(ASAPS) BERNA, 9 giugno 2007 –
Le strade svizzere sono, in Europa, tra quelle più sicure. Eppure, nella confederazione,
i 371 morti registrati nel corso del 2006 pesano moltissimo, tanto che la
ricerca delle cause è una costante: l’UPI, l’Ufficio Svizzero per la
Prevenzione degli Infortuni, ha infatti elaborato un rapporto che consegna
all’osservatore un punto di vista davvero interessante. Secondo gli analisti,
infatti, 64 delle 371 vittime sono direttamente attribuibili a condotte di
guida in stato di ebbrezza; seguendo lo stesso percorso investigativo, l’UPI ha
stabilito che i feriti in eventi riconducibili all’alcol sono 711 su 5.075.
Atteso che, in Svizzera, solo la metà dei conducenti coinvolti in incidenti viene
oggi sottoposta ad etilometro, se ne desume che il numero di vittime legate a
tale fattispecie infortunistica è certamente sottostimato. La considerazione,
non fa piacere a chi lavora sulla sinistrosità stradale e studia sistemi per contrastarla o ridurla.
A Berna, l’impegno è stato preso sul serio, tanto che i dati degli ultimi 30
anni attestano che il numero di morti e feriti in incidenti legati all’ebbrezza
è diminuito del 30%, anche se, nello stesso periodo di tempo, la quota di
questa tipologia infortunistica sul totale della mortalità è rimasta invariata
(20%). Per dare un’idea della differenza tra Svizzera ed Italia, abbiamo deciso
di affiancare il dato della sinistrosità elvetica a quello della regione
italiana in cui, sulle strade, si muore di più, almeno secondo il rapporto
provvisorio Istat del 2005: l’Emilia Romagna. Ma andiamo con ordine: la
Svizzera, secondo uno degli ultimi censimenti, conta 7 milioni e mezzo di
abitanti dislocati su una superficie di 41.285 chilometri quadrati, e nel 2006
ha registrato 371 vittime e 5.075 feriti gravi. L’Emilia Romagna, che sulla
propria superficie di 22.123 chilometri quadrati, ospita 4 milioni e 151mila
abitanti, ha dovuto registrare, nel 2005, 555 morti e 30.161 feriti. In
pratica, a fronte di un’estensione territoriale e di una popolazione doppie, in
Emilia si muore due volte più che in Svizzera. E visto che siamo italiani, la
cosa non ci piace proprio per niente. Tra le altre cose, facciamo notare che,
al sesto mese del 2007, la Svizzera dispone già delle proiezioni complete della
propria sinistrosità relativa all’anno precedente. Noi, ancora, dobbiamo “fare
i conti” con la provvisorietà del 2005. (ASAPS)
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