Lunedì 25 Novembre 2024
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Rassegna stampa Alcol e guida del 10 giugno

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 

TRENTINO

Grande successo per la manifestazione 
Volonlive a Canova: giochi musica e intrattenimento
Una festa senza alcol 

 GARDOLO. Grande successo per la seconda edizione della “Volonlive”. Musica e intrattenimento, giochi e attività per bambini, stand delle associazioni e la proposta di cocktail analcolici al 100% per promuovere tra i giovani la cultura del divertimento senza “sbronza”. E poi tanta, sana, musica dal vivo: sul palco band giovanili emergenti e gruppi musicali con repertori già collaudati: dai Light Echo ai Potatoes Reggae Machine, dai Terzo Livello ai Carpo Capsa per poi chiudere, in bellezza con le Voci di Maestrale. Ieri pomeriggio (fino a tarda sera) il parco di Canova ha ospitato la festa del volontariato che vede protagonisti i giovani. Una festa fatta di giochi e musica promossa dalla commissione politiche sociali della circoscrizione di Gardolo in collaborazione con il polo sociale, il progetto politiche giovanili e tutte quelle realtà che operano sul territorio circoscrizionale in favore dei giovani: cooperative sociali Arianna, Progetto 92, l’Associazione Carpe Diem, Appm e il Gruppo Ana di Gardolo. Volonlive non è solo una festa ma anche un’occasione per ritrovarsi tutti insieme, sentire con mano quanto è forte il mondo del volontariato locale, stimolando i giovani ad entrarne tra le fila e impegnarsi in tutte quelle iniziative che ruotano intorno alle persone disabili o alle attività a favore della comunità.
E aspettando il porta a porta, Gardolo apre le porte al riuso. Dai quattro pneumatici di una Bmw ad una vecchia macchina da scrivere ancora in perfetto stato. Questo e molto altro sotto i quattro gazebo (offerti dal comitato che coordina tutte le associazioni di Gardolo) che ieri pomeriggio hanno ospitato la seconda Giornata del Riuso (la prossima si terrà a settembre, in occasione di Tut Gardol en Festa) messa in piedi in piazzale Lionello Groff. Di fronte al mercatino a cielo aperto il gazebo della cooperativa Arianna: giochi e piccoli lavoretti con la carta per i bambini e uno stand informativo sulla Raccolta differenziata. Il materiale rimasto è andato a finire al Crm.

(n.m.)


L’ADIGE

Giardini Perlasca pieni di bottiglie e lattine, studenti «alcolici»
Finisce la scuola, si beve

Ultimo giorno di scuola: un tempo si buttavano in aria i libri in segno di giubilo. Oggi invece si buttano bottiglie e lattine. È quello che è accaduto ieri in alcune scuole superiori della città, dove fuori dai cancelli si sono visti molti giovani tirare fuori dagli zainetti bottiglie di vino, birra e superalcolici. Intorno a mezzogiorno è stato corso Rosmini ad ospitare la «migrazione» dei ragazzi, fra cori, scherzi e persino qualche petardo come fosse Capodanno. La «festa alcolica», però, è culminata ai giardini Perlasca dove tantissimi ragazzi si sono dati appuntamento per festeggiare. Il risultato? nel primo pomeriggio i giardini erano letteralmente invasi da bottiglie rotte, lattine, alcolici sparsi in giro. In particolare, anche l’area giochi dei più piccoli è stata presa di mira con decine e decine di bottiglie e lattine abbandonate per terra. Stesso spettacolo davanti al «Fontana», dove i montanti del cancello erano abbelliti da numerose bottiglie di spumante di marca. In questo caso però ci hanno pensato i bidelli a rimuovere lo «spettacolo» in poco tempo. Perlomeno non si sono registrati, ieri, ricoveri all’ospedale per malori etilici, come era successo venerdì a Trento con tre ragazzi soccorsi.


L’ADIGE

Liberi dalle lezioni, in città esplode la festa
Rigorosamente senza alcol: non siamo quelli di Mesiano

