ASAPS.IT Francia Proposto un nuovo giro di vite per l’ebbrezza al volante Dal Consiglio Nazionale della Sicurezza Stradale: “necessario abbassare il tasso alcolemico a 0,2 g/l” Ma sulla question-time proposta del CNSR, si annunciano battaglie. Contrari anche esponenti del governo: “facciamo rispettare l’attuale legge” (ASAPS) PARIGI, 13 luglio 2007 – La proposta del Consiglio Nazionale della Sicurezza Stradale (CNSR) è semplice: abbassare il tasso legale di alcol al volante – attualmente conforme agli standard europei con 0,5 grammi di alcol per litro di sangue – fino a 0,2 g/l. Il 2010 è sempre più vicino ed i francesi, che nonostante la poderosa riduzione della mortalità (stabile
attorno al 42% dal 2002) temono una recrudescenza della letalità, non
intendono abbassare la guardia. Anzi, visto
che si tratta di una questione nazionale, in Francia si usa mettercela tutta e
qualcuno ha suggerito addirittura di scendere al “tasso zero”, ovvero al
divieto assoluto di bere prima di guidare. Dominique Bussereau, segretario di stato ai Trasporti (nel
governo francese i ministri delegati ed i segretari di stato, sostanzialmente
si equivalgono, ndr), sostiene che la questione non è all’ordine del giorno, ma
i maggiori quotidiani francesi hanno quasi tutti ripreso un lancio dell’agenzia
Reuters, rimbalzando una notizia che ha scosso comunque l’Hotel Matignon (la
sede del governo), permettendo a chi l’ha lanciata di saggiare il terreno. Del resto, la proposta del CNSR non è del tutto inedita ed anche in ambito UE l’adozione del Tasso
Zero è stata più volte raccomandata dalla Commissione Europea, che già nel
gennaio 2001 aveva redatto un accurato dossier su tale necessità,
sensibilizzando gli stati membri ad abbassare a 0,2 g/l il tasso legale entro
il 2010. “Quello che noi sottolineiamo – dice Robert Namias,
presidente del Consiglio Nazionale della Sicurezza Stradale – è semplice: che si adotti subito questa raccomandazione
o non lo si faccia, entro tre anni avremo comunque un tasso legale prossimo
allo zero. L’alcol continua ad uccidere nonostante una politica comunicativa
molto attiva, il gran numero di controlli ed un sistema di sanzioni penali
sempre più dure. Dunque, la politica in questo contesto è assolutamente
inefficace”. È questa l’allusione, nemmeno troppo velata, alla necessità di
prevedere il divieto assoluto di assumere alcolici prima di guidare? Sembra proprio di sì, almeno a sentire Zamias. “La lotta contro la velocità – ha sottolineato il presidente
del CNSR – ha funzionato benissimo, soprattutto grazie all’adozione di sanzioni
penali ed al grande utilizzo dei radar. In realtà, non si è ancora capito che l’alcol al volante uccide tanto quanto la
velocità. Ciò che manca è educazione e convinzione”. Quindi, aggiungiamo noi (se abbiamo capito bene), deve
essere assolutamente vietato. Secondo le statistiche, in
Francia, il 25% delle vittime di incidenti stradali, perde la vita in eventi
alcol-correlati: si tratta di circa 1.200 dei 4.800 morti registrati nel
corso del 2006. La metà delle vittime decedute in sinistri della stessa
tipologia, vengono registrate di notte e nei fine settimana. Nel mirino del Consiglio Nazionale per la Sicurezza
Stradale, nato nel 2001 con il preciso scopo di proporre al governo le
soluzioni più adatte sul tema, non ci sono però i giovani e basta. Insomma, si
è ben lontani dallo stereotipo “giovane-ubriaco-drogato”. “Si crede spesso
– sottolinea Robert Zamias – che siano i
giovani i principali bersagli della lotta contro la guida in stato di ebbrezza,
ma non comprendiamo perché. La verità è assai più complessa: tutti coloro
che hanno l’impressione di non bere, che prendono uno o due bicchieri a pranzo
o a cena, sono in realtà in una situazione di grave difficoltà se debbono
mettersi alla guida e rappresentano un pericolo per loro stessi e gli altri”.
Dunque, una campagna
informativa dovrebbe essere tesa ad informare i francesi dei rischi del “bere
moderato”, e questo – lo immaginiamo – rischia di mettere il governo in serio
imbarazzo nei confronti di una consistente fetta di elettorato (che conta):
viticoltori, produttori, commercianti, consumatori… insomma, nel paese che
contende al nostro la leadership mondiale del vino e dello champagne, che da
noi si chiama spumante, un problema non da poco. Se passa la
convinzione che bere, anche poco, provoca rischi per la guida, è possibile che
si diffonda anche quella secondo la quale bere fa male, e basta. In questo, l’Italia, potrebbe emulare la Francia, sempre
ammesso che il disegno di legge sul quale sta lavorando il ministro della
solidarietà sociale, Paolo Ferrero, venga alla fine approvato. Se così fosse,
sulle bottiglie di alcolici vedremo comparire scritte del tipo “non si guida
quando si beve” Ma torniamo alla Francia: se il livello d’allarme, in questo
stato, è – secondo alcuni esperti transalpini – elevato, cosa dovremmo dire
dell’Italia? Oltralpe, nel solo
2006, sono state verificate le condizioni alcolemiche di 11 milioni di
conducenti (praticamente un terzo dei patentati); nel nostro paese, lo
ripetiamo ancora una volta, i dati ufficiali non consentono – nemmeno
ottimisticamente – di raggiungere i 300mila “palloncini”. Togliamoci però una curiosità: c’è molta differenza tra un
tasso alcolemico di 0,5 ed uno di 0,2 g/l? Per avere un’idea completa degli
effetti, vi consigliamo di consultare le tabelle dell’Istituto Superiore di
Sanità, che potrete trovare anche sul nostro sito. In ogni caso, un tasso alcolemico pari a 0,2 g/l,
corrisponde – secondo l’Associazione Francese per la Prevenzione dei
Comportamenti al Volante (AFPC) – ad un solo bicchiere di alcol, sia questo
assunto tramite vino, birra o superalcolico. Dunque, ci sembra di capire, per
raggiungere un tasso di 0,2 g/l servono più bevute, tante quanti ne sono
necessarie a raggiungere la quantità di alcol puro contenuta in un solo
bicchiere. Per raggiungere il tasso legale, bisogna poi tener conto di
costituzione fisica e di altre variabili. La situazione francese è però in grande evoluzione, ed anche
i recenti interventi del neoeletto Sarkozy, inducono a pensare che a vincere
sarà la linea della fermezza. Sembra ancora prematuro parlare di variazioni al codice
della strada ed a quello penale, e la linea di Bussereau è chiara. Per lui, che
appena a metà giugno aveva respinto la prima idea di riduzione del tasso
legale, la priorità resta quella di far rispettare da tutti l’attuale limite.
