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Rassegna stampa Alcol e guida dell’11 giugno

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

MARKETPRESS.INFO

DROGHE, ALCOL, FUMO, FARMACI: NASCE IL DIPARTIMENTO FUNZIONALE DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE FAVORIRÀ LA SINERGIA E IL COORDINAMENTO TRA TUTTE LE STRUTTURE E I SERVIZI

Trento, - L’azione di contrasto e prevenzione delle dipendenze patologiche (droghe, alcol, fumo, farmaci), richiede un’azione sinergica e coordinata di tutte le strutture e i servizi che, sul territorio, si occupano di prevenzione, cura e riabilitazione in tale campo. Ciò al fine di conferire agli interventi una strategia comune, coordinata e coerente. Nasce da questa esigenza l’istituzione del Dipartimento funzionale delle Dipendenze Patologiche, per la cui attivazione la Giunta provinciale ha dato oggi mandato, approvando una delibera firmata dall’assessore Remo Andreolli, all’Azienda provinciale per i servizi sanitari. L’attivazione del dipartimento rientra in uno dei 6 progetti previsti da un piano operativo che la Giunta approvò nel 2001 in seguito al recepimento di un accordo Stato-regioni per la riorganizzazione del sistema di assistenza ai tossicodipendenti. Negli anni successivi al recepimento dell’accordo sono stati attuati importanti progetti di miglioramento, quali le iniziative di formazione mirata e talvolta congiunta per i responsabili e gli operatori delle strutture private e di assistenza, e la strutturazione del sistema informativo “Ippocrate Ser. T. ” per la raccolta e l’elaborazione dei dati epidemiologici. Va detto, per altro, che i servizi (Ser. T. E comunità terapeutiche) sono stati pensati, organizzati e centrati quasi esclusivamente sul contrasto alla dipendenza da eroina. La formazione degli operatori e la cultura che li permea ha ruotato prevalentemente attorno a questa sostanza ed alle forme di dipendenza ad essa correlate. Le cose sono però cambiate nel tempo, con la comparsa sul territorio di nuove droghe, la profonda modifica della tipologia dei consumatori e del manifestarsi della dipendenza patologica. Di qui la necessità di rivedere le strategie d’intervento. Due iniziative, in particolare, hanno preceduto la fase di attivazione concreta del nuovo dipartimento funzionale, che si configura come una sorta di “conferenza dei servizi”. La prima ha riguardato l’estensione dei collegamenti al sistema informativo per le tossicodipendenze (Ippocrate Ser. T. ) agli enti coinvolti nella rete assistenziale. La seconda riguarda la redazione di un Rapporto sulla diffusione delle dipendenze patologiche, al fine di disporre di una base conoscitiva importante per il governo del sistema e per la futura programmazione politica. Essendo ambedue gli interventi in avanzata fase di realizzazione (il Rapporto dovrebbe uscire nel 2008), sono dunque maturi i tempi per l’attivazione, presso l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, del citato dipartimento.


IL GAZZETTINO (BELLUNO)

AURONZO

Iniziativa di prevenzione

Corso sui problemi derivati dall’alcol Programmato per fine settembre

Un Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi (Metodo Hudolin): è l’iniziativa che il Centro Alcologico Territoriale funzionale di Belluno-Auronzo ha predisposto per fine settembre.

Va precisato che il Centro si configura come un’organizzazione funzionale che prevede la collaborazione del Pubblico (Servizio Tossicodipendenze ed alcologia di auronzo) e del privato sociale (Club degli Alcolisti in Trattamento) finalizzata alla realizzazione di programmi di prevenzione-trattamento dei problemi alcolcorrelati e complessi nella comunità locale. L’alcol, si sa, è un’autentica piaga difficile da combattere.

Va ancora ricordato che da 25 anni sono attivi sul territorio della Provincia i Club degli alcolisti in Trattamento, comunità formate da famiglie con problemi alcolcorrelati e complessi e da un servitore-insegnante formato, che basano il loro funzionamento sulla solidarietà, l’amicizia e l’amore.

I 57 Club della Provincia, assieme al Servizio di Alcologia di Auronzo, organizzano attività di prevenzione e sensibilizzazione sul territorio. «Una peculiarità dei nostri programmi- spiega il segretario del centro Alcologico Territoriale funzionale Luca Cecutti - è costituita dal coinvolgimento del volontariato. Infatti attualmente sono attivi nei programmi 50 Servitori Insegnanti volontari.

Quanto specificamente al corso, esso si terrà a santa Giustina, presso il Centro Diocesano di Spiritualità "Papa Luciani2 dal 24 al 29 settembre prossimo. «Scopo dell’iniziativa - aggiunge Cecutti - è appunto la sensibilizzazione del maggior numero di persone al problema e all’individuazione di persone disponibili alla collaborazione nei programmi alcologici territoriali».


