-bilio-pancreatiche, seguito da
oltre 700 medici provenienti da tutto il mondo. «Una scelta voluta», chiarisce
il professor Claudio Bassi, chirurgo dell’Azienda ospedaliera e presidente del
congresso, «perché abbiamo ritenuto necessario portare l’Università in mezzo ai
giovani, per metterli al corrente di problemi che ignorano o vogliono
ignorare». Problemi che cominciano ad essere anche sanitari. «Assistiamo
a un continuo aumento delle patologie a carico del fegato e del pancreas»,
chiarisce il chirurgo, «e l’abuso di sostanze alcoliche è una delle concause.
Dobbiamo predisporre delle campagne d’informazione mirate per evitare che i
giovani si rivolgano a noi medici quando le condizioni fisiche sono ormai
compromesse. Le famiglie devono riappropriarsi del proprio ruolo educativo.
Invitare il proprio figlio a bere un goccio non significa rilasciargli il
passaporto per l’età adulta. Si può vivere benissimo anche senza bere». Ma i giovani bevono, purtroppo. «Il consumo di alcolici
tra i giovani ha raggiunto livelli allarmanti», ha dichiarato il dottor
Giovanni Serpelloni, direttore del dipartimento delle Dipendenze della Regione
Veneto, «nonostante siano consapevoli dei rischi, più dell’80% dei ragazzi ha
consumato almeno una volta vino o birra, e un ragazzo su due beve abitualmente
superalcolici. I dati statistici raccolti l’anno scorso dall’Osservatorio
veneto sulle dipendenze evidenziano che tra i giovani il 62% fa uso abituale di
birra, il 60,3% di vino e il 52,4% di superalcolici». Un rito, quello dell’aperitivo di gruppo, che mina
profondamente il fisico di un adolescente, come ha sottolineato lo psichiatra
Paolo Brunetto. «Bere troppo provoca problemi allo sviluppo fisico», ha
ammonito Brunetto, «in particolare a livello del sistema nervoso centrale,
perché prima dei 16 anni l’organismo umano non ha gli enzimi che consentono la
corretta metabolizzazione dell’alcol. È bene sapere, poi, che una forte intossicazione
brucia qualcosa come centomila cellule nervose e che in Europa ogni anno
muoiono a causa dell’alcol 55mila giovani fra i 15 e i 19 anni». Come uscirne? Don Antonio Mazzi chiama in causa la
famiglia. «Purtroppo oggi la società garantisce i capricci di chiunque dal suo
primo vagito. I ragazzi non sono abituati a sentirsi dire "no". Il
problema è che nemmeno i genitori sanno rinunciare ai capricci. Quindi, non ci
resta che partire da lontano, dobbiamo imparare a dire e a accettare i rifiuti,
nel nostro interesse». Dopo la consegna del Dvd a 600 studenti delle scuole
superiori, sul palco della Gran Guardia si è svolto uno spettacolo di danze,
Dream On, che secondo programma avrebbe dovuto essere presentato da Milly
Carlucci. Ma la soubrette ha perso l’aereo ed è rimasta a Roma. L’assessore regionale Stefano Valdegamberi ha anticipato dal palco che il Veneto finanzierà il progetto dream On anche l’anno prossimo. (pcol) L’ARENA.IT VERONELLA. Festa fino a domenica Divertirsi senza bere I giovani spiegano che è possibile
farlo Veronella. Come divertirsi senza aumentare il grado alcolico o assumere droghe. Si interrogheranno su questo e su altre tematiche legate al mondo giovanile i partecipanti all’incontro-dibattito «Giovani che passione» che si terrà stasera alle 21 al palatenda allestito in piazza a San Gregorio. Il presupposto è molto esplicito ed è spiegato nell’invito rivolto alla cittadinanza: «Da un po’ di tempo assistiamo a mega-feste nelle piazze dei nostri centri dove i giovani, spesso ancora ragazzi o peggio bambini, trovano con troppa facilità bevande alcoliche o superalcoliche. Spesso per pubblicizzare queste feste si usa il termine fiumi di birra, e chi vi partecipa si accorge che questi fiumi sono veramente in piena. Il messaggio è chiaro: bevi che ti diverti. Se poi la festa, come spesso accade, è organizzata dalla parrocchia, dal Comune, dal patronato o dalla Pro loco, allora