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Rassegna stampa Alcol e guida del 20 giugno 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL SOLE 24 ORE

De Castro: no al divieto di vendita in autostrada

Vino. Il ddl Turco

Non ha senso vietare la vendita di bevande alcoliche in autostrada: la misura sarebbe facilmente eludibile acquistando vini e birra prima di mettersi in viaggio. E per di più si farebbe un cattivo servizio all’immagine e all’economia di un prodotto che è l’orgoglio del made in Italy. Tanto basta per spingere il ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro, a chiedere la soppressione totale dell’articolo 9 contenuto nel Ddl del ministro della Sanità Livia Turco.
Il no di De Castro è arrivato ieri in commissione Igiene del Senato, dove era all’ordine del giorno la discussione del Ddl. Oggi è atteso il voto su una proposta che il relatore Paolo Bodini (Ulivo) vorrebbe il più unitaria possibile. “Personalmente non vieterei nulla - dichiara De Castro al Sole-24 Ore-. Ad ogni modo con la collega Turco in Consiglio dei ministri abbiamo concordato che se divieto dev’esserci, questo debba riguardare solo i superalcolici e non gli alcolici fino a 25 gradi”. (*) Positive le reazioni del responsabile Affari istituzionali Autogrill, Giuseppe Cerroni: “Da tempo Autogrill ha smesso spontaneamente di vendere superalcolici in tutti i punti vendita della rete autostradale”.
Di senso di responsabilità della professione e correttezza con le istituzioni parla il presidente di Federvini Piero Mastroberardino, il quale osserva come “la filiera vino è trainante per tutto il made in Italy e questo è un fatto da evidenziare in ogni contesto”. Viceversa, non farlo “sarebbe puro autolesionismo”, commentano i presidenti dell’Uiv, Andrea Sartori, e Valentino Valentini dell’associazione Città del vino.

Autore: Nicola Dante Basile

(*) Nota: speriamo che la posizione di De Castro sia dettata soprattutto dal suo ruolo di ministro delle Politiche Agricole e che nessuno in commissione lo prenda sul serio. In questa fase di discussione sarebbe importante che alla commissione giungessero non solo le lamentele dei produttori di alcolici, ma anche la voce di chi ha a cuore la sicurezza di tutti i cittadini. I nomi dei componenti la commissione Igiene del Senato ed i loro indirizzi di posta elettronica potete trovarli sul link: http://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/CommissioniStoriche/0-00012.htm


PARMADAILY.IT

Marcora: "Vino in autogrill, no al divieto di vendita"

Per Luca Marcora, senatore dell’Ulivo, la promozione del made in Italy passa anche dagli autogrill.

"No al divieto di vendita di vini in autostrada e possibilità di commercializzare quei prodotti che vengono spesso acquistati dai viaggiatori, non solo stranieri, favorendo il rilancio dell’economia locale e del settore agroalimentare nazionale".

Lo dichiara il senatore dell’Ulivo Luca Marcora, capogruppo in Commissione Agricoltura, in merito al disegno di legge presentato oggi dal ministro della Salute Livia Turco in Commissione Sanità a Palazzo Madama. Il parlamentare ribadisce nello stesso tempo la necessità di intensificare i controlli sulle autostrade perché siano rispettati i limiti di legge nel consumo di alcol, vera garanzia per la sicurezza dei viaggiatori.

"In Senato stiamo lavorando affinché venga ritirato l’articolo 9 del ddl Turco o in subordine che venga sostituito dal divieto di vendita negli autogrill dei superalcolici con una presenza di alcol superiore al 25%, ma comunque con una deroga per i prodotti alcolici tipici locali che rappresentano una forma importante di promozione del made in Italy e dell’economia del Paese.

Non va dimenticato, infatti, che il turismo enologico è in forte crescita in Italia e che negli ultimi tre anni il numero dei visitatori delle città del vino è raddoppiato, come rivela un’analisi dell’Istituto Piepoli - Leonardo - Ice. In questo quadro, gli autogrill sono parte integrante del turismo enogastronomico e luoghi di commercializzazione e promozione dei nostri prodotti tipici”.

"Naturalmente - sottolinea Marcora - ciò non contravviene al codice della strada che impone, giustamente, a chi guida di non bere in modo eccessivo e rovinoso per sé e per gli altri. Un conto è dire: chi guida non deve bere; un altro è dire: chi guida non può acquistare". (*)

(*) Nota: chi volesse esprimere un parere in merito direttamente al Senatore Luca Marcora, può scrivere a marcora_l@posta.senato.it.

L’associazione Europea Familiari e Vittime della Strada l’ha già fatto.

