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Proposto un nuovo giro di vite per l’ebbrezza al volante

Dal Consiglio Nazionale della Sicurezza Stradale: “necessario abbassare il tasso alcolemico a 0,2 g/l” Ma sulla question-time proposta del CNSR, si annunciano battaglie. Contrari anche esponenti del governo: “facciamo rispettare l’attuale legge”




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Dominique Bussereau, Segretario di Stato ai Trasporti (foto Wikipedia)

(ASAPS) PARIGI, 13 luglio 2007 – La proposta del Consiglio Nazionale della Sicurezza Stradale (CNSR) è semplice: abbassare il tasso legale di alcol al volante – attualmente conforme agli standard europei con 0,5 grammi di alcol per litro di sangue – fino a 0,2 g/l.


Il 2010 è sempre più vicino ed i francesi, che nonostante la poderosa riduzione della mortalità (stabile attorno al 42% dal 2002) temono una recrudescenza della letalità, non intendono abbassare la guardia. Anzi, visto che si tratta di una questione nazionale, in Francia si usa mettercela tutta e qualcuno ha suggerito addirittura di scendere al “tasso zero”, ovvero al divieto assoluto di bere prima di guidare.


Dominique Bussereau, segretario di stato ai Trasporti (nel governo francese i ministri delegati ed i segretari di stato, sostanzialmente si equivalgono, ndr), sostiene che la questione non è all’ordine del giorno, ma i maggiori quotidiani francesi hanno quasi tutti ripreso un lancio dell’agenzia Reuters, rimbalzando una notizia che ha scosso comunque l’Hotel Matignon (la sede del governo), permettendo a chi l’ha lanciata di saggiare il terreno.


Del resto, la proposta del CNSR non è del tutto inedita ed anche in ambito UE l’adozione del Tasso Zero è stata più volte raccomandata dalla Commissione Europea, che già nel gennaio 2001 aveva redatto un accurato dossier su tale necessità, sensibilizzando gli stati membri ad abbassare a 0,2 g/l il tasso legale entro il 2010.


“Quello che noi sottolineiamo – dice Robert Namias, presidente del Consiglio Nazionale della Sicurezza Stradale – è semplice: che si adotti subito questa raccomandazione o non lo si faccia, entro tre anni avremo comunque un tasso legale prossimo allo zero. L’alcol continua ad uccidere nonostante una politica comunicativa molto attiva, il gran numero di controlli ed un sistema di sanzioni penali sempre più dure. Dunque, la politica in questo contesto è assolutamente inefficace”. È questa l’allusione, nemmeno troppo velata, alla necessità di prevedere il divieto assoluto di assumere alcolici prima di guidare?


Sembra proprio di sì, almeno a sentire Zamias.


“La lotta contro la velocità – ha sottolineato il presidente del CNSR – ha funzionato benissimo, soprattutto grazie all’adozione di sanzioni penali ed al grande utilizzo dei radar. In realtà, non si è ancora capito che l’alcol al volante uccide tanto quanto la velocità. Ciò che manca è educazione e convinzione”.


Quindi, aggiungiamo noi (se abbiamo capito bene), deve essere assolutamente vietato.


Secondo le statistiche, in Francia, il 25% delle vittime di incidenti stradali, perde la vita in eventi alcol-correlati: si tratta di circa 1.200 dei 4.800 morti registrati nel corso del 2006. La metà delle vittime decedute in sinistri della stessa tipologia, vengono registrate di notte e nei fine settimana.


Nel mirino del Consiglio Nazionale per la Sicurezza Stradale, nato nel 2001 con il preciso scopo di proporre al governo le soluzioni più adatte sul tema, non ci sono però i giovani e basta. Insomma, si è ben lontani dallo stereotipo “giovane-ubriaco-drogato”.


“Si crede spesso – sottolinea Robert Zamias – che siano i giovani i principali bersagli della lotta contro la guida in stato di ebbrezza, ma non comprendiamo perché. La verità è assai più complessa: tutti coloro che hanno l’impressione di non bere, che prendono uno o due bicchieri a pranzo o a cena, sono in realtà in una situazione di grave difficoltà se debbono mettersi alla guida e rappresentano un pericolo per loro stessi e gli altri”.


Dunque, una campagna informativa dovrebbe essere tesa ad informare i francesi dei rischi del “bere moderato”, e questo – lo immaginiamo – rischia di mettere il governo in serio imbarazzo nei confronti di una consistente fetta di elettorato (che conta): viticoltori, produttori, commercianti, consumatori… insomma, nel paese che contende al nostro la leadership mondiale del vino e dello champagne, che da noi si chiama spumante, un problema non da poco.


Se passa la convinzione che bere, anche poco, provoca rischi per la guida, è possibile che si diffonda anche quella secondo la quale bere fa male, e basta.


In questo, l’Italia, potrebbe emulare la Francia, sempre ammesso che il disegno di legge sul quale sta lavorando il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, venga alla fine approvato. Se così fosse, sulle bottiglie di alcolici vedremo comparire scritte del tipo “non si guida quando si beve


Ma torniamo alla Francia: se il livello d’allarme, in questo stato, è – secondo alcuni esperti transalpini – elevato, cosa dovremmo dire dell’Italia?


Oltralpe, nel solo 2006, sono state verificate le condizioni alcolemiche di 11 milioni di conducenti (praticamente un terzo dei patentati); nel nostro paese, lo ripetiamo ancora una volta, i dati ufficiali non consentono – nemmeno ottimisticamente – di raggiungere i 300mila “palloncini”.


Togliamoci però una curiosità: c’è molta differenza tra un tasso alcolemico di 0,5 ed uno di 0,2 g/l? Per avere un’idea completa degli effetti, vi consigliamo di consultare le tabelle dell’Istituto Superiore di Sanità, che potrete trovare anche sul nostro sito.


In ogni caso, un tasso alcolemico pari a 0,2 g/l, corrisponde – secondo l’Associazione Francese per la Prevenzione dei Comportamenti al Volante (AFPC) – ad un solo bicchiere di alcol, sia questo assunto tramite vino, birra o superalcolico. Dunque, ci sembra di capire, per raggiungere un tasso di 0,2 g/l servono più bevute, tante quanti ne sono necessarie a raggiungere la quantità di alcol puro contenuta in un solo bicchiere.


Per raggiungere il tasso legale, bisogna poi tener conto di costituzione fisica e di altre variabili.


La situazione francese è però in grande evoluzione, ed anche i recenti interventi del neoeletto Sarkozy, inducono a pensare che a vincere sarà la linea della fermezza.


Sembra ancora prematuro parlare di variazioni al codice della strada ed a quello penale, e la linea di Bussereau è chiara. Per lui, che appena a metà giugno aveva respinto la prima idea di riduzione del tasso legale, la priorità resta quella di far rispettare da tutti l’attuale limite. Ma la sensazione è che, presto, qualcuno prenderà una decisione storica: “celui qui conduit, c’est celui qui ne boit pas”. (ASAPS)


Lorenzo Borselli

Francia
Venerdì, 13 Luglio 2007
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