ASAPS Francia: nasce un sito
internet per spiegare ai giovani come tornare vivi da un normalissimo sabato
sera, facendo a meno di alcol, droga e velocità
Di Lorenzo Borselli
È frustrante, per chi si occupa di sicurezza
stradale tutto il giorno, per professione e per passione, assistere impotente
alla sostanziale inerzia del nostro paese, una volta rispetto ai nostri cugini
francesi, un’altra rispetto agli spagnoli o agli austriaci. (ASAPS) PARIGI, 29 giugno 2007 – È sufficiente
organizzare un pullman per trasportare, in tutta sicurezza, giovani desiderosi
di trascorrere una serata in discoteca, risparmiando loro il rischio di
rientrare a casa a bordo della propria auto o in quella di qualche amico? I
francesi, ritenuti a ragione i veri campioni europei (e forse mondiali) in
sicurezza stradale, ritengono di no e in un sito internet appositamente creato
dalla Sécurité Routière – un vero e proprio dipartimento sorto in seno ad una
delegazione interministeriale di esperti – i giovani possono trovare tutte le
informazioni che servono per “tornare” vivi a casa. Il tutto, espresso con un
linguaggio geniale, effettivamente alla portata dei giovani. IL GAZZETTINO COSTA DI ROVIGO Serata su alcol e
prevenzione
La biblioteca comunale ospita questa sera alle 21, la presentazione del progetto "Un locale per amico: il consumo di alcool, effetti e prevenzione". La serata è stata organizzata dagli assessorati ai servizi sociali di Provincia e Comune. L’OPINIONE La controversa
decisione di vietare la vendita di alcolici in azienda
Rai, stop ai brindisi
E adesso a Saxa Rubra
i dipendenti hanno avviato una raccolta di firme contro l’editto
di L’ Alfiere Dell’ultima impresa e, probabilmente unica
degna di nota nei nove mesi di Maurizio Braccialarghe alla giuda della
direzione risorse umane della Rai (una formula aulica per designare il capo del
personale), abbiamo già scritto, ma credo opportuno tornarci sopra per gli
strascichi che sta provocando il suo editto contro il consumo assoluto di
alcolici. Una decisione che non trova spiegazioni plausibili e ha già provocato
numerose reazioni, che si sono concretizzate con una raccolta di firme promossa
dai dipendenti della Rai per revocare il provvedimento. Preoccupazioni
condivise anche tra i dipendenti sparsi nelle sette principali sedi della
società di pubblicità, la Sipra, dove Braccialarghe è stato destinato. Iniziamo
da questi ultimi. Nonostante i disastri provocati dal servizio pubblico, che
affonda con programmi di cattivo gusto propinati, soprattutto in questo
periodo, in prima serata (non c’è più lo sport e neanche i film a salvare
l’audience) la società è sana, a dispetto della Rai che la controlla. Dopo
tante vicissitudini, l’aspra concorrenza di Publitalia e nonostante il tetto di
raccolta pubblicitaria, gli amministratori uscenti hanno portato i conti in
nero. Con il cambio del vertice societario i dipendenti temono di interrompere
il ciclo positivo. Da luglio, infatti, cambia tutto: nuovo è il
presidente Roberto Sergio e di fresca nomina sono anche il direttore generale
Aldo Reali e appunto l’amministratore delegato, Maurizio Braccialarghe, che
recentemente ha indossato i panni del fustigatore di sani consumi.