di PAOLO BARI

Musica, arte, moda, libri. Ieri gli studenti hanno invaso la città per festeggiare la fine delle lezioni e soprattutto per dimostrare che i giovani non sono quelli del coma etilico. Vie e piazze di Trento sono state occupate e vivacizzate da centinaia di studenti che hanno partecipato a «Horror vacui», iniziativa voluta e organizzata dalla Consulta provinciale degli studenti in collaborazione con l’assessorato all’istruzione e alle politiche giovanili. La città si è scoperta a misura di studente. La «paura del vuoto» (la mancanza di idee, di iniziative, di spazi) è stata sconfitta dai ragazzi della Consulta con una molteplicità di progetti e di attività che hanno saputo coinvolgere l’intera cittadinanza. Due esempi su tutti: via Belenzani ha visto all’opera gli allievi dei due istituti d’arte «Vittoria» di Trento e «Depero» di Rovereto che hanno esposto le loro opere e dato vita a laboratori di strada affollati dai bambini di passaggio, totalmente immersi negli impasti di colore. Via Oss Mazzurana è stata invasa da persone attratte dagli abiti realizzati dalle ragazze del «Centromoda Canossa» e dell’istituto «Battisti». Bravura sartoriale e presenza scenica hanno trasformato le ripetute sfilate di moda in un evento davvero apprezzato. La passerella a cielo aperto ha attirato curiosi a centinaia. La musica è stata il centro della manifestazione. Tre palchi nelle piazze Fiera, Duomo e Battisti hanno ospitato una ventina di gruppi studenteschi che si sono esibiti nei diversi generi musicali. La sala della Filarmonica è invece stata teatro dell’intensa esibizione degli allievi del conservatorio «Bonporti». Il numero degli spettatori è via via cresciuto con il passare delle ore. Gruppi di giovani si spostavano da una piazza all’altra per seguire le band più affini ai propri gusti estetico-musicali. L’appuntamento più engagé si è tenuto in piazza Lodron. Alidad Shiri, un ragazzo afgano, ha raccontato la sua esperienza «Via dalla pazza guerra» che è diventata un libro appena pubblicato. Nato a Gazni (fra Kabul e Kandahar) in una famiglia anti-taleban quasi completamente distrutta dall’esplosione di una mina e dalle bombe, Alidad è scappato giovanissimo dalla tragedia che ha sconvolto il suo Paese. La fuga ha toccato il Pakistan, l’Iran, la Turchia e la Grecia per concludersi a Merano. Assieme al preside e all’insegnante che lo hanno accolto a scuola, Alidad ha ripercorso i periodi di sosta per lavorare e guadagnarsi i soldi per pagarsi i viaggi, i difficili passaggi dei confini fra uno Stato e l’altro, l’ultimo tratto della fuga aggrappato sotto un tir. Gran finale con il concerto di Omar Pedrini e di Frankie Hi-NRG che hanno riempito piazza Duomo di centinaia di fan. Tutto ha funzionato con estrema precisione. I ragazzi della Consulta hanno infatti dimostrato ottime capacità organizzative e senso di responsabilità. Nei diversi punti ristoro si potevano comperare solo bevande analcoliche: «Non siamo quelli di Mesiano» hanno precisato i promotori della manifestazione.


L’ADIGE

La festa è andata a crescendo nel corso della giornata. Inaugurato lo skatepark
Perzen Festival, a troppa birra
Musica e tanti ragazzi al campo sportivo

PERGINE - È cresciuta mentre passavano le ore la grande festa organizzata dai ragazzi del Perzen Giamming Festival ieri pomeriggio al centro sportivo comunale. Già a mezzogiorno c’erano i primi gruppi sotto i tendoni per ripararsi dal sole tornato cocente. Pranzo offerta a tre euro e mezzo, panino, patatine e bevanda. Veloce. Chioschi per la birra, la bevanda preferita e l’analcolico, non da molti scelto. Sul palco si sono alternati 11 gruppi musicali, gli apripista poco prima delle 15 ed a notte i Sun Eats Hours veneti, gli ospiti d’onore, che hanno chiuso. Rock nelle sue molte variabili. Tanta musica, ballo negli ampi spazi disponibili all’esterno del centro sportivo, ma anche l’intrecciarsi di mille conversazioni spontanee perché alla festa prevalevano i ragazzi giovani, pochi gli over ventitre. Gruppetti di ragazze e ragazzi hanno camminato sui marciapiedi che dalla città portano al centro sportivo per l’intero pomeriggio, a piedi. Era un andirivieni. Moltissimi i ragazzi nello skatepark, ieri ufficialmente inaugurato da centinaia di appassionati, tavole sottobraccio oltre il recinto e via a scivolare sulle onde, in competizione, virtuosismi, stop da brivido, pezzi di bravura, ma anche principianti. Pochissimi gli adulti, mosche rare, ad una festa voluta dai ragazzi ed organizzata tutta da un comitato spontaneo nato per l’occasione, il Perzen Giamming Festival con l’aiuto dei ragazzi dell’Rdm e del gruppo informale delle Scolette di Serso. «E’ una festa serena» il commento di Mattia Dorigatti , la guida del «Perzenz», ieri per l’occasione in giacca e cravatta scure, addetto alle presentazioni della festa, dei gruppi musicali, l’occhio ovunque, mentre gruppi organizzati di giovani s’erano distribuiti i compiti. Festa pensata per tempo, organizzata passo dopo passo, con rigore da adulti, in modo che riuscisse com’era nelle intenzioni dei ragazzi: bella, divertente, serena, felice, senza il fiato sul collo degli adulti. «Vogliamo dimostrare che ci riusciamo», la sfida di Mattia e dei suoi amici. Lunedì valuteranno se hanno centrato l’obiettivo o meno. E se al centro sportivo si sono divertiti i ragazzi, il cento storico è stato invaso ieri pomeriggio dai bambini con il volley praticato nelle vie, animazioni e giochi tutti per loro.