Ma la sensazione è che, presto, qualcuno
prenderà una decisione storica: “celui qui conduit, c’est celui qui ne boit
pas”. (ASAPS) Di Lorenzo Borselli EMILIANET.IT Incubo a Bologna:
violentata all’uscita da una festa di laurea Stordita
dall’alcol, si è ripresa sul cofano di un’auto mentre un uomo la stuprava BOLOGNA, (13 lug. 2007) - E’ uscita da un locale di Bologna
dopo una festa di laurea nella zona universitaria, ed è stata violentata. E’
questa la denuncia di una 28enne che se
ne è andata dal party un po’ stordita dall’alcol bevuto. Ad un certo punto, ha
raccontato, si è rianimata, e si è ritrovata a faccia in giù su un cofano di
una macchina, con un uomo alle spalle che la stava violentando. La ragazza
ha reagito. In quell’istante è suonato il cellulare, che l’aggressore le ha
preso. Dall’altro capo della linea c’era il fidanzato della
giovane, con lei alla festa, che ha confermato agli inquirenti di aver sentito
un rumore, riconducibile ad una voce maschile. La ragazza è riuscita a
riprendersi la borsa, ma il cellulare è rimasto in mano all’aggressore. La
donna è subito fuggita correndo, totalmente terrorizzata. Disperata, ha suonato
ad ogni campanello che trovava, finchè un portone si è aperto e un residente
l’ha soccorsa chiamando i carabinieri. La vittima è stata sentita oggi dal Pm Valter Giovannini,
che ha ascoltato anche il fidanzato e l’uomo che l’ha soccorsa. Quest’ultimo
ha riferito che la giovane era
visibilmente terrorizzata e che fin da subito, nonostante lo stato
confusionale, ha riferito di essere stata vittima di una violenza. La giovane donna ha detto che ad aggredirla è stato un uomo
"non italiano", ma non è riuscita ad indicare con esattezza dove sia
avvenuta l’aggressione. Gli inquirenti hanno però ricostruito che si deve
essere trattato della zona limitrofa a via Zamboni. I carabinieri dora sono al
lavoro per cercare di rintracciare l’aggressore. Nelle prossime ore saranno sentiti gli amici presenti alla festa, nella speranza di avere una più netta ricostruzione dell’accaduto e dettagli utili all’inchiesta. Sono stati anche repertati gli indumenti che la ragazza indossava alla ricerca di tracce di Dna. La giovane è stata medicata all’ospedale al Maggiore dove le sono stati riscontrati ecchimosi al volto, sul naso, e diverse escoriazioni alle braccia e alle gambe. IL MESSAGGERO Bianchi: carcere
fino a 6 mesi per chi provoca incidenti ubriaco Il ministro: «Patenti, noi le togliamo, il
giudice le restituisce» di ANNA MARIA
SERSALE Sull’asfalto è rimasto il corpo di un uomo di quaranta anni.
L’autista ubriaco è stato portato in carcere tuttavia è stato subito liberato.
Gli è stata revocata la patente. Ma si sa che in un mese, con qualche raggiro,
lui, come altri, potrebbe riaverla nuova di zecca. Nessuno nega l’errore umano.
Però, se dietro agli incidenti ci sono comportamenti a rischio, alcool o
stupefacenti, questi non meritano indulgenza. Alessandro Bianchi, 62 anni,
ministro dei Trasporti, laureato in ingegneria civile, urbanista, ex rettore
dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, promette ora un giro di vite. Ministro, l’ultimo
fatto di cronaca ha rilanciato l’allarme su un problema gravissimo. C’è gente
che muore perché qualcuno si è messo al volante dopo avere abusato di sostanze.
Quali misure prevede contro i “pirati” che guidano sotto effetto di alcool o
droga? «Presto ci saranno
pene e ammende più severe. Se uno è ubriaco e si mette in macchina rischia
multe da 500 a 2000 euro, rischia la sospensione della patente da tre mesi a un
anno, e, se l’incidente è grave, rischia anche l’arresto e il carcere fino a
sei mesi. Approvato dalla Camera ora il provvedimento, che fa parte delle norme
sulla sicurezza stradale, dovrà andare al Senato. Tra l’altro abbiamo
abbassato i limiti di velocità per i neo patentati: da 90 a 80 km orari». Per chi guida
sotto effetto di stupefacenti? «In questo caso l’ammenda arriva fino a 4 mila euro.
