Il
feretro del carabiniere avvolto nel tricolore – Foto da Repubblica.it (ASAPS) – Si sono svolti ieri nella Chiesa del Santissimo Sacramento a
Roma i funerali dell’appuntato dei Carabinieri Roberto Sutera morto mercoledì
nel corso di un inseguimento alle porte della capitale. Molte le autorità
presenti che hanno voluto dare l’ultimo saluto al militare, tra cui anche il
Presidente del Consiglio Romano Prodi, il comandante generale dell’Arma
Gianfrancesco Siazzu, il capo della Polizia Antonio Manganelli, il vice capo
della polizia Nicola Cavaliere, il Prefetto di Roma Achille Serra e il questore
di Roma Marcello Fulvi. Tanti i mazzi di fiori, le corone e i cuscini mandati
dagli amici, dai familiari ma anche dalle istituzioni. Toccante il momento in
cui la figlia più grande dell’appuntato Sutera, Sara di soli 9 anni, con gli occhi
fissi sulla bara avvolta dal Tricolore e con estrema semplicità ha detto: “Papà
sei sempre nei nostri cuori”. Visibilmente provato anche Francesco Denaro, il
carabiniere di 25 anni, che era insieme con Roberto al momento dell’incidente,
dimesso ieri mattina dal policlinico Casilino. Oggi invece Massimo Savo
Sardaro, l’uomo alla guida del furgone che ha speronato la gazzella su cui
viaggiava Sutera, mandandola fuori strada, sarà interrogato dal Gip di Tivoli
nel carcere di Rebibbia, insieme con Giuseppe Sechi, considerato colui che ha
favorito la sua fuga ed accusato, per questo, di favoreggiamento. (ASAPS)
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