che male c’è? La nostra idea è, invece, che ci si possa divertire anche senza bere alcolici». A spiegarlo ci proveranno il responsabile dei programmi terapeutici della comunità «San Francesco» di Monselice Santino Pantè, Domenica Ferremi del dipartimento delle dipendenze dell’Ulss 20, il presidente dell’associazione «Genitori insieme» Antonio Carli e rappresentanti di Regione, Provincia, Unione Adige-Guà e Comune. La manifestazione, a cui collaborano anche il circolo «Noi» e l’Avis, proseguirà domani con musica da discoteca di Radio Company a partire dalle 22. Sabato ancora musica con Radio San Bonifacio mentre domenica a partire dalle 17 ci sarà l’aperitivo a zero gradi alcolici: saranno somministrate solo bevande analcoliche e cocktail di frutta. Saliranno sul palco la band hard-rock «Red Alert» e il gruppo «Kayleth» che suona musica stoner. A seguire gli «Acustic noise» con musica anni Settanta in versione acustica. Paola Bosaro L’ARENA.IT La curiosità
alla tavola rotonda
«Bocciato» l’auditorium Recioto Valdegamberi:
«Intitoliamo le sale ai nostri personaggi famosi»
Una tavola rotonda sulle problematiche connesse all’abuso
di alcol da parte dei giovani ospitata nell’auditorium "Recioto". La
fortuita coincidenza non è sfuggita ai relatori, in particolare alla dottoressa
Flaviana Conforto, insegnante in pensione e ora responsabile dell’Arcat (Associazione
regionale alcolisti in trattamento) di Verona, che dal palco ha lanciato una
proposta. «Mi rivolgo ai responsabili degli enti pubblici», ha detto, «affinchè
si rendano protagonisti di una concreta inversione di tendenza: perché non
intitolare spazi pubblici come questi a personaggi che hanno reso famosa la
nostra città, anzichè a aspetti commerciali?" La proposta è stata
sottoscritta dall’assessore regionale alle Politiche sociali, Stefano
Valdegamberi e da don Antonio Mazzi, presidente della fondazione Exodus Onlus,
che si è spinto oltre: «Perché non intitolare questa sala all’acqua santa?». Il sacerdote veronese ha poi aggiunto: «Mi domando perché la gran parte dei Comuni italiani autorizzino e sponsorizzino ogni estate le feste della birra. Non va bene. Sono altri i messaggi che gli enti devono lanciare». BRESCIA OGGI SICUREZZA/2. Molte novità nel corso del convegno sulla
Polizia locale organizzato a Palazzo Todeschini dal comandante Carloalberto
Presicci Strade a rischio, arriva la mappa
lombarda
L’annuncio ieri a Desenzano. Presto anche la
patente Plus, con rimborso ai guidatori più prudenti E’ di imminente realizzazione una mappatura di tutti i
punti critici della viabilità lombarda perché l’indisciplinatezza degli
automobilisti non è l’unica causa degli incidenti mortali sulle nostre strade. L’annuncio è di Carlo Rovetta della Direzione Generale
della Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale della Regione,
intervenuto ieri al convegno sulla polizia locale in programma a Desenzano a
Palazzo Todeschini, il quale ha anche assicurato l’impegno dell’amministrazione
di incrementare la segnaletica e le infrastrutture in Lombardia. Dopo aver sottolineato l’esigenza di chiudere al più
presto i progetti delle tre grandi opere stradali (Brebemi, Pedemontana e
circonvallazione esterna di Milano), Rovetta ha infine confermato il prossimo
varo della patente Plus che prevede un rimborso delle spese sostenute per la
scuola guida ai neopatentati a condizione però che in due anni non siano incorsi
in infrazioni gravi o in incidenti stradali. Dopo gli interventi del procuratore capo di Brescia
Giancarlo Tarquini e dell’assessore provinciale Guido Bonomelli, il dibattito
si è spostato sui temi di stringente attualità, primo fra tutti il drammatico
fenomeno dei giovani in stato di alterazione causata dall’assunzione di alcol e
droghe. Lo psichiatra, il professor Mario Girola si è soffermato
in particolare sulla difficoltà che incontrano sempre più spesso i vigili