Sospensione e pena detentiva restano le stesse, come nel caso dell’alcool. Però
sappiamo che ci sono tanti incidenti provocati da chi è sotto effetto di
sostanze. Però chi può dire che una persona è drogata? Il poliziotto? Il vigile
urbano? Certo, a occhio si può intuire qualche cosa, ma non basta. Per questo è
allo studio un accordo con il ministero della Salute». Di che cosa si
tratta? «Le forze dell’ordine che intervengono sull’incidente
possono accompagnare la persona al più vicino posto medico o al pronto soccorso
per valutare lo stato di chi ha provocato l’incidente». Ma si può imporre
in modo coatto un trattamento sanitario? «No». Le norme sulla
sicurezza stradale prevederanno qualche cosa per chi provoca la morte di una
persona? «Noi arriviamo fino a un certo punto, lì entriamo in un
altro ambito, quello giudiziario. C’è un processo che decide eventuali pene.
Quanto alla revoca della patente non ci possiamo fare niente se c’è un giudice
che, dopo il ricorso dell’interessato, annulla il provvedimento e restituisce
il documento o magari restituisce i punti che sono stati decurtati». D’accordo, le
nuove norme che lei progetta avranno sanzioni più severe. Ma chi controlla? Ci
sono molte carenze «E’ vero, i controlli
sono un nervo scoperto. L’anno scorso ce ne sono stati 500 mila, un quinto di
quelli che si fanno in altri Paesi europei. (*) Lo sforzo sarà di raddoppiarli. Dopo avere fatto un accordo con il
Viminale nei primi sei mesi del 2007 il numero è aumentato. Però servono
personale e soldi. Intanto il programma nazionale sulla sicurezza prevede uno
stanziamento annuo di 200 milioni di euro, per dotare le pattuglie di un
maggior numero di etilometri e per mettere in strada più rilevatori di
velocità. I soldi andranno alle Regioni, alle Province e ai Comuni per
realizzare progetti di guida sicura». Ministro Bianchi,
anche quando furono introdotti i punti per la patente si disse che ci sarebbero
stati comportamenti più virtuosi. Solo in parte è vero perché molti con
facilità ottengono il reintegro dei punti tolti. Ha in mente di intervenire? «Lo so, ci sono persone che ottengono il reintegro dei punti
solo versando una quota all’autoscuola, senza frequenza e senza nuovi esami.
Non deve accadere. Anche in questo caso è un problema di controlli. Però
abbiamo intenzione di intensificare le ispezioni. In ogni caso la legge sui
punti non si tocca. E’ riuscita a diminuire del 20 per cento il numero degli
incidenti». La curva degli
incidenti sta risalendo. A distanza di tempo la legge sui punti sembra fallita.
Anche in Francia e Spagna ci sono problemi: è di oggi la notizia che c’è un
mercato dei punti. Accade anche da noi? «Partiamo dagli incidenti. Il calo c’è stato e continua,
però dobbiamo rilanciare i punti e far sì che continui l’effetto deterrente.
Perciò è previsto un inasprimento. Per esempio se a commettere una infrazione
grave è un neopatentato il taglio dei punti raddoppia. Quanto al mercato,
purtroppo, c’è anche in Italia. Il trucco è semplice. Se uno è stato pizzicato
dall’autovelox ma gli è stata presa solo la targa cerca sul sito Internet un
vecchietto disposto a prendersi la colpa. Questi accetterà di passare per la
persona che era al volante, in cambio di soldi. E i punti verranno scaricati
dalla sua patente, magari una patente che neanche usa più». Tra le nuove norme
c’è quella che anticipa a sedici anni il rilascio del foglio rosa. Non è che
avremo una nuova categoria di persone a rischio incidente? «Tutto è studiato per ottenere esattamente il contrario. Non
stiamo dando la patente ai sedicenni. Diciamo che chi ha già in tasca una
patente per motocicli se presenterà domanda potrà fare una guida assistita,
dopo avere fatto non meno di dieci ore di pratica con l’autoscuola. Potrà
allenarsi e prepararsi ad una guida rispettosa del codice avendo accanto un
tutor che lo istruisca e lo sorvegli. L’auto, dietro, avrà un cartello con una
sigla: GA, che servirà ad indicare che al volante c’è un giovane e la guida è
accompagnata». (*) Nota: per quanto riguarda i controlli con gli etilometri, in realtà il rapporto Italia –Francia non è 1 a 5, ma 1 a 50. ALICE.IT Polonia:
partorisce bimbo ubriaco Medici non
escludono problemi neurologici (ANSA)-VARSAVIA, 13 LUG-E’ salvo per miracolo un bambino partorito in questi giorni da una donna polacca che si era presentata con le doglie ubriaca fradicia. E’ accaduto in un ospedale a Zabrze, nel sud della Polonia. Appena vista la luce il bimbo aveva un tasso di 1,2 grammi di alcool nel sangue, equivalenti per un adulto a una bottiglia di vino o a due di birra. I medici, che hanno lottato per salvarlo, non escludono comunque problemi neurologici per il piccolo. L’ARENA di Verona NELLA NOTTE. Al
volante in stato di ebbrezza Ubriaco in auto
causa l’incidente e si dà alla fuga A Campagnola un
giovane ha perso il controllo di una 500 ed è finito contro il muro di una casa Non hanno avuto
fortunatamente gravi conseguenze i due
incidenti stradali avvenuti l’altra notte e provocati entrambi da guidatori in
stato di ebbrezza. Il primo episodio è avvenuto in via Sansovino attorno
all’una, dove un’Audi A6 condotta da un 33enne rumeno, che si è poi dato alla
fuga, ha urtato una Fiat Seicento. Il conducente della Fiat, rimasto lievemente
ferito, ha però dato immediatamente l’allarme e il fuggitivo è stato
intercettato a Santa Lucia da una volante della polizia. La pattuglia della
polizia municipale, giunta sul posto, ha così potuto sottoporre l’uomo
all’alcoltest, che ha rilevato valori
superiori di oltre quattro volte il limite di 0,50 consentito dalla legge. Per questo motivo l’immigrato è stato denunciato
all’autorità giudiziaria per essersi allontanato dal teatro di un incidente con
feriti e per guida in stato di ebbrezza. Il secondo incidente è avvenuto alle 2.30 in contrada Campagnola.
