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(ASAPS) – Cresce la percentuale delle persone che usano
volontariamente il casco in bicicletta. Nonostante una leggera flessione tra l’anno scorso e il 2007, i dati,
contenuti nel censimento Upi (Ufficio svizzero per la Prevenzione degli
Infortuni) 2007, hanno evidenziato un continuo trend positivo dal 1998 ad oggi.
Nel 1998, infatti, solo il 14% dei ciclisti indossava il casco. Percentuale
arrivata al 27% nel 2003 per passare al 39% nel 2006 e stabilizzarsi su un 38%
di quest’anno. Un quadro più che incoraggiante dal quale emerge come l’uso del
caschetto protettivo non si limita solo al tempo libero, ma è diffuso anche per
compiere tragitti più corti come gli spostamenti per andare in ufficio o a
scuola. Con il 53%, la quota d’uso è sensibilmente più elevata tra i bambini
fino a 14 anni: tuttavia, ancora quasi la metà di questi non lo indossa. E
proprio per questo motivo, Upi promuove una legge in materia che sarebbe
accolta con favore anche dall’84% delle persone coinvolte in un sondaggio
rappresentativo DemoScope. La percentuale di rischi per i piccoli ciclisti
aumenta a causa della minor esperienza e del minor sviluppo delle capacità
cognitive e motorie rispetto agli adulti. Per loro, invece, l’ufficio svizzero
per la prevenzione degli infortuni, confida sull’autoresponsabilità che porti sempre
di più a scegliere liberamente di indossare il casco anche in bicicletta.
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