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Editoriali 19/07/2007

A 193 km/h in autostrada, patente ritirata al vicepresidente della Regione Veneto, che subito propone una campagna per l’elevazione dei limiti di velocità

Alcune informazioni "tecniche" per il politico

 

Foto Coraggio – archivio Asaps

Non sappiamo di cosa sia esperto il vice presidente della regione Veneto Luca Zaia, sorpreso da una pattuglia della Polizia Stradale a correre lungo l’autostrada A27 nei pressi di Conegliano (Treviso) a 193 chilometri l’ora, rimediando una multa da 407 euro e la notifica di ritiro della patente.
Zaia ha ammesso al sua responsabilità, ma subito dopo l’esponenete leghista ha aggiunto che "Bisogna assolutamente rivedere i limiti di velocità, 50 chilometri l’ora nei centri abitati e 130 in autostrada sono soglie anacronistiche che vanno elevate almeno di 20 chilometri".
Queste le proposte del vicepresidente veneto: aumentare i limiti di velocità portandoli da 50 a 70 km/ora nei centri abitati e dai 130 ai 150 km/ora in autostrada, inasprire le pene per i trasgressori commutando la perdita dei punti in ritiro della patente. Infine, per chi guida in stato di ebbrezza, dice Zaia "dovrà essere imposto il carcere". Certamente Zaia non è molto esperto di sicurezza stradale.
Alcune osservazioni alla preoccupante temeriarietà espositiva oltre che acceleratoria del vice presidente.
Forse non gli è noto che:
- i limiti italiani, quelli generali, sono in assoluto i più alti d’Europa dove esistono 5 diversi limiti di velocità nelle autostrade, 7 sulle statali e 3 limiti diversi nei centri abitati (vedi tabella sotto). Dei 24 paesi che hanno fissato limiti autostradali (Malta non li prevede perché non ha ed esclude di avere autostrade), 12 hanno un limite pari a 130 Km/h e 12 un limite inferiore che va dai 120, ai 110 o 112 come in Inghilterra. Solo la Germania ha dei tratti autostradali con limite solo consigliato di 130. Come noi amiamo dire, per un tedesco spesso un limite consigliato è un ordine, per un italiano un limite ordinato è un consiglio.
- Nessun paese europeo ha previsto limiti di 150 per le autostrade. Solo l’Italia ha teoricamente la possibilità di elevare il limite a 150 limitattamente a quei tratti di autostrade a 3 corsie che diano specifiche garanzie di traffico non particolarmente intenso, una non elevata frequenza iunfortunistica e non siano soggette a frequenti condizioni atmosferiche avverse. Poiché queste condizioni sono pressoché inesistenti gli enti concessionari delle autostrade si sono guardati bene dall’aumentare questi limiti.
- Negli Stati Uniti dove gli automobilisti hanno vetture comode e potenti almeno come le nostre e dove le autostrade sono costituite spesso da 4 o 6 corsie, i limiti non superano solitamente le 60/70 miglia. Eppure resistono, sopravvivono, se ne fanno una ragione. Anche perché qualora non se la facessero ci pensa immediatamente la polizia e con modi - come dire - inequivocabili a convincerli.
- Il limite di 70 km/h nei centri urbani è semplicemente un’assurdità. E’ bene che si sappia che a 60/70 km/h l’investimento di un pedone nell’80/90% dei casi è mortale (703 vittime nel 2005). Non so se il vice presidente Zaia sa in quanti metri si ferma una macchina a 70 km/h.

Nessun paese ha limiti generali nell’area urbana di 70 km/h. L’unione europea sta valutando la possibilità di richiedere un abbassamento di tale limite.

