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Rassegna stampa Alcol e guida del 20 luglio 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

CORRIERE DELLA SERA – FORUM VERONESI

Alcol e controlli

Egregio Professore, che ne pensa della proposta dei Ministri della Salute e dell’Interno di inasprire i controlli su chi guida in stato di ebbrezza? Il fatto di incriminare i ragazzi non rischia di farli precipitare per sempre nella “zona grigia” dell’illegalità?

Grazie.

Pietro G.

Re: Alcol e controlli

Caro Pietro, per antica convinzione sono antiproibizionista e da sempre sono convinto che ognuno di noi deve avere la libertà di scegliere la vita che meglio crede. È però doveroso porre dei limiti se queste scelte possono provocare danni agli altri. Chi guida in stato di ebbrezza diventa un pericolo per gli altri, è giusto quindi che sia sanzionato e impedito.

Il problema è che ormai l’alcol più che consumato viene “usato”. Il significato del bere ha assunto un valore comportamentale in funzione degli effetti che l’alcol è in grado di esercitare sulle performance personali: si beve per sentirsi più sicuri, per apparire più emancipati, per essere più facilmente accettati dal gruppo. Il problema riguarda soprattutto i giovani: spesso oggi i nostri ragazzi bevono, anche, per ubriacarsi, un fatto nuovo e anomalo nella tradizione italiana, che deve indurci a riflettere. Perché i giovani considerano un divertimento la perdita del controllo di sé?

Il dato forse più preoccupante è che l’età d’avvio al consumo alcolico in Italia è la più bassa d’Europa: 12 anni. Un rischio grave, perché l’organismo, in fase di crescita, non ha completato la maturazione del sistema enzimatico che aiuta a metabolizzare l’alcol: questo rimane quindi in circolo nel corpo più a lungo e va a intaccare fegato e cervello. Inoltre statisticamente tanto prima si inizia a bere tanto più si abbasserà l’età dell’alcolismo; chi comincia a bere prima dei 15 anni ha una probabilità quattro volte maggiore di diventare alcolista.

Di fronte a questa situazione quindi, ben vengano controlli più severi sulle strade e fuori dalle discoteche. Ma prima ancora occorre che noi adulti ci interroghiamo su quali modelli di riferimento vogliamo trasmettere ai nostri figli. A questo proposito condivido in pieno la posizione del Ministro Turco: “Bisogna che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Ci vuole una battaglia culturale per far capire che l’abuso di alcol è una droga e che bisogna combatterlo e prevenirlo”.


L’ADIGE

Santa Margherita, festa senza alcol

ALA - Scelta coraggiosa quella dei ragazzi dell’associazione Zengio Lonch di Santa Margherita che hanno deciso di aprire la festa del paese (da oggi a domenica) con un tributo a Vasco Rossi, affidato alla Band Vascombriccola, per promuovere una serata "No Alcol". Scelta coraggiosa, oltre che curiosa, si diceva. Anche perché insieme al concerto questa sera alle 21,30, sarà anche proiettato su maxischermo un reportage interpretato in stile "Le Iene" da alcuni attori della compagnia I Rusteghi di Avio: obiettivo raccogliere umori ed esperienze dei giovani della Vallagarina a proposito del tempo libero fra birra, discoteche e trasgressione. Se questa sera, quindi, sui banconi di Santa Margherita si potranno bere solo birra analcolica e aperitivi rigorosamente senza alcol - e chi vorrà potrà anche sottoporsi ad alcol test presso il camper attrezzato dell’associazione Ama nei pressi del campo sportivo -, domani sera e domenica la musica cambierà. Domani, agli stand si tornerà a distribuire birra e vino, mentre sul palco si esibirà la Piccola Orchestra Paradiso e i bambini potranno divertirsi in compagnia del clown Molletta. Domenica invece il palcoscenico sarà tutto per gli Articolo3ntino e per tutta la giornata stand enogastronomici aperti a tutti. T. B.