ALICE NEWS

Usa: alcool a festa sedicenni, per mamma 2 anni di prigione
Aveva posto come condizione che i ragazzi dormissero a casa

(ANSA)-NEW YORK,9 GIU - Per aver permesso che si bevessero alcolici alla festa del figlio sedicenne una madre della Virginia e’ stata condannata a 27 mesi di prigione. Elisa Kelly e’ finita dietro le sbarre per aver accettato di comprare vino e birra per gli amici del figlio Ryan dopo avere posto come condizione che tutti i ragazzi - una trentina - passassero a casa sua la notte. Negli Usa l’acquisto di alcool e’ vietato ai minorenni, e in alcuni casi addirittura ai minori di 21 anni.


TRENTINO

Alcolisti in trattamento l’Interclub è a Primiero 

PRIMIERO. Si tiene all’Auditorium intercomunale di Primiero, a partire dalla mattinata di oggi, e per continuare poi nel corso del pomeriggio, il venticinquesimo incontro “Interclub provinciale” dei “Club alcolisti in trattamento”, organizzato in collaborazione con l’Acat di Primiero, Vanoi e Mis.
Il tema che verrà affrontano nel corso del convegno di oggi è “Club e comunità: insieme per il futuro”.
Dopo il pranzo, alle 14 verrà dato ampio spazio alle testimonianze delle famiglie alle quali seguiranno la cerimonia di consegna dei diplomi di astinenza e delle rose ed infine il saluto delle associazioni e delle autorità presenti. (r.b.)


CORRIERE DELLA SERA

Sarkozy al G8, un po’ troppo allegro
Si fa strada il dubbio che il presidente francese, del tutto astemio, abbia bevuto un bicchierino di troppo nell’incontro con Putin 

Giovedì 7 giugno, al G8 in Germania, conferenza stampa del presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, dopo il delicato incontro con l’omologo russo Vladimir Putin. Sarkozy arriva in ritardo e se ne scusa, ma lo fa in modo insolitamente goffo: è affaticato, leggermente traballante, un risolino trattenuto a stento nelle prime parole. Che è successo? Il conduttore di La Deux, secondo canale della tv belga, ha pochi dubbi e mandando in onda il video spiega che Sarkozy «non ha bevuto solo acqua». Ignorato dalla tv francese, il video fa immediatamente il giro dei blog: inebriati, di sicuro, sono i navigatori, che si lanciano in speculazioni.

IL DUBBIO - Sarkozy è noto per essere completamente astemio, il primo capo di Stato francese a non bere vino. Il neo-presidente non beve una goccia di Bordeaux neppure durante le rituali visite ai viticultori. E allora? Si fa strada la voce che Sarkozy, durante l’incontro con Putin, abbia chiesto il solito succo d’arancia e che l’entourage russo glielo abbia servito, secondo la tradizione, con vodka. La corsa nel corridoio avrebbe fatto il resto: Sarkozy inizia la conferenza stampa evidentemente alterato. Recupererà dopo pochi minuti: segno, secondo gli esperti, che non era ubriaco, ma vittima di un sorso di potente vodka russa.

Stefano Montefiori


LA PROVINCIA DI SONDRIO

La prima edizione di “Pinch is alive” organizzata venerdì sera al Parco degli Olmi di Tirano
Vince il divertimento "sano"
Niente alcol per gli under 16 e bus per il ritorno a casa: festa riuscita. E gradita

TIRANO Voleva essere una festa di fine anno all’insegna del divertimento «sano» e così è stato. Ha colto nel segno la prima edizione di “Pinch is alive”, organizzata venerdì sera al Parco degli Olmi da un gruppo di studenti, insegnanti e genitori dell’istituto d’istruzione superiore Balilla Pinchetti e che ha visto coinvolti più di 400 ragazzi, per la gran parte alunni, ma anche ex studenti. Supportati dalla collaborazione con altri partner - Cooperativa Lotta contro l’emarginazione, Asl, Ufficio di Piano, Croce Rossa, Pro Loco e carabinieri di Tirano - giovani e adulti del Pinchetti hanno messo in piedi una festa in piena regola, con musica, pista da ballo, servizio bar e ristorazione, ma anche nel rispetto delle regole, soprattutto per quanto riguardava il consumo di alcol: vietato al di sotto dei 16 anni e limitato a tre birre da 20cc ciascuna per i più grandi. (*) «L’idea di partenza è stata quella di creare una festa “alternativa”, con allegria, musica e divertimento, ma assolutamente banditi alcol e droga» spiega Rosanna Fiorina, una della decina di mamme e papà che hanno partecipato durante l’anno all’attività di prevenzione promossa dalla scuola, da cui è scaturito il progetto “Pinch is alive”. «Il senso del percorso è stato nell’aiutare i ragazzi a vivere anche un momento di festa con responsabilità - le fa eco l’insegnante Dario Caelli, presente venerdì sera alla festa insieme a un buon numero di colleghi e al dirigente Martino Liscidini -. E’ importante, infatti, offrire ai giovani un’esperienza di divertimento sano, che li porti a riconsiderare il concetto stesso di divertimento. E poi è giusto che si dica che non tutti i ragazzi si sballano per divertirsi: il segno è dato da chi - e sono tanti - è qui questa sera». «Inizialmente qualcuno si è lamentato perché c’erano troppi professori, ma la loro presenza è stata molto discreta e poi questa voleva essere proprio una festa diversa, con giovani e adulti insieme» dice Luca Parravicini, rappresentante di istituto con Nicolas Dormìa, che aggiunge: «Chiaramente non ci proponiamo di cambiare la testa delle persone, però ci sembrava importante lanciare il messaggio che per divertirsi l’alcol non è affatto indispensabile. Speriamo che questa iniziativa possa prendere piede». Il successo della prima edizione lascia ben sperare. «E’ utile vedere anche i ragazzi fuori dal contesto scolastico, perché sono diversi - dice il preside Liscidini -. Fa piacere, comunque, vedere che abbiano partecipato a questa serata con lo spirito giusto». Iniziata alle 21, la festa è continuata fino alle 2 circa, quando un pullman ha riportato a casa gli studenti provenienti da fuori Tirano. Insomma, “Pinch is alive”, e lo ha dimostrato. Michela Nava