Un 21enne alla guida di una Cinquecento ha perso il controllo del veicolo ed è
andato a sbattere contro il muro di un’abitazione. Anche in questo caso il conducente è risultato positivo all’alcoltest
cui è stato sottoposto dalla polizia municipale. I risultati hanno rilevato valori di alcol nel sangue piuttosto elevati.
L’auto è stata affidata al padre del giovane, che nel frattempo era giunto sul
posto. Dall’inizio
dell’anno, secondo i dati resi noti dalla prefettura scaligera, sono un migliaio
le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, 149 delle quali solo nel
mese di giugno. Una quarantina di patenti, inoltre, sono state ritirate nei
primi sei mesi dell’anno, a persone che si erano messe al volante dopo aver
assunto sostanze stupefacenti.
Soltanto in giugno le forze dell’ordine hanno rilevato sette di questi casi.
Quello della guida in stato di alterazione è un comportamento spesso
sottovalutato dai diretti interessati, ma che è all’origine di molti incidenti
stradali, alcuni dei quali con esiti molto gravi. A scopo di prevenzione sono stati accentuati i controlli sulle strade da parte di carabinieri, polizia e vigili urbani. In tutto, da gennaio a giugno, le patenti ritirate per guida in stato di ebrezza e per eccesso di velocità, sono state 1.484. IL TIRRENO Livorno In un mese
ritirate 51 patenti: tutte per guida in stato di ebbrezza LIVORNO. Sono state 51 le patenti ritirate per guida in
stato di ebbrezza dalla polizia stradale di Livorno nell’ultimo mese e mezzo in
tutta la Provincia. Un dato preoccupante che fa salire ancora di più l’allarme
per la sicurezza sulle strade in questo inizio di estate. Soprattutto se si
pensa che le infrazioni riscontrate nell’ultimo periodo si dividono in maniera
pressoché eguale tra week-end (in totale durante i controlli del fine settimana
sono state 23) e giorni infrasettimanali. Un dato che deve essere preso con le
dovute cautele, visto che riguarda un breve periodo, ma che fa certamente
riflettere. Spesso infatti si
parla, giustamente, di allarme rosso per il numero di persone - spesso giovani
- che il sabato sera si mettono alla guida dopo aver bevuto. Ma scorrendo le
statistiche della polizia stradale si capisce che, purtroppo, anche in pieno
giorno c’è poco da stare tranquilli. Le statistiche
riguardanti i controlli intensificati eseguiti dalle pattuglie della polizia
durante i week-end di giugno e luglio parlano chiaro. Le patenti ritirate a
guidatori con livello alcolemico superiore a 0,5 milligrammi di alcol per litro
sono state 23 (tre solo sabato scorso) Cui ne va aggiunta un’altra per guida
sotto effetto di stupefacenti. Altre due patenti sono state invece ritirate per
eccesso di velocità. Un dato da mettere in
evidenza è lo zero nella casella dei provvedimenti di questo tipo presi verso
donne: un altro colpo, se ce ne fosse stato bisogno, inflitto al vecchio
pregiudizio del cattivo rapporto tra gentil sesso e guida. La fascia d’età più
a rischio - almeno per questo periodo di tempo - è quella compresa tra i 23 e i
27 anni con ben 11 patenti ritirate. Quattro invece gli under 22 pizzicati,
mentre i trentenni - fascia tra 28 e 32 - hanno solo due provvedimenti di
ritiro nel loro “casellario”. In totale i servizi
di controllo effettuati nei week-end di inizio estate sono stati 16, impiegando
27 pattuglie della stradale. Le persone controllate sono state 207 (174 uomini
e 33 donne). In tutto il periodo
interessato, compresi quindi i giorni infrasettimanali, i controlli della
stradale sono stati in totale 937. I controlli eseguiti
rientrano nel piano per la sicurezza estiva, che prevede un’intensificazione
della presenza sulle strade di pattuglie di poliziotti, carabinieri e vigili
urbani per tenere sotto osservazione le zone più delicate, soprattutto dove si
concentrano locali notturni. «Da giugno a settembre - spiega il dirigente
provinciale della polizia stradale Alberto Tricoli - i controlli speciali
saranno ripetuti ogni week-end». Ma secondo le ultime
disposizioni ministeriali l’allerta sul consumo di alcol alla guida è stata
estesa anche ai giorni normali. Tutte le auto della stradale sono adesso
fornite di strumenti per la misurazione del tasso alcolemico come precursori ed
etilometri. Il risultato? Altre 28 patenti ritirate che portano il totale a 51:
una media di oltre 1 positivo al giorno. «Bisogna creare una
cultura diversa tra chi percorre le strade - spiega ancora il commissario
Tricoli - la gente deve capire che c’è
la possibilità di un controllo anti alcol in qualunque momento, anche in pieno
giorno e durante la settimana. Anche le più recenti disposizioni ministeriali
lo prevedono». Da non dimenticare che tutti i coinvolti in incidenti
stradali saranno comunque controllati sia per l’alcol, sia per le droghe. E che
in ogni caso sottrarsi al test equivale a un riconoscimento di positività. Gabriele Dini CORRIERE ADRIATICO Cresce l’allarme
dopo le perquisizioni della polizia a casa di giovanissimi e le indagini sui
garage per festini a base di hascisc e pasticche di ecstasy Per l’esperto la
battaglia è difficilissima: “Ormai un ragazzo su due ha fumato gli spinelli” Giuli: “Lo sballo?