LA PROVINCIA DI SONDRIO

La prima edizione di “ Pinch is alive” organizzata venerdì sera al Parco degli Olmi di Tirano

Vince il divertimento "sano" Niente alcol per gli under 16 e bus per il ritorno a casa: festa riuscita. E gradita

TIRANO Voleva essere una festa di fine anno all’insegna del divertimento «sano» e così è stato. Ha colto nel segno la prima edizione di “Pinch is alive”, organizzata venerdì sera al Parco degli Olmi da un gruppo di studenti, insegnanti e genitori dell’istituto d’istruzione superiore Balilla Pinchetti e che ha visto coinvolti più di 400 ragazzi, per la gran parte alunni, ma anche ex studenti. Supportati dalla collaborazione con altri partner - Cooperativa Lotta contro l’emarginazione, Asl, Ufficio di Piano, Croce Rossa, Pro Loco e carabinieri di Tirano ? giovani e adulti del Pinchetti hanno messo in piedi una festa in piena regola, con musica, pista da ballo, servizio bar e ristorazione, ma anche nel rispetto delle regole, soprattutto per quanto riguardava il consumo di alcol: vietato al di sotto dei 16 anni e limitato a tre birre da 20cc ciascuna per i più grandi. «L’idea di partenza è stata quella di creare una festa “alternativa”, con allegria, musica e divertimento, ma assolutamente banditi alcol e droga» (*) spiega Rosanna Fiorina, una della decina di mamme e papà che hanno partecipato durante l’anno all’attività di prevenzione promossa dalla scuola, da cui è scaturito il progetto “Pinch is alive”. «Il senso del percorso è stato nell’aiutare i ragazzi a vivere anche un momento di festa con responsabilità ? le fa eco l’insegnante Dario Caelli, presente venerdì sera alla festa insieme a un buon numero di colleghi e al dirigente Martino Liscidini -. E’ importante, infatti, offrire ai giovani un’esperienza di divertimento sano, che li porti a riconsiderare il concetto stesso di divertimento. E poi è giusto che si dica che non tutti i ragazzi si sballano per divertirsi: il segno è dato da chi ? e sono tanti ? è qui questa sera». «Inizialmente qualcuno si è lamentato perché c’erano troppi professori, ma la loro presenza è stata molto discreta e poi questa voleva essere proprio una festa diversa, con giovani e adulti insieme» dice Luca Parravicini, rappresentante di istituto con Nicolas Dormìa, che aggiunge: «Chiaramente non ci proponiamo di cambiare la testa delle persone, però ci sembrava importante lanciare il messaggio che per divertirsi l’alcol non è affatto indispensabile. Speriamo che questa iniziativa possa prendere piede». Il successo della prima edizione lascia ben sperare. «E’ utile vedere anche i ragazzi fuori dal contesto scolastico, perché sono diversi - dice il preside Liscidini -. Fa piacere, comunque, vedere che abbiano partecipato a questa serata con lo spirito giusto». Iniziata alle 21, la festa è continuata fino alle 2 circa, quando un pullman ha riportato a casa gli studenti provenienti da fuori Tirano. Insomma, “Pinch is alive”, e lo ha dimostrato. Michela Nava

(*) Nota: tre birre a testa non significa esattamente bandire assolutamente l’alcol. È forse il massimo che si può pretendere per una festa organizzata anche da adolescenti. È in ogni caso un dato positivo che stia prendendo piede l’idea di organizzare divertimenti limitando gli alcolici.


 

LA PROVINCIA DI COMO

Notte bianca, duemila artisti svegliano la città

Dalle 16 di sabato fino alla mattina dopo 160 iniziative. Eventi clou: Van De Sfroos in piazza Cavour e fuochi d’artificio Bruni: «Giro di vite sulla vendita di birra. Sarà soprattutto una festa solidale». Inglesi a Como per studiare il modello