Probabilmente alla Rai non sanno gli effetti che produce un bicchiere di vino:
ormai è accertato che migliora la circolazione e rallenta l’invecchiamento
delle cellule, tanto per citare alcuni dei principali benefici. Ma basterebbe
informarsi dal dipendente Luciano Onder, che da decenni dà consigli per la
nostra salute. Invece a viale Mazzini si vuole perseguire con imposizioni
vessatorie chi intende dissetarsi con un bicchiere di birra, per trovare
refrigerio dalla disumana arsura di Saxa Rubra, dove in estate si raggiungono
picchi di 40 gradi. Perché invece di penalizzare i dipendenti, non si mette
freno all’occupazione del video di vallette, nani, ballerine e tronisti,
raggiunti da avvisi di garanzia per gravi reati che vanno dall’uso e spaccio di
droga allo sfruttamento, ricatto e riciclaggio di denaro? Svolge un servizio
pubblico la Rai e come tale dovrebbe garantire il rispetto di regole
deontologiche. Ma siccome si toccherebbero molti e diffusi interessi
bipartisan, è più facile colpire un povero diavolo che per favorire la
digestione dei macigni ingeriti alla mensa si beve un bicchierino di vino o di
birra. E a proposito di mensa, ormai il livello
raggiunto è quello dei sottomarini nucleari che si aggirano negli abissi del
Pacifico. La decisione potrebbe essere stata presa per far capire con un atto
d’imperio a giornalisti, tecnici e amministrativi della Rai che non si devono
considerare dei privilegiati, ma soffrire, mangiare cibi o troppo scotti o
crudi, dipende dal gusto dei cuochi, spesso in piatti e posate di plastica,
come lo sono anche i bicchieri. Ah! Probabilmente Braccialarghe ha deciso di
"sospendere la somministrazione delle bevande alcoliche", perché non
ci sono bicchieri di vetro dove poter degustare il nettare. La plastica, si sa,
modifica il gusto di vino e birra. Non ci sono alternative, se non andare nei
ristoranti limitrofi, sorti proprio per "ospitare" i dipendenti Rai.
Né nella vicinanza si trova una mensa della Caritas, dove si è trattati
certamente meglio, il cibo è vario e genuino, e costa meno di quella della Rai.
Ma torniamo all’editto di Braccialarghe che saluta in maniera suggestiva quel
personale che avrebbe dovuto qualificare organizzare. Il nostro neo
amministratore della Sipra si rifà a un protocollo d’intesa per attività
lavorative che comportano infortuni; ma in quale rischio può incorrere un
giornalista Rai, se non in quello di inciampare in qualche congiuntivo. Non svolge mansioni di medico, infermiere,
autista, vigilante o altre attività indicate nell’intesa. A meno che la Rai per
risparmiare sul personale e gonfiare il portafoglio di collaboratrici e autori
testi, non lo voglia utilizzare in altre attività. Un’altra spiegazione è che
Braccialarghe, ma di vedute strette, si sia improvvisamente convertito
all’Islam e intenda applicare anche in Rai le regole integraliste del messaggio
coranico. Si annunciano anche a Saxa Rubra guerre di religione, visto, come si
è detto, che sono in corso raccolte di firme per fermare il divieto e bloccare
un’iniziativa che penalizza migliaia di lavoratori. (*) E poi questo editto
vale anche per le presentazioni dei programmi, dei reality e festival vari nel
salone degli Arazzi a Viale Mazzini. Ve lo immaginate un buffet con acqua
minerale e coca cola? (*) Nota: quello che l’articolo chiama editto è un provvedimento della Conferenza Permanente Stato Regioni in applicazione dell’art. 15 della legge quadro in materia di problemi alcol correlati che mira a prevenire gli infortuni sul lavoro. Come tale non dovrebbe essere condizionato da una raccolta di firme. Analoghi provvedimenti sono stati presi in altre aziende, ad esempio la FIAT di Torino, senza che sia stata mossa alcuna obiezione. Considerato come funziona la Rai il problema forse è nato da una di informazione poco corretta. TGCOM (Tratto da Emergenza Alcolismo) Nissan: occhio al
navigatore
Un messaggio scoraggia dalla guida in stato di ebbrezza