(*) Nota: …che poi significa rispetto degli articoli 689 e 690 del Codice Penale.

Dovrebbe essere normale.

Si può discutere se dare 3 birre a un ragazzino o una ragazzina di 16 anni si possa considerare “divertimento sano”. Tutto il resto, vantato in questo articolo, non è che il rispetto della legge.


TRENTINO

Psichiatria: impennata di disagi tra i bambini 

di Marco Guidotto 

Depressione, ansia, disturbi legati all’insuccesso scolastico i principali problemi 
Il primario Bazzoli conferma: «Il disturbo mentale è in costante aumento sui giovanissimi» Ogni anno passano dall’ospedale 241 ragazzini: il 4 per cento della popolazione fino al 14 anni 

ROVERETO. Ci sono sempre più ragazzi con disturbi mentali. E sono sempre più giovani. Nel reparto di neuropsichiatria infantile mettono piede, ogni anno, 241 giovani (da 0 a 14 anni). Di questi 29 sono gravi, e altri 18 sono in comunità. Soffrono di depressione, ansia, disturbi legati all’insuccesso scolastico. Rappresentano il 2,27% dei roveretani fino ai 14 anni. E sono in aumento. Così dicono i dati elaborati dal reparto diretto dal dottor Fabio Bazzoli e dal Comune.
La «mappatura» delle problematiche giovanili viene dal reparto di neuropsichiatria infantile e dal Comune, i cui assitenti sociali gestiscono i casi più gravi. «Stiamo assistendo - afferma il referente del servizio sociale Marco Mozelt - ad un incremento significativo del numero di ragazzi colpiti da patologie di tipo neuropsichiatrico. E si tratta, peraltro, di una tendenza provinciale. Oggi la “gamma” dei disturbi tra i giovani si sta allargando. Non ci sono più solo problemi comportamentali o di ordine psicologico. Ne stanno nascendo di nuovi, e di più gravi». «Confermo - sostiene il primario del servizio di neuropsichiatria infantile del distretto Fabio Bazzoli - e moltiplico. Il fenomeno del disturbo mentale è in costante aumento, soprattutto sui giovani, anzi, giovanissimi».
I dati sono inequivocabili. Il disagio di ordine neuropsichiatrico sta avanzando. E l’età media dei soggetti che ne soffrono si è drasticamente - e drammaticamente - abbassata. Il reparto locale segue complessivamente tra i 600 e gli 800 ragazzi ogni anno. Cifre ragguardevoli, che negli ultimi anni crescono in modo costante: «Diciamo - sostiene Bazzoli - di un 10% all’anno. Ma con ogni probabilità l’incremento annuo è ancora più significativo: in città, nel settore, esiste anche un servizio privato capillare». Di questi ben 241 soffrono di disturbi strettamente legati alla sfera neuropsichiatrica, secondo forme più o meno gravi: depressione, attacchi d’ansia, psicosi non gravi, disturbi mentali legati all’insuccesso scolastico, a deficit attentivi, all’alimentazione. E di questi duecento e più, 29 rappresentano casi gravi. Anche il Comune registra il preoccupante fenomeno: «Noi - sostiene Marco Mozelt, referente per il servizio di assistenza sociale comunale - seguiamo i casi più critici. Ebbene, la situazione negli ultimi due anni è significativamente peggiorata. Gestiamo 15 casi psichiatrici gravi. La metà di questi sono trasferiti dalle famiglie in comunità». E c’è anche un problema in più: «Le strutture da noi mancano. Abbiamo già richiesto alla Provincia un finanziamento per far fronte a questo nuovo fenomeno». Gli altri sette sono sotto stretta osservazione di servizi sociali e reparto di neuropsichiatria infantile. Le cause? «Sono varie. Tra le principali - sostiene il primario Bazzoli - sicuramente la strutturazione di personalità giovanili estremamente deboli. Per il cambiamento socioculturale a cui sono sottoposti gli immigrati, stranieri e non, e che a volte può risultare nefasto. Per la presenza di rapporti familiari complessi, o perchè i genitori vengono a mancare, o perchè sono poco presenti per mancanza personale o per separazione, o perchè sono aggressivi con i figli. Ma anche per l’abuso di alcolici o sostanze stupefacenti». Accanto ai disturbi più gravi, si confermano importanti anche quelli «minori» - iperattività, deficit attentivi, rapporti interpersonali complessi -, e che quotidianamente stanno rendendo la vita sempre più difficile a genitori e insegnanti, che hanno sempre più difficoltà a confrontarsi con le nuove generazioni: nel 2006, seguiti dai servizi sociali comunali, e sempre nella fascia d’età scolare, sono stati in 158 (40 di questi nomadi). Pari al 4% della popolazione giovanile (minori) roveretana. Ma se si considera la fascia d’età che va fino ai 17 anni, la cifra sale a 260, pari a oltre l’8% dei giovani locali.