Gentile Senatore Marcora,

desidero esprimerle personalmente il mio modesto parere sulla questione della vendita del vino nelle aree di servizio autostradali, (…) Lei certamente saprà che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani vedrebbe con grande favore il divieto di vendita di ogni bevanda alcolica in autostrada, provvedimento che darebbe una buona volta un messaggio culturale chiaro ed inequivocabile di incompatibilità tra l’alcol e la guida.

Lei certamente sa bene come, al di là delle chiacchiere, quello che bloccherà questo provvedimento è la difesa dell’interesse economico di pochi, a discapito della protezione e promozione della salute e della sicurezza dell’intera collettività.

Troppe volte è già accaduto per numerosi altri provvedimenti tesi a contrastare le sofferenze e i problemi alcolcorrelati - anche in relazione alla guida - con tanti proclami propagandistici e non una solo riga finita in Gazzetta Ufficiale. Se vuole, le posso fare l’elenco: me li ricordo tutti, perchè ogni volta sono passata dall’iniziale speranza alla delusione e alla rabbia.

La nostra classe politica, sempre attenta ai sondaggi di opinione, sempre alla ricerca del consenso, sempre preoccupata della frattura che si è creata in Italia tra i cittadini comuni e il Palazzo, quando si tratta di disturbare certi interessi corporativi non trova mai il coraggio di decidere secondo la volontà degli italiani.

Al cittadino rassegnato non rimane che l’indifferenza, al cittadino idealista solo la consolazione di esprimere ad alta voce la propria amarezza e il proprio disgusto.

Cordiali, indignati saluti.

Carla Mariani Portioli Vice Presidente associazione Europea Familiari e Vittime della Strada – onlus Responsabile nazionale contro le stragi del sabato sera


IL GAZZETTINO (Venezia)

I gruppi consiliari hanno deciso di congelare il progetto di legge che prevede il divieto di vendere vino e drink dall’una alle sei. «Serve una pausa di riflessione» 

Alcolici vietati la notte, ora il Veneto frena 

Ha prevalso un insolito asse Forza Italia-Ulivo. Progetto Nordest e Lega Nord favorevoli all’approvazione immediata

Venezia

Niente divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche per parte della notte; niente chiusura anticipata di discoteche, sale da ballo, circoli privati. Il Veneto ci ripensa e blocca, per il momento, il progetto di legge che da ben sei mesi attende di essere discusso in aula dopo essere stato approvato all’unanimità dalla commissione attività produttive del consiglio regionale. Così è stato deciso ieri nel corso di una riunione dei capigruppo consiliari voluta proprio dalla presidente della commissione Giuliana Fontanella (Forza Italia) per fare il punto della situazione. Una decisione scaturita da un inconsueto asse tra Forza Italia e Ulivo-Partito democratico veneto che non condividono totalmente la scelta "proibizionistica" fatta accogliendo l’emendamento di Progetto Nordest per vietare le vendita e la mescita di alcolici e superalcolici dall’1 alle 6 della notte e prevedendo per discoteche, sale da ballo e circoli privati l’apertura non oltre le 22 e la chiusura al massimo alle 4 del mattino.

«Hanno paura degli esercenti, dell’opinione dei giovani, di quelli che sono i loro collegamenti con la società civile e che li sconsigliano di fare questa legge - accusa Diego Cancian, che rappresenta nella commissione Progetto Nordest - È una legge estremamente scomoda che però servirebbe a salvare delle vite umane oltre che a regolamentare un settore: non possiamo giocare a fare i furbetti e dire che questa è materia da Codice della strada. Allora, poichè questa legge prevede prima della sua entrata in vigore sei mesi di informazione e prevenzione per fare capire quali sono i danni procurati dall’alcol, abbiamo proposto che si approvi la legge visto che contiene tutta una serie di cose utili e poi ci sono otto mesi di tempo per riformulare i passaggi più difficili in maniera diversa, più efficace, più aderente ai tempi di quanto non lo possano essere adesso». Sulla stessa lunghezza d’onda anche i due commissari della Lega, Mara Bizzotto ed Emilio Zamboni. «Bisognava approvare la legge così c’era il termine perentorio di sei mesi e la politica non poteva cincischiare - afferma la Bizzotto - Invece si è scelto di aspettare, di non fare e ora si potrà prendersela comoda». «Una parte dei consiglieri, compreso il sottoscritto ha posto un problema: giusto l’obiettivo da raggiungere, ma la via è quella sbagliata - spiega invece il capogruppo di Forza Italia, Remo Sernagiotto - Che i ragazzi non bevano più e non si ammazzino in auto di notte siamo tutti d’accordo. Ma siamo sicuri di raggiungere l’obiettivo con questa legge? Io ho molti dubbi: innanzitutto, il divieto in Veneto scatenerà la transumanza verso le regioni vicine e poi i costumi sono cambiati, più che notti in discoteca ora dalle 18 all 21 si fanno spriz hours e i ragazzi sono ubriachi in prima serata. E non dimentichiamo che viviamo in una società nella quale all’una di notte si va a mangiare la pizza e si vuole bere una birra e ora che è estate si può fare tardi al mare davanti a un bicchiere di vino fresco». «Allora, siccome c’è già un progetto di legge statale dell’Ulivo e uno regionale che sto per presentare io - continua Sernagiotto - abbiamo costituito una specie di gruppo di lavoro per mettere queste proposte insieme facendo un ragionamento complessivo e più articolato. Ma vogliamo che sia fatto qualcosa subito perchè sei messi li abbiamo già persi».

