Aveva
messo su un bel commercio di camion e furgoni rubati, tutto materiale che
veniva prima smontato e poi rivenduto all’estero, prevalentemente nei paesi del
nord Africa. Ad accorgersi di questa sorta di mercato gli agenti della Polizia
stradale di Roma Sud. L’ideatore di questo giro di mezzi rubati è un rumeno di
37 anni, arrestato dagli agenti dopo l’irruzione nel deposito dove l’uomo
conservava e i smembrava i camion prima di piazzarli nel mercato estero,
soprattutto come parti di ricambio. I ladri avevano precedentemente tentato di
eludere i nuovi impianti di allarme satellitare di cui sono dotati molti
veicoli industriali, ma non è bastato per ingannare gli agenti. L’ultimo furto,
fatale per la banda, è stato quello di un mezzo pesante parcheggiato all’area
di servizio Mascherone, sulla bretella, episodio che ha consentito ai
poliziotti di risalire al deposito. L’allarme satellitare del camion è riuscito
a guidare le pattuglie sulle tracce dei ladri. Gli agenti hanno quindi fatto
irruzione nella rimessa, non lontana dall’autostrada A1, nel Comune di Colonna
e hanno arrestato il rumeno. Altre tre persone sono state denunciate per
ricettazione. All’interno di un capannone i resti di un piccolo camion
parzialmente smontato e alcuni motori prelevati da altri veicoli industriali
rubati in precedenza. Un commercio fiorente e parecchio remunerativo, basti
pensare che già da vecchie auto era possibile ricavare alcune migliaia di euro:
una Fiat 131 poteva fruttare settemila euro e un’Alfa 75 anche diecimila. Da “Il Tempo” |
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