Foto Coraggio – archivio Asaps
(Asaps)
Il provvedimento era atteso, ma dopo il grave incidente di Alessandria
con il pullman che si ribaltò cuasando la morte di due bambini, è arrivato
velocemente il giro di vite contro l’uso di droga nel mondo del lavoro.
Previsti test anti-droga obbligatori per i conducenti di autobus, taxi, treni e
veicoli a noleggio. Ma anche per gli addetti alla fabbricazione e all’uso di
fuochi d’artificio, per i lavoratori che utilizzano gas tossici, i controllori
di volo. Sono tante le categorie che dovranno essere sottoposte al test per
accertare l’eventuale consumo di sostanze stupefacenti, previsto dalla bozza di
intesa messa a punto dal ministro della Salute Livia Turco, che ha già
incassato il parere favorevole degli assessori regionali alla Sanità. IL PROVVEDIMENTO - Il provvedimento è stato inviato il ministero del Lavoro e sarà
all’esame della Conferenza Stato-Regioni, in una delle prossime sedute.
Sottolineando che l’assunzione «anche solo sporadica» di sostanze stupefacenti
è pericolosa in caso di «mansioni che comportano particolari ed estesi rischi
per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi», la bozza d’intesa
stabilisce che vengano davvero applicate «le disposizioni previste dai
rispettivi ordinamenti in materia di idoneità fisica, psichica e attitudinale
al servizio». Il datore di lavoro, prima di adibire il dipendente alle mansioni
elencate nel provvedimento, «provvede a richiedere al medico gli accertamenti
sanitari del caso», ovvero il test per verificare il consumo di droghe, che
viene effettuato al momento dell’assunzione e poi periodicamente, di norma una
volta l’anno. Se il test dovesse dare esito positivo, si viene giudicati
temporaneamente inidonei e inviati al Servizio per le tossicodipendenze. Gli accertamenti riguarderanno anche tutti i lavoratori previsti nell’elenco
delle categorie coinvolti in un infortunio sul lavoro che ha causato una
lesione con prognosi superiore ai 20 giorni e anche in tutti i casi in con il
medico competente lo ritenga necessario. Sempre i Sert potranno attestare
successivamente l’avvenuto recupero del lavoratore che potrà tornare alla sua
mansione anche se potrà subire nuovi e ripetuti controlli. Le procedute
diagnostiche e medico legali dovranno essere indicate da un accordo successivo.
Nel caso in cui il test dovesse risultare positivo il lavoratore potrà chiedere
entro 10 giorni la ripetizione dell’esame. Norme speciali vengono indicate per
i controlli per il personale delle forze armate e di polizia e del corpo
nazionale dei vigili del fuoco così come per il personale marittimo. Attendiamo di conoscere la stesura del testo definitivo.
(Asaps)
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