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Notizie brevi 09/07/2007

Le principali modifiche al codice della strada contenute nel Ddl Bianchi che ora passa al Senato

Il nostro parere punto per punto
La delega per la modifica globale al CdS entro due anni

Foto Coraggio – archivio Asaps


(ASAPS) – Pugno di ferro per chi viola il Codice della Strada. Ma anche riconoscimenti per i più disciplinati al volante. Il nuovo Ddl Bianchi, già approvato alla Camera e ora passato al Senato, prevede il carcere per chi è recidivo nella guida senza patente, sanzioni più dure per chi parla al telefonino o ascolta l’I-pod mentre guida, viola i limiti di velocità, si mette al volante ubriaco o sotto l’effetto di droghe. Sanzioni che, poi, diventano più aspre per i “principianti” che hanno la patente da meno di tre anni, cui viene proibito di guidare auto e moto molto potenti. Per i più meritevoli, invece, è previsto il raddoppio dei punti “bonus” per gli autisti disciplinati e l’impegno dello Stato a spendere le maggiori entrate determinate dagli aumenti delle sanzioni per migliorare la sicurezza delle strade italiane.
Tutti gli organi di stampa si sono più o meno pronunciati in questo modo.
Riteniamo che complessivamente il testo di legge contenga novità interessanti. Per altri aspetti rimaniamo invece perplessi. Per questo inseriamo alcuni commenti ai vari punti che modificano il CdS.

Ecco le principali novità che verranno introdotte quando il testo verrà approvato a Palazzo Madama.

"FOGLIO ROSA" A 16 ANNI - Il “foglio rosa” potrà essere richiesto a 16 anni, due anni prima della maggiore età che è richiesta oggi, da chi ha già conseguito la patente A1 potrà esercitarsi purché accompagnato da un titolare di patente conseguita da oltre 10 anni, dopo un corso pratico di guida, effettuato con un istruttore anche in autostrada e di notte.

Abbiamo già espresso qualche perplessità su questa novità. Innanzi tutto ci chiediamo con quali modalità si effettueranno le prove di scuola guida nei tratti autostradali, in un traffico caotico, che non permette errori. Come faranno poi quelle regioni come la Sardegna, o quelle province, che di fatto sono prive di tratti autostradali?
In merito all’accompagnatore, oltre all’anzianità di 10 anni di patente avremmo preferito aggiungere che doveva trattarsi anche di un patentato mai coinvolto in incidenti stradali gravi con colpa e al quale non erano mai stati prelevati punti dalla patente per gravi violazioni stradali. Il fatto che si tratti di persona patentata da almeno 10 anni non ci garantisce più di tanto. Si consideri poi che la vettura condotta dal 16enne sarà sprovvista di doppi comandi.

Attenzione però, perchè il testo prevede, infatti, una lunga serie di limitazioni:
- bisognerà essere già in possesso di una patente di categoria A;
- si potranno guidare autoveicoli di massa complessiva a pieno carico non superiore a 3,5 t (con esclusione del traino di qualunque tipo di rimorchio);
- ci si potrà esercitare solo se accompagnati da una persona in possesso di patente di categoria B o superiore da almeno dieci anni;
- il veicolo dovrà avere un rapporto potenza/tara fino a 60 kW/t;
- per esercitarsi occorrerà l’autorizzazione della motorizzazione civile, rilasciata su istanza di uno dei genitori;
- ci si potrà esercitare alla guida solo dopo aver fatto dieci ore di corso pratico presso un’autoscuola, di cui quattro ore in autostrada o su strade extraurbane e due in ore notturne;
- sul veicolo non potrà prendere posto nessun altro, all’infuori, ovviamente, del conducente e dell’accompagnatore;
- il veicolo dovrà essere munito di un nuovo contrassegno con le lettere "GA".