Anche a tredici anni” MACERATA - Stretti nei pochi metri quadri di un garage. La
droga come unico elemento di aggregazione. E’ drammatico, veramente drammatico,
commenta Gianni Giuli, direttore dell’Unità operativa dipendenze patologiche,
ogni giorno in prima linea per salvare i ragazzi dal mondo paludoso dello
sballo facile a base di stupefacenti e alcool. Il medico, giornale alla mano,
commenta l’ultimo episodio emerso dalle indagini della polizia: i droga party
organizzati da giovani appena maggiorenni, se non minorenni, nelle autorimesse
sotto casa, in via Roma e a Borgo San Giuliano. Nei menù si offrivano hascisc e
pasticche di ecstasy. Avevamo già avuto segnalazioni del genere da alcuni genitori
- racconta - che avevano trovato nei garage e nelle cantine alcuni segnali. E’
difficile definire le dimensioni di questo nuovo fenomeno. E ancora più
difficile intervenire per prevenire certi comportamenti. Quando il consumo di
droga - aggiunge Giuli - è immerso in un contesto più ampio del divertimento,
come nel caso delle discoteche, è più facile intervenire. Si può lavorare
proponendo forme di svago più sane, forme di aggregazione alternative come lo
sport o, perché no, gli oratori. Bisogna lavorare sugli stili di vita. Ma nel
caso di queste forme di consumo isolato tutto diventa più complicato. E’
l’alienazione più pura. Negli ultimi tre anni, la possibilità di entrare in contatto
diretto con sostanze cannabinoide sono aumentate del 30 per cento. Il 50-60 per
cento dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni le hanno provate almeno una volta nella
vita, riferisce il medico. L’opera di prevenzione e di sensibilizzazione svolta
dalle strutture sanitarie in parallelo e in collaborazione con le forze
dell’ordine deve scontrarsi con le mortalmente affascinanti strategie di
marketing attuate dal mercato della droga. I prezzi - informa Giuli - si stanno abbassando, come nel
caso della cocaina, anche se a svantaggio della purezza. Una pasticca di ecstasy si trova anche a dieci euro (*). A questo fa fronte l’aumento della
disponibilità economica dei ragazzi. In alcuni casi i genitori arrivano a dare
loro fino a 200 euro a settimana. Si dovrebbe controllare quanto spendono i
figli. Le forze dell’ordine sono molto attente alla prevenzione, oltre che alla
repressione. A volta avvertono i genitori, ma si sentono rispondere picche. Non
si può continuare a mettere la testa sotto la sabbia. Per salvare i giovani, dunque, è necessario sensibilizzare
gli adulti in primo luogo. I politici prima di tutto - ribadisce Giuli -
insieme alla famiglia e agli educatori. Ci vogliono punti di riferimento per i
ragazzi. Gli addetti ai lavori hanno sollevato il problema della
tossicodipendenza già da tempo. Ora - fa notare Giuli - sembra che sia sorto
anche a livello politico. Ma io non posso che parlare da una posizione
tecnico-scientifica: queste sostanze cambiano la neurobiologia, possono creare
danni enormi, soprattutto nei giovani, dove il sistema cerebrale e nervoso è
ancora in via di formazione. L’incontro
con lo sballo può avvenire nei primissimi anni dell’adolescenza, anche a 13
anni. La prima spiaggia è in genere l’alcol, che è la prima causa di morte dei
ragazzi tra i 15 e i 29 anni, conclude Giuli. PAOLA DEZI (*) Nota: nei supermercati si può trovare vino a meno di 50 centesimi al litro. BASILICATANET.IT ASL 3 LAGONEGRO,
AL VIA IL CENTRO RESIDENZIALE ALCOLOGICO Al via da lunedì 16 luglio 2007 le attività del Centro Residenziale Alcologico ubicato presso il Plesso Ospedaliero di Chiaromonte. Tutti i cittadini di entrambi i sessi che hanno problemi alcol correlati potranno usufruire delle attività del centro. La tipologia del trattamento di riabilitazione alcologica che si svolge a Chiaromonte è incentrata sulla metodologia ecologica-sociale indicata dal Prof. Vladimir Hudolin. Sono previsti un totale di dodici posti letto in regime residenziale ed altrettanti in semiresidenzialità, oltre ad attività di controllo ambulatoriale. Forte sarà la collaborazione con le Associazioni di Volontariato, in particolare con i club degli alcolisti in trattamento. Le attività del centro saranno incentrate su psicoterapia di gruppo integrata da attività motorie ludico-ricreative, finalizzate alla riabilitazione dei cittadini con problemi alcol correlati. Le attività del centro prevedono una stretta collaborazione con l’analogo centro di San Daniele del Friuli, diretto dal Prof. Francesco Piani esperto internazionale in materia di lotta all’alcolismo. Per informazioni, richieste di aiuto e prenotazioni ci si può rivolgere al numero verde aziendale 800161315 dalle 9,00 alle 12,00 oppure ai numeri del centro 0973 571121 fax 0973 642935. Inoltre si può scrivere al dott. Alberto Dattola, responsabile del centro all’e-mail alberto.dattola@asl3lagonegro.it LA PROVINCIA DI LECCO il caso «Signor giudice,
