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Notizie brevi 06/07/2007

Denunciati impiegati della Motorizzazione e di agenzie di disbrigo pratiche

Auto rubate rivendute come nuove

Blitz della polizia stradale di Palermo e Agrigento con il coordinamento della Procura della Repubblica di Sciacca nel mercato delle auto «fantasma». Auto immatricolate come provenienti dall’estero, ma rubate in Italia e rimesse in circolazione con documentazione falsa.
Un trucco che, alla luce del lavoro svolto nelle scorse ore dai poliziotti agli ordini del dirigente del compartimento di Palermo Nunzio Purpura e del dirigente provinciale di Agrigento e vice questore aggiunto Calogero La Porta, si avvaleva anche di coperture eccellenti. Tre per l’esattezza, rappresentati da funzionari della Motorizzazione civile della città dei Templi, denunciati insieme con altre dieci persone.
Ieri è stata una giornata caldissima per i poliziotti, con una quindicina di perquisizioni domiciliari e in un’agenzia di disbrigo pratiche automobilistiche effettuate nei comuni di Agrigento, Ribera, Burgio, Licata, Naro e Campofranco.
A coordinare le indagini è il sostituto procuratore di Sciacca, Salvatore Vella. Dalle prime indagini è emerso che i veicoli, quasi tutti di grossa cilindrata, rubati in Italia, venivano riciclati munendoli di documentazione apparentemente estera, ma in effetti falsa, che veniva presentata alla Motorizzazione e accettata come originale. Per l’immatricolazione di una vettura è stato forzato il sistema informatico del Ced, ovvero l’anagrafe dei veicoli del Dipartimento dei trasporti terrestri, per inserire il numero di telaio nonostante fosse già presente in archivio e appartenente ad altra auto nuova, regolarmente comprata e immatricolata in altra provincia italiana.
Tre vetture sono state poste sotto sequestro. Per le 13 persone coinvolte. al momento, i reati contestati sono riciclaggio, favoreggiamento personale e favoreggiamento aggravato. Un ruolo molto importante nella positiva conclusione di questa prima fase di accertamenti lo hanno svolto l’Interpol e l’Unità nazionale Europol «Sirene».
Le indagini proseguono per valutare il materiale documentale sequestrato e per risalire a eventuali complici in questo lucroso business.

Da “La Sicilia”


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Venerdì, 06 Luglio 2007
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