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Notizie brevi 12/07/2007

A rischio, per l’azienda, la licenza di trasporto - Venturina (LI), ancora un’operazione del distaccamento Polizia Stradale in materia di “cronotarocchi”

In collaborazione con i colleghi di Darfo Boario Terme (BG), smascherata una ditta che faceva correre i propri autisti: 8 i camion “taroccati”, pesanti le sanzioni adottate


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(ASAPS) VENTURINA (LIVORNO), 12 luglio 2007 – Il 4 giugno scorso, una pattuglia del distaccamento Polizia Stradale di Venturina, è impegnata in un servizio “telelaser”: un veicolo commerciale sfreccia letteralmente davanti all’agente, che sul display della “pistola” rileva una velocità ben più alta di quella che il camion dovrebbe fare.

Ma, soprattutto, la velocità accertata risulta essere di molto superiore a quella massima possibile, visto che sui mezzi di tale categoria sono montati dei “limitatori”, dispositivi che, una volta superati i 90 orari, inibiscono la coppia del motore. (comandato dall’Ispettore Superiore Guido Mario Gierotto), corredata delle fotografie e delle istruzioni per rilevare la presenza dei dispositivi.

Gli agenti si mettono in movimento, raggiungono il bisonte della strada e lo fermano: quando il camionista esibisce il disco del cronotachigrafo, la verità apparente è un’altra. Sembra tutto regolare, con il “pennino” del tachigrafo perfettamente allineato sugli 86 all’ora (80 km/h + altri 6 di tolleranza).

Il telelaser, però, non sbaglia mai: gli agenti si impuntano ed iniziano un’ispezione del veicolo. Si tratta di una ricerca a botta sicura, visto che proprio i poliziotti di Venturina, comandati dall’Ispettore Vincenzo Casarano, hanno già smascherato parecchi “crono-taroccatori”.

A portata di mano dell’autista, sulla plancia del veicolo, salta fuori un telecomando: non apre nessun cancello, ma bisogna trovare l’apparecchio al quale il dispositivo si collega. La fronte dell’autotrasportatore si imperla di sudore, quando uno degli agenti si toglie il cappello ed apre il pannello dei fusibili.

L’apparecchio, installato e funzionante, è collegato alla centralina del cronotachigrafo, ordinandole di segnare una velocità al posto dell’altra.

“Spiacente – dice il poliziotto – ma devo farle il verbale”.

La violazione dell’articolo 179 del Codice della Strada, prevede una sanzione amministrativa per il conducente di 1.484 euro (analogo provvedimento viene poi elevato nei confronti del proprietario del mezzo), sospensione della patente e decurtazione di 10 punti, oltre a revisione straordinaria del mezzo e sequestro dell’apparecchiatura.

Una mazzata, certo, ma niente in confronto al rischio che alcuni irresponsabili del volante fanno correre alla collettività.

Mentre al distaccamento livornese si redigono i verbali di sequestro del dispositivo, il comandante ed il suo vice, l’Ispettore Capo Sauro Badalamenti, hanno un’idea: il camion è di una ditta di Darfo Boario Terme (Bergamo), che risulta possedere molti altri camion, tutti con caratteristiche simili. Perché non chiedere ai colleghi della provincia bergamasca, di fare un controllo accurato?

Un’informativa viene redatta in poche ore ed inviata al distaccamento di Darfo

Quando gli agenti ispezionano i camion, al titolare dell’impresa per poco non viene un infarto: i centauri vanno a botta sicura e, grazie alle indicazioni dei colleghi di Venturina, nel giro di pochi minuti hanno già trovato e sequestrato tutti i telecomandi e tutti i dispositivi.

Alla fine i sette i camion di proprietà dell’azienda, presenti nella rimessa, risultano essere “crono-taroccati”. Un’irresponsabilità, che in Spagna o in Gran Bretagna sarebbe costato, al rappresentante legale dell’azienda, la prigione.

Tutti gli apparecchi vengono sequestrati ed alla ditta vengono contestate 7 violazioni all’articolo 179 del codice della strada. È già partita anche una segnalazione alla MCTC per sottoporre a revisione straordinaria tutti i veicoli, ma, ciò che è più importante, un dettagliato rapporto sarà inviato in Provincia, per suggerire provvedimenti sulla Licenza Trasporto Merci rilasciata allo sconsiderato titolare dell’azienda: il dispositivo che altera i tracciati, infatti, non solo nasconde al controllo l’alta velocità raggiunta dai camion, ma modifica anche il tracciato temporale, quello che indica i tempi di guida e di riposo. In questo modo, il camionista dipendente è obbligato dal titolare a lavorare per 15, 20 ore consecutive, senza mai scendere dalla cabina: il padrone fa i soldi, il camionista si ammazza, o ammazza qualcun altro, mentre le aziende che lavorano nel rispetto della legge, non reggono certa concorrenza.

Il Telelaser, alla Polizia Stradale, serve soprattutto a questo. Una curiosità: alcuni mesi fa, l’autorevole mensile Quattroruote, pubblicò la foto di un agente del distaccamento di Venturina, “appostato” in un’area di servizio, col telelaser in mano. L’immagine ha avuto molto risalto ed a poco è servito spiegare che quello è un “punto nero” della SS1 (limite velocità, 110 km/h, tantissimi morti). Alcune notti fa, nello stesso luogo, lo stesso poliziotto (che ha continuato coscientemente a fare il proprio lavoro), ha tracciato una Porche Cayenne a 240 orari. L’inseguimento non ha dato alcun esito: l’auto era un missile, ma la foto è nitida ed il verbale è già stato inviato al proprietario. Chissà che s’inventerà, stavolta, il pilota di turno. (ASAPS)

 

Giovedì, 12 Luglio 2007
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