Tokyo 02/07/2007 - Un navigatore satellitare
intelligente, ovvero che scoraggia la guida in stato di ebbrezza. Non si tratta
di un etilometro incorporato nello strumento, ma di un sistema di navigazione Carwings
(HDD) che Nissan Motor Company ha studiato per mettere in guardia gli
automobilisti sui rischi della guida sotto gli effetti dell’alcol. Al momento
dell’accensione sul display del navigatore comparirà un avviso per il
conducente che lo metterà in guardia sui pericoli della guida dopo aver bevuto
alcolici. L’iniziativa rientra all’interno di una
campagna a cui la casa giapponese partecipa attivamente, finalizzata a
sensibilizzare l’opinione pubblica e scoraggiare l’abuso di alcolici da parte
dei guidatori, oltre alla campagna di informazione sulla sicurezza chiamata
"Hello Safety". Questi messaggi verranno gradualmente
introdotti in tutti i sistemi di navigazione satellitare sui veicoli costruiti
a partire dalla fine di giugno, per il mercato giapponese. In particolare si tratta di due messaggi di
testo, uno per la notte e uno per il giorno, che vengono visualizzati per
alcuni secondi al momento dell’accensione. Il primo, dalle 17.30 alle 5 del
mattino, recita "se hai bevuto, non metterti al volante!", mentre il
secondo, dalle 5 alle 17.30, invita all’attenzione con un "anche oggi
guida in sicurezza". I messaggi rappresentano una misura di sicurezza passiva, che hanno come obiettivo quello di scoraggiare chi ha bevuto alcolici dal mettersi al volante di un’auto. La Casa continua così a sottolineare il suo impegno per il futuro, ma anche per il presente, a sfruttare le tecnologie più avanzate per fronteggiare i pericoli della guida non sicura. A questo proposito la Casa si impegna anche nella costruzione di veicoli con sistemi di sicurezza avanzati e ha come obiettivo quello di ridurre della metà il numero di incidenti mortali o con feriti con veicoli Nissan, nel proprio Paese, entro il 2015. IL GAZZETTINO Ventenne di Reggio
Emilia fa arrestare un fotografo: le aveva ventilato un futuro da modella
Violentata dal finto
talent scout
Reggio Emilia Ha abusato di una ragazza dopo averle fatto
bere dell’alcol mentre le scattava delle foto per un presunto ’book’
fotografico destinato ad un improbabile futuro da modella. L’uomo, fotografo
reggiano di 57 anni, in passato protagonista di un episodio simile che gli era
già valso una condanna, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su
ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip e richiesta dal Pm di Reggio
Emilia Maria Rita Pantani. L’episodio era stato denunciato alla polizia
alla fine di maggio. L’uomo, Arno Franzoni, aveva avvicinato una ventenne
all’interno di un locale. Presentandosi come talent scout e promotore di eventi
pubblicitari, l’uomo aveva convinto la giovane, accreditandosi come conoscitore
del mondo della moda e facendole balenare l’ipotesi di un lavoro come modella,
a recarsi nei giorni successivi nel suo studio fotografico a Regnano, località
di Reggio Emilia. Lì aveva iniziato a scattare alcune foto, poi le aveva
offerto da bere degli alcolici. La giovane era rimasta stordita, e l’uomo ne
aveva approfittato per abusare di lei. Una volta tornata a casa e ripresasi dal
torpore la ventenne aveva realizzato l’accaduto.Dopo aver raccontato quanto
subito alla madre, era andata alla polizia per sporgere denuncia. La giovane donna ha saputo poi indicare al
personale della sezione reati sessuali della squadra mobile di Reggio Emilia
anche la casa dove era avvenuta la violenza. Le successive indagini coordinate
dal pm Pantani hanno portato all’emissione della misura restrittiva, eseguita
l’altra mattina. Nella perquisizione della casa di Franzoni, dove l’uomo è stato sorpreso, gli agenti hanno trovato numerose foto di ragazze attraenti, e un computer il cui contenuto viene valutato «utile alle indagini». In passato l’uomo aveva commesso un fatto analogo, ai danni di alcune ragazzine e per questo era già stato condannato. IL GAZZETTINO Ad Oderzo marocchino
