Foto archivio Asaps 1. Al titolare di patente italiana,
per i tre anni successivi alla data del conseguimento della patente stessa e
comunque prima di aver raggiunto l’età di venti anni, non è consentita la guida
di motocicli di potenza superiore a 25 kW e/o di potenza specifica, riferita
alla tara, superiore a 0,16 kW/kg. Così mentre si inseriscono nel codice, col Ddl, specifici limiti alla
potenza delle autovetture condotte dai neo patentati nei primi 3 anni, mentre
si presentano Ddl per vietare il trasporto di bambini sulle moto, mentre la
mortalità in incidenti che coinvolgono veicoli a 2 ruote è assolutamente fuori
controllo con 15/20 decessi nei soli fine settimana, mentre l’Italia detiene il
record europeo di mortalità sulle due ruote, arriva un provvedimento che liberalizza le potenze per tutti. Ricordiamo che il via libera
per guidare le supermoto anche per i neopatentati, viene dato nonostante specifico divieto previsto da una
direttiva comunitaria recepita dall’Italia. E’ vero viene inserito un limite di 80 km/h sulle statali per i neopatentati,
una violazione che si potrà però accertare solo con l’autovelox e dopo aver
visto chi c’è sotto il casco. Come potrà essere contestata? Tarando ad 80 gli
autovelox sulle statali, quasi tutti i veicoli lo attiverebbero. In realtà, è noto, un limite speciale legato al conseguimento recente
della patente del conducente è inapplicabile, e quindi inutile. Un provvedimento del genere, secondo Asaps, è uno schiaffo alla
sicurezza stradale. In questo modo le lenzuola bianche sulle strade non
potranno assolutamente diminuire, anzi. Forlì, lì 4.7.2007 Giordano Biserni |
|
© asaps.it |