LA SICILIA

«Pizza e birra»: sembra banale ma dietro l’angolo c’è l’incidente 

“Una birra e una pizza”. Questa è l’ordinazione più gettonata dei giovani del “sabato sera” nei ristoranti o nelle pizzerie della nostra provincia, così come nel resto di tutta l’Italia. Una ordinazione che non fa una grinza, del tutto comune quanto banale. Ma se, in particolare, a richiederla è una donna, più vulnerabile all’alcol, e se comincia a bere la birra prima che la pizza arrivi al tavolo, questo è sufficiente perché il tasso alcolico nel sangue si innalzi. La stessa cosa accade, seppure in modo lievemente minore, anche se la richiesta di pizza ed un boccale di birra arriva da un uomo. Se quella ragazza o quel ragazzo si mettessero subito alla guida di un auto, diventerebbero pericolosi per se e per gli altri, in quanto sarebbero, potenzialmente, a grande rischio di incidente stradale.
Le “stragi del sabato sera”, quindi, non maturano tutte all’interno delle discoteche o dei pub, ma anche nei ristoranti, in quanto il rischio di un incidente stradale si ha anche con 0,5 di alcolemia. E questa concentrazione di alcol nel sangue si ha anche bevendo un boccale di birra. Se poi questi boccali diventano cinque, il rischio è 30 volte superiore, per diventare quasi certo quando si supera questa quantità fino a raggiungere 1,8 di alcolemia nel sangue. Da qui, la campagna sulla sicurezza stradale “Un soffio per la vita”. Si tratta di una iniziativa promossa dalle farmacie italiane, in collaborazione con il ministero della Salute. Con questo progetto ci si propone di dimezzare, entro il 2010, gli attuali incidenti stradali del sabato sera.
Nel corso dei questa campagna di prevenzione, che in via sperimentale si è tenuta di recente, le farmacie, gratuitamente, hanno messo a disposizione del pubblico un “palloncino” che poi, per chi l’ha utilizzato, è servito per sapere se in quel momento era in grado di mettersi, o no, al volante della propria auto. In questo modo, è stato possibile sapere se in quel determinato periodo gli incidenti del sabato sera sono diminuiti. I dati sono stati raccolti dalle prefetture ed ora sono al vaglio del ministero dell’Interno. Dai primi riscontri, sembra che in occasione del periodo della campagna “Un soffio per la vita” siano diminuiti gli incidenti stradali, ed anche i ritiri di patente, cosa meno grave, quest’ultima, ma spiacevole lo stesso. L’esperienza di un ragazzo che ha utilizzato il “palloncino” è servita a far capire che questa campagna per la prevenzione degli incidenti stradali del sabato sera è stata positiva. Infatti, a quel ragazzo, che aveva bevuto un bicchiere di vino, quando ha soffiato nel “palloncino” è stato segnalato che in quel momento non poteva mettersi alla guida della sua auto. Ha atteso un paio d’ore, cioè il tempo necessario perché l’alcol venisse smaltito e, quindi, ha fatto ritorno, tranquillamente, a casa. Il progetto “Un soffio per la vita” sarà, quasi certamente, replicato anche durante la prossima stagione estiva ed inoltre, sarà data più ampia diffusione al fine di promuovere un modo di guida responsabile a tutela della salute e della incolumità dei giovani. Inoltre, il progetto “Un soffio per la vita” servirà a dare anche più tranquillità ai genitori che ogni sabato sera sono in apprensione per i propri figli.