La città si trasforma in un grande palcoscenico: tutte le piazze del centro e la zona a lago saranno animate da iniziative di ogni genere Se durante la Notte bianca, tra sabato e domenica prossimi, vi capitasse di sentire un ronzio, non maledite le zanzare: quella che vi passa sopra la testa è una telecamera volante e la vostra imprecazione rischia di essere immortalata. La microcamera che svolazza appesa a una specie di elicottero telecomandato per riprendere l’evento, è soltanto una delle numerose chicche della «Notte bianca 2007», presentata ieri dal sindaco Stefano Bruni con una conferenza stampa in piazza Duomo. «Quest’anno - ha detto il primo cittadino con un pizzico di ironia - vorremmo caratterizzarla più come festa solidale che della birra». Fuor di battuta, significa che sono previste due significative novità. «Ho firmato un’ordinanza - spiega Bruni - che vieta la vendita a chi non ha una struttura fissa in città», ovvero gli ambulanti che l’anno scorso avevano spillato litri e litri di bevande alcoliche causando «qualche effetto collaterale», come lo ha chiamato il sindaco. La seconda novità è la «Notte solidale», evento nell’evento, che prevede una raccolta fondi per 22 associazioni di volontariato presenti nelle piazze con 200 volontari. Proprio la «Notte solidale» ieri ha già vissuto un prologo, con i sodalizi schierati in piazza Duomo. Un’altra novità è che sarà "bianco" anche il pomeriggio. L’orario di inizio è anticipato alle 14. «Nel complesso stiamo alzando il livello dell’iniziativa - sottolinea Marcello Vitella di Consel, la società varesina che organizza la manifestazione per conto del Comune di Como -. Abbiamo dato alla rassegna un sottotitolo, "Luce e meraviglia", che vuole essere un omaggio a Volta. E abbiamo coinvolto Paolo Buroni, esperto di luminotecnica, per creare uno spettacolo di luci in piazza Duomo». Il mattatore rimarrà Davide Van De Sfroos. Come lo scorso anno, gli è stato confermato l’incarico di direttore artistico del palco principale, quello di piazza Cavour. «Avrei voluto collocare il palco su una struttura volante - ha scherzato il cantautore di Mezzegra - ma poi, per motivi di costi, ho preferito optare per uno spettacolo basato sulla semplicità e l’energia». A differenza del 2006, non si alterneranno diversi artisti, ma il fulcro resterà sempre Van De Sfroos, attorno al quale ruoterà una band con ospiti di diverse latitudini. Ne verrà fuori un concertone «di due ore-due ore e mezza», così ha promesso il principale protagonista, «che partirà dalle mie prime canzoni quasi dimenticate per arrivare agli inediti che entreranno nel prossimo album». E il finale sarà una festa: «Rivisiteremo brani di varia tradizione - anticipa Van De Sfroos -: dalla pizzica salentina al blues della Louisiana, dai Pink Floyd a Fabrizio De Andrè». Gli organizzatori ieri non hanno mancato di dare i numeri: 80 gruppi coinvolti, per un totale di duemila artisti che daranno vita a 160 eventi (termine che ormai viene utilizzato per tutto). Il clou sarà l’incendio (con i fuochi d’artificio) del primo bacino alle 2 di notte. E i costi? «Rispetto allo scorso anno - dice Vitella - abbiamo fatto uno sforzo aggiuntivo per la luminotecnica. I costi reali sono di 250mila euro, ma il Comune ne mette 50mila e il resto arriva dagli sponsor. Il valore della manifestazione è, però, decisamente superiore: circa 600mila euro. Questo è possibile perché buona parte degli artisti partecipa gratuitamente. E ancora più alto è l’indotto che crea la Notte bianca: ci aspettiamo una spesa di 15-18 euro pro capite». Da vedere per quante teste andrà moltiplicata questa cifra: Bruni ha parlato di «100-200mila persone». Quel che è certo è che stata schierata una flotta di navette (bus, treni e battelli) in grado di trasportarne 78mila. Un modello organizzativo che ha attirato l’attenzione di alcune città inglesi, che sabato manderanno a Como dei loro emissari per studiarlo. Bruno invita i comaschi a stare svegli: «La Notte bianca va vissuta, non subita». In ogni caso per abbassare i decibel la discoteca all’aperto è stata "isolata" a Villa Geno. Resta un’incognita: «Speriamo - chiosa Van De Sfroos - che il tempo ce la mandi buona». Pietro Berra


IL MATTINO (AVELLINO)

A SPORTDAYS 

Una serata «No alcol»

MARIAMICHELA ATTANASIO Inizia una nuova settimana all’insegna di Sportdays 2007 che, come ogni anno, catalizza l’attenzione di città e provincia sulla struttura sportiva di via Tagliamento. Le attività organizzate avranno inizio alle ore 16 ed andranno avanti fino alle 20.30. S’incomincia con i tornei liberi ed il campionato under 13 maschile a femminile a cura della Fipav; pattinaggio artistico a rotelle con "tanto" di coreografie di gruppo e percorsi di destrezza a seguire, palla a tamburello e Badminton fino alle 18. Spazio ai tornei di calcio e di taekwondo, due discipline agli antipodi ma che stanno "spopolando"tra i giovani di Sportdays. A dimostrazione che Sportdays non è solo attività motoria, parte del tardo pomeriggio sarà dedicato alla "serata No Alcool" con la distribuzione di materiale informativo sulla prevenzione alcologica. Per gli amanti dei cani, alle 19, sarà di scena la sezione cinofila della Polizia penitenziaria. Cosa sarebbe Sportdays senza un po’ di musica? E allora spazio ai «Talenti Irpini» nella rassegna musicale giovanile in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Avellino. La serata sarà presentata da Rino Villani, con la collaborazione straordinaria del maestro Agostino Penna. In caso di pioggia la manifestazione sarà spostata al Palazzetto dello Sport.


TRENTINO

Ubriachi: dieci in ospedale 

Tre in coma etilico dopo la festa per la fine della scuola 

TRENTO. Se la festa in piazza è stata un grande successo, l’iniziativa della consulta degli studenti per salutare l’anno scolastico, ha avuto degli effetti anche negativi. Da una parte ci sono state le moltissime chiamate alla centrale dei vigili urbani che si lamentavano per i rumori eccessivi e per la musica troppo alta (ma questo, forse, era scontato) dall’altra c’è stato un aumento del lavoro per il pronto soccorso. Una decina di ragazzi, infatti, sono finiti all’ospedale perché avevano esagerato con l’alcol. Tre sono arrivati dai medici in coma etilico praticamente incapaci di connettere e di rispondere alle domande.

