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repubblica.it E’ una riflessione da mese di giugno, da mese degli
esami di Stato, quella che vogliamo fare. Ogni anno per la prova scritta di italiano viene
assegnato anche un argomento di stretta attualità. Quest’anno la
globalizzazione, negli anni scorsi, l’ambiente, le energie alternative, la
droga, il lavoro ecc. Certo tutti temi importanti. Se non ricordiamo male negli scorsi anni mai si è affrontato il problema degli incidenti stradali, un fenomeno trasversale, che coinvolge massicciamente anche e soprattutto la fascia giovanile. Tutto questo ci fa pensare sul fatto che un fenomeno, che da decenni è la prima causa in assoluto nel determinare un "banco vuoto" nella scuola e che, solo negli ultimi 10 anni, ha causato la perdita della vita di almeno 25.000 giovani con una età inferiore a 30 anni, non abbia mai stimolato la fantasia degli esperti del Ministero della Pubblica Istruzione Gli incidenti stradali si legano con la velocità (e quindi il futurismo e la fisica) con l’alcol, le sostanze, l’industria del divertimento e quella della produzione dei veicoli. Argomenti ricchi di spunti. Ecco allora che scaturisce una riflessione che dicevamo. E’ inconfutabile: un dramma sociale così pervasivo, così drammatico non trova ancora la dovuta attenzione nella società, nei media, nel dibattito civile e quindi nella politica. La scuola e la famiglia potrebbero, anzi dovrebbero, farsene carico con molta più determinazione e convinzione. Sarebbe un bel contributo sul versante della sicurezza stradale. Giordano Biserni Presidente Asaps |
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