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Caccia agli autovelox costosa e inefficace

Solo il "disturbatore" può servire allo scopo ma chi lo utilizza rischia anche la denuncia penale

Se 700 euro di multa e la confisca del costoso apparecchio non bastano a dissuadervi dal comprare un anti-autovelox, tenete presente che spesso farete una spesa inutile: quasi sempre questi congegni rilevano la presenza dei misuratori di velocità delle forze dell’ordine solo mentre l’infrazione viene accertata e quindi è tardi per rallentare. Più efficaci sono gli apparecchi in grado di disturbare i misuratori al punto da rendere loro impossibile la rilevazione della velocità; ma in questo caso si rischia anche di essere denunciati per interruzione di pubblico servizio. Nonostante l’Italia sia uno dei Paesi più restrittivi in materia di anti-autovelox (si veda «Il Sole-24 Ore del Lunedì» della settimana scorsa), il loro uso non è affatto raro. Dopo un primo boom alla fine degli anni 90 (quando poi furono vietati), l’Asaps (Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale) ne segnala una nuova diffusione dopo il 2003, in corrispondenza con l’istituzione della patente a punti e l’intensificazione dei controlli. Eppure sulle strade italiane gli anti-autovelox funzionano ben poco: i misuratori di velocità scelti dalle forze dell’ordine non sono intercettabili a distanza. Infatti, chi li vende (in barba ai divieti e per alcune centinaia di euro l’uno) ne promette l’efficacia contro qualsiasi tipo di rilevatore, perché sono in grado di intercettare sia le onde radar sia i raggi laser sia le onde radio. Questo è vero, ma solo i radar sono captabili in anticipo rispetto alla rilevazione della velocità e in Italia - contrariamente a molti altri Paesi - i misuratori radar non sono impiegati dalle forze dell’ordine. Molto più diffusi sono i laser (sia pure con modalità diverse, sono alla base del funzionamento sia degli Autovelox sia dei Telelaser), che però sono "visibili" dagli anti-autovelox solo nel momento in cui stanno effettuando la loro misurazione. Quanto alle onde radio, quasi tutti i misuratori di velocità non ne emettono più, perché ormai "dialogano" via cavo con le macchine fotografiche puntate sui trasgressori: gli allarmi che spesso gli anti-autovelox emettono sono quasi sempre falsi, perché l’ambiente è pieno di onde radio emesse dalle fonti più disparate. Gli apparecchi disturbatori, invece, spesso riescono effettivamente a impedire le misurazioni. È per questo che possono costare anche sui mille euro. In questo caso, gli agenti vedranno una misurazione fallita, che può essere dovuta a vari fattori. Ma, se sospettano sia dovuta alla presenza di un disturbatore, possono fermare il veicolo e perquisirlo. Inoltre, un modello di Telelaser (finora però poco diffuso in Italia) è in grado di rilevare il disturbatore e segnalarlo all’agente con l’accensione di una spia.

A cura di
Maurizio Caprino
Giacomo Bagnasco

Da Il Sole 24 OreG


© asaps.it

Maurizio Caprino
Giacomo Bagnasco

Mercoledì, 13 Giugno 2007
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