urbani davanti ad un giovane in evidente stato di incoscienza o privo di
controllo perchè in preda ai fumi dell’alcool o della droga. Il docente si è chiesto se si possa individuare un modello
uniforme per evitare l’esplosione di violenza da parte dell’automobilista
«pizzicato» da un controllo. «Non c’è una linea da seguire - ha spiegato Girola - e
dunque ci si deve affidare al buon senso ed alla capacità di percezione da
parte dell’agente dello stato confusionale in cui può trovarsi il ragazzo:
questo per evitare che la situazione precipiti». Il convegno, organizzato dal comando di polizia locale di
Desenzano diretto da Carlalberto Presicci, ha visto alcune esibizioni di unità
cinofile e a cavallo dei distaccamenti di Milano e Brescia, mentre la
tecnologia del settore (spray antiaggressione, ologrammi per impedire la
falsificazione dei permessi, un apparecchio narcotest in grado di stabilire in
cinque minuti la presenza o meno di droga in un individuo, materiale con il
quale spesso la polizia locale affianca le forze dell’ordine nei controlli
notturni dei fine settimana) ha fatto mostra dei suoi ultimi ritrovati
all’esterno di palazzo Todeschini. m.to. IL GIORNALE DI VICENZA.IT Giardini Salvi: adesso sono
vietati gli alcolici
L’ordinanza Multe
da 25 a 500 Il sindaco: «Forse estenderemo il provvedimento a Campo Marzo»
di Maria Elena Bonacini Vietato portare e consumare alcol ai Giardini Salvi, pena
una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro e la confisca delle bevande. È
quanto stabilisce l’ordinanza presentata ieri mattina dal sindaco Enrico
Hüllweck, dal vicesindaco e assessore alla sicurezza Valerio Sorrentino e dal
comandante dei vigili Cristiano Rosini. L’ordinanza, come spiega Sorrentino, «vuole dare ai vigili
un mezzo valido per combattere la presenza, all’interno del parco, di persone
che spesso non commettono reati e non sono riconducibili alla microcriminalità,
ma la cui occupazione principale è il consumo di bevande alcoliche. Togliendo
questa possibilità viene meno anche il motivo di permanenza. Non vogliamo parlare
di degrado, perché la questione è soprattutto sociale, ma non si può ignorare
il fatto che i giardini sono frequentati soprattutto da anziani e da bambini,
essendoci anche l’entrata della scuola Giusti, e i cittadini hanno paura, come
testimoniato da numerose petizioni che ci sono arrivate. Prima era difficile
agire, perché non essendoci reati non si poteva chiedere d’intervenire a vigili
o questura, ora questo provvedimento fornirà alla polizia locale un utile
strumento. A controllare che venga applicata saranno anche le Pantere che
rientreranno in servizio a breve ed eventualmente potranno segnalare le
infrazioni alla polizia». «L’intervento più necessario - conclude l’assessore -
sarebbe quello dei servizi sociali, ma purtroppo spesso queste persone non
vogliono essere aiutate dai servizi sociali, ma sono barboni “patologici”». Uno dei problemi che si potrebbero presentare è però
quello che la problematica si sposti semplicemente altrove. «È un rischio -
sottolinea Hüllweck - e non è detto che l’ordinanza non possa essere estesa ad
esempio a Campo Marzo, considerando che, ad esempio, a Milano l’alcol è bandito
da tutti i parchi, ma abbiamo preferito partire con gradualità». Tutti confermano poi che l’ordinanza sarà applicata, “seguendo il buon senso”. Non rischiano insomma il ragazzo che passa con la birra e nemmeno il vin brulè delle bancarelle natalizie, quando eventualmente si potrà andare in deroga, ma non si faranno comunque sconti in base alla gradazione. «L’ordinanza riguarda tutte le bevande alcoliche - conferma Rosini - si tratti di birra, vino o superalcolici». IL GAZZETTINO Alcol, fumo, droga: si comincia alla fine delle medie E la
prima sbornia arriva che si è ancora ragazzini È l’alcol uno dei maggiori nemici dei nostri adolescenti.