L’Inghilterra ha addirittura esaminato la possibilità di portare il limite di velocità sulle strade urbane e sulle strade secondarie a 20 miglia (circa 35 km/h) e sta posizionando telecamere ovunque, sono già 4 milioni e mezzo, (una ogni 12 abitanti di Sua Maestà), molte per motivi legati anche alla circolazione. La Francia fra il 2005 e il 2006 ha installato 2.000 nuove postazioni fisse di radar e vengono stampati 30.000 verbali al giorno. Sarkozy sta valutando la possibilità di eliminare tutti i cartelli di preavviso (altro che segnaletica luminosa di avveretimento della presenza degli autovelox, come vorrebbe la nuova norma del DDL in approvazione al Senato), sulla base del concetto che se c’è un limite non c’è bisogno di nessun preavviso. Forse per questo Francia e Inghilterra stanno ottenendo i migliori risultati in Europa in materia di sicurezza Stradale? Ancora, in Spagna, dove il limite delle autostrade è di 120 km/h, hanno previsto una sorta di crimine stradale per chi supera di oltre 60 km/h i limiti, con la possibilità di arresto immediato quindi per chi va oltre i 180 km/h. Come la mettiamo?

- I sistemi protettivi passivi dei veicoli, air bag, abs ecc. di cui sono dotate ormai tutte le vetture, non sono stati ideati per permettere un aumento delle velocità, ma per diminuire l’effetto degli eventuali sinistri in termini di mortalità e lesioni.

Per chi guida in stato di ebbrezza, dice Zaia "dovrà essere imposto il carcere". E qui, specie per i casi di recidiva, possiamo essere d’accordo.
Capiamo che il ruolo dei politici sia quello di produrre nuove leggi, ma dovrebbero essere norme rispondenti innanzi tutto alle logiche della sicurezza dei cittadini e molto meditate, sentendo anche il parere dei tecnici.
Circa l’operato della Polizia Stradale ci sentiamo di dire che gli agenti abbiano fatto solo e semplicemente il loro dovere.

Giordano Biserni
Presidente Asaps

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Da Repubblica.it

A 200 km/h in autostrada, patente ritirata
bufera sul vicepresidente del Veneto

 

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Luca Zaia

ROMA - Ammette di aver spinto l’accelerato ben oltre il limite consentito. E spiega di averlo fatto per rispettare un impegno lavorativo. Sfruttando però l’occasione per rilanciare la sua battaglia politica: l’aumento del limite di velocità sulle strade. Il vicepresidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia, sorpreso da una pattuglia della Polstrada a correre lungo l’autostrada A27 nei pressi di Conegliano (Treviso) a 193 chilometri l’ora, si è visto recapitare la multa da 407 euro e la notifica di ritiro della patente.
Ma il doppio colpo non ha intaccato le sue certezze. Anzi le ha rafforzate. "Bisogna assolutamente rivedere i limiti di velocità - dice il leghista - 50 chilometri l’ora nei centri abitati e 130 in autostrada sono soglie anacronistiche che vanno elevate almeno di 20 chilometri".
Anche perché, racconta Zaia, oltre al danno è arrivata anche la beffa. Al vicepresidente, infatti, non è andata giù la la battuta della pattuglia della Polstrada che lo ha bloccato: "Ma quelli come lei non girano con l’auto blu e l’autista?". Ma guai a ipotizzare che la sua iniziativa sia una "ritorsione" dopo la multa: "E’ un’idea che ho sempre sostenuto". E che, spedendo una mail al sito www.lucazaia.eu, potrà essere sostenuta.
Queste le proposte del vicepresidente veneto: aumentare i limiti di velocità portandoli da 50 a 70 km/ora nei centri abitati e dai 130 ai 150 km/ora in autostrada, inasprire le pene per i trasgressori commutando la perdita dei punti in ritiro della patente. Infine, per chi guida in stato di ebbrezza, dice Zaia "dovrà essere imposto il carcere".
Ora l’esponente leghista dovrà invece ricorrere all’aiuto di amici e conoscenti che gli faranno da autisti improvvisati nel periodo in cui sarà senza patente. "Non mi preoccupo troppo - confessa il leghista - già stamattina ho ricevuto almeno 70 sms e altrettante e-mail di persone, molte delle perfette sconosciute, che si offrono di farmi da autista". Sperando che, almeno loro, rispettino i limiti di velocità.

© asaps.it
Giovedì, 19 Luglio 2007
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