Gli altri erano notevolmente alterati e alcuni sono arrivati al pronto soccorso persino accompagnati dai genitori. Un eccesso nel consumo di alcol che ha accomunato questa fine di anno scolastico. Solo venerdì un quindicenne della Valsugana era stato soccorso dall’ambulanza di Trentino Emergenza al parcheggio del parco Santa Chiara. A causa del troppo alcol bevuto (e, probabilmente, anche perché poco avvezzo ai superalcolici) aveva perso conoscenza e per questo era stato portato al Santa Chiara. A fargli compagnia anche i due amici con cui aveva deciso di festeggiare. Anche loro erano decisamente alticci e sono stati visitati.

 La scena si è ripetuta più volte sabato sera. Le richieste d’aiuto sono state una decina ma era solo pochi quelli in condizioni pessime. Per tutti i medici hanno provveduto a fare passare i fumi dell’alcol e poi sono stati rispediti a casa: nessuno, infatti aveva bisogno di esser ricoverato anche solo in osservazione.

 Come detto la festa in piazza «Horror vacui» ha avuto un grande successo raccogliendo centinaia e centinaia di persone (studenti e non) nelle varie piazze della città che ospitavano tutte performance diverse, dall’arte alla musica dal vivo. E le note e i rumori hanno scatenato anche i residenti del centro storico che si sono rivolti ai vigili urbani per fare presente il loro malessere. Un centinaio sono state le telefonate arrivate in via Bronzetti fra cui due dalla sacrestia del Duomo. Con la fine della festa è tornata la tranquillità.


VARESENEWS

Lodi - Originale iniziativa dell’Asl di Lodi, che mette a disposizione di tutti un etilometro virtuale

Puoi guidare o hai bevuto troppo? Te lo dice il cellulare

Un bicchiere di troppo, confusione, poca reattività e, quindi, incidente. Cosa possa accadere con un incidente, purtroppo, è ben noto. Non dovrebbero servire le giornate in carcere di Paris Hilton a far capire ai giovani che la guida in stato di ebbrezza è un reato grave. I dati possono bastare. L’alcool è una delle prime cause di incidente stradale per i giovani d’oggi, che spesso trasformano un divertente sabato sera in una strage.

Gli sforzi di sensibilizzazione sono molti, ed ora l’Asl di Lodi ci prova con uno strumento alla portata dei giovani: il cellulare. Dal sito ufficiale dell’Asl, infatti, è ora possibile scaricare un "etilometro virtuale", cioè un giochino java installabile sul telefonino. Una volta installato il programma basta dire al sistema cosa si è bevuto, quanto si pesa e quanto si è mangiato.

Il sistema risponderà dando come risultato il tasso alcolico, e consigliando cosa fare o quanto aspettare prima di mettersi alla guida. Se la situazione è particolarmente instabile, vale sempre una soluzione: dare le chiavi ad un amico sobrio e farsi portare a casa.

Di certo il software dell’Asl non ha un valore prettamente scientifico, ma può essere una scusa per confrontarsi e parlarne, anche con i coetanei. Intanto i primi telefonini con etilometri più precisi stanno realmente nascendo. Sia Siemens sia LG hanno già presentato modelli con sensore integrato. Come l’LP4100 di LG che integra tra l’altro una geniale funzione chiamata Drunk Dial Preventer: in pratica è possibile definire certi numeri in rubrica in modo che, se il vostro tasso alcolico supera un certo valore, non vi sarà possibile chiamare quei numeri. Utile per non fare figuracce con il vostro capo, la vostra ex, o vostra moglie. (*)

(*) Nota: ancora più utile sarebbe una funzione che, in caso di positività all’alcol, chiamasse automaticamente qualcuno che possa impedire di mettersi al volante.


CORRIERE ADRIATICO

Fenomeno dilagante

Se l’alcol domina la notte

FERMO - Si può discutere fino a quando si vuole sulla immoralità delle giovani generazioni, sulla mancanza di educazione e di valori. Probabilmente sarebbero tutti discorsi fondati e veritieri. Ma chi ha avuto modo di girare sabato sera a Lido di Fermo, oltre a notare una “concentrazione umana” considerevole, non ha potuto non notare l’alto tasso alcolico tra i giovani e soprattutto i giovanissimi.

Essere ubriachi significa essere potenzialmente in grado di compiere qualsiasi cosa. Come fare sesso in spiaggia davanti ad altre persone, compiere atti vandalici, provocare e rimanere vittime di incidenti stradali. E chissà se ieri mattina i tanti protagonisti di queste micro-storie ricordavano quello che avevano fatto la sera prima e chissà quanto consapevolezza c’era nel mettere in atto quei pessimi comportamenti distruttivi e autodistruttivi.