Paolo Mangiafico


IL TEMPO (Abruzzo)

Trentaquattrenne ferito
In stato di ebbrezza viene aggredito per strada da un gruppo di giovani

AGGREDITO con un badile da alcuni giovani per strada. All’origine della lite, futili motivi. Soccorso dagli agenti della Volante, M.D.B. di 34 anni di Montesilvano, sotto choc per l’accaduto e in evidente stato di ebbrezza alcolica, è stato accompagnato al pronto soccorso per essere sottoposto alle cure del caso. L’uomo ha riferito agli inquirenti di essere stato aggredito da alcuni giovani che con molta probabilità risiedono nel quartiere Zanni. La vittima però, non è stata in grado di raccontare con chiarezza il perché dell’aggressione. L’episodio si è verificato venerdì sera in via Rigopiano. Era quasi mezzanotte e mezza quando i poliziotti hanno ricevuto la segnalazione di alcuni passanti per una lite tra giovani avvenuta per strada. Quando gli agenti sono giunti sul posto indicato hanno trovato, però, solo il trentaquattrenne, con evidenti ferite sul volto. Sono state subito avviate le indagini per fare ulteriore chiarezza su quanto accaduto.


L’ARENA di Verona

Il professor Pietro Canepari è alla guida dei ricercatori che stanno analizzando l’utilizzo dei polifenoli in odontoiatria
Cura dei denti, veronese la nuova strategia
Un gruppo di studio mette a punto un metodo con prodotti naturali

Oggi c’è grande richiesta di prodotti di origine naturale e non più realizzati attraverso sintesi chimica. E tutto questo per un migliore benessere fisico che, alla fine, si traduce nella possibilità di allungare il corso della vita umana.
Il vino e il caffè, ad esempio, sono due bevande tipicamente italiane che possiedono potenziali effetti salutari capaci anche di prevenire le due malattie più importanti del cavo orale ossia la carie e la gengivite . E non è poco. (*) Il perché è preso detto: contengono sostanze che rientrano più genericamente nel gruppo chimico dei polifenoli che hanno delle proprietà antibatteriche tali da prevenire l’accumulo dei microrganismi sulla superficie dei denti e delle gengive.
Uno studio su questo aspetto della medicina sta per essere condotto nell’ambito del progetto di ricerca denominato Nutrident, finanziato dalla Comunità Europea, al quale presta la sua opera un gruppo di ricercatori veronesi capeggiati dal professor Pietro Canepari ordinario di microbiologia all’Università scaligera, direttore della scuola di specializzazione in microbiologia e virologia e presidente del corso di laurea in tecniche di laboratorio biomedico.
«L’azione dei polifenoli», spiega Canepari, «si sviluppa impedendo l’adesione dei batteri al cavo orale e in questo modo si riesce a tenere la flora batterica sotto controllo. L’utilizzo delle sostanze contenute in questi alimenti, caffè e vino, riduce la carica batterica ottenendo un’azione preventiva su due importanti malattie: la carie tipica della giovinezza e la malattia paradontale che colpisce, al contrario, l’adulto. Tali patologie costano all’Europa, ogni anno, alcune decine di milioni di euro per cure odontoiatriche».

Per Canepari occorre senza dubbio moderazione nella quantità di bevande da assumere perchè il caffè va preso solitamente zuccherato, e lo zucchero stimola la crescita dei batteri orali, mentre la componente alcolica del vino ha effetti dannosi sulle gengive (**). «Obiettivo della ricerca», precisa quindi Canepari, «è di individuare quei componenti che esercitano l’effettiva azione antibatterica e, dopo averne accertata l’efficacia clinica, passare alla formulazione di prodotti per l’igiene orale quotidiana che contengano composti attivi di origine naturale la cui efficacia dovrà essere documentata scientificamente».
La ricerca, effettuata in collaborazione con le Università di Genova e d Pavia, è stata estesa a livello europeo coinvolgendo i partner inglesi, olandesi e svedesi, supportata dal finanziamento delle Comunità Europea. «Con questo studio», assicura il docente, «si vuole creare una nuova visione sugli alimenti in modo da assumere comportamenti dietetici con fini salutistici».
Canepari è rientrato nei giorni scorso da Londra dove ha preso parte alla riunione dell’unità di ricerca europea coinvolta nel progetto Nutrident.
«Abbiamo valutato con grande soddisfazione», è il suo commento, «il positivo avanzamento dei lavori della ricerca e preso atto dell’estremo interesse dei risultati finora ottenuti. C’è ottimismo per il raggiungimento degli obiettivi proposti».

Carlo Rigoni

(*) Nota: oltre a contenere tracce di polifenoli, il vino contiene importanti quantità di alcol, capace anche di provocare la più grave patologia del cavo orale, ossia il cancro. E non è poco.

(**) Nota: quindi assumere caffè o vino per prevenire problemi al cavo orale è una stupidaggine, perché per perseguire un teorico piccolo effetto benefico, vado assumere sostanze che comportano un rischio molto più elevato di ottenere un danno.