IL GAZZETTINO

CONTRADDIZIONI 

Si invocano provvedimenti contro chi guida ubriaco solo perché il tema è caldo

L’Italia è veramente la nazione delle contraddizioni. Dopo le tante morti sulle strade, provocate da «piloti» irresponsabili, sembra che stiano per arrivare, finalmente, pene severe per combattere il triste fenomeno della guida in stato di ubriachezza. Dico sembra perché è d’obbligo non dare nulla per certo o scontato. Come al solito, infatti, nel momento culminante della tragedia tutti sono concordi che a mali estremi si ricorra a estremi rimedi. Poi gli animi si raffreddano e tutto rimane come prima. Speriamo che questa sia la volta buona. Ciò che più crea sgomento è che nel momento in cui si prendono provvedimenti per la salvaguardia di vite umane sulla strada, purtroppo dobbiamo assistere al controsenso della depenalizzazione dei reati relativi alle sofisticazioni alimentari. Come dire: rilasciare la licenza di uccidere diecine, centinaia o migliaia di persone, tanto con una multa tutto è in regola.

Celeste Balcon, Patto per Belluno


IL GAZZETTINO

L’OPINIONE 

Ogni atto che fa diminuire l’uso dell’alcol va valutato positivamente

di Fabio Conte

Ho letto senza stupore la statistica che stima nel 10% la percentuale delle persone che si mettono al volante in stato di ebbrezza. Sono dati che conosciamo bene e che sono stati una delle motivazioni che ci hanno spinto a dare il via, nel nostro paese, ad una campagna che aveva un duplice obiettivo: limitare l’utilizzo di alcolici nei bar e scoraggiare gli automobilisti a mettersi al volante con un tasso alcolico troppo elevato.Per questo il consiglio comunale di Monselice ha approvato, sia pure con una maggioranza minima, un provvedimento che vieta la somministrazione di alcool nei locali pubblici dopo l’una di notte. Per questo abbiamo dotato i nostri vigili di etilometri e di kit in grado di riscontrare la presenza di stupefacenti nel sangue di chi è alla guida.

Cos’è successo, però, di fronte a questa nostra campagna? E’ successo che si sono levate critiche da più parti, che ci sono state forze politiche che hanno votato contro questo nostro provvedimento.

Una delle motivazioni è che "il divieto può essere aggirato", che non si può reprimere ma che bisogna prevenire. Allora è bene parlarsi chiaro: sappiamo tutti che di fronte ad un fenomeno come questo, non ci sono misure che siano realmente risolutive o definitiva. Sappiamo tutti che ogni divieto può essere, in un modo o nell’altro, aggirato. Il punto però è che dalla politica, dall’amministrazione, devono venire comunque dei messaggi e dei punti fermi.


ASAPS

ERM un nuovo metodo statistico per conoscere quanti guidano sotto l’influenza di alcol e sostanze, mantenendo l’anonimato dei conducenti controllati

Giordano Biserni direttore de il Centauro intervista Franco Taggi, direttore del reparto “Ambiente e Traumi” dell’Istituto Superiore di Sanità, su un nuovo metodo statistico che consente di conoscere quanti guidano sotto l’influenza di alcol o sostanze, mantenendo l’anonimato dei conducenti controllati.

GB Il Centauro ha avuto notizia che lei ha recentemente pubblicato un lavoro scientifico in cui viene descritto un nuovo metodo che permette di sapere quanti guidino sotto l’influenza di alcol o sostanze, senza che i conducenti siano controllati individualmente. E’ così?

FT E’ vero. Questo nuovo metodo, pubblicato da poco dalla rivista “Annali di Igiene” (rif. “Quantifying a phenomenon without knowledge of individual data: the Erased Respondent Method (ERM)”, Ann.Ig. 2007; 19: 193-202), è stato battezzato “Metodo del Rispondente Cancellato”, che tradotto in inglese suona “Erased Respondent Method”, da cui l’acronimo ERM per indicarlo.Esso mostra come sia possibile valutare la proporzione di soggetti che presentano una certa caratteristica (ad esempio, in riferimento a quanto lei accennava, che abbiano recentemente consumato bevande alcoliche o fatto uso di droghe) senza dover conoscere nulla che riguardi specificamente i singoli soggetti. In altre parole, con questo metodo possiamo conoscere “Quanti” senza aver necessità di sapere “Chi”. Questa possibilità potrebbe facilitare molto l’esecuzione dei controlli di conoscenza su strada (i controlli casuali, intendo), rendendoli più rappresentativi e più percepibili da parte dei conducenti.

GB Può provare a spiegarcelo meglio, magari facendo riferimento a problemi della guida?