di 32 anni ha disturbato pazienti e infermieri, impedendo la somministrazione
delle cure Ubriaco, arrestato al
pronto soccorso
È stato necessario
l’intervento dei carabinieri che poi l’anno portato in carcere
(L. A.) Ha iniziato la propria giornata
urlando e disturbando infermieri e astanti del Pronto Soccorso di Oderzo,
ostacolando anche le cure a un ferito grave, ma alla fine ai suoi polsi sono
scattate le manette.I carabinieri della Tenenza opitergina hanno arrestato,
all’alba di sabato, il marocchino A. M., di 32 anni, regolare in Italia ma
senza fissa dimora, sedicente operaio, che si era presentato verso le 6.30 al
Pronto Soccorso del nosocomio di Oderzo sostenendo di avere bisogno di alcune
medicazioni. Ben presto, però, forse a causa di qualche bicchiere di troppo
assunto durante la notte (le forze dell’ordine sono in attesa dei risultati
delle analisi sul tasso alcolico), l’extracomunitario ha iniziato a dare in
escandescenze, arrivando perfino a disturbare un’altra somministrazione di cure
a un caso ben più urgente del suo, impedendo a medici e infermieri di lavorare
serenamente.Visto che la situazione non accennava a tornare alla normalità, si
è resa inevitabile, da parte del personale medico e paramedico, la chiamata ai
carabinieri, che sono giunti sul posto pochi minuti dopo con una pattuglia. Alla vista degli uomini in divisa, il 32enne marocchino non si è affatto calmato, continuando a pronunciare ad alta voce frasi sconnesse e a disturbare i numerosi presenti in quel momento. A nulla sono valsi i tentativi dei militari dell’Arma di ridurre l’extracomunitario a più miti consigli, perciò alla fine A. M. è stato arrestato e portato nel carcere trevigiano di Santa Bona, dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria alla quale dovrà rispondere di interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. CORRIERE ADRIATICO Intervento dei carabinieri a Porto Potenza
Picena Chiamati per
l’incidente Aggrediti da una donna
CIVITANOVA - La Compagnia dei carabinieri di Civitanova ha condotto, nel quadro dei controlli del sabato sera, una serie di servizi lungo i centri della costa maceratese allo scopo di scoraggiare il fenomeno del consumo di stupefacenti e di sostanze alcoliche. Sulle strade, la notte scorsa, gli uomini del N.O.RM. sono stati chiamati a rilevare un incidente stradale tra due autovetture che si era verificato a Porto Potenza Picena. Gli automobilisti non riuscivano a trovare un accordo sia per le difficoltà di lingua, essendo di nazionalità diversa, che per la forte agitazione di alcuni passeggeri dovuta, secondo i militari dell’Arma, alla presunta assunzione di sostanza alcoliche. In questo scenario la pattuglia intervenuta per dirimere la questione, è stata minacciata e aggredita da parte di una donna di nazionalità tunisina che oltre a non voler sentire ragioni, manifestava uno stato particolarmente eccitato e violento, tanto da procurare alcune lesioni a uno dei militari intervenuti. La donna così sona è stata arrestata per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e rinchiusa nella Casa circondariale di Camerino a disposizione dei magistrati maceratesi. ASAPS Venezia, carabinieri
sorprendono nocchiere in stato di ebbrezza Guidava a zigzag nei
canali della laguna: i militari avevano pensato ad un malore
VENEZIA, 2 luglio 2007 – Non sappiamo se anche il codice della navigazione preveda il deferimento all’autorità giudiziaria. Sappiamo, però, che bere e mettersi alla guida di qualsiasi tipo di veicolo, è certamente pericoloso. I carabinieri di Venezia, mentre stavano pattugliando i canali della città, hanno notato che un motoscafo stava procedendo a zigzag: i militari hanno pensato ad un malore e si sono avvicinati al natante. Il nocchiere che si trovava al timone della barca, al primo colpo di sirena si è subito fermato, facendosi abbordare dalla motovedetta dell’Arma: nessun bisogno di soccorso sanitario, ma – semmai – di un etilometro. Il motoscafo è stato trainato fino all’attracco, dove è stato eseguito anche l’accertamento alcolemico con un risultato di tutto rispetto: 1,50 g/l. IL MATTINO Auto pirata, feriti