L’abitudine al bicchiere inizia purtroppo quando si è bambini: non sono pochi e
ragazzini che hanno usato il vino come primo compagno di sbronze. Il 3,6% degli
undicenni del Veneto, il 5,4% dei tredicenni e l’8,2% di chi ha già compiuto 15
anni ha addirittura dichiarano di bere alcolici tutti i giorni. Percentuali che
raddoppiano nel caso dei quindicenni e si attestano al 45%, quando la frequenza
diventa settimanale. Diverso il tipo di alcolico assunto sulla base dell’età. I
più piccoli bevono soprattutto vino, seguito dalla birra o più raramente da
superalcolici. Il più grandicelli invece amano la birra, ma l’assunzione di
superalcolici è sicuramente superiore a quella del vino. Con l’aumentare dell’età si registra anche una crescita
delle sbronze: la percentuale dei tredicenni che hanno alzato il gomito almeno
due volte fino al momento dell’intervista è cinque volte superiore a quella
degli undicenni, ma quattro volte inferiore a quella dei quindicenni. Un dato
che dimostra quanto il consumo di alcol stia diventando un fenomeno molto
pericoloso e meriti attenzione tanto quanto il crescere di altre dipendenze. Questa fascia d’età dichiara addirittura di essersi
ubriacata più di due volte, molto di più i maschi che le femmine. Gli undicenni
della provincia di Rovigo e di Treviso sono quelli che maggiormente dichiarano
di essersi ubriacati da una o più volte, mentre tra i più grandi questo primato
spetta alla provincia di Belluno. Le città in cui questo fenomeno si riscontra
di meno sono Vicenza per gli undicenni e Padova per i più grandi. Anche in questo ambito i maschi adolescenti risultano
avere percentuali di vizio più alte rispetto alle ragazze. Questo si riscontra
in tutte le province, fatta eccezione per le undicenni di Verona e Vicenza,
dove la percentuale di femmine che hanno attestato di essersi ubriacate è
doppia rispetto a quella dei maschi. Se l’alcol resta uno dei nemici maggiori, la droga non è
da meno. Il 27,7% dei quindicenni dichiara di aver usato droghe leggere nel
corso della propria vita, l’esperienza più comune tra i maschi. Meno frequente
l’utilizzo di droghe pesanti, anche se il dato resta preoccupante: il 2,7%
ammette di usare ecstasy, il 2,8% anfetamine, è in 2,3% l’Lsd. Per la cocaina la frequenza si attesta sul 3,9%, mentre
per gli oppiacei il dato risulta essere abbastanza contenuto, l’1,3%. Desta
sicuramente preoccupazione l’utilizzo di inalanti come colle o solventi per
stordirsi: ne fa uso il 6,3% dei giovani. Il dato più contenuto di dipendenza
si registra a Vicenza, con il 27\%, quello più elevato a Rovigo. Nel mezzo si
collocano Belluno e Padova. Anche la sigaretta va annoverata tra le brutte abitudini
dei nostri adolescenti. A 11 anni solo l’8,1% riferisce di aver provato a
fumare, mentre a 13 anni la percentuale è già salita a 37,1%. La prevalenza di utilizzo quotidiano del tabacco riguarda
lo 0,5\% degli undicenni, il 3,4% delle ragazzine di 13 anni e il 21,4% per i
più grandicelli. A fumare di più sono i ragazzi di Rovigo, mentre il vicentini
risultano essere i più virtuosi. I dati comunque poco confortano: i ragazzi del Veneto si lasciano andare con molta facilità agli abusi e i comportamenti negativi cominciano purtroppo già da piccoli, non appena si è usciti dal ciclo delle scuole elementari. IL GAZZETTINO (PADOVA) CONCORSO "10 IN SALUTE" I ragazzi dicono no a fumo e
alcol
Perchè è meglio smettere? Semplice, se spegni la sigaretta
dopo 20 minuti la pressione e le pulsazioni ritornano normali, tempo 8 ore e la
nicotina e i livelli di monossido di carbonio nel sangue sono dimezzati, dopo
due giorni il gusto e l’odorato migliorano. A distanza di 72 ore la
respirazione diventa più facile, i tubi bronchiali cominciano a distendersi e
ritorna l’energia vitale. Nell’arco delle successive dodici settimane camminare
e correre è sorprendentemente più semplice. Entro nove mesi i problemi di
respirazione sono un ricordo e la funzione polmonare aumenta del 10 per cento.
