Antonio Manganelli
ROMA - Il nuovo capo della Polizia è
Antonio Manganelli. Nomina annunciata nei giorni scorsi, e oggi varata dal
Consiglio dei ministri. Manganelli sarà operativo dal 2 luglio. 57 anni,
avellinese, ha espresso subito la sua felicità per la nomina: "Sono
emozionato e commosso. Grazie al governo e alle forze politiche per fiducia e consenso.
Ci metterò pazienza, passione ed energia. Questi sentimenti nascono dal
rispetto che ho sempre avuto per lo Stato e dalla convinzione che le forze di
Polizia svolgono un compito essenziale in un grande paese democratico come il
nostro". Così il prefetto Antonio Manganelli ha commentato la sua nomina
aggiungendo anche che "il mio primo deferente pensiero va al Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano".
Gianni De Gennaro invece sarà il nuovo capo di gabinetto del ministro
dell’Interno, Giuliano Amato. E’ questo l’incarico di prestigio al quale è
stato inviato il prefetto nel giorno nel giorno in cui il consiglio dei
ministri ha nominato il suo successore nella persona del vicecapo vicario,
Antonio Manganelli. De Gennaro, quindi, sostituirà Carlo Mosca nel
delicatissimo incarico al fianco del responsabile della sicurezza nazionale e
resterà al ministero dell’Interno, proprio nel Palazzo che lo ha visto
insediarsi sette anni fa come primo poliziotto d’Italia.
Il lungo periodo alla guida della Polizia di Stato era cominciato il 26 maggio
del 2000, con la designazione da parte del Consiglio dei ministri. Lo scorso 20
giugno è stato il premier Romano Prodi a ribadire "completa e totale
fiducia" nei confronti di De Gennaro e a preannunciare il cambio della
guardia. Il guardasigilli Mastella ha espresso "grande soddisfazione per la
decisione del Consiglio dei Ministri che ha designato Antonio Manganelli nuovo
capo della Polizia. La sua grande esperienza e la sua dimostrata serietà sono
una garanzia dell’ottimo lavoro che sicuramente saprà svolgere nel nuovo,
autorevole e prestigioso incarico che gli è stato affidato". Il ministro
della Giustizia, ha poi aggiunto di "ricordare con stima e riconoscenza
l’impegnativo lavoro svolto con efficacia e fedeltà allo Stato da Gianni De
Gennaro in tutti questi anni".
"Sono davvero soddisfatto per l’ampio consenso che ha caratterizzato la
nomina di Antonio Manganelli". Così il ministro dell’Interno, Giuliano
Amato. "Questo, ha sottolineato il ministro, "era il fatto più
importante della giornata. Manganelli sarà degno successore di De Gennaro che
ringrazio". Da parte del presidente della Camera Fausto Bertinotti arriva
un messaggio di congratulazioni: "In occasione della Sua nomina a Capo
della Polizia di Stato, sono lieto di farLe pervenire le più vive
congratulazioni mie personali e di tutta la Camera dei deputati per l’alto e
prestigioso incarico affidatoLe. Le invio il mio saluto più cordiale,
unitamente ad un sincero augurio di buon lavoro".
Commenti positivi anche da parte del segretario dei Ds, Piero Fassino che ha
espresso, in una telefonata, le sue congratulazioni al nuovo Capo della
Polizia, prefetto Manganelli. A cui fa eco il leader dell’Udc, Pier Ferdinando
Casini, che ha dichiarato come "una vicenda nata male per insipienza del
governo è finita bene nell’interesse di tutti gli italiani’’.
Non mancano però le polemiche: l’associazione e il sindacato
dei prefettizi sostengono che "in sostanza la gestione dell’intero
ministero dell’Interno sarà nelle mani di dirigenti della polizia di
Stato".

Il vice direttore generale della Pubblica Sicurezza
con funzioni vicarie
Antonio Manganelli è nato ad Avellino l’8 dicembre
1950.
Laureato in Giurisprudenza presso l’Università
degli studi di Napoli, si è specializzato in Criminologia Clinica presso la
facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università di Modena.
Dagli anni ’70 ha operato costantemente nel campo delle
investigazioni, acquisendo particolare esperienza e preparazione tecnica nel
settore dei sequestri di persona a scopo di estorsione prima ed in quello
antimafia poi.
Ha lavorato al fianco dei più valorosi magistrati e
di organi giudiziari investigativi europei ed extraeuropei, dei quali è
diventato negli anni un solido punto di riferimento, legando il suo nome anche
alla cattura di alcuni dei latitanti di maggior spicco delle organizzazioni
mafiose.
È stato docente di "Tecnica di Polizia
Giudiziaria" presso l’Istituto Superiore di Polizia ed è autore di
pubblicazioni scientifiche in materia di sequestri di persona e di tecnica di
polizia giudiziaria, tra cui, di recente, il manuale pratico delle tecniche di
indagine "Investigare" (Cedam), scritto con il prefetto Franco
Gabrielli, direttore del S.I.S. De.
Nominato dirigente superiore dieci anni fa, ha
diretto il Servizio Centrale di Protezione dei collaboratori di giustizia,
contribuendo a riorganizzare con intelligente sensibilità la delicata materia.
E’ stato questore di Palermo e questore di Napoli.
Nel 2000 è stato nominato dal Consiglio dei
Ministri prefetto di 1^ classe, con l’incarico di direttore centrale della
Polizia Criminale e vice direttore generale della Pubblica Sicurezza.
Dal 3 dicembre 2001 è stato vice direttore generale
della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie.
Il Consiglio dei ministri lo ha nominato capo della
Polizia il 25 giugno 2007.
|