IL SECOLO XIX

La mamma: così siamo sfuggite a quel balordo dopo il sequestro del clochard

Sanremo. «Mi chiede se sono ancora terrorizzata? Ora non più. Oggi il sentimento che prevale è la rabbia. Lo scriva, sono arrabbiatissima. Quell’uomo ci ha tenute sotto sequestro, ha minacciato di morte mia figlia con un coltello e lunedì, dopo il processo per direttissima, ho il sospetto che venga condannato a una pena ridicola e rimesso in libertà. Chi ci assicura che un fatto del genere non possa ripetersi? Nella vita non sono mai stata razzista, di fronte a chi chiede l’elemosina ho sempre messo mano al portafogli. Adesso, però, temo che da questa brutta storia ne uscirò diversa. Diversa nel pensare, diversa nel giudicare».
Sono trascorse ventiquattrore dal rapimento di A.B., 42 anni, di Sanremo, e della figlia di 7, ad opera di un clochard tedesco, Joakim Gunther Freiser, 57 anni, da venerdì pomeriggio rinchiuso nel carcere di Imperia con l’accusa di sequestro di persona, resistenza e violenza. «Sì, appena ventiquattrore, ma la mia bimba sembra reagire bene. E questa, al momento, è la cosa più importante, anche se oggi ha fatto un disegno che ritrae il nostro rapitore», dice la donna, che si sta sforzando di tornare, se possibile, alla normalità. Insegnante di nuoto, ieri è tornata in piscina, a San Martino, per salutare i colleghi e sincerarli sulle sue condizioni e quelle della piccola. Lasciando l’impianto ha fatto lo stesso percorso del giorno prima. E dal parcheggio accanto alla chiesa della Mercede riparte la sua ricostruzione. Dettagliata, lucida, impressionante.

Mancavano venti minuti a mezzogiorno...

«Esatto. Ero andata a prendere mia figlia in piscina e insieme siamo andate in libreria per prenotare i testi dell’anno prossimo. Prima, posteggiando la macchina, avevo già notato quell’uomo. La sua non era una faccia nuova. Da qualche tempo frequenta San Martino, quasi sempre ubriaco. Quando sono andata per prendere l’auto, non c’era più. Così, almeno, mi era sembrato».

Dunque è spuntato all’improvviso?

«Sì. Forse era nascosto dietro la macchina parcheggiata accanto alla mia. Ha aspettato che facessi salire mia figlia nel sedile posteriore, poi quando mi sono seduta al volante, ha aperto di scatto la portiera posteriore, si è catapultato dentro e dopo avermi chiuso la bocca con una mano mi ha puntato alla gola il coltello. Subito si è espresso in tedesco. Poi, in italiano, ha ripetuto "stai zitta, stai zitta". E mentre lo diceva roteava il coltello a pochi centimetri da mia figlia. A quel punto ha tirato fuori una cartina stradale. "Adesso vai, vai qui", e indicava Imperia. Ho messo in moto e ho svoltato a destra. Non potevo fare altro che assecondarlo. Dietro c’era la mia bambina...».

Il viaggio del terrore è durato meno di quanto temesse. All’entrata di Imperia si è imbattuta nella pattuglia della polizia.

«Già. Ma è stata una coincidenza. Lui voleva andare ad Alba. Continuava a indicarla con dito sulla cartina. Sapevo che da quelle parti ultimamente si sono verificati episodi inquietanti legati alla presenza di una comunità rom. Storie di rapimenti di bambini. Ho pensato che non saremmo più tornate a casa. Stavo per crollare ma guardando mia figlia dallo specchietto mi sono fatta forza. La mia speranza era che potesse succedere qualcosa prima di imboccare la statale 28».

E’ successa sul rettilineo del Prino.

«Mi sono accorta che dietro c’era un’auto della polizia. Ho inserito le frecce di emergenza, ho cominciato a sbandare volutamente per attirare l’attenzione degli agenti. Poi è suonato il cellulare, era mio marito. Il tedesco si è innervosito, ha preteso che gli consegnassi il telefonino per spegnerlo. Si è distratto. Ho bloccato la macchina, sono scesa e ho aperto la portiera posteriore. A quel punto sono intervenuti i poliziotti, Stefano Danesi e Sergio Depau, due persone che non dimenticherò mai. L’incubo era finito».

Fabio Pin


ALICE NEWS

USA/ SCUOLA ELEMENTARE OHIO FA BERE GIN AD ALUNNI DI 12 ANNI

Autorità scolastiche si difendono: "è un rito di passaggio"

New York, 9 giu. (Apcom) - Il fiore all’occhiello della Phoenix Village Academy, una scuola elementare dell’Ohio e la tutela della storia e della tradizione dei suoi studenti di origini africane. Anche se si tratta di servire gin a ragazzini di 12 anni, un simbolico "rito di passaggio" ghanese, che non ha mancato di sollevare una coda di polemiche.
L’attenuante è che i quattro studenti, di gin ne hanno bevuto solo un cucchiaino da te, mescolato ad acqua e zuccherato. Nell’insolita cerimonia veniva loro chiesto di distinguere l’alcol da un’altro cucchiaino contenente soltanto acqua zuccherata. E’ il simbolo della ricerca della verità, spiegano le autorità scolastiche, che difendono la prova, che prevede che gli occhi dei ragazzini siano coperti da una benda.
Di più: dopo aver riconosciuto il gin nella soluzione, gli studenti non erano autorizzati a ingerirlo. Quindi di fatto non hanno bevuto alcolici. Ma perché non usare, ad esempio, del pepe anziché dell’alcol? Candie Nelson, 13 anni, ha partecipato al rito senza protestare. "E’ una tradizione africana ancestrale".
La scuola è frequentata da circa 40 studenti, dall’asilo al sesto grado, paragonabile alla prima media italiana, ed è gestita da una associazione culturale di Cleveland.