mi dia qualcosa da mangiare» di Paolo Giarrizzo "Signor giudice noi siamo tanti, siam qua, già la chiamiamo papà"...diceva una storica canzone di Roberto Vecchioni qualche anno fa. Il cantautore aveva scritto - in chiave ironica - il suo pezzo al termine di una sua vicissitudine giudiziaria, ma evidentemente c’è chi ha preso sul serio quei versi. O, se preferite, c’è chi è convinto che un magistrato possa risolvere qualunque problema, anche se i fumi dell’alcol non gli permettono di ragionare con lucidità. Ieri mattina, infatti, un uomo di mezza età, che aveva bevuto un bicchierino di troppo è entrato nel palazzo di giustizia cittadino, accodandosi ad altre persone che dovevano prendere parte a un’udienza civile. Era leggermente trasandato, ma non così tanto da mettere in allarme il servizio di sicurezza. Ma una volta riuscito a entrare dentro al palazzo di via Cornelio, l’uomo ha perso il controllo, iniziando a parlare con un tono di voce sempre più alta e poi dirigendosi verso l’ufficio di un magistrato al piano terreno. «Signor giudice, mi aiuti, faccia qualcosa, ho fame e non ho da mangiare» ha detto l’uomo prima di essere prontamente bloccato dalla guardia giurata in servizio e dai carabinieri in servizio nella sezione di polizia giudiziaria. Si era capito, comunque, che pur in preda all’alcol, l’uomo non era assolutamente pericoloso. È stato fatto calmare e poi lasciato uscire dal tribunale senza altri problemi. Sembra che il poveretto abbia seri problemi di dipendenza con l’alcol e che non sia la prima volta che faccia gesti del genere. LA GAZZETTA DI PARMA Bore, tutti a
tavola insieme all’Avis CENA E PREMIAZIONI II Il prossimo weekend l’Avis Bore invita tutti a
partecipare alla ricorrente cena estiva, durante la quale si terranno le
premiazioni dei donatori. La festa si svolgerà in Bore, sabato a partire dalle
ore 19: i piatti tradizionali proposti sono veramente invitanti, e siccome il vino fa «sangue » non poteva
mancare il cicchetto del donatore. (*)
continua... (*) Nota: che tristezza. LA GAZZETTA DI PARMA Estate, metti il
rosso in fresco nel secchiello Il momento è quello giusto. L’estate è arrivata con largo anticipo. Come sempre più spesso accade. Di conseguenza le abitudini cambiano. La cucina diventa più leggera, meno strutturata ed espressa e ovviamente gli abbinamenti enoici devono essere freschi, frizzanti, freddi. E qui arrivano le bollicine che riscuotono sempre più successo sia da parte femminile che maschile. Ma non dimentichiamoci anche dei vini rossi che si possono bere freschi e a volte freddi, da cestello del ghiaccio. Una parentesi sulle temperature: mai scendere sotto gli 8°C, le papille gustative ne uscirebbero anestetizzate e il prodotto stesso ne uscirebbe soffocato. Per scegliere la temperatura ottimale bisogna poi considerare anche un altro fattore: l’impatto che la medesima ha sulle componenti fondamentali del gusto. In particolare più la temperatura è alta e più si avvertiranno calore alcolico e dolcezza. E’ ovvio che i rossi da gustare freddi devono avere alcune caratteristiche particolari. continua... IL GAZZETTINO (Vicenza) La commissione
consiliare ha varato un progetto che prevede anche incontri di
sensibilizzazione con i baristi «Ai giovani
cocktail con meno alcol» A settembre
vertice con le scuole. Spot contro le dipendenze realizzati dagli studenti Bassano Due incontri organizzati dall’Umce a ottobre e due a
novembre con i baristi e i ristoratori affinché questa categoria diventi
alleata del Comune nella lotta contro l’abuso di alcol (e a uno parteciperanno
esponenti delle forze dell’ordine): gli
esercenti saranno spronati a proporre nuovi cocktail con bassissimo se non
nullo contenuto alcolico, ad essere più accorti nella somministrazione degli
alcolici ai più giovani e agli adulti, a interloquire con il cliente. E
prima, il 5 settembre, un vertice con i responsabili degli istituti scolastici
dei 28 comuni per concordare le azioni mirate in materia sul "Piano di
offerta formativa". Sono queste soltanto alcune delle iniziative
organizzate dalla commissione Servizi sociali e politiche giovanili, riunitasi
l’altra sera con ospite d’eccezione il
dottor Giovanni Greco, presidente della Società italiana di alcologia (*).
«Agiremo su più fronti simultaneamente - ha spiegato l’assessore Maria Federica
Finco - per fare rete». Da settembre le agenzie di scuola guida saranno chiamate a
proporre incontri che approfondiscano la normativa sul limite alcolemico.