Chi violerà le nuove norme verrà severamente punito. In particolare, se si commetteranno violazioni che normalmente prevedono la sospensione della patente, la patente di cui si è in possesso sarà soggetta a revisione (occorrerà cioè fare nuovamente l’esame) e l’autorizzazione a guidare sarà revocata. Nel caso in cui, invece, si guidasse senza accompagnatore, è prevista una multa di 370 euro e il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi.

Domanda: ma alla fine ne varrà proprio la pena?

AUMENTANO SANZIONI LIMITE VELOCITA’ - Per chi supera i limiti di 40 km/h la sanzione sarà fino a 1.500 euro, che diventano fino a circa 2mila se il limite è superato di 60 km/h. La
sospensione della patente passa doveva passare da tre a sei mesi nel primo caso, ma un emendamento ha riportato la sospensione da 1 a 3 mesi come nella normativa attuale. Sospensione da sei a dodici mesi nel secondo caso. Oltre i 60 km/h la patente viene revocata.
Una misura giustamente severa. Tuttavia si è introdotto all’articolo 142 del CdS un comma 6 bis che recita testualmente:
a-bis) dopo il comma 6 è inserito il seguente:
«6-bis. Le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli e di dispositivi di segnalazione luminosi, conformemente alle norme stabilite nel regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, e successive modificazioni. Le modalità di impiego sono stabilite con decreto del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno»;
Capiamo l’esigenza di trasparenza, ma sinceramente, a nostro parere, non si sentiva la necessità di collocare anche dispositivi di segnalazione luminosi. Si tratterà ora di vedere quali saranno le modalità stabilite nell’apposito decreto dei due ministeri competenti.
Certamente questa novità porterà acqua al mulino dei ricorsi ai GdP, argomento che affrontiamo a parte.

INVERSIONE DI MARCIA E CONTROMANO IN AUTOSTRADA

Forte giro di vite per queste due gravi tipologie di infrazioni.

Asolutamente condivisibile la più severa normativa.

L’inversione del senso di marcia in autostrada o la percorrenza dell’autostrada contromano, attualmente punita con la sanzione accessoria della sospensione della patente da sei a 24 mesi verrà punita con la revoca della patente.

Invariata la sanzione amministrativa di 1754 euro, ma non è più ovviamente prevista la decurtazione di punteggio (la patente, come detto, sarà revocata).

OK AL “TUTOR” - I limiti di velocità potranno essere accertati anche con degli strumenti che calcolano la velocità media su dei tratti di strada.

Il Tutor si sta rivelando uno strumento di contrasto alla velocità, trasparente ed efficace. La precisazione del legislatore sembra poterlo far estendere anche ai tratti non autostradali, come le superstrade.

NUOVE SANZIONI AD AUTISTI “DROGATI” - Arriva l’arresto fino a due mesi e un’ammenda da 500 a 2mila euro per chi guida sotto effetto di droghe. C’è pure il fermo amministrativo dell’automobile per 3 mesi, salvo che essa appartenga a persona estranea a chi ha commesso il reato. In alternativa al carcere è possibile essere affidati ai servizi sociali: ad esempio, per assistere vittime di incidenti stradali.

Misura assolutamente condivisibile. Ma la vera novità della nuova stesura dell’art.187 sta nella previsione di un Comitato tecnico per l’elaborazione dei protocolli di verifica delle condizioni di idoneità psicofisica alla guida dei conducenti controllati. Finalmente. Infatti il compito delle forze di polizia non è quello di stabilire le cause dell’intossicazione, ma di interrompere il pericolo sulla base di oggettive (e pratiche) modalità di verifica.

GUAI A ALZARE IL GOMITO - Guidare da ubriachi “costerà” il doppio: un’ammenda da 500 a 2.000 euro (attualmente va da 250 a 1.000 euro). E se il conducente ubriaco provoca un incidente stradale la pena è dell’arresto fino a due mesi e dell’ammenda da 1.000 a 4.000 euro, con sospensione della patente da tre mesi a un anno. Viene punito anche chi guida dopo aver fumato spinelli o assunto droghe. La patente viene sempre revocata se l’incidente è commesso da conducenti di autobus che hanno alzato il gomito. Se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 grammi per litro, oltre alle ammende c’è arresto fino a tre o a sei mesi e la sospensione della patente da sei mesi a due anni.