In 5 anni si dimezza il rischio di infarto, in dieci diminuisce del 50 per
cento il pericolo di cancro polmonare. Nei successivi 15 anni il rischio di
infarto è allo stesso livello dei non-fumatori. È una delle tante nozioni contenute in "10 in
salute", il progetto - pensato e realizzato dall’assessorato ai Servizi
sociali della Provincia di Padova e dall’associazione CulturalMente - che si
prefigge di far conoscere i pericoli che si celano nella sigaretta e nel
bicchiere. Fumo e consumo di bevande alcoliche in primo piano dunque: proprio
per riflettere su questi due "mali giovanili" (attivato l’apposito
sito web http://10insalute.provincia.padova.it, dove si possono conoscere da vicino i danni
provocati da nicotina e alcol), è stato bandito il concorso "10 in
salute": i partecipanti hanno proposto fotografie, disegni, illustrazioni,
video e supporti multimediali. La premiazione ieri mattina a palazzo Santo
Stefano dove l’assessore ai Servizi sociali Massimo Giorgetti ha incoronato
vincitori Shani Gagliardi, Massimo Marroccu, la classe 2A dell’istituto
comprensivo Alberti di Fontaniva e Andrea Bellicampi. Menzione speciale a Tobia
Pegge e Caterina Belviso. «Grazie a tutti - ha incoraggiato Giorgetti - perchè
i vostri lavori concorrono ad aumentare la consapevolezza che la salute è un
bene prezioso, che va salvaguardato giorno per giorno con l’adozione di
comportamenti sani. Mettiamo dunque al bando dalla nostra pratica quotidiana
tabagismo e bevande alcoliche». F.Capp. LA GAZZETTA DI PARMA Giovani «ai raggi x» per capire il
disagio
INDAGINE PROMOSSA DALL’ASSESSORATO AI SERVIZI SOCIALI DEL
COMUNE SONDAGGIO INDAGINE PROMOSSA DALL’ASSESSORATO AI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE Giovani «ai raggi x» per capire il disagio Sarà sentito un campione di 60 ragazzi fra i 15 e i 31 anni SORAGNA Bruno Colombi II Promosso dall’Assessorato ai servizi sociali del Comune, ed in collaborazione con l’operatore Fulvio Fanelli, sta per partire a Soragna un’iniziativa di sondaggio sul disagio giovanile e sull’attuale situazione in genere della gioventù esistente sul territorio. L’iniziativa vuole essere uno strumento conoscitivo della realtà locale e, nello stesso tempo, un mezzo di prevenzione delle più comuni dipendenze patologiche che si attuano fra i giovani, come la droga e l’alcool. I frequenti episodi che sono stati riscontrati in questi ultimi tempi - come il consumo fra i giovanissimi di spinelli e altre sostanze stupefacenti, i vandalismi che si... continua... BRESCIA OGGI SICUREZZA/1. Garda Line raddoppia Da Toscolano a Bardolino bus anche di domenica per il
popolo della notte Dopo il successo della scorsa estate Garda Line non lascia
ma raddoppia. La linea di autobus notturni in servizio da Toscolano a Bardolino
dopo aver trasportato durante il periodo estivo 1045 persone (il servizio veniva
effettuato solo nelle notti di venerdì e sabato) quest’anno punta a superare
quota 2 mila passeggeri grazie ad una massiccia campagna pubblicitaria e
all’allargamento del servizio anche la domenica notte. Di più: dal 9 giugno al
9 settembre gli autobus saranno messi a disposizione dall’assessorato ai
trasporti della Provincia di Brescia che ha così aiutato la Fly Group,
ideatrice dell’iniziativa che mira a ridurre al massimo la presenza di macchine
per strada durante la notte cercando di garantire ai giovanissimi la massima
sicurezza. «Da sempre la sicurezza stradale è una delle nostre
priorità - assicura il presidente della Provincia Alberto Cavalli - : questo
sistema dovrebbe permettere a molti ragazzi di non utilizzare l’automobile».
Entusiasta anche l’assessore ai trasporti della Provincia Valerio Prignachi che
ha deciso di dare un aiuto maggiore alla Fly Group rispetto allo scorso anno.