Di chi è la colpa? In primis dei minorenni, che forti dei loro 15-16-17 anni dovrebbe cominciare a distinguere quel che è giusto e quello che non lo è. (*) Ma c’è anche una gravissima responsabilità da parte di alcuni (non tutti, sia chiaro) gestori dei locali, degli chalet, delle discoteche all’aperto che somministrano senza problemi bevande alcoliche a chi non ha varcato la soglia della maggiore età. E non vengano a raccontare la solita storiella che al bancone si presentano i maggiorenni che poi passano da bere ai più piccoli e che loro non ne sanno nulla o peggio, che birra e alcolici se li portano da casa. Capiterà anche questo, ci mancherebbe altro. Ma riguarda una minoranza.

Come ci sono baristi che continuano a somministrare da bere a persone - maggiorenni e minorenni - già palesemente ubriache. Non si fa, è contro la legge. E’ per questo che polizia e carabinieri, già molto attivi negli ultimi mesi su questo fronte, annunciano fin dal prossimo week end un giro di vite su questo aspetto. L’estate è divertimento, è stare all’aria aperto. Ma per divertirsi non serve l’alcol, non occorre bere. E un avviso per gli chalet e le discoteche: si può guadagnare anche vendendo Coca Cola o aranciata.

(*) Nota: dobbiamo riconoscere che per un giovane è tutt’altro che semplice distinguere ciò che è giusto da quello che non lo è in merito al consumo di alcolici.

I giovani hanno bisogno più di esempi che di critiche. (Joseph Joubert).


IL SECOLO XIX

Consumo di alcol, Genova si conferma terza

IL CONVEGNO 

Altro primato negativo della regione e del capoluogo, l’età del primo bicchiere di vino o di birra: tra i 12 e i 14 anni

HANNO un primato pericoloso Genova e la Liguria: il terzo posto nella classifica del consumo di alcol pro capite. Altro primato, l’età del primo bicchiere di vino o di birra, tra i 12 e i 14 anni. Sono i dati del consumo di alcol (e delle sue conseguenze) presentati sabato da Gianni Testino e Alessandro Sumberaz, presidente e segretario della sezione ligure della Società italiana alcologia.

La patologia correlate all’uso di alcol rappresenta una delle cause maggiori di decesso nel nostro paese (30000 morti all’anno) con danni sanitari e sociali stimati in circa 125 miliardi di euro all’anno. «Eppure il problema non è considerato con la severità che merita» sostiene la Sia.

Un altro dato emerso dal congresso regionale della Società italiana di alcologia è come il 20 dei ricoveri ospedalieri sia da mettere in relazione all’alcol (patologie internistiche, neurologiche, psichiatriche, traumatologiche).

L’elemento maggiormente allarmante e’ il coinvolgimento dei giovani: un ragazzo europeo ogni quattro, di eta’ compresa fra i 15 ed i 29 anni, muore per cause in qualche modo da mettere in relazione all’uso di alcol (il pensiero corre alle morti del sabato sera). A livello nazionale si è assistito ad un preoccupante incremento dell’uso di alcol fra i 12 ed i 17 anni e questo incremento coinvolge soprattutto le ragazze. Circa il 50 per cento degli incidenti stradali e degli incidenti sul lavoro fra i giovani sono da attribuire all’alcol: la meta’ di questi sono mortali.

«Il primo approccio all’alcol si verifica spesso in famiglia in occasioni conviviali o per tradizione ed in corso di incontri con gli amici soprattutto nel fine settimana - spiega Testino - poi l’ abitudine si consolida perché rappresenta una moda od un modo per meglio integrarsi nel gruppo».

E’ stato anche provato come i giovani che consumano alcol tendono piu’ frequentemente ad usare tabacco od altre droghe rispetto ai coetanei astemi e comunque a seguire uno stile di vita alterato.

«Il 65% dei morti è dovuto a malattie del fegato (cirrosi) e del pancreas. Dal punto di vista epidemiologico è evidente come la pancreatite da alcol venga diagnosticata solo nelle fasi avanzate quando ormai i provvedimenti terapeutici sono solo di ordine sintomatico e di sostegno. - avverte Testino - Inoltre le ricerche condotte a Genova hanno sottolineato come il percorso della pancreatite cronica da alcol sia sovrapponibile a quello delle patologie epatiche: osservazione che porterà ad importanti risultati per la cura di questa malattia».

G.M.


WINENEWS

Roma - 11 Giugno 2007

CONSUMI - SECONDO IL CDA (COSORZIO DISTRIBUTORI ALIMENTARI), FUORI CASA IN 6 CASI SU 10 SI CONSUMANO NELL’ORDINE ALCOLICI, BIRRA E VINO

Grandi bevitori più fuori, che in casa. Così appaiono gli italiani nella fotografia dei consumi fornita dal Consorzio Distributori Alimentari (Cda) secondo cui birra, vino e superalcolici incidono per oltre il 60% sul consumo totale di bevande nei pubblici esercizi italiani. E gli acquisti sono così ripartiti: 24,9% alcolici, 23,7% birra (in costante crescita) e 13,5% vino. Gli analcolici rappresentano invece il 21,3% (in calo) dei consumi, mentre l’acqua minerale si attesta attorno al 16%, in leggera salita.