Un pacchetto di provvedimenti sicuramente severi e in linea con il problema alcol alla guida.
Peccato che sia stata eliminata l’ipotesi della confisca del veicolo, inizialmente prevista per coloro che risultavano con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, cioè triplo rispetto al limite legale. Ancora una volta è prevalso l’interesse delle lobby dei produttori rispetto alla salvaguardia della vita.
Anche in questo caso insistiamo sull’effettività della sanzione. Se non si passerà dagli attuali 250.000 controlli l’anno, con l’etilometro o precorsori a qualche milione come negli altri paesi europei, con verifiche anche in orari diurni, la norma non otterrà i risultati sperati.

RIFIUTI IL PALLONCINO? PAGA - Multe salatissime per chi si sottrae all’accertamento del “palloncino”, salvo che il rifiuto non costituisca reato in sé: la sanzione è da 2.500 a 10.000
euro che salgono a 12mila se c’è un incidente.

Vale anche in questo caso il commento precedente. La depenalizzazione non deve spaventare più di tanto, in quanto le sanzioni previste sono molto severe e l‘iter amministrativo potrebbe essere più veloce di quello penale.

IN DISCOTECA TABELLE SU ALCOOL - Tutte le discoteche ed i locali di intrattenimento dove si vendono alcoolici saranno obbligati a esporre sempre tabelle che indichino quali bevande
ed assunte in quali quantità fanno superare i limiti previsti dalla legge per la guida in stato di ebbrezza.

Ottima iniziativa, sperando che qualcuno le legga prima di iniziare a bere e chele tabelle siano poste in luoghi dove siano ben visibili e illuminate. Magari, suggeriamo di affiggerle, come avviene in altri paesi, anche nei bagni.

CELLULARE AL VOLANTE? VIA LA PATENTE AI RECIDIVI - Per chi parla al telefonino o ascolta musica in cuffia mentre è al volante ci sarà una multa da 148 a 594 euro e sarà possibile la sospensione della patente da uno a tre mesi. Scatterà la sospensione più grave da due a sei mesi qualora lo stesso soggetto sia recidivo e compia la stessa violazione in un biennio.

Un provvedimento sicuramente severo ed efficace. Sale l’importo della sanzione a 148 euro, ma soprattutto avrà un forte effetto dissuasivo la sospensione della patente. Non parliamo di sospensione della patente aumentata ai recidivi. Sarebbe assolutamente un azzardo. Se siamo bene informati (e dicono che noi dell’Asaps solitamente lo siamo), non esiste una banca dati delle violazioni amministrative accessibile a tutte le forze di polizia. Quindi? Quindi come si farà a far emergere una recidiva quando dopo una prima sanzione contestata della Polizia Municipale di Premilcuore o di Busto Arsizio, saranno poi la Stradale della sottosezione di Villarboit o i Carabinieri di Gavi Ligure a contestare la seconda infrazione?
Esistono già le ipotesi di recidiva come quelle del mancato uso delle cinture. Non ci è dato di conoscere un numero cospicuo di casi di recidive sanzionate. Non era opportuno prevedere finalmente la nascita di una banca dati delle violazioni amministrative comune a tutte le forze di polizia?

QUATTRO PUNTI IN PIU’ PER AUTISTI VIRTUOSI – Dice la stampa “Buone notizie per gli autisti virtuosi: raddoppiano (da due a quattro) i punti “bonus” per la patente degli automobilisti che non hanno commesso infrazioni che ne avrebbero comportato la decurtazione”.

