Foto Coraggio –
archivio Asaps
Non sappiamo di cosa sia esperto il vice
presidente della regione Veneto Luca Zaia, sorpreso da una pattuglia
della Polizia Stradale a correre lungo l’autostrada A27 nei pressi di
Conegliano (Treviso) a 193 chilometri l’ora, rimediando una multa da 407 euro e
la notifica di ritiro della patente. Zaia ha ammesso la sua responsabilità, ma
subito dopo l’esponenete leghista ha aggiunto che "Bisogna
assolutamente rivedere i limiti di velocità, 50 chilometri l’ora nei centri
abitati e 130 in autostrada sono soglie anacronistiche che vanno elevate almeno
di 20 chilometri". Queste le proposte del vicepresidente veneto:
aumentare i limiti di velocità portandoli da 50 a 70 km/ora nei centri abitati
e dai 130 ai 150 km/ora in autostrada, inasprire le pene per i trasgressori
commutando la perdita dei punti in ritiro della patente. Infine, per chi guida
in stato di ebbrezza, dice Zaia "dovrà essere imposto il carcere".
Certamente Zaia non è molto esperto di sicurezza stradale. Alcune osservazioni alla preoccupante
temeriarietà espositiva oltre che acceleratoria del vice presidente. Forse non gli è noto che: - i limiti italiani, quelli generali,
sono in assoluto i più alti d’Europa dove esistono 5 diversi limiti di
velocità nelle autostrade, 7 sulle statali e 3 limiti diversi nei centri abitati
(vedi tabella sotto). Dei 24 paesi che hanno fissato limiti autostradali (Malta
non li prevede perché non ha ed esclude di avere autostrade), 12 hanno un
limite pari a 130 Km/h e 12 un limite inferiore che va dai 120, ai 110 o 112
come in Inghilterra. Solo la Germania ha dei tratti autostradali con limite
solo consigliato di 130. Come noi amiamo dire, per un tedesco spesso un
limite consigliato è un ordine, per un italiano un limite ordinato è un
consiglio. - Nessun paese europeo ha previsto limiti di
150 per le autostrade. Solo l’Italia ha teoricamente la possibilità di elevare
il limite a 150 limitattamente a quei tratti di autostrade a 3
corsie che diano specifiche garanzie di traffico non particolarmente intenso,
una non elevata frequenza iunfortunistica e non siano soggette a frequenti
condizioni atmosferiche avverse. Poiché queste condizioni sono pressoché
inesistenti gli enti concessionari delle autostrade si sono guardati bene
dall’aumentare questi limiti. - Negli Stati Uniti dove gli automobilisti
hanno vetture comode e potenti almeno come le nostre e dove le autostrade sono
costituite spesso da 4 o 6 corsie, i limiti non superano solitamente le 60/70
miglia. Eppure resistono, sopravvivono, se ne fanno una ragione. Anche perché
qualora non se la facessero ci pensa immediatamente la polizia e con modi -
come dire - inequivocabili a convincerli. - Il limite di 70
km/h nei centri urbani è semplicemente un’assurdità. E’ bene che si sappia che
a 60/70 km/h l’investimento di un pedone nell’80/90% dei casi è mortale (703
vittime nel 2005). Non so se il vice presidente Zaia sa in quanti metri si
ferma una macchina a 70 km/h. Nessun paese ha
limiti generali nell’area urbana di 70 km/h. L’unione europea sta valutando la
possibilità di richiedere un abbassamento di tale limite. L’Inghilterra ha
addirittura esaminato la possibilità di portare il limite di
velocità sulle strade urbane e sulle strade secondarie a 20 miglia (circa 35
km/h) e sta posizionando telecamere ovunque, sono già 4 milioni e mezzo, (una
ogni 12 abitanti di Sua Maestà), molte per motivi legati anche alla
circolazione. La Francia fra il 2005 e il 2006 ha installato 2.000 nuove
postazioni fisse di radar e vengono stampati 30.000 verbali al giorno. Sarkozy
