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Blaco – archivio Asaps
Giordano Biserni direttore de il Centauro intervista Franco Taggi,
direttore del reparto “Ambiente e Traumi” dell’Istituto Superiore di Sanità, su
un nuovo metodo statistico che consente di conoscere quanti guidano sotto
l’influenza di alcol o sostanze, mantenendo l’anonimato dei conducenti
controllati.
GB Il Centauro ha avuto notizia che lei ha
recentemente pubblicato un lavoro scientifico in cui viene descritto un nuovo
metodo che permette di sapere quanti guidino sotto l’influenza di alcol o
sostanze, senza che i conducenti siano controllati individualmente. E’ così? FT E’
vero. Questo nuovo metodo, pubblicato da poco dalla rivista “Annali di Igiene”
(rif. “Quantifying a phenomenon
without knowledge of individual data: the Erased Respondent Method (ERM)”,
Ann.Ig. 2007; 19: 193-202), è stato battezzato “Metodo del Rispondente Cancellato”, che tradotto in inglese
suona “Erased Respondent Method”, da cui l’acronimo ERM per indicarlo.Esso
mostra come sia possibile valutare la proporzione di soggetti che presentano
una certa caratteristica (ad esempio, in riferimento a quanto lei accennava,
che abbiano recentemente consumato bevande alcoliche o fatto uso di droghe)
senza dover conoscere nulla che riguardi specificamente i singoli soggetti. In
altre parole, con questo metodo possiamo conoscere “Quanti” senza aver necessità di sapere “Chi”. Questa possibilità potrebbe facilitare molto l’esecuzione
dei controlli di conoscenza su strada (i controlli casuali, intendo),
rendendoli più rappresentativi e più percepibili da parte dei conducenti.
GB Può provare a spiegarcelo meglio, magari
facendo riferimento a problemi della guida? FT Certo.
Con l’ERM, ad esempio, possiamo stimare che tra cento conducenti fermati
casualmente il 15% di loro era sotto l’influenza di alcol: ma non sapremo mai,
per costruzione, chi di loro guidava in tale stato.
GB Capisco. Ora è più chiaro. Ma… a che serve? FT Serve a
conoscere: “Conoscere per deliberare”,
come scriveva Einaudi. Se il mio obiettivo è rendermi conto dello “Stato delle
Cose”, mi interessa sapere quanti guidano in condizioni alterate, non chi sia a
farlo. E questo è molto importante anche per valutare l’efficacia di azioni di
prevenzione, siano esse educative o repressive. Mi spiego meglio: se sono il
ministro dell’Economia è di mio grande interesse sapere se un ipotetico signor
Mario Rossi paga o meno le tasse dovute all’erario. Per questo c’è la Guardia
di Finanza, che da sempre fa il suo lavoro di controllo in modo egregio. Ma se,
per impostare una politica generale nel medio termine, mi interessa sapere quanti
paghino o meno le tasse dovute, quello che mi occorre come ministro è conoscere
la percentuale di evasori. Che tali siano poi Mario Rossi, Franco Verdi o
altri, non mi interessa minimamente in questo contesto: mi occorre un dato su
“Quanti”, non su “Chi”. Se so che gli evasori sono il 3% mi organizzerò in un
certo modo; se il 15%, in un altro; se il 35%, proporrò magari azioni
straordinarie. E se promuovo un’azione per contrastare l’evasione, il dato che
mi occorre poi, per capire se l’azione è servita a qualcosa, è se l’evasione è
diminuita, ad esempio passata dal 15% al 9%, non se Mario Rossi ha deciso di
cominciare a pagare le tasse o Franco Verdi insiste nel non pagarle.
GB Comincio ad inquadrare il tutto: posso sapere
come stanno le cose senza che si creino problemi per i soggetti controllati.
Però, mi permetta di osservare tornando alla strada, che in questo modo quelli
che guidano in condizioni alterate se incappano nel controllo la scampano! FT Niente
affatto, perché se qualcuno dei controllati a caso (e sottolineo a caso)
è in condizioni visibilmente alterate (vuoi per la condotta di guida, vuoi per
i comportamenti successivi al fermo), la legge consente di fare anche tutti gli
accertamenti previsti per fondato sospetto. Bisogna aver ben
chiaro che un conto è un controllo “di conoscenza”, altro è un controllo di fondato
sospetto. Se Mario Rossi sta guidando pericolosamente, la “conoscenza” diventa
di secondaria importanza: quello che tutti vogliamo è che la Polizia Stradale,
o i Carabinieri, o altri operatori, lo mettano quanto prima in condizioni di
non nuocere agli altri e a se stesso. E’ la nostra aspettativa di cittadini che
pagano le tasse, come si suol dire, ed è anche la missione degli operatori in
questione.
GB Quindi, non è detto che siano le sole Forze
dell’Ordine a dover effettuare controlli di questo tipo… FT Infatti.
L’ERM non crea problemi di carattere amministrativo o penale. Ad esempio,
controlli su strada per alcol o sostanze, basati su questa metodologia,
potrebbero farli anche operatori delle ASL, collaborando con la Polizia
Stradale.
GB Ma come è possibile stimare la percentuale di
soggetti che hanno bevuto o fatto uso di sostanze senza conoscere lo stato dei
singoli individui? FT In
effetti non è così immediato… ma nemmeno così complicato: detto in parole
povere, si tratta di applicare in modo mirato la distribuzione binomiale, fatto
che porta ad una sorta di bootstrap alla rovescia. Più o meno è questo.