Nessuno vuol sentire parlare di affossamento della legge "proibizionistica", casomai si tratta al massimo di una pausa di riflessione. «Tutte queste polemiche non hanno senso - spiega Andrea Causin (Ulivo-Pdv) primo firmatario del progetto di legge statale che prevede un aumento delle accise sull’alcol - qui non dobbiamo affrontare le stragi del sabato sera ma normare la somministrazione di alimenti e bevande. L’emendamento sul divieto di somministrazione notturna di alcolici e superalcolici ha avuto il grande merito di accendere il dibattito sulla questione ma ho seri dubbi che sia il modo giusto per risolvere il problema. Ecco perchè noi, sin da marzo, abbiamo presentato un progetto di legge statale sul miglioramento della sicurezza statale: un divieto veneto rischia di moltiplicare i chilometri che i nostri ragazzi coprono di notte in auto. Allora, transitiamo rapidamente, prima dell’estate, in aula questa proposta e quella regionale di Sernagiotto e diamo una risposta concreta al problema».

«Credo che questo percorso vada effettuato in fretta - taglia corto senza nascondere una punta di delusione la presidente Fontanella - perchè siamo di fronte a un provvedimento che è atteso da entrambe le parti, tanto dagli esercenti quanto da larghi strati della società». La consigliera di Forza Italia è sempre stata dell’avviso che il Veneto non poteva cercare alibi nell’attesa della normativa statale e che piuttosto che niente è meglio piuttosto. Ma questa volta il Veneto ha deciso di temporeggiare e forse di rimangiarsi quello che aveva votato in prima battuta. Per questo a Treviso l’Associazione Manuela ha già annunciato una raccolta di firme assieme alle altre Associazioni di parenti delle vittime della strada.

Giuseppe Tedesco


L’ARENA

ULSS 22. Imprese, sindacati e associazioni di categoria uniti in una campagna sociale

Insieme contro l’alcol

Obiettivo: prevenire incidenti sul lavoro e sulla strada

Bussolengo. Ha fatto centro la campagna di sensibilizzazione contro gli infortuni sul lavoro e gli incidenti stradali che hanno come causa l’alcol organizzata dall’Ulss 22. All’iniziativa hanno aderito diverse associazioni di categoria, sindacati e imprese.

«Tutte le associazioni contattate hanno dato la loro adesione», spiega soddisfatto il dottor Emilio Cipriani del Dipartimento di prevenzione dello Spisal dell’Ulss 22. «A loro rivolgo un particolare ringraziamento perché fin da subito hanno compreso e condiviso la preoccupazione degli incidenti legati all’assunzione di alcolici sia alla guida di veicoli che sul lavoro. In più già cinque ristoranti che si trovano nel territorio dell’Ulss 22 hanno firmato un accordo nel quale si impegnano a non offrire l’amaro a fine pasto e a ricordare alla clientela la necessità di porsi alla guida in condizioni di sobrietà.

Inoltre alcune ditte stanno predisponendo una "politica aziendale per la salute", aiutate dal personale dello Spisal con il quale collaborano anche gli esperti dei Servizi di alcologia. A rendere particolare questa campagna è anche il fatto che sono gli stessi ispettori che controllano la sicurezza sul lavoro e quelli che si occupano di sicurezza alimentare, ad impegnarsi in questa azione di promozione della sicurezza e della salute».

Hanno aderito alla campagna, e le loro sigle compariranno su tutto il materiale pubblicitario, i sindacati Cisl, Uil e Cgil, e le associazioni di categoria Cna (Confederazione nazionale dell’artigianatoe piccola impresa), Upa (Unione provinciale artigiani), Associazione panificatori, pasticcieri e affini della provincia di Verona, Confindustria di Verona, Casartigiani (Associazione artigiani riuniti), Confcommercio, Confesercenti, Apindustria (Associazione piccole e medie imprese) e Ugav (Unione gardesana albergatori veronesi).

L’alcol è al terzo posto tra i più importanti fattori a rischio di malattia e morte prematura dopo il fumo e l’ipertensione.

