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Pirateria 25/06/2007

Massa Carrara: il pirata della strada era sparito nel nulla, ma un poliziotto lo identifica e lo denuncia

Libero dal servizio, entra in un’officina e vede uno scooter danneggiato: mancava la targhetta della “Piaggio”, trovata sul luogo dell’incidente. Insieme alla Polizia Stradale, intervenuta, interroga il sospetto e lo fa crollare

 

“Pirati della Strada” Berenice Daprà, olio su tela

(ASAPS) MASSA CARRARA, 25 giugno 2007 – Il poliziotto, quello vero, non smette mai di osservare. Forse, i poliziotti, non saranno tutti con l’istinto del detective innato, ma quante operazioni, ogni giorno, si concludono positivamente per l’iniziativa di singoli operatori? A Massa, un navigato sottufficiale della Questura, era intervenuto domenica scorsa (nella notte del 17 giugno), sulla scena di un crimine stradale: uno scooter, il cui conducente si era immediatamente dato alla fuga dopo essere caduto, aveva investito una donna, rimasta gravemente ferita. La nostra “Giacca Blu”, insieme ai colleghi della Polizia Stradale, aveva notato a terra un dischetto di metallo e plastica, riproducente la marca dello scooter investitore: si trattava di un Piaggio Beverly. Il pezzo venne sequestrato e repertato, ma del pirata della strada, nessuna traccia. Sono Passati i giorni, ed il poliziotto porta la sua moto a riparare in un’officina della città. L’occhio cade su uno scooter Piaggio, appoggiato in attesa di riparazione: è danneggiato da un impatto e da una strisciatura laterale provocata dall’asfalto e, particolare assai più importante, manca il disco della casa costruttrice. Il poliziotto libero dal servizio, torna investigatore. Chiede informazioni al titolare dell’officina, che fornisce nome ed indirizzo del cliente, proprietario del motoveicolo. Uno squillo alla Polizia Stradale, ed un attimo dopo il “pattuglione” suona al campanello di un ragazzo di Marina di Massa, 17 anni. “Non sono stato io, vi sbagliate” è la prima versione fornita dal sospetto, ma incalzato proprio dal navigato “maresciallo” della Questura, alla fine, il giovane crolla e racconta la verità. Dopo aver investito la donna, caduto a sua volta, aveva sentito la poveretta che si lamentava in mezzo alla strada. Il terrore lo avrebbe sconvolto e, preso dal panico, era fuggito. Peccato però, che nemmeno il rimorso lo abbia poi ricondotto a redimersi. Anzi, dopo aver dormito tranquillamente nel suo letto, mentre la vittima era sotto i ferri (frattura bilaterale dei femori, trauma toracico con lesione della pleura e trauma addominale), il pirata ha pensato bene di andare a recuperare il suo Beverly, nascosto nei pressi di casa sua, e di portarlo in officina, per nascondere le tracce del crimine. È stato denunciato per lesioni gravi ed omissione di soccorso. Il Poliziotto, con la “P” maiuscola, tiene alto l’onore della divisa e della professione. Meriterebbe qualcosa di più, di un semplice “bravo”. Ma, ne siamo convinti, la soddisfazione, a volte, paga più di qualsiasi altra cosa. (ASAPS)

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Lunedì, 25 Giugno 2007
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