FT Certo. Con l’ERM, ad esempio, possiamo stimare che tra cento conducenti fermati casualmente il 15% di loro era sotto l’influenza di alcol: ma non sapremo mai, per costruzione, chi di loro guidava in tale stato.

GB Capisco. Ora è più chiaro. Ma… a che serve?

FT Serve a conoscere: “Conoscere per deliberare”, come scriveva Einaudi. Se il mio obiettivo è rendermi conto dello “Stato delle Cose”, mi interessa sapere quanti guidano in condizioni alterate, non chi sia a farlo. E questo è molto importante anche per valutare l’efficacia di azioni di prevenzione, siano esse educative o repressive. Mi spiego meglio: se sono il ministro dell’Economia è di mio grande interesse sapere se un ipotetico signor Mario Rossi paga o meno le tasse dovute all’erario. Per questo c’è la Guardia di Finanza, che da sempre fa il suo lavoro di controllo in modo egregio. Ma se, per impostare una politica generale nel medio termine, mi interessa sapere quanti paghino o meno le tasse dovute, quello che mi occorre come ministro è conoscere la percentuale di evasori. Che tali siano poi Mario Rossi, Franco Verdi o altri, non mi interessa minimamente in questo contesto: mi occorre un dato su “Quanti”, non su “Chi”. Se so che gli evasori sono il 3% mi organizzerò in un certo modo; se il 15%, in un altro; se il 35%, proporrò magari azioni straordinarie. E se promuovo un’azione per contrastare l’evasione, il dato che mi occorre poi, per capire se l’azione è servita a qualcosa, è se l’evasione è diminuita, ad esempio passata dal 15% al 9%, non se Mario Rossi ha deciso di cominciare a pagare le tasse o Franco Verdi insiste nel non pagarle.

GB Comincio ad inquadrare il tutto: posso sapere come stanno le cose senza che si creino problemi per i soggetti controllati. Però, mi permetta di osservare tornando alla strada, che in questo modo quelli che guidano in condizioni alterate se incappano nel controllo la scampano!

FT Niente affatto, perché se qualcuno dei controllati a caso (e sottolineo a caso) è in condizioni visibilmente alterate (vuoi per la condotta di guida, vuoi per i comportamenti successivi al fermo), la legge consente di fare anche tutti gli accertamenti previsti per fondato sospetto.

Bisogna aver ben chiaro che un conto è un controllo “di conoscenza”, altro è un controllo di fondato sospetto. Se Mario Rossi sta guidando pericolosamente, la “conoscenza” diventa di secondaria importanza: quello che tutti vogliamo è che la Polizia Stradale, o i Carabinieri, o altri operatori, lo mettano quanto prima in condizioni di non nuocere agli altri e a se stesso. E’ la nostra aspettativa di cittadini che pagano le tasse, come si suol dire, ed è anche la missione degli operatori in questione.

GB Quindi, non è detto che siano le sole Forze dell’Ordine a dover effettuare controlli di questo tipo…

FT Infatti. L’ERM non crea problemi di carattere amministrativo o penale. Ad esempio, controlli su strada per alcol o sostanze, basati su questa metodologia, potrebbero farli anche operatori delle ASL, collaborando con la Polizia Stradale.

GB Ma come è possibile stimare la percentuale di soggetti che hanno bevuto o fatto uso di sostanze senza conoscere lo stato dei singoli individui?

FT In effetti non è così immediato… ma nemmeno così complicato: detto in parole povere, si tratta di applicare in modo mirato la distribuzione binomiale, fatto che porta ad una sorta di bootstrap alla rovescia. Più o meno è questo.

GB Dott. Taggi, lei è noto per la sua proverbiale chiarezza, per la capacità di semplificare concetti difficili. Il Centauro gliene ha dato atto più volte. Ma ora ha parlato in cinese, o in arabo se preferisce.

FT Ha ragione. La cosa però non è semplice. E comunque non può essere ben spiegata nel contesto di un’intervista. Se le interessa, potrei scrivere al proposito un articolo per il Centauro. Premetto che non sarà semplicissimo, ma certamente più comprensibile dell’arabo o del cinese.

GB D’accordo: la prendo in parola. Ma ora vorrei capire meglio il meccanismo del metodo. Come si applica in pratica?

FT L’applicazione è facile