«Ai fini della prevenzione», ricorda il dottor Cipriani «sono importanti le leggi che impongono il limite di 0,5 grammi/litro di alcol nel sangue alla guida e il divieto di assumere alcolici sul lavoro. L’alcol in Italia causa 30mila morti all’anno, oltre il dieci per cento dei ricoveri ospedalieri e una serie di malattie dalla cirrosi epatica al tumore ma anche problemi sociali al lavoro e in famiglia».

Oltre il dieci per cento degli infortuni sul lavoro sono da ricondurre al consumo di bevande alcoliche. Nel nostro paese si verificano circa un milione di infortuni sul lavoro all’anno, di questi mille e trecento risultano mortali. È in netto aumento la percentuale di giovani che abusa dell’alcol. In Italia il maggior numero delle morti traumatiche è causato da incidenti stradali con una media di 9.5 per centomila abitanti, la media europea è di 8.5. In Italia, ogni giorno si verificano 617 sinistri, che causano la morte di 15 persone e il ferimento di altre 860.

È stato rilevato inoltre che in Europa il cinque per cento dei lavoratori è alcolista . Dopo otto anni di abuso d’alcol si perde il 50 per cento delle proprie capacità lavorative. La dipendenza da alcol tra i giovani è causa anche di molti abbandoni scolastici sia alla scuola superiore che all’università; quindi incide sui livelli d’istruzione e sul futuro dei ragazzi.

L’ indagine dell’Ulss 22 sulla prevenzione delle dipendenze negli ambienti di lavoro, con particolare riguardo all’alcol, ha rilevato che i lavoratori assumono meno alcol durante la pausa pranzo quando il pasto è consumato nella mensa aziendale. Al contrario il consumo d’alcol aumenta quando pranzano in trattoria. Ciò conferma che l’ambiente di lavoro è uno scenario particolarmente favorevole per attuare progetti di prevenzione. È stato anche rilevato che i test campione per l’alcolemia, effettuati con l’etilometro, a fine pasto, superano in tre casi su tre, il limite di 0.5 grammi per litro, tra coloro, che oltre ad aver bevuto vino o birra, durante il pranzo, assumono anche il digestivo (amaro, grappa o limoncello).

«Non lasciamoci con l’amaro in bocca», (quel bicchierino a fine cena può essere quello che provoca il ritiro della patente o l’incidente) è uno degli slogan scelti per questa campagna di prevenzione. Altri due messaggi suonano così: «Diamo un passaggio alla sicurezza» (è meglio salire in macchina con chi non ha bevuto) e «Non facciamo lavorare l’alcol» perché per evitare gli infortuni bisogna lavorare con la massima attenzione.

Luca Belligoli


QUOTIDIANO.IT

A breve un protocollo di intesa per la "Sicurezza"

San Benedetto Del Tronto

Sarà stipulato tra Prefettura e Questura da un lato ed Amministrazione dall’altro. Obbiettivo: dare l’immagine di una città tranquilla. Nuove regole per le bevande d’asporto. Alcool e guida: miscela pericolosa specie tra i giovani.

di Carmine Rozzi

Il prefetto di Ascoli Piceno Dott. Alberto Cifelli, il capogabineto Salvatore Angieri ed il Questore Giuseppe Mastrogiovanni hanno incontrato al Comune di San Benedetto il sindaco Giovanni Gaspari, l’assessore alle Politiche Sociali Loredana Emili ed il comandante dei Vigili Urbani Pietro D’Angeli per discutere sul tema della "Sicurezza". La riunione anticipa di poco la firma di un protocollo d’intesa studiato apposta tra Prefettura e Amministrazione comunale per la città.

Con l’estate ormai avviata e numerose manifestazioni di vario tipo alle porte la preoccupazione maggiore è quella di mantenere uno standard di tranquillità accettabile in modo da favorire il soggiorno di quanti scelgono la nostra Riviera. "Tuttavia le sole forze dell’ordine non bastano- sottolinea il Prefetto Cifelli- occorre anche una coscienza comportamentale che ci spinga a rispettare il prossimo, l’ambiente, e tutto ciò che ci circonda. Oltre a questo segnalare tempestivamente ogni qualvolta ci si trova di fronte a situazioni che richiedono un intervento qualificato".

Da parte sua il Questore Mastrogiovanni rende noto che ci sarà una sempre maggior collaborazione fra le diverse forze dell’ordine ed è per questo che nelle prossime settimane si vedranno spesso pattuglie miste (polizia-carabinieri, carabinieri-vigili urbani, ecc) mentre sono pronti ad arrivare in riva all’Adriatico corpi speciali per la prevenzione del crimine come già successo per il fermano. Saranno intensificati i controlli nel riguardo dei venditori ambulanti al loro ingresso in città per evitare di doverli arrestare in spiaggia con il rischio di suscitare reazioni da parte dei bagnanti.