VARESENEWS

Ispra - Tafferuglio sul lungolago, ne fa le spese il gestore di un chiosco.
Quattro gli aggressori, probabilmente ubriachi
Rissa nella notte, ferito un uomo

È finita a cazzotti un’accesa discussione animatasi intorno alla una della notte tra sabato e domenica in via Vespucci, il lungolago di Ispra, nei pressi di un chiosco-bar.
A farne le spese è stato il gestore del piccolo ristoro, aggredito da un gruppetto di ragazzi, pare infervorati dal troppo alcool in corpo. La dinamica dell’aggressione non è ancora chiara ed è al vaglio dei Carabinieri di Angera e Busto Arsizio. Secondo una prima versione, smentita dai militari, nel corso del diverbio sarebbe spuntato anche un coltello. Sta di fatto che ad avere la peggio è stato il gestore, al quale è stata assegnata una prognosi di cinque giorni.
I giovani aggressori sono fuggiti dopo la rissa e ora gli inquirenti stanno lavorando per identificarli; pare comunque che si tratti di un gruppetto proveniente da un paese vicino a Ispra


QUOTIDIANO.NET

ADDIO AL CELIBATO E ...ALLA SQUADRA

Il portiere dell’Aberdeen ubriaco offende l’allenatore e si ritrova sul mercato
Jamie Langfield stava festeggiando l’addio al celibato visto che l’indomani doveva sposarsi. Come a tutte le feste del genere un bicchierino di troppo può scappare, peccato abbia incontrato il tecnico e abbia preso ad insultarlo per un trasferimento negato

Glasgow, 9 giugno 2007 - Jamie Langfield, portiere dell’Aberdeen, si stava preparando a quello che doveva essere il giorno piu’ bello della sua vita ma la piu’ classica delle coincidenze ha finito col metterlo nei guai.
Dopo l’impegno con la Scozia alle Far Oer, infatti, Langfield si e’ recato con alcuni compagni a Megaluf, una piccola isola vicino Maiorca, per festeggiare l’addio al celibato visto che oggi doveva sposarsi.
Alle feste si sa, specialmente in questi casi, capita di bere un bicchiere di troppo e Langfield non ha fatto eccezione. Peccato, pero’, che abbia incontrato il suo allenatore, Jimmy Calderwood, che a Megaluf ha una casa per le vacanze.

Completamente ubriaco, il portiere ha cominciato a insultare il tecnico perche’ nelle scorse settimane aveva rifiutato un’offerta dei Rangers per lui.
Sono volate parole grosse, anche se Langfield, per sua stessa ammissione, non ricorda cosa ha detto
. Ma Calderwood, che negli ultimi tempi aveva gia’ avuto in un paio di occasioni dei battibecchi con il suo giocatore, si e’ legato la cosa al dito: ritirata la proposta di rinnovo del contratto, niente piu’ maglia da titolare e portiere finito sul mercato.


 SALERNO NOTIZIE

Baronissi: lite in un bar, due giovani aggrediscono Carabinieri


CORRIERE DELLE ALPI

Problemi alcolcorrelati che tipo di approccio?


GAZZETTA DI REGGIO

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IL MESSAGGERO (Abruzzo)

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Sì, l’ho colpito tante volte con le forbici. E poi sono sceso in strada ad aspettare...


CORRIERE DEL VENETO

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 IL MESSAGGERO (Pesaro)

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"Taxista ubriaco, episodio da condannare"


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Ubriachi al volante, 8 denunce

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L’UNIONE SARDA

Poco sonno e abuso di birra, ragazzi a rischio depressione


LA NUOVA SARDEGNA

Gli studenti enologi salgono in cattedra - tiziana simula

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LA REPUBBLICA

partinico, zucchero nel vino maxi sequestro in una cantina - carla incorvaia


GIORNALE DI BRESCIA

No all’alcol con film e spot


ALTO ADIGE

Beve e alza le mani aggredisce carabinieri arrestato nel pub


LA GAZZETTA DI MANTOVA

I ragazzini abusano di alcol

Trovato ubriaco al volante reagisce e finisce in manette


IL CITTADINO

Un convegno ha sviscerato tutte le problematiche legate all’abuso di alcol

Lunedì, 11 Giugno 2007

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