Su questo aspetto ci siamo già pronunciati e ci vogliamo ripetere.
Noi sinceramente siamo perplessi, pensavamo che i bonus biennali dei punti dovessero essere aboliti. Uno Stato che ha a cuore le regole si limita a farle rispettare e a punire chi le viola, non premia chi le rispetta. Sarebbe come se venissero consegnati ogni 2 anni 4 portafogli a chi, rispettando il CP non ha scippato o borseggiato. A noi sembra un segno di debolezza dello Stato. Un piccolo particolare, il conducente "bravo" con gli aumenti biennali di 4 punti in 10 anni, raddoppierà il suo "tesoretto" che arriverà a 40 punti,(se dovesse rimanere il tetto di 30 punti massimi sarebbe un controsenso), veramente un bel gruzzolo. Certo non si tratta di un contributo alla maggior efficacia della PaP, speriamo sia bilanciato da altre misure.

MULTE SALATE PER CHI TRUCCA I MOTORINI - Chi fabbricherà o
venderà ciclomotori che superano il limite dei 45 km all’ora rischierà ora di pagare da 1.000 a 4.000 euro di sanzione amministrativa, mentre chi li modifica successivamente dovrà
pagare da 148 a 594 euro.

Ci vien da dire: finalmente!

Per quanto riguarda le modifiche ai veicoli, il testo approvato alla camera prevede che "con decreto del ministro dei Trasporti sono individuate le modifiche per i veicoli di massa complessiva fino a 3500 kg, esclusi i motoveicoli ed i ciclomotori, che possono essere effettuate, in deroga alle disposizioni in materia, senza nulla osta della casa costruttrice e senza visita e prova, anche tramite la certificazione di enti o professionisti accreditati".
Con lo stesso decreto sono stabiliti i requisiti per l’accreditamento, nonché le modalità e le condizioni di effettuazione delle modifiche.

Ora però si dovranno intensificare i controlli sulle modifiche che hanno potenziato i ciclomotori in velocità. Torniamo al discorso dell’effettività delle sanzioni.

LEZIONI DI GUIDA ANCHE IN AUTOSTRADA - Per il conseguimento della patente B sarà anche necessario svolgere esercitazioni di guida con le autoscuole in autostrada o in strade extraurbane con almeno due corsie per ogni senso di marcia e nelle ore notturne.

Abbiamo già espresso alcune perplessità alla voce foglio rosa per i sedicenni, sui fattori di rischio e sulla impossibilità per quelle regioni o province che ne sono prive.

SANZIONI DURE PER OMISSIONE SOCCORSO - Chi omette di prestare soccorso sulle strade perché è ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti rischia l’arresto da tre ad otto anni. Se c’è recidiva, la pena può salire fino a 10 anni. Aumenta anche la pena (sarà da 2 a 6 anni, attualmente è da 1 a 5) per l’omicidio colposo se chi ha investito una persona è ubriaco o drogato, e quella per le lesioni personali colpose (un terzo in più al responsabile).

Sicuramente un provvedimento giusto e condivisibile. La guida sotto l’effetto di stupefacenti o in stato di ebbrezza sta dilagando. Soprattutto il bevitore o consumatore occasionale deve sapere a cosa va incontro. Purtroppo chi guida in quelle condizioni non si pone il problema dei rischi che conseguono.

MAGGIORI ENTRATE MULTE? PER SICUREZZA - Le maggiori entrate determinate dall’aumento delle sanzioni amministrative pecuniarie disposte dalla modifica del codice della strada dovranno essere spese per ammodernare e mettere in sicurezza le strade italiane. Le maggiori entrate andranno a finanziare anche il potenziamento dell’illuminazione, il miglioramento della segnaletica stradale e la realizzazione di campagne di prevenzione in materia di sicurezza stradale “attraverso forme di pubblicità ad alto impatto emotivo e
comunque tali da evidenziare le conseguenze che possono derivare dagli incidenti stradali”. Arriva poi l’obbligo per gli enti concessionari di strade ed autostrade con alto tasso di incidenti a curare immediatamente gli interventi più urgenti per il miglioramento della segnaletica.