"In ogni caso- aggiunge Mastrogiovanni- se paragonata ad altre realtà molto più famose possiamo dire che a San Benedetto la situazione è sottocontrollo". Guida ed alcool. Non passa giorno che non vengano riscontrati almeno due o tre casi di infrazione all’ articolo 186 che si riferisce alla "guida in stato di ebbrezza". E’ un fenomeno dilagante che quest’anno verrà affrontato all’interno della "Notte Bollente" dove, in Largo Pietro Micca, a partire dalle ore 18 sarà allestito uno stand con esperti pronti ad informare e rispondere alle domande di quanti, specie i giovani, vorranno rendersi conto dei pericolo che si corre mettendosi alla guida di un automezzo con quantità di alcool superiore al dovuto.

" E’ oltremodo importante- asserisce la Emili- fare opera di prevenzione, informazione, sensibilizzazione tra i giovani perché sono la fascia più a rischio e le statistiche lo dimostrano. I giovani di oggi sono fragili di fronte a modelli falsamente positivi a volte proposti dai media. Occorre perciò scendere in strada tra di loro per capirne le esigenze e saperne trarre le dovute conclusioni".

Una maggiore sicurezza significa anche proporre l’immagine di una città accogliente e tranquilla a tutto vantaggio di un aumentato flusso di turisti. Sono le considerazioni del sindaco Giovanni Gaspari che annuncia una integrazione alla delibera sulle bevande da asporto allargando il divieto dopo le ore 22 a qualsiasi contenitore in vetro. :"Questo protocollo d’intesa servirà a far capire al cittadino che le istituzioni sono presenti ed interagiscono tra di loro a tutto vantaggio di una collaborazione più strutturata e capillare in tema di sicurezza".


AVVENIRE

Sulla strada senza sorpassare la coscienza

Dal Pontificio Consiglio dei migranti un decalogo per l’etica al volante «La responsabilità va esercitata anche in questo ambito specifico Inaccettabili 1.200.000 morti ogni anno»

Da Roma Mimmo Muolo

Si chiama «pastorale della strada». Al singolare. Ma forse andrebbe declinata al plurale. Perché i suoi destinatari sono categorie di persone molto diverse tra loro. Da una parte i viaggiatori, sia quelli che usano l’auto, sia quelli che si spostano in treno. Dall’altra un’umanità povera e sofferente, spesso ridotta a vivere ai margini della società (o addirittura in una schiavitù di fatto), come le prostitute, i bambini di strada, i barboni. E in effetti in un’ottica pluralistica si muove il documento Orientamenti per la pastorale della strada che è stato presentato ieri ai giornalisti dal cardinale Renato Raffaele Martino e da monsignor Agostino Marchetto, rispettivamente presidente e segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti. Il testo, infatti, è diviso in quattro parti, una per ogni categoria di destinatari, e contiene precise indicazioni per quanti metteranno in pratica, nelle diocesi di tutto il mondo, questo particolare impegno di annuncio del Vangelo. Si prenda ad esempio l’attenzione ai viaggiatori e in particolare agli automobilisti. Il documento, come ha sottolineato il cardinale Martino, contiene un vero e proprio decalogo del guidatore, che ricorda come la prudenza , la temperanza e l’attenzione a non causare incidenti, siano parti integranti nelle regole morali («Anche un sorpasso spericolato può essere un’occasione di peccato»). Al primo posto di questo decalogo c’è il comandamento «non uccidere». La strada, dice il secondo punto, «sia per te strumento di comunione tra le persone e non di danno mortale». «Cortesia, correttezza e prudenza ti aiutino a superare gli imprevisti (III); sii caritatevole e aiuta il prossimo nel bisogno, specialmente se è vittima di un incidente (IV); l’automobile non sia per te espressione di potere, di dominio e occasione di peccato (V); convinci con carità i giovani, e i non più tali, a non mettersi alla guida quando non sono in condizione di farlo (VI, chiaro il riferimento alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe, anche per prevenire il cosiddetto fenomeno delle "stragi del sabato sera", ndr); sostieni le famiglie delle vittime di incidenti (VII); fa’ incontrare la vittima e l’automobilista aggressore in un momento opportuno, affinché possano vivere l’esperienza liberatrice del perdono (VIII); sulla strada tutela la parte più debole (IX); senti te stesso responsabile verso gli altri (X)». «La Chiesa - ha spiegato il porporato - vuole suscitare una rinnovata presa di coscienza degli obblighi inerenti alla strada e alla responsabilità morale circa la trasgressione delle norme stradali, allo scopo di prevenire il più possibile le fatali conseguenze che ne derivano (1 milione e 200mila morti e 50 milioni di feriti all’anno in tutto il mondo per incidenti stradali)». Per questo, ha aggiunto il porporato, «viene proposta la formazione religiosa degli automobilisti, dei trasportatori professionali, dei passeggeri e di coloro che sono, in qualche modo, legati alla strada e alla ferrovia». Già molte iniziative sono in atto («cappelle lungo le autostrade, visite alle strutture di servizio, messe negli autogrill»). Si spera che il documento possa rilanciarle e favorire la nascita di nuove idee.