«L’anno scorso si trattava di un pullman a noleggio - ricorda - : questa volta
il trasporto notturno si inserisce in un contesto più ampio. Chissà che in
futuro questa linea non diventi un punto fermo del sistema dei trasporti
provinciali». Garda Line avrà due punti di partenza: sulla sponda
bresciana del Garda il capolinea sarà Toscolano Maderno, in provincia di Verona
invece sarà Bardolino. In mezzo i tredici comuni che hanno aderito
all’iniziativa e tantissime fermate: tutte quelle di linea più alcune, studiate
ad hoc, per servire le maggiori discoteche del Garda. Dal Dehor al Fura, in
direzione Castiglione, fino all’Art e al Malemi che verrà inaugurato domani. La prima corsa partirà alle 18 mentre l’ultima chiuderà
alle 5.40 del mattino: ilservizio durerà tutta la notte al costo di 3.50 euro
sia per l’andata che per il ritorno. Il biglietto consentirà uno sconto di 3
euro sull’ingresso in discoteca. «Speriamo di superare quota 2500 - rivela Luca
Bertoletti, presidente di Fly Group - . La campagna pubblicitaria sarà
notevole: a bordo dei nostri pullman verranno distribuite delle lattine di
energy drink a base di caffeina che invitano a rinunciare all’uso di bevando
alcoliche». Per la prima volta Garda Line ha instaurato una
collaborazione con la Navigarda: chi dovesse presentarsi al pullman con un
biglietto della Navigarda, avrà diritto allo sconto di 1 euro sul ticket di
viaggio. Domani sera Garda Line verrà presentata ufficialmente al Dehor di
Lonato: da sabato sarà al lavoro e toccherà ai giovani, cui è indirizzata
l’iniziativa, dimostrare che si tratta di un’idea vincente. Daniele Bonetti IL TEMPO EPPUR BASTEREBBE UN TAXI
di STEFANO D’ALFONSO Le pagine dei nostri quotidiani riportano notizie dell’irrogazione delle sanzioni previste dal Codice della strada per guida in stato di ebbrezza; destinatari giovani di età compresa tra 18 e 21 anni, con conseguente ritiro della patente, decurtazione dei punti quand’anche non sequestro dell’auto. Trattasi di un fenomeno diffuso, che vede il legislatore italiano, il governo e le forze dell’ordine rispettivamente impegnati nell’approvazione di una nuova legge e in campagne sociali di sensibilizzazione. Il problema non è soltanto italiano. In Germania, ad esempio, dove la "cultura del bere" è storicamente radicata, il Bundestag ha approvato una legge particolarmente rigorosa per tutti i giovani di età inferiore ai 21 anni. Un ulteriore «giro di vite» sta per essere applicato anche nel Bel Paese. Del resto è sufficiente scorrere i dati annualmente riproposti, per rendersi conto della dimensione del problema. Anche se basterebbe pensare ad una sola vita andata persa per giustificare il maggior valore che è attribuito alla tutela della salute ed alla sicurezza delle strade rispetto al diritto di consumare bevande alcoliche, il Parlamento si muove altresì in considerazione del costo sociale del comportamento vietato, e richiama i dati Istat che misurano il costo medio per ogni persona deceduta e rimasta ferita in seguito ad un sinistro. Ciò conduce ad una valutazione di inefficienza delle sanzioni attualmente vigenti (arresto fino ad un mese e ammenda da 258 a 1.032 euro, e sospensione della patente da quindici giorni a tre mesi), con conseguente prossimo inasprimento (arresto fino a sei mesi e un’ammenda da 5.000 a 20.000 euro, con incremento delle pene là dove dal comportamento consegua un incidente stradale: in questo caso l’aumento della pena è pari ad un anno di carcere e ad un’ammenda da 10.000 a 40.000 euro). Ma allorquando si guardi al consumo d’alcol dall’angolo visuale del consumatore, sovente si registra malcontento, soprattutto là dove, ed a molti è capitato, si sia incorsi nella sospensione della patente, e magari per un consumo in apparenza morigerato. Con questo non si deve certo giustificare il comportamento pericoloso e vietato, ma il cittadino dovrebbe poter disporre dei mezzi per evitare di mettersi alla guida. La soluzione più semplice è l’uso del taxi. È così ovunque. A quanto pare, però, nella nostra regione, e persino nel capoluogo, questo tipo di abitudine manca; e ciò anche perché trattasi di un servizio decisamente carente. D’altronde il problema dei taxi è più ampio di quello che qui si segnala, trattandosi di servizio pubblico che dovrebbe essere garantito a tutti, anche a chi non possiede un’auto e intenda essere autonomo, a tariffe trasparenti ed eque, a qualunque ora. Ma così non è. Altro che liberalizzazioni. AGI DROGA: TURCO, EDUCAZIONE E DISSUASIONE STRUMENTI DI LOTTA (AGI) - Roma - Educazione, dissuasione, informazione e
