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Notizie brevi 28/06/2007

Autotrasporto: novità per la Valle d’Aosta - Presto un tetto al numero dei transiti, il divieto di sorpasso per i Tir in autostrada e l’interdistanza nel traforo del Monte Bianco


L’interno del traforo del Monte Bianco, durante un’esercitazione.


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Qui siamo invece all’interno della sala operativa del Gran San Bernardo.

(ASAPS) AOSTA, 28 giugno 2007 – Il trasporto merci su gomma, in Valle d’Aosta, costituisce certamente una fonte di reddito importante, ma un sistema viario di questo tipo, inserito in uno dei contesti ambientali più belli del nostro paese, necessita di regole precise. Alcune, intraprese alla ricerca di una sempre maggior sicurezza stradale, sono entrate in vigore successivamente alla sciagura del traforo del Monte Bianco, avvenuta il 24 marzo 1999, quando un autotreno che trasportava margarina, andò a fuoco provocando la morte di 39 persone. I vigili del fuoco, lo ricordiamo, impiegarono 53 ore per domare le fiamme ed il tunnel venne riaperto solo il 9 marzo 2002. Il 26 giugno, il presidente della Regione Luciano Caveri ha annunciato che la giunta regionale sta mettendo a punto una norma, che potrebbe entrare in vigore già a settembre di quest’anno, per stabilire un numero massimo di veicoli pesanti destinati al transito all’interno del tunnel del Monte Bianco e del traforo del Gran San Bernardo: il primo, lungo 11 chilometri e 600 metri, collega l’Italia alla Francia (Courmayeur-Chamonix), infilandosi nel tetto d’Europa ai piedi del ghiacciaio della Brenva (1.381 m) per sbucare ai piedi di un altro ghiacciaio, quello dei Bossons a 1.271 m; il secondo, lungo 5 chilometri e 800 metri, collega invece il nostro paese alla Svizzera, sbucando a 1.918 metri d’altezza nel comune di Bourg-Saint-Pierre (cantone Vallese). La decisione di adottare una precisa direttiva nel merito dei transiti, è maturata nel corso dei lavori del Comitato regionale di controllo dei flussi di traffico lungo gli assi internazionali. C’è da dire che, da tempo, la Svizzera ha adottato una politica assolutamente restrittiva in materia di trasporto merci su strada, realizzando nuovi corridoi ferroviari e preparandosi ad imporre dazi più salati. In ogni caso, l’iniziativa valdostana è in linea a quanto previsto dalla legge regionale 25/2006, che si occupa di disciplinare il trasporto merci stradale e le relative norme di sicurezza. Studi scientifici in atto, consentiranno alla regione di stabilire il numero massimo di veicoli ammissibili sui trafori. Ci sono però altre questioni sul tavolo del Comitato regionale di controllo dei flussi di traffico lungo gli assi internazionali: anche in Valle d’Aosta, si comincia a parlare di divieto di sorpasso autostradale tra mezzi pesanti. Anche in questo caso, a dar notizia di questa prospettiva, è stato Caveri, aprendo i lavori del comitato. Ieri (27 giugno) le associazioni degli autotrasportatori hanno detto la loro, sciogliendo la riserva sulla proposta. Il presidente della Regione, sembra ottimista in merito: “sciolta la riserva - ha detto Caveri - il Ministero dovrebbe istituire il divieto di sorpasso per rendere così più snella e sicura la circolazione autostradale da e per il Monte
Bianco”. Secondo i vertici di piazza Deffeyes, i sorpassi tra mezzi pesanti limiterebbero la circolazione e creerebbero problemi per la sicurezza degli automobilisti: si consideri che il tratto valligiano della A5 (la Torino-Monte Bianco), arteria che ad Aosta Est si biforca per raggiungere il Gran San Bernardo, conta numerosi tratti in galleria, dove il divieto è già vigente. Se a questi si aggiungessero quelli a cielo aperto considerati più rischiosi, il divieto sarebbe pressoché totale. La terza novità, giunge invece dalla società concessionaria del tratto italiano del traforo del Monte Bianco, all’interno del quale già dal 2008 dovrebbe entrare in funzione il dispositivo per accertare il mantenimento della distanza di sicurezza tra veicoli. In realtà, come abbiamo già scritto a suo tempo, il sistema sarebbe già operativo, ma dal ministero dei Trasporti non è mai giunta l’omologazione che consenta di contestare le violazioni, cosa che invece già avviene da anni in Francia. Elio Marlier, responsabile della sicurezza della società concessionaria (GEIE-TMB), ha spiegato che in una zona di 170 metri del lato italiano, sono state installate quattro telecamere per la rilevazione della distanza tra un veicolo e l’altro. Il limite attualmente vigente, 150 metri, è indicato all’utente da una serie di luci luminose, ma, di fatto, anche se uno viaggiasse attaccato al retrotreno di un veicolo, contestare una violazione sarebbe assai problematico. (ASAPS)

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Giovedì, 28 Giugno 2007
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