IL TEMPO

«Basta con le scorribande di ubriachi sulla spiaggia»

La notte in spiaggia va regolamentata. È quanto chiede a gran voce Ruggero Barbadoro, titolare del «Venezia» e presidente della Fiba Confesercenti, che sull’argomento ha lanciato la proposta di un summit tra i concessionari degli stabilimenti, a prescindere dalla sigla di appartenenza, per decidere un comportamento unanime sul tema della notte e dell’utilizzo degli arenili. Non si tratta, in questo caso di permessi, intensità dei decibel e rumore, compito che spetta all’amministrazione, quanto quello di sorvegliare quanto accade di notte sulle spiagge ed evitare scorribande notturne negli stabilimenti. «Nei fine settimana - spiega Barbadoro - dobbiamo istituire controlli adeguati per prevenire danni agli stabilimenti. La scorsa settimana abbiamo trovato giovani a ubriacarsi sulla spiaggia e soprattutto, infilate nella sabbia, due siringhe che potevano essere pericolose. Abbiamo dovuto ripulire la spiaggia alle 8 del mattino. Serve maggior controllo interno nei locali». L’allarme riguarda anche il vicino «Sporting beach», che denuncia danneggiamenti alle porte delle cabine, ma si estende anche agli altri impianti sul lungomare Vespucci adiacenti a locali notturni e a Ostia ponente. «Abbiamo dovuto mettere controlli notturni in quasi tutti gli impianti balneari. - continua Barbadoro - Oltre ai decibel di troppo, le discoteche devono controllare i propri frequentatori ed evitare che vadano a spasso di notte sulla spiaggia».Enz. Bia.


IL SECOLO XIX

Incinta di 5 mesi uccisa in via Gramsci

LO SCHIANTO in corso Aurelio Saffi è certamente uno dei più tragici che si ricordi sia avvenuto nel centro cittadino negli ultimi anni. Aveva suscitato molta impressione nell’opinione pubblica come era accaduto in un altro incidente in cui, in via Gramsci era rimasta uccisa una donna di 28 anni incinta di cinque mesi che viaggiava su un motorino. In quel caso l’automobilista investitore aveva acconsentito all’esame del sangue ed era risultato che aveva assunto anfetamine ed alcolici. Arianna Ciccolella, questo il nome della giovane, era morta dopo essere rimasta qualche tempo in coma nel reparto rianimazione dell’ospedale San Martino. Sul luogo dell’incidente non era stata trovato alcun segno di frenata: la donna era stata sobbalzata per oltre venti metri, terminando contro i motorini e il basamento di uno dei new jersey che delimitano i cantieri di via Gramsci provocandole una profonda lesione al cervello. L’investitore Massimo Soraci, aveva scatenato i 220 cavalli della Subaru Impreza all’una e quaranta quando aveva tamponato lo scooter, un Sym 125, sul quale viaggiava Arianna Cicollela appena uscita dall’enoteca dove lavorava. E’ stato condannato a due anni e sei mesi di carcere e ha potuto contare sull’indulto grazie al quale la pena detentiva è stata interamente cancellata.


LA PADANIA

CORDOGLIO PER L’INCIDENTE NEL PADOVANO

Travolto e ucciso da marocchino ubriaco

MAURIZIO CONTE (Segretario provinciale Lega Nord Padova)

Sabato 16 giugno si è consumata l’ennesima tragedia sulle nostre strade, nella quale ha perso la vita Simone Bacchini di Villatora di Saonara. L’incidente è stato causato da un extracomunitario regolare in evidente stato di alterazione; il marocchino responsabile è risultato infatti positivo al test alcolimetrico. Bacchini lascia affranta la propria famiglia, alla quale la segreteria provinciale della Lega Nord di Padova esprime sentimenti di vicinanza e solidarietà. Simone era inoltre cugino di primo grado di Andrea Jacopini, militante della Lega Nord di Saccolongo, che piange questa tragica e prematura scomparsa come se fosse la perdita di un fratello. Anche alla famiglia Jacopini vanno i nostri medesimi sentimenti di cordoglio e vicinanza.

Come segretario provinciale della Lega Nord non posso esimermi da alcune brevissime considerazioni di ordine morale, politico e civico. L’incidente è stato causato da un extracomunitario di nazionalità marocchina in regola con il permesso di soggiorno. Non conosciamo molto di questa persona, sappiamo solo che si trova tuttora a piede libero. Questa persona è stata senz’altro accolta nella nostra comunità che probabilmente gli ha offerto la possibilità di trovare lavoro e casa.