Gli italiani consumano ogni anno fuori casa circa 19 miliardi di litri di bevande (circa 328 litri pro capite), di cui l’1,2% (235 milioni di litri) di alcolici. “Birra, vino e superalcolici, sono di primaria importanza per l’intero mercato italiano - sottolineano i distributori - perchè la categoria merceologica produce da sola il 63,8% del fatturato dei distributori di bevande: oltre 2,7 miliardi di euro nel 2006 su un totale di circa 4,3 miliardi (realizzato per oltre il 75% nel canale Horeca). Un dato che riflette il valore di mercato di questi prodotti, nettamente superiore rispetto a quello di acqua minerale e soft drink”.

Nell’arco della giornata oltre il 33,5% dei consumi di alcolici avviene nella fascia serale dopo cena, con una tendenza in netta crescita (si prevede un +6% nel 2007). Altrettanto considerevole la quota dei consumi nelle ore dei pasti (33,1%); l’aperitivo si attesta invece intorno al 12%, mentre il 14,2% dei consumi avviene in altri momenti della giornata (metà mattina o metà pomeriggio). “Quello che manca in Italia sembra essere una vera e propria cultura del bere - osserva il direttore di Cda Lucio Roncoroni - messa in luce anche dalla scarsa incidenza dei cocktail sui consumi di alcolici fuori casa: la loro quota supera infatti di poco il 17% e le previsioni li vedono in calo nel corso di quest’anno. Soddisfacenti risultano i livelli di crescita del comparto degli alcolici, categoria merceologica estremamente frammentata tra migliaia di marchi. Da qui l’impegno dei distributori - conclude il direttore del Cda - a lavorare in stretta collaborazione con l’industria per iniziative di formazione professionali, rivolte a baristi ma anche a consumatori, a favore di campagne di sensibilizzazione sul bere consapevole”.



ASAPS

Francia, aumentano le contravvenzioni elevate

Nel 2006 sono state oltre 19 milioni, l’11,4% in più rispetto al 2005. Nel lungo periodo la crescita è ancora più marcata 11 milioni di controlli alcolemici, (un numero impensabile in Italia, che non ha raggiunto in tutta la sua storia) e la sinistrosità torna a scendere.

PARIGI, 11 giugno 2007 – Il ministero dell’Interno del neonato governo di François Fillon, ha appena pubblicato il bilancio relativo al 2006 delle infrazioni al codice della strada. Nel rapporto, sottoscritto dal ministro in persona Michele Alliot-Marie, ha messo in luce un andamento crescente del numero delle sanzioni, risultate essere in tutto 19 milioni e mezzo (+11,4% rispetto al 2005). Un dato sconfortante? Potrebbe anche essere, ma rimettendo insieme le varie notizie che ci giungono osservando la Francia, le conclusioni che ne desumiamo sono altre: purtroppo, quando si vuole essere incisivi nell’azione di contrasto alla sinistrosità stradale, bisogna anche saper reprimere con decisione, oltre che prevenire e basta.

Dal 2002, infatti, il numero di processi verbali elevati dalle forze di polizia francesi, sono aumentati del 44%: a partire da quell’anno, le strade dei nostri cugini sono state riempite di postazioni radar, il codice è divenuto molto più severo, sono stati effettuati qualcosa come 30 milioni di test alcolemici nello stesso periodo e 11 milioni nel solo 2006 (un numero impensabile in Italia, dove nello stesso periodo non superiamo il milione), e la patente a punti – approvata con regolamenti assolutamente restrittivi rispetto alla nostra – ha fatto il resto.

Osservatori internazionali (ETSC in testa) ed i più autorevoli esperti mondiali in materia, concordano che la violenza stradale è in larga parte attribuibile, oltre che alle norme di comportamento, alla velocità eccessiva ed alla guida in stato di ebbrezza. Ebbene, lo sviluppo del controllo automatizzato in Francia, sta contribuendo in maniera determinante alla riduzione della mortalità, con le tasche dei contribuenti sempre più colpite dalla consegna della Tolleranza Zero. Tra il 2005 ed il 2006, le violazioni relative al superamento dei limiti di velocità sono aumentate del 41%. L’accertamento dei delitti stradali (violazioni per le quali il carattere della sanzione è penale) è cresciuto dell’11%: nel 35% dei casi si tratta di guida in stato di ebbrezza.

Le grandi campagne cominciano a dare i propri frutti: le contravvenzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza sono in diminuzione del 13%, mentre crescono le contestazioni per chi non indossa il casco (+10%). Chi ha commesso violazioni più gravi, in compenso, è maggiormente perseguito: 169.500 patentati hanno perso il diritto di guidare (sospensione o revoca della patente), il 4,7% in più rispetto al 2005.