sostegno delle famiglie. Sono queste le chiavi per combattere il fenomeno,
sempre piu’ diffuso, del consumo di droga tra i ragazzi italiani secondo il
ministro della Salute Livia Turco, intervenuta questa mattina a "Uno
Mattina". Molte polemiche ha suscitato la sua proposta di inviare i Nas
nelle scuole. "I Nas - ha spiegato la Turco - dipendono dal ministero
della salute ed e’ evidente che quando il ministro ne parla, parla di qualcosa
che gli compete. Hanno come compito istituzionale quello di concorrere alla
tutela della salute dei cittadini e quindi la loro funzione non e’ quella che
svolgono di solito altri, come i carabinieri, la polizia, queste cose molto
truculente che sono state trasmesse (cani antidroga o fermi di polizia). Hanno
una funzione preziosa - ha proseguito il ministro - da svolgere in equipe con i
presidi, di prevenzione, accertamento, di attivita’ ispettiva, nel senso di
conoscere (sono dotati di un’altissima competenza) l’esistenza di quante e
quali sostanze circolino nelle scuole". "Un operato - ha pero’ tenuto
a sottolineare la Turco - che puo’ essere di grande aiuto ai presidi ma che va
inserito in un progetto educativo perche’ e’ fuori discussione che la strada da
seguire e’ quella dell’educazione, dell’informazione, della dissuasione. Ma
c’e’ anche il dovere, da parte di tutta la comunita’, di garantire che le
scuole non sono delle zone impunite. L’idea che nelle scuole circoli la droga
io la trovo pazzesca. La scuola e’ il bene del nostro paese e credo che sia
doveroso aiutare presidi e insegnanti per dare la certezza a tutte le famiglie
italiane che le scuole sono luoghi di educazione". Il ministro non ha pero’
tralasciato di ricordare come anche la presenza dei genitori affianco ai propri
figli sia importante. "C’e’ una funzione educativa ineludibile - ha
osservato - i genitori devono assumersi l’onere ma anche il piacere di passare
del tempo con i propri figli, spiegando e dandogli fiducia. Io l’ho fatto con i
miei figli, soprattutto quando ero ministro degli Affari sociali e andando in
giro ho scoperto la distrutttivita’ delle droghe. Faccio quindi un appello alla
funzione educativa dei genitori che poi, naturalmente, vanno anche sostenuti,
dalla scuola, dai servizi sociali, con dialoghi e confronti che vanno
potenziati come anche i congedi parentali per permettere ai genitori di stare
piu’ a lungo con i propri figli. Deve esserci un’alleanza tra servizi e famiglie". Quanto alla
riforma della legge Fini-Giovanardi, la Turco ha ricordato che "la riforma
parte da un impianto culturale che e’ condiviso da tutto il centro sinistra e
che dice: bisogna assolutamente prevenire attraverso l’educazione, la
dissuasione. Investiamo tutte le risorse e lo stiamo facendo con grande determinazione. Con il ministro Fioroni stiamo lavorando, ad esempio, per proporre in modo organico l’ora di educazione alla salute nelle scuole, durante la quale parlare di droga ma anche di anoressia, consumo di alcool e tabacco. L’educazione alla salute deve essere parte dell’attivita’ curriculare dei ragazzi". Tornando infine sulle polemiche legate alla sua proposta di invio dei Nas nelle scuole, il ministro ha concluso: "la proposta su cui stiamo lavorando e’ quella della dissuasione e dell’ora di educazione alla salute. Poi non e’ colpa mia se questo non fa notizia e quando invece si parla dei Nas scoppia il putiferio". LA REPUBBLICA La vittima, disoccupato di 54 anni, è stata accoltellata
Viveva con una donna, il figlio e la sorella di lei Abruzzo, ucciso dopo lite in famiglia arrestato il figlio
della convivente MONTESILVANO (Pescara) - E’ stato trovato morto nella sua
abitazione a Montesilvano, in Abruzzo, con due ferite d’arma da taglio al
torace e una alla base del collo. Non c’è stato niente da fare per Giuseppe
Nino Canestrale, un disoccupato di 54 anni della cittadina adriatica, inutili
gli interventi del 118. A ucciderlo, dopo una lite in famiglia, dovrebbe essere
stato Massimiliano Di Pietro, 38 anni, figlio della sua convivente. L’uomo è
stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Sulle mani del giovane
sono infatti state trovate ferite compatibili con l’impugnatura di un paio di
forbici. Le forbici sequestrate dai Carabinieri sono lunghe una decina di
cent
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