Infine, la proposta "mediatica", condivisa da tutta la commissione: coinvolgere i giovani degli istituti
scolastici del bassanese nella creazione di spot contro le dipendenze. Un
progetto ad hoc visto che quest’anno il bando del Progetto Giovani verte
proprio sul tema della comunicazione: «Coinvolgeremo tv - ha detto la Finco - e
giornali locali». Oggi, ha ricordato Greco, non solo i giovani devono poter
assumere alcol in modo consapevole e cosciente ma anche gli adulti devono farsi portatori di un nuovo insegnamento,
epurato dei luoghi comuni che «il vino fa forza» o che l’alcol è un valore da
associare alla crescita o peggio ancora, in piccole quantità è un fattore
protettivo delle coronarie. «Se andiamo al ristorante - ha aggiunto Greco -
chiediamo espressamente quali sono gli ingredienti di una portata; se ci viene
presentato un cocktail lo beviamo senza curarci di come sia composto; la gente non sa, non è consapevole che la
combinazione delle sostanze del famoso mojito (anidride carbonica, acido
citrico, zucchero di canna) aumenta l’assorbimento dell’alcol». Di fatto le
persone non sanno. Hanno scarsa informazione della normativa, dei dati sugli
incidenti stradali e dei tumori dovuti all’alcol; non sanno che oggi i centri
di recupero ospitano soprattutto giovanissimi e meno giovani; la spesa sanitaria
per curare questa dipendenza è equivalente ad una manovra finanziaria. Il dottor Greco ha affermato la priorità del cambiamento di
rotta degli spot pubblicitari sugli alcolici che in Italia lanciano ai giovani
modelli sbagliati che puntano sugli effetti della bevanda, sulla performance,
sul successo. Per questo ci si deve dirigere sul modello francese che
propaganda le bibite per le sue caratteristiche: gusto, gradazione, profumo. La strada percorsa sinora da Bassano, assicura l’esperto è
quella giusta: la sensibilizzazione, i progetti portati avanti nelle scuole,
sono stati un ottimo punto di partenza. Ora i tempi sono maturi per un
ulteriore passo. Di fronte a tanti dati e considerazioni il controllo sociale
diventa prioritario, per costruire una rete educativa che parta dalla famiglia,
continui nella scuola, nelle associazioni il tutto promosso e supervisionato
dalle istituzioni, assieme alla questura, alla polizia municipale, ai servizi
specialistici. Anche di questo ha discusso la quinta commissione, convinta
della necessità di spendere in responsabilità civile oltre alla necessità che
la famiglia educhi attivamente i figli, perché imparino ad esprimersi, a
comunicare, ad avere stima di sé stessi, con le proprie doti ed i propri limiti
e non arrivino a ricorrere all’alcol per essere più spigliati, meno paurosi di
interagire con l’altro. (*) Nota: Greco è vice Presidente della SIA. LA PROVINCIA DI LECCO Il progetto è
fallito: troppo pochi i ragazzi che hanno aderito all’iniziativa di LineeLecco
e del Comune sovvenzionato dall’Orsa Maggiore Navetta snobbata.
I giovani in discoteca ci vanno in auto Fallisce il progetto navetta notturna, i giovani lecchesi
preferiscono l’auto privata per trascorrere le serate mondane. Troppo pochi i
giovani della notte che avevano aderito all’iniziativa di Linee Lecco e del
Comune, sostenuto e sovvenzionato dalla discoteca Orsa Maggiore, che avevano
messo in moto un autobus gratuito per collegare il centro di Lecco, con la
discoteca di Pradello. L’autobus, dallo scorso sabato sera non è più partito,
per volontà della discoteca che ha preferito interrompere il progetto, visto il
poco entusiasmo con cui è stato accolto dai giovani nottambuli che trascorrono
il sabato sera all’Orsa Maggiore. L’iniziativa
era stata salutata con grande esaltazione dall’amministrazione comunale, che
aveva partecipato al progetto con slancio, intuendo la positività dell’opera,
un primo passo verso la creazione di un sistema pubblico per sopperire ai
disagi della guida notturna, come la guida in stato di ebbrezza, i colpi di
sonno e la mancanza di parcheggio. Ma i lecchesi sembrano essere ancora troppo
affezionati all’auto privata, tanto che inizialmente solo trenta giovani
avevano usufruito del servizio, per poi salire a sessanta, comunque un numero
non sufficiente per mantenere attivo il servizio. «La navetta del sabato
sera è stata sospesa - conferma Fabio Dadati, direttore di Linee Lecco -
Probabilmente perché il servizio non è stato abbastanza pubblicizzato. E per i
pochi utenti che lo utilizzavano risultava dispendioso per il locale che lo
sponsorizza e difficile da gestire per noi che mettevamo a disposizione autobus
e autista». Infatti non è stato facile trovare il conducente disposto a guidare
la navetta alle undici di sera, ma soprattutto alle quattro del mattino per il
rientro in centro città. Tuttavia il progetto sembrava funzionale: «Spesso i giovani trascorrono il pre serata
nei bar del centro e del lungo lago, alzando anche un po’ il gomito. Avere un
servizio pubblico che permette di raggiungere la discoteca senza dover guidare
e avere il problema del parcheggio mi sembra una soluzione funzionale».
Comunque Linee Lecco non si arrende, e si prepara a mettere in moto un servizio
serale per il prossimo anno: «Resta un progetto valido, capace di risolvere
numerosi problemi, come la carenza di parcheggi alla discoteca, il problema
ambientale dell’inquinamento, il rischio di incorrere in un controllo serale e
di vedersi ritirare la patente e la poca sicurezza sulle strade. Il prossimo
anno abbiamo intenzione di riproporlo in occasione dell’estate lecchese e delle
serate in cui i pubblici esercizi rimangono aperti, così da permettere un
servizio in centro che colleghi le aree di maggiore interesse». Gloria Riva BRESCIAOGGI BARGHE. Si parte
oggi nel Centro sportivo Dieci giorni di
festa tra birra e concerti A partire da oggi, a
Barghe inizieranno 10 giornate di musica e divertimento nella cornice (dalle
21.30) del palatenda del Centro sportivo. Il ciclo inizierà stasera col concerto
dei «Cacatua» (cover rock e anni ‘70), seguito alle 22.30 dalla discoteca con
Radio Studio più, e si chiuderà domenica 22 con l’orchestra «Roberto e i
Millenium» e con l’estrazione dei biglietti della lotteria. Una lunga festa
d’estate intitolata «Barghe a tutta birra», e che vede all’opera, insieme
all’amministrazione comunale, l’associazione «Lavori in corso»: una onlus nata
alcuni anni fa da un gruppo di giovani, e che oggi riesce a mobilitare per la
festa quasi 200 volontari. Domani sera il programma proseguirà con la musica de «I
Settesotto», seguita dalla discoteca col dj Joseph Meloni e con l’inizio del
torneo «Green volley Barghe», mentre domenica dalle 21.30 toccherà il tributo
ai Nomadi con gli «Ala Bianca» in concerto e alle finali della manifestazione
pallavolistica. Lunedì, invece, spazio allo spettacolo del gruppo «Passione e danza» di Katia Stefanelli, mentre martedì 17 toccherà alla «Corrida, dilettanti allo sbaraglio». M.P. IL GAZZETTINO "Misura la
misura": oggi la Motorizzazione Civile del Nordest presenta l’attività di
prevenzione per tutta l’estate nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia.
