Foto archivio Asaps
Con un certo ritardo, lo ammettiamo, ci siamo accorti di una vera follia contenuta nel Ddl approvato alla Camera (ma ci sono altre modifiche che ci lasciano perplessi). Infatti l’art. 4 del Ddl, nel più rumoroso silenzio, elimina il comma 1 dell’art. 117 del Cds., quello che prevede limiti alla potenza delle moto per i neo patentati nei primi tre anni. Art. 117. Limitazioni nella guida.
1. Al titolare di patente italiana, per i tre anni successivi alla data del conseguimento della patente stessa e comunque prima di aver raggiunto l’età di venti anni, non è consentita la guida di motocicli di potenza superiore a 25 kW e/o di potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 0,16 kW/kg.
Così mentre si inseriscono nel codice, col Ddl, specifici limiti alla potenza delle autovetture condotte dai neo patentati nei primi 3 anni, mentre si presentano Ddl per vietare il trasporto di bambini sulle moto, mentre la mortalità in incidenti che coinvolgono veicoli a 2 ruote è assolutamente fuori controllo con 15/20 decessi nei soli fine settimana, mentre l’Italia detiene il record europeo di mortalità sulle due ruote, arriva un provvedimento che liberalizza le potenze per tutti. Ricordiamo che il via libera per guidare le supermoto anche per i neopatentati, viene dato nonostante specifico divieto previsto da una direttiva comunitaria recepita dall’Italia. E’ vero viene inserito un limite di 80 km/h sulle statali per i neopatentati, una violazione che si potrà però accertare solo con l’autovelox e dopo aver visto chi c’è sotto il casco. Come potrà essere contestata? Tarando ad 80 gli autovelox sulle statali, quasi tutti i veicoli lo attiverebbero. In realtà, è noto, un limite speciale legato al conseguimento recente della patente del conducente è inapplicabile, e quindi inutile. Un provvedimento del genere, secondo Asaps, è uno schiaffo alla sicurezza stradale. In questo modo le lenzuola bianche sulle strade non potranno assolutamente diminuire, anzi.
Forlì, lì 4.7.2007
Giordano Biserni Presidente Asaps
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