Ottimo provvedimento. Andava forse specificato anche un sistema di controlli e verifiche, con aspetti sanzionatoti per le pubbliche amministrazioni che poi non ottemperano e quindi non destinano le somme derivanti dalle sanzioni agli obiettivi stabiliti.

VELOCITA’ SPARISCE DA PUBBLICITA’ - La pubblicità di automobili e motociclette non potrà più far riferimento alla velocità da essi raggiunta. Toccherà all’Authority per la concorrenza l’accertamento della violazione di questo divieto, che costerà da 50 a 500 mila euro. Somme che saranno destinate a finanziare iniziative di educazione stradale e campagne di informazione e prevenzione sulla sicurezza stradale.

Anche questa modifica al CdS, va considerata estremamente positiva. In questo caso ci solleva qualche dubbio la procedura. Poiché la norma fa riferimento al ricorso all’Autority per la concorrenza, trattandosi di una procedura piuttosto lunga che richiede diverse settimane prima che si possa far scattare il provvedimento di divieto, probabilmente le agenzie pubblicitarie metteranno nel conto il costo, considerando che l’obiettivo della campagna pubblicitaria sarà comunque raggiunto.

CARCERE PER GUIDA SENZA PATENTE - Chi guida senza patente rischierà l’arresto fino ad un anno. Fino ad ora la guida senza patente, che da ora è reato penale, veniva punita solo con una sanzione amministrativa da 2.257 a circa 9 mila euro. Accanto all’arresto, la sanzione pecuniaria rimane, anche se lievemente minore.

Una modifica che riporta la violazione, nel caso delle reiterazione alla configurazione di reato penale. La misura potrebbe avere anche capacità dissuasoria, purché i processi siano veloci.

NIENTE PIU’ BOLIDI PER PRINCIPIANTI - Chi ha la patente da meno di tre anni non potrà mettersi al volante di motocicli con potenza superiore a 25kW e ad auto più potenti di 60 KW: in pratica dovrà limitarsi a guidare solo le utilitarie. Arrivano inoltre revisioni obbligatorie della patente per i principianti che abbiano commesso incidenti gravi e, in generale, per chi dopo un incidente ha avuto la patente sospesa per almeno due mesi.

Abbiamo sollecitato questa modifica. Non è possibile che tutti possano guidare tutto. Nei primi tre anni è giusto che vengano limitate le potenze dei veicoli. Così come avviene in altri paesi. Il provvedimento si aggiunge per altro al divieto (in pratica mai fatto osservare) di superare i 100 km/h in autostrada e di 90 sulle extraurbane principali. Limite quest’ultimo che viene portato ad 80 km/h dal DDL.
Punto debole del provvedimento è ancora quello dei controlli. Ricordiamo che l’accertamento di questa violazione non sarà possibile con l’elettronica (autovelox, tutor) senza fermare immediatamente il conducente. Torniamo alla necessità di avere più pattuglie fisiche su strada.

PIU’ TEMPO PER I RICORSI AI PREFETTI E PER IL PAGAMENTO DELLE SANZIONI - Aumenteranno da sessanta a novanta i giorni a disposizione degli automobilisti per beneficiare del pagamento in misura ridotta delle contravvenzioni e per presentare ricorso al prefetto contro di esse.

Lo avevamo già detto. In un momento di non poche difficoltà economiche si sarà voluto far respirare, come avviene qualche volta anche per le norme di carattere tributario, il "contribuente".

Ci sembra infine molto importante l’inserimento dell’art.24 nel DDL approvato alla Camera contenente la delega al Governo ad emanare entro due anni Decreti Legislativi di modifica all’intero impianto del codice della strada che eliminino le parti tecniche del codice e quelle soggette a normativa internazionale. In sostanza si dovrà provvedere ad una semplificazione del testo che diventerebbe molto più sintetico, occupandosi nella sostanza delle sole norme di comportamento. (ASAPS)

Il testo integrale del Ddl

Lunedì, 09 Luglio 2007
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