Coinvolti i locali e le forze dell’ordine Alcoltest
in 150 discoteche contro le stragi del sabato Scena numero uno.
«Io ho già fatto 5 o 6 incidenti... è meglio per te se non ti trovi sulla mia
strada». È stata questa la risposta di un ventenne che nei giorni scorsi da
parlato con alcuni degli operatori che, a Montebelluna, avevano organizzato una
serata di prevenzione con alcoltest e crash test. Scena numero due.
«Non mi importa niente. So che rischio e che potrei non tornare. Lo so bene,
ogni volta che parto. Ma a me, in moto, piace andare così: corro forte anche se
c’è traffico. Ho bisogno di emozioni...». (*) È la parte del dialogo avvenuto qualche tempo fra fra un
gruppo di ventenni. Lui F. parla così di fronte alle amiche che cercano di
spiegargli gli inutili rischi per lui e gli altri. Niente. Niente da fare in queste due e altre migliaia di
situazioni. Perché il fatto che la guida
sia come un gioco è ormai quasi certo. E quindi il rischio che sia facile
uccidere (e uccidersi) molto alto. Un altro passo in avanti per la
creazione di una nuova cultura dell’attenzione lo farò oggi la Motorizzazione
Civile del triveneto che annuncerà in una conferenza stampa il suo progetto
"Misura la misura". Un’iniziativa che dovrebbe partire dal padovano e che è il
secondo test estivo (l’operazione si muoverà tutti i sabato sera) di una simile
svolta dalla Motorizzazione nel 2005. Allora i tecnici dell’ente del ministero
dei Trasporti scesero in strada con alcoltest affiancati dalle polizie locali,
dalla polizia della Provincia interessata, in collaborazione con Stradale e Carabinieri
per offrire la possibilità ai ragazzi, usciti dalle discoteche, di sapere con
quanto alcol nel sangue si mettono alla guida. Due anni fa - come stavolta - tutto accadde all’insegna
della collaborazione e del volontariato. Oltre 150 discoteche del Veneto e del
Friuli Venezia Giulia faranno da "sponsor culturale" a questa
attività. Saranno le stesse discoteche, come già fatto nel 2005, magari con
qualche dj più sensibile ai valori della prevenzione. Da anni - come ha
spiegato più volte il presidente nazionale del sindacato dei locali e della
sale da ballo, Giacchetto (jesolano) - le discoteche spingono sulla
prevenzione, sui controlli, sulla necessità di divertirsi garantendo sobrietà a
chi sta alla guida di auto. Uno degli ultimi appelli contro l’alcol (dati
totali) lanciati dal Friuli parla di una situazione catastrofica: dal 2001 al
2004 ci sono stati sei mila morti per problemi collegati all’alcol. E il
vecchio "bere sociale" si è trasformato nel bere per sballare. Intanto ieri il
fondatore e presidente dell’Associazione Manuela vittime della strada, Andrea
Dan, si è recato in consiglio regionale a Venezia per protestare contro i
rinvii della discussione della legge che contiene anche la norma che vieta la
vendita di alcolici e superalcolici dall’1 alle 6 e prevede la chiusura delle
discoteche al massimo alle 4. L’appello è stato colto da Diego Cancian
(Progetto Nordest), il presentatore dei due emendamenti approvati sette mesi fa
all’unanimità in commissione e sui quali poi molti hanno cambiato idea, il
quale ha annunciato che se il progetto di legge non sarà discusso nelle sedute
d’aula di fine mese, bloccherà con l’ostruzionismo i lavori dell’assemblea
veneta. (*) Nota: a proposito di “emozioni”, il paroliere Mogol - in più occasioni - ha dichiarato di essersi pentito per avere scritto il famosissimo verso “e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi / è tanto difficile morire”, verso che oggi – afferma – di certo non scriverebbe più. AGI.IT UBRIACHI SFONDANO
SEDE DI FORZA ITALIA E AGGREDISCONO CC (AGI) - Fermo, 13 lug. - Processati e condannati per
direttissima, con le ipotesi di violenza, resistenza a pubblico ufficiale e
danneggiamenti, questa mattina al Tribunale di Fermo i due rumeni che ieri
notte, completamente ubriachi, hanno
sfondato a bordo di una Opel la vetrina della sede locale di Forza Italia,
lungo la Statale 16. Non contenti, P.G. e A.M. di 25 e 19 anni, domiciliati nella stessa cittadina rivierasca, hanno poi aggredito i carabinieri di
Fermo e Sant’Elpidio a Mare che subito si erano gettati sulle loro tracce:
l’auto, intanto, prendeva fuoco e ci volevano i pompieri per spegnerla. Più in generale, quello di extracomunitari molesti sta diventando un problema anche in zona, aggravato dall’afflusso turistico che non gradisce le continue attenzioni di gente non sempre ben disposta. Crescono anche i furti in appartamento, mentre lungo la spiaggia sono state fermate due ragazzine, di 13 anni, che procedevano a borseggi. (AGI) QUOTIDIANO.NET USA Processo per stupro
senza dire "stupro" il giudice annulla
per troppo clamore Il giudice aveva
accolto la richiesta della difesa dell’imputato di non usare la parola, scatenando le protesta della parte lesa. Ma
alla fine ha dichiarato il processo nullo, per vizio di forma, prima ancora che
iniziasse Sabato, 14 Luglio 2007 email
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