Per migliorare la capacità repressiva dei comportamenti più gravi, la signora Michele Alliot-Marie ha dato il via alla fornitura di test salivari per l’accertamento dell’uso di sostanze stupefacenti: una volta terminata una fase sperimentale già in corso da settimane in molti dipartimenti, gendarmi e poliziotti riceveranno in dotazione personale kit di accertamento rapido, particolare questo riportato sul mensile Auto Plus e confermato dal delegato interministeriale alla sicurezza stradale, la signora Cucile Petit, la quale ha anticipato che l’accertamento dell’uso di droghe da parte della polizia comincerà in grande stile a partire dal mese di gennaio 2008.

Il test, del quale in Italia abbiamo visto solo alcuni campioni in perenne sperimentazione, consiste nel prelievo di saliva con una palettina in plastica, che, inserita in un apparecchio (con modalità simili al test glicemico), rileverà all’istante la presenza dei principi attivi delle droghe. Il tutto, senza dover ricorrere ad analisi di sangue o urine, oggi unico sistema possibile – anche in Francia – per poter eseguire tale accertamento. Ad oggi, 21mila conducenti hanno già lasciato un campione di saliva nel droga-scan, ma il 2008, nelle stime preventive del ministero, il dispositivo verificherà puntualmente ogni conducente controllato. Secondo le rilevazioni, 230 persone muoiono ogni anno in Francia in incidenti stradali legati al consumo di droghe: la metà di essi ha meno di 25 anni.

La decisione del nuovo presidente della repubblica, Nicolas Sarkozy, e del nuovo esecutivo, ha ridato immediato vigore all’azione di contrasto: dopo i primi 4 mesi chiusi all’insegna della recrudescenza di morti e feriti sulle strade, con la sola eccezione del mese di marzo (-2,2%), maggio è tornato a far ben sperare, grazie al -9,4% di vittime fatte registrare rispetto allo stesso mese del 2005.

In tutto, nel quinto mese del 2006, sono morte 346 persone, contro le 382 dell’anno precedente. È stata una boccata d’ossigeno, che ha risollevato gli animi dopo il +13,9% di gennaio ed il +8,1% di aprile, ma che lasciano comunque il paese col fiato sospeso, visto che il dato relativo ai feriti continua a crescere, con 3.521 ospedalizzati contro i 3.384 del 2006 (+4%).

Dall’inizio dell’anno, inoltre, la mortalità è ancora in crescita ed a causa dei picchi registrati nel 2006 il trend è al +2,8%. (ASAPS)


IL GIORNALE DI VICENZA.IT

L’intervento del difensore civico

«Troppa sporcizia ai giardini Salvi»

(g. m. m.) «Per rendere migliori e più frequentabili i giardini Salvi sarebbe già sufficiente fare un po’ di manutenzione e pulizia». In attesa di verificare l’efficacia degli ultimi provvedimenti assunti dall’amministrazione comunale, il difensore civico Massimo Pecori propone la sua ricetta per cercare una via d’uscita al vicolo cieco del degrado in cui si è cacciato il parco più centrale del capoluogo. All’ufficio di Pecori si sono rivolti alcuni residenti della zona di porta Castello e frequentatori del parco: «Mi è stato segnalato - riferisce Pecori - che una delle cause del degrado umano va ricercata anche nel degrado materiale dei giardini. I residenti della zona riferiscono che i cestini spesso straripano di rifiuti, oppure sottolineano il caso di una statua, da tempo transennata in attesa di manutenzione, con pericolo anche per chi vi si avvicina».

«Bene, dunque, l’assunzione di provvedimenti come il divieto di consumo di alcol al giardini Salvi - conclude il difensore civico - ma servono anche altri tipi di azioni, come la pulizia e la manutenzione, per rendere più frequentabile l’area».


IL GAZZETTINO (PORDENONE)

STRADALE

Alcol e velocità, patenti ritirate

La Stradale di Spilimbergo e i carabinieri di Sacile e Pordenone, nel corso dei controlli del fine settimane, hanno ritirato 16 patenti di guida: 11 per ebbrezza (tre dopo incidenti con feriti lievi) e 5 per velocità. Tra i conducenti appiedati per guida in stato d’ebbrezza c’è un operaio (al 3. congelamento della patente), sorpreso al volante con un tasso di alcol nel sangue sette volte superiore al limite massimo stabilito dalla legge.


IL GAZZETTINO (TREVISO)

Più che controlli, delle ...

(s.mas.) Più che controlli, delle vere e proprie docce fredde. Che in notti tanto calde, non dovrebbero guastare. Ma chi le ha subite avrebbe voluto volentieri farne a meno. Perchè l’acqua è caduta sotto forma di onerosi verbali, prologo di notti d’estate che si preannunciano combattutissime, sul fronte della regolarità in fatto di decibel, gradazioni alcoliche e frenetiche corse.

Insomma, i primi pattuglioni della Polizia locale entrati in azione lo scorso week-end hanno mietuto un bel po’ di vittime, fra plateatici che avrebbero dovuto chiudere, locali aperti ben oltre l’orario stabilito, "missili" non autorizzati a zonzo per la città (e alimentati, oltre che da benzina, da sostanze etiliche).