GB Dott. Taggi, lei è noto per la sua
proverbiale chiarezza, per la capacità di semplificare concetti difficili. Il
Centauro gliene ha dato atto più volte. Ma ora ha parlato in cinese, o in arabo
se preferisce. FT Ha
ragione. La cosa però non è semplice. E comunque non può essere ben spiegata
nel contesto di un’intervista. Se le interessa, potrei scrivere al proposito un
articolo per il Centauro. Premetto che non sarà semplicissimo, ma certamente
più comprensibile dell’arabo o del cinese.
GB D’accordo: la prendo in parola. Ma ora vorrei
capire meglio il meccanismo del metodo. Come si applica in pratica? FT L’applicazione è facile. Vediamola su un esempio. Se fermiamo in un
controllo su strada Gianni, Marco ed Alessio, e preleviamo ad ognuno di loro un
campione di saliva, facendo le analisi sui singoli campioni potremmo venire a
sapere che Gianni ha preso cocaina, mentre Marco ed Alessio non l’hanno fatto.
Questo è il classico controllo sulle singole persone: veniamo a conoscere chi dei conducenti ha
usato cocaina e nei loro confronti prendiamo poi opportuni provvedimenti. Se
invece preleviamo un campione di saliva ad ognuno e poi mettiamo insieme tali
campioni (costituiamo, come si dice in gergo di laboratorio, un “pool”, ovvero
un unico campione formato dalle salive mescolate), questo pool risulterà
positivo alla presenza di cocaina sia se uno dei fermati, o due o tutti e tre
ne hanno fatto uso. Sicché, a fronte di un risultato positivo ottenuto
analizzando il pool non sapremo mai chi ha preso cocaina. Solo se il pool
risulterà negativo alla sostanza conosceremo con certezza lo stato dei soggetti
(ovvero, che nessuno di essi ha usato cocaina): ma in questo caso il risultato
non crea problemi di sorta; anzi, tutti vorremmo che i controlli andassero
sempre così. Con un
solo pool il metodo è inapplicabile; ma quando abbiamo diversi pools, il conto
è presto fatto grazie all’ERM.
GB Mi può fare un esempio pratico? FT Volentieri.
Supponiamo di fermare casualmente tre conducenti e di fare un pool delle loro
salive. Supponiamo anche di ripetere il tutto con altri conducenti e di
raccogliere alla fine 30 pools.Ebbene, se dopo le
analisi 3 pools (10% dei pools) risultassero positivi alla cocaina (e 27 no),
l’ERM ci indicherebbe che il 3.5% dei conducenti aveva assunto la sostanza; se
i pools positivi fossero 5 (16.7%), allora la percentuale di assuntori sarebbe
del 5.9%; se i pools positivi fossero 10 (33%), la percentuale sarebbe del
12.5%. Volendo, si possono fare anche pools di saliva di 4, 5 o più conducenti:
il metodo ne tiene conto nel calcolo. Nei fatti, l’ERM crea una corrispondenza
tra la percentuale di pools positivi e la percentuale dei soggetti positivi
alla sostanza.
GB Sembra incredibile. FT Onestamente,
lo sembra ancora anche a me. Ma è così.
GB Se non ho frainteso il tutto, questo metodo
elimina completamente i problemi legati alla privacy. FT Esattamente.
In termini di informazione specifica, l’individuo non esiste più.
GB Il fatto che il metodo assicuri totalmente
l’anonimato di chi viene controllato, mi fa pensare ad altre applicazioni. Ad
esempio, nelle scuole. FT Certamente.
Facendo insieme (e sottolineo “insieme”) agli studenti un rilevamento di questo
tipo, ad esempio su pools di capelli, potremmo conoscere quanti hanno fatto uso
di droghe negli ultimi tempi. E sarebbe materiale prezioso, esperienziale, non
teorico, per discutere insieme con cognizione di causa dell’uso delle
sostanze. Si osservi, peraltro, che ripetendo nelle scuole i rilevamenti ERM
avremmo anche la possibilità di valutare concretamente l’esito di interventi
informativi-preventivi promossi.
GB Il metodo potrebbe essere applicato anche per
il doping? FT Sicuramente.
Con l’ERM, dopo una partita importante, o una corsa, o altro, potremmo
conoscere facilmente quanti hanno fatto uso di sostanze proibite, ammesso ve ne
siano stati.
GB Ma allora tutto questo potrebbe essere di
utilità anche nel mondo del lavoro, specie alla luce di recenti provvedimenti
volti a migliorarne la sicurezza. FT Senza
dubbio: pools di saliva per l’uso recente; pools di capelli per il consumo
pregresso. In questo caso l’ERM potrebbe costituire una sorta di screening, di
monitoraggio preliminare non-individuale, per mettere in luce dove vi siano
problemi ed indirizzare poi al riguardo, e in termini mirati, controlli più
specifici.
GB Abbiamo dunque un nuovo strumento per
conoscere come stanno le cose in un modo a tutti gli effetti “non invasivo”,
per così dire. Sbaglio? FT Per
nulla. Con l’ERM, chi partecipa al monitoraggio viene per costruzione
immediatamente cancellato. Nessuno potrà mai conoscere il dato del singolo, per
il semplice fatto che tale dato non esiste.
GB Quando ha messo a punto questo metodo? FT Molti
anni fa, più o meno nel 1994. Allora, nonostante la cosa mi intrigasse non
poco, decisi di non pubblicarlo perché ritenevo potesse essere utilizzato per
scopi diversi da quelli che ho indicato. Solo recentemente ho ritenuto
opportuno renderlo pubblico. Il mio augurio è che se ne faccia buon uso, ovvero
si impieghi la conoscenza che il metodo può fornire non solo in termini
repressivi ma anche per una crescita civile e culturale delle persone.
GB Grazie, dott. Taggi. Aspetto allora l’articolo
per il Centauro. FT Ci
conti, dott. Biserni. Arrivederla.
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