(ANSA) - Guidare un’auto con nel sangue una quantità di alcol cinque volte superiore al consentito e dopo aver assunto cocaina e fumato hascisc e quindi causare un incidente mortale, equivale ad un omicidio volontario perché si è accettato il rischio di causare la morte altrui. Per questo il Pm di Bologna Valter Giovannini ha chiesto la cattura per omicidio volontario di A.C. che il 31 marzo scorso uccise in uno scontro frontale un altro automoblista, Agostino Canè. Il Gip Bruno Perla ha respinto la richiesta considerando che si è trattato di un omicidio colposo e non volontario, ma il Pm ha fatto appello al Tribunale del riesame. Canè, 70 anni, di San Lazzaro di Savena (Bologna), viaggiava sulla via Emilia, vicino a Castel San Pietro, tra Bologna e Imola, in direzione di Imola quando in un tratto rettilineo venne centrato dall’auto condotta da A.C., che viaggiava in direzione contraria ad alta velocità - almeno il doppio del consentito - e di cui perse il controllo invadendo la corsia opposta di marcia. A.C., 39 anni, risultò positivo all’uso di due tipi diversi di stupefacenti e tasso di alcol quasi di cinque volte superiore al consentito. (ANSA). |
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