Auspichiamo per lui la medesima rigorosa applicazione della legge come lo richiederebbe se il responsabile dell’incidente fosse un cittadino italiano. Se dovessimo riscontrare da parte della magistratura l’applicazione della legge con il solito doppiopesismo buonista nei confronti del mondo dell’immigrazione, si manifesterebbe in noi e nei familiari della vittima un sentimento di legittima ribellione: guidare in stato di ebbrezza significa omicidio gravemente colposo che presuppone scarsa considerazione del valore della vita umana. (*)

Il sentimento di disagio e ribellione che si è diffuso in questi giorni nella nostra comunità per le assurde modalità di questo incidente mortale, ci porta a considerare che l’Italietta degli indulti, delle sanatorie e del “volemose bene” deve arrivare presto al capolinea.

(*) Nota: la mia personale impressione che le persone straniere vengano generalmente giudicate con più severità. Anche se l’incidentalità delle persone straniere è più alta, posso immaginarmi un mondo senza alcolici, ma non un mondo senza immigrati.


 

CORRIERE ADRIATICO

Rom ubriaco, chiesto il patteggiamento

ASCOLI – Marco Ahmetovic, il 22enne Rom che lo scorso 23 aprile ha travolto e ucciso quattro ragazzi di Appignano del Tronto, Alex Luciani, Danilo Traini, Davide Corradetti ed Eleonora Allevi, vuole patteggiare la pena. Ieri, infatti, scadevano i termini per la presentazione da parte della difesa della richiesta di riti alternativi a giudizio abbreviato fissato per il 9 luglio prossimo.

Tutti si aspettavano che l’avvocato Felice Franchi, a cui è affidata la difesa dello zingaro, chiedesse il rito abbreviato, invece il legale ha optato per un’altra strategia. Ora il caso è nuovamente sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica, Carmine Pirozzoli, che dovrà esprimere il suo parere sulla richiesta, poi il dossier passerà all’esame del giudice per le indagini preliminari.

Tra qualche giorno la decisione della Procura di Ascoli Piceno verrà comunicata al ventiduenne Rom indagato per omicidio colposo plurimo, lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale. Marco Ahmetovic è rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto da oltre un mese e mezzo a seguito della strage di Appignano del Tronto che ha sconvolto un’intera comunità di poco più di 2.000 abitanti. Il Rom è finito dietro le sbarre anche perché a seguito degli esami è risultato che guidava in stato di ebbrezza.

A questo proposito sono terminati da pochi giorni alcuni esami disposti dalla Procura di Ascoli Piceno per verificare se il ventiduenne zingaro, Marco Ahmetovic sia oppure no alcolista.



IL GIORNALE DI VICENZA

L’uomo di recente è stato arrestato anche per maltrattamenti alla madre

La vita d’inferno all’ex compagna gli costa venti mesi di reclusione

Un anno e 8 mesi di reclusioni per avere maltrattato e minacciato l’ex convivente, che aveva aspettato al varco anche con un’accetta. Negli ultimi tempi per lei era una vita d’inferno. A nemmeno un mese dall’arresto per maltrattamenti nei confronti della madre, Luigi Broggiato, 37 anni, Vicenza, via Rossini 18, è stato processato e giudicato colpevole per le angherie nei confronti dell’ex convivente. Era il 17 ottobre scorso quando Broggiato, difeso dall’avv. Paolo Mele senior, si presentò sotto casa.

Con un’accetta in mano, pretendeva di entrare nell’appartamento dove vivono la sua compagna e il figlioletto piccolo. Furono momenti di fortissima tensione: lei disperata chiese aiuto ai carabinieri, che intervennero davanti a molti testimoni riuscendo a calmarlo e a farsi consegnare l’arma da taglio. Oltre alle minacce, gli vengono contestati i maltrattamenti in famiglia, ingiurie e le lesioni lievi. In passato Broggiato sarebbe stato già segnalato per episodi di violenza contro la donna, A. Z., di 30 anni (costituita parte civile). Quella sera il vicentino superò ogni regola. «Aiuto, vuole entrare in casa e mi minaccia con un’accetta», disse spaventata ai carabinieri, chiamando dall’appartamento di via Bassano a Creazzo.

Broggiato voleva entrare in casa ma lei, intimorita, non gli aveva aperto e lui era tornato poco dopo armato di un’accetta per farle capire che non stava scherzando. I militari del radiomobile erano intervenuti con due pattuglie, ed erano riusciti ad avvicinare il vicentino, che era molto agitato, e a convincerlo a tranquillizzarsi.

Il vicentino ha spiegato in più occasioni agli stretti conoscenti di non avercela con la compagna e di non volerle fare del male, ma di agire sotto l’impulso dell’alcol che è un vizio dal quale finora non è riuscito a liberarsi.