sta valutando la possibilità di eliminare tutti i cartelli di preavviso (altro
che segnaletica luminosa di avveretimento della presenza
degli autovelox, come vorrebbe la nuova norma del DDL in approvazione al
Senato), sulla base del concetto che se c’è un limite non c’è bisogno di nessun
preavviso. Forse per questo Francia e Inghilterra stanno ottenendo i migliori
risultati in Europa in materia di sicurezza Stradale? Ancora, in Spagna, dove
il limite delle autostrade è di 120 km/h, hanno previsto una sorta di crimine
stradale per chi supera di oltre 60 km/h i limiti, con la possibilità di
arresto immediato quindi per chi va oltre i 180 km/h. Come la mettiamo? - I sistemi
protettivi passivi dei veicoli, air bag, abs ecc. di cui sono dotate ormai
tutte le vetture, non sono stati ideati per permettere un aumento delle
velocità, ma per diminuire l’effetto degli eventuali sinistri in termini di
mortalità e lesioni. Per chi guida in stato di ebbrezza, dice Zaia
"dovrà essere imposto il carcere". E qui, specie per i casi di
recidiva, possiamo essere d’accordo. Capiamo che il ruolo dei politici sia quello
di produrre nuove leggi, ma dovrebbero essere norme rispondenti innanzi tutto
alle logiche della sicurezza dei cittadini e molto meditate, sentendo anche il
parere dei tecnici. Circa l’operato della Polizia Stradale ci
sentiamo di dire che gli agenti abbiano fatto solo e semplicemente il loro
dovere.
Giordano Biserni Presidente Asaps
{foto3c} {foto4c}
Da Repubblica.it
A 200 km/h in autostrada, patente ritirata
bufera sul vicepresidente del Veneto
Luca Zaia
ROMA - Ammette di aver spinto l’accelerato ben oltre il limite
consentito. E spiega di averlo fatto per rispettare un impegno lavorativo.
Sfruttando però l’occasione per rilanciare la sua battaglia politica: l’aumento
del limite di velocità sulle strade. Il vicepresidente della Regione Veneto, il
leghista Luca Zaia, sorpreso da una pattuglia della Polstrada a correre lungo
l’autostrada A27 nei pressi di Conegliano (Treviso) a 193 chilometri l’ora, si
è visto recapitare la multa da 407 euro e la notifica di ritiro della patente.
Ma il doppio colpo non ha intaccato le sue certezze. Anzi le ha rafforzate.
"Bisogna assolutamente rivedere i limiti di velocità - dice il leghista -
50 chilometri l’ora nei centri abitati e 130 in autostrada sono soglie
anacronistiche che vanno elevate almeno di 20 chilometri".
Anche perché, racconta Zaia, oltre al danno è arrivata anche la beffa. Al
vicepresidente, infatti, non è andata giù la la battuta della pattuglia della
Polstrada che lo ha bloccato: "Ma quelli come lei non girano con l’auto
blu e l’autista?". Ma guai a ipotizzare che la sua iniziativa sia una
"ritorsione" dopo la multa: "E’ un’idea che ho sempre
sostenuto". E che, spedendo una mail al sito www.lucazaia.eu,
potrà essere sostenuta.
Queste le proposte del vicepresidente veneto: aumentare i limiti di velocità
portandoli da 50 a 70 km/ora nei centri abitati e dai 130 ai 150 km/ora in
autostrada, inasprire le pene per i trasgressori commutando la perdita dei
punti in ritiro della patente. Infine, per chi guida in stato di ebbrezza, dice
Zaia "dovrà essere imposto il carcere". Ora l’esponente leghista dovrà invece ricorrere all’aiuto di
amici e conoscenti che gli faranno da autisti improvvisati nel periodo in cui
sarà senza patente. "Non mi preoccupo troppo - confessa il leghista - già
stamattina ho ricevuto almeno 70 sms e altrettante e-mail di persone, molte
delle perfette sconosciute, che si offrono di farmi da autista". Sperando
che, almeno loro, rispettino i limiti di velocità.
|