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Comunicati stampa 21/06/2007

Un appello dell’Asaps - Sanzioni antialcol. Sarà fiasco? E’ molto probabile. Vedrete!

Anche questa volta le severe misure del DDL Bianchi come la confisca dell’auto per gli ebbri over 1,5 g/l, sono minacciate di affossamento dalle lobby che si preoccupano delle vendite e da antiproibizionisti che hanno a cuore più le “libertà” che la vita delle persone

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Foto Coraggio

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Foto Blaco


In questi giorni, il DDL in materia di circolazione stradale, che dovrebbe “stringere la vite” della trasgressione e serrare i ranghi sulla prevenzione, ha cominciato l’iter parlamentare.

Vi sono molte norme che ci interessano, ma quella che ci sembra più “in forse” è purtroppo quella che riteniamo più importante: la confisca del veicolo a chi, in stato di ebbrezza alcolica, risulti avere un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi di alcol per litro di sangue.

È una paura legittima la nostra: l’Italia sembra non trovare la vocazione per questo tipo di controllo, che provoca un numero altissimo di incidenti, troppo spesso non investigati, e per il quale non riusciamo a superare – in un anno – quello che paesi modello come Francia (11 milioni di controlli nel 2006), Gran Bretagna o Spagna riescono a fare in un paio di ponti festivi.

Qualcuno sostiene sia colpa delle corporazioni (il vino è una voce importante del mercato italiano, ma alcol non significa solo vino), altri sostengono che  politicamente, liberalizzare, rende.

E dire, che anche la “bionda” Germania, quella che organizza l’Oktober Fest, che spilla milioni di litri della miglior birra mondiale, ha da tempo vietato l’uso di bevande alcoliche ai conducenti professionali, e da pochi giorni la camera bassa del parlamento federale (Bundestag) ha dato il via ad analogo divieto per tutti gli under 21 ed i neopatentati (24 mesi di prova).

La Germania, secondo i dati dell’ETSC, è al secondo posto in Europa  (al primo la Repubblica Ceca) per l’azione di contrasto alla criminalità stradale alcolica (-6% annuo dal 1996 al 2005).

Ma perché abbiamo poca fiducia nel nostro paese? l’Italia non ha nemmeno un’idea della portata del proprio fenomeno… l’ETSC, che vuol dire European Transport Safety Council, e che ha sede a Bruxelles, continua a lamentarsi di noi, del fatto che non trasmettiamo dati, che non sappiamo da che parte cominciare.

Nello studio ci sono infatti paesi bravi (i migliori 9) e quelli meno bravi (i peggiori 9), ma l’Italia fa parte di un gruppo di stati definiti “incapaci di monitorare il fenomeno locale e, quindi, mettere le proprie statistiche a disposizione del consesso europeo”.

Ma siamo incapaci anche di proteggerci da noi stessi, se dobbiamo aspettare anni per mettere al sicuro gli utenti della strada: la patente a punti non funziona più, gli organici delle polizie stradali sono sempre più risicati, non ci sono mezzi né tecnologie sufficienti, e ormai un ricorso su due beneficia di sentenze “illuminate”, che vanificano anche l’unico strumento alternativo alla repressione pura: la certezza della pena.

In Francia, oltre 0,8 g/l, il veicolo viene confiscato (sanzione 9mila euro) e se l’ebbrezza provoca incidente con lesioni, la patente può essere sospesa anche per oltre 10 anni o revocata e l’auto confiscata; in Spagna, rifiutarsi di soffiare nell’etilometro, significa farsi 6 mesi in galera.

Paris Hilton per aver guidato in stato di ebbrezza è stata condannata a 30 mesi di reclusione, e altri 45 giorni li ha presi per aver poi guidato senza patente. 23 li sta scontando. In Italia un ubriaco che ha falciato e ucciso un giovane Carabiniere a Verona ha potuto patteggiare 20 mesi, con zero giorni scontati.

Chiediamo una mano ai politici che hanno veramente a cuore la sicurezza stradale nella fase di approvazione del DDL Bianchi affinché alcune misure che riguardano l’alcol, in particolare la confisca del veicolo per ebbri over 1,5 g/l, non vengano di nuovo annacquate come è accaduto con regolarità di recente nel nostro Parlamento.

Non possiamo abbassare la guardia ora. Sono 20 anni che conosciamo bene come vanno queste cose per questo non ci fidiamo troppo.

Forlì, lì 20 giugno 2007


Giordano Biserni
Presidente Asaps

© asaps.it
Giovedì, 21 Giugno 2007
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