 

IL GIORNALE DI VICENZA

Preso in via Roma

Dovrà scontare due anni in Romania Guidava ubriaco

La Romania aveva emesso a suo carico un mandato di cattura internazionale: Gheorghe Tongaru, 59 anni, romeno residente regolarmente a Costabissara, è stato arrestato dalla polizia l’altro pomeriggio durante un controllo in via Roma. Deve scontare due anni per guida in stato di ebbrezza, lesioni e omissione di soccorso poiché aveva provocato un incidente ed era fuggito. Ora sarà estradato.


IL GAZZETTINO

IL CASO 

Ha 21 anni e già cinque condanne per abuso di alcol

Ventuno vendemmie hanno segnato la sua giovane esistenza. Anche se è nato nell’Africa del Nord dove la vite non è di casa, il vino ha segnato i suoi 21 anni di vita, alcuni dei quali vissuti in Italia, producendo lavoro, e non poco, per le forze dell’ordine. Proprio per questa ormai acclarata forte debolezza per il vino.

Nonostante l’età vanta già un record di tutto rispetto: 5 condanne e tutte originate dall’abuso di alcol. Quattro sentenze lo hanno colpito per guida in stato di ubriachezza, una, l’ultima - di ieri - per aver pestato, da ubriaco, un incolpevole carabiniere reo di voler fare il suo mestiere.

El Bouzaidi Aziz, nato nel ’76, difeso dal legale d’ufficio Paolo Cianci, ieri mattina è stato processato per direttissima in Tribunale di Treviso dal giudice Angelo Mascolo con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni. Questa volta, per sua e nostra fortuna, non era a bordo di nessun mezzo di locomozione. Era semplicemente, e tanto, ubriaco. Così ha potuto evitare una sentenza pesante. Ha "incassato" solo cinque mesi, pena sospesa. Un provvedimento decisamente mite visti i suoi precedenti specifici.

I fatti si sono svolti a Follina la notte di venerdì scorso, e nella mattinata successiva e, una volta sbollita la "balla" in cella con una gran dormita, è stato arrestato. A notte fonda delle persone avevano chiesto l’aiuto dei carabinieri della locale stazione perchè c’era un giovane extracomunitario che disturbava e incuteva paura. Sul posto è stata inviata una pattuglia che prima ha tentato con le buone di convincere il focoso extracomunitario a salire sull’auto di servizio per andare in caserma e procedere al formale riconoscimento di legge. Invano. Poi i carabinieri hanno dovuto usare le maniere più efficaci, ma in un primo momento la peggio l’ha avuto l’agente che ha tentato di bloccarlo e caricarlo in auto. È stato violentemente strattonato e colpito con una gomitata al volto - al pronto soccorso dell’ospedale avrà poi una prognosi di 3 giorni - perchè il giovane non ne voleva sapere di farsi identificare e di essere trasportato in caserma. Sergio Zanellato


SALERNONOTIZIE.IT

Ucraino guida ubriaco e si scontra con motorino, arrestato

Guida in stato di ebbrezza e provoca un incidente, è stato arrestao dalla Polizia in cittadino ucraino di 44 ani inottemperante tra l’altro al decreto di espulsione dal territorio nazionale. L’uomo nella serata di ieri a Salerno. Poco dopo le 19 era alla guida di una Lancia Thema quando in stato di ebbrezza è andao a scontrarsi con un ciclomotore guidato da una donna che fortunatamente ha riportato solo lievi ferite.


IL GAZZETTINO

SQUADRA VOLANTE

Arrestato marocchino

Un marocchino, 33 anni, di Pordenone è stato arrestato lunedì pomeriggio da agenti delle Volanti per resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale. I poliziotti erano intervenuti in viale Venezia, all’esterno di un bar, perchè era stata segnalata la presenza dello straniero che disturbava la gente. L’uomo - per gli inquirenti annebbiato dall’alcol - è stato portato in Questura dove ha preso a pugni e calci due agenti che hanno riportato lesioni guaribili in 3 giorni.


BRESCIA OGGI

PALAZZOLO.

Scattano due ordinanze

Chiusura anticipata per i bar rumorosi 

Con due ordinanze distinte, il sindaco di Palazzolo ha disposto la chiusura serale anticipata di due bar: le saracinesche del Kiss di San Pancrazio e de Cubrik di via Serioletto a una decina di metri dalla stazione dei carabinieri dovranno essere abbassate alle 22. La misura - si legge nella doppia ordinanza - sarebbe scattata «per il disagio arrecato ai residenti dai clienti che s’intrattengono nei locali fino a tarda ora».

La situazione è stata monitorata dai sopralluoghi di carabinieri e vigili che si spiega ancora nel provvedimento «hanno registrato litigi, risse e taffe

Giovedì, 21 Giugno 2007
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