Sul fronte dei bar "fracassoni", dunque, questo il bilancio di una notte (quella fra sabato e domenica): 20 gli esercizi pubblici sottoposti a verifica, 12 verbali finiti nelle mani dei gestori. Con questa scansione: 6 perché i gestori non avevano fatto sgomberare i plateatici nell’ora stabilita; altri 3 perché i locali erano rimasti aperti al pubblico, sempre oltre l’orario che glielo consentiva; inoltre, in tre occasioni l’esercizio pubblico finito nel mirino dei pattuglioni non avrebbe rispettato l’effettivo orario di chiusura: ovvero, aveva i battenti chiusi al pubblico, ma all’interno l’attività lavorativa proseguiva ugualmente. Ultimo, ma non ultimo, è in corso un accertamento in quanto in uno dei locali controllati sarebbe stata servita una bevanda alcolica ad un minore di 16 anni.

Dai plateatici alle strade, quelle controllate venerdì sera fra la Noalese e via San Pelajo. Anche in questo caso i verbali non sono mancati nel corso. E proprio in via San Pelajo, in pieno centro abitato, un motociclista correva a 95 km orari, con un tasso alcolemico di 1,19 (due volte e mezzo il consentito) e soprattutto senza patente, in quanto dotato solo di foglio rosa. Gli agenti, quando l’hanno fermato (a fatica, vista la velocità) sono rimasti allibiti quando il giovane ha presentato solo il foglio rosa... ancor più quando hanno letto il suo tasso alcolemico, decisamente fuori norma. Il documento provvisorio gli è stato ritirato, e la moto posta sotto sequestro. In totale, dalle 22 di venerdì alle 4 di sabato, i vigili hanno controllato 80 veicoli e 85 persone, ritirando due patenti per guida in stato di ebbrezza (una è quella del giovane centauro) e altrettante per eccesso di velocità (il record è di 116 km/h su limite di 50), con 20 multe per eccesso inferiore ai 40 km oltre il limite. Gli agenti inoltre hanno verificato anche i rumori dei locali notturni, senza rilevare infrazioni significative.


IL SECOLO XIX

Ferisce un giovane in auto si spara quando sa che è grave

Tragedia in toscana Il suicidio di un avvocato dopo una serie di telefonate in ospedale

Viareggio (lucca). Si chiamavano quasi allo stesso modo: Alessandro e Alexandro. Il destino li ha messi di fronte su due auto la scorsa notte sulla provinciale tra Viareggio e Pietrasanta, in località Baccatoio. Le loro auto si sono scontrate: Alessandro ne è uscito indenne, Alexandro in fin di vita. Ma oggi è Alessandro a essere morto: sconvolto dai sensi di colpa per l’incidente e probabilmente convinto che Alexandro si trovasse in condizioni gravissime, forse irreparabili, si è ucciso con la pistola del padre.

Ha chiamato una due tre volte il pronto soccorso dell’ospedale Versilia, di Lido di Camaiore. L’ultima volta erano da poco passate le 4. Gli hanno detto che Alexandro stava male, che si trovava in rianimazione, come in effetti è. A quel punto Alessandro Cricchini, 35 anni, torinese d’origine a residente a Camaiore, ha forse pensato che le conseguenze dell’incidente sarebbero state irrimediabili. Ha preso la pistola di suo padre, una Smith & Wesson, e si è sparato alla testa. Lo ha soccorso la nonna, che ha chiamato immediatamente il 118. Alessandro è arrivato ancora vivo in ospedale, ma poco dopo al pronto soccorso è stato constatato il suo decesso.

Nella vita di tutti i giorni faceva il praticante avvocato.

Mentre Alessandro moriva, Alexandro, che di cognome fa Ciancia, lottava contro la morte nel reparto di rianimazione dello stesso ospedale lucchese. Il giovane ha riportato ferite molto serie, è stato sottoposto ad alcuni interventi chirurgici per la riduzione delle fratture alle gambe, alle braccia e al volto. Ma secondo quanto si è appreso in serata, il ragazzo - che pure resta in prognosi riservata - non sarebbe attualmente in pericolo di vita.

Le autovetture con a bordo Cricchini e Ciancia si erano scontrate nella notte di sabato sulla strada provinciale Sarzanese, tra Pietrasanta e Viareggio.

Cricchini viaggiava su una Lancia Y, mentre Alexandro Ciancia, 19 anni, si trovava sulla sua Citroen Saxo. L’urto era stato violento, ma Cricchini ne era uscito solo con qualche graffio, tanto che dopo gli accertamenti necessari era stato dimesso dall’ ospedale.

Più sfortunato, nell’impatto, Alexandro Ciancia, che è rimasto incastrato nella carcassa della Citroen Saxo: per estrarlo dall’autovettura è stato necessario far intervenire i vigili del fuoco.

È stato trasportato d’urgenza all’ ospedale Versilia, dove, a causa di fratture multiple e dello schiacciamento delle ossa facciali, è stato sottoposto a complessi interventi chirurgici.

Martedì, 12 Giugno 2007
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