due giovani
FABIO DE SILVA SUSY MALAFRONTE Un sabato sera d’investimenti, pirati della strada e feriti. Forse a causa di qualche bicchiere di troppo o dell’inesperienza degli automobilisti, due ragazzi hanno rischiato la vita, travolti da un’auto in corsa, a Pompei e a Torre del Greco. Nella città mariana un giovane è stato investito, riportando fratture multiple, e l’investitore è fuggito. A Torre del Greco tragedia sfiorata in via Litoranea. Dopo aver abusato con l’alcol, un giovane si è messo alla guida della propria Renault Clio. Con lui, anche un suo amico. L’automobilista, arrivato in via Litoranea, è stato fermato dai carabinieri a un posto di blocco. Per fuggire, il giovane ha danneggiato 4 auto parcheggiate ai margini della strada e una moto, investendo una 20enne che stava attraversando. L’inseguimento è avvenuto sul litorale che di sabato sera è gremito di persone. L’inseguimento in stile film, è finito grazie alla foratura di uno pneumatico della Clio e i due occupanti dell’auto hanno proseguito la corsa a piedi. I vigili urbani, diretti dal capitano Andrea Formisano, che nel frattempo avevano incrociato la vettura, si sono lanciati all’inseguimento della coppia, riuscendo a bloccare il passeggero dell’auto. Qualche minuto dopo, i carabinieri hanno fermato anche il conducente, un ventenne torrese, senza precedenti penali. Il giovane è stato denunciato a piede libero per guida senza patente e dopo il test del tasso alcolemico, anche per guida in stato di ebbrezza. La ragazza, colpita solo di striscio dall’auto, è stata portata all’ospedale Maresca: tre giorni la prognosi. TGCOM Benoit, mossa
wrestling per uccidere
Polizia indaga sulla
morte del figlio
La tragedia familiare di Chris Benoit continua
a fare notizia. La polizia, infatti, avrebbe individuato altri particolari
scioccanti su quanto accaduto nella casa del lottatore, dove sono stati trovati
i corpi senza vita del wrestler, di sua moglie e del figlio. Proprio su
quest’ultimo il canadese si sarebbe accanito con una mossa di wrestling, dopo
la scoperta sul corpo del piccolo di ferite sulla schiena e sulle braccia. Non passa giorno in cui sui media americani
non appaiano notizie di cronaca legate alla vicenda Benoit. Oltre a chiedersi
il perchè di quanto accaduto, da fonti investigative emergono particolari
inquietanti su quello che è successo nell’abitazione dell’ex campione del
mondo, una settimana fa. L’ultima ricostruzione dei fatti sembra la più
plausibile, anche se forse nessuno saprà mai l’esatta verità e le motivazioni
che hanno spinto il canadese a compiere un gesto simile. La polizia sostiene
che Benoit abbia ucciso la moglie Nancy, probabilmente appresa la notizia che
quest’ultima lo voleva lasciare, per poi accanirsi sul figlio di sette anni.
Proprio su di lui, il Rabid Wolverine avrebbe infierito con una mossa di
wrestling dopo che sul corpo del piccolo sono stati ritrovate ferite su diverse
parti del corpo. In pratica Benoit avrebbe usato una versione modificata della
sua celebre presa di sottomissione denominata Crippler Crossface con la quale
parecchi lottatori sono stati costretti a cedere sui ring di tutto il mondo. Poi, accortosi probabilmente di quello che
aveva fatto, Benoit si è tolto la vita. Nella sua casa sono state ritrovate
una decina di lattine di birra e una bottiglia di vino vuote, segno che forse
Benoit era ubriaco quando ha compiuto il massacro. Infine poco prima
dell’atto, il canadese aveva stipulato un’assicurazione sulla sua vita, ma
aveva scelto come beneficiari solo la sua ex moglie e i due figli avuti da lei,
non menzionando Nancy e Daniel. Se tutto ciò venisse confermato, il sospetto di
premeditazione nell’omicidio-suicidio sarebbe un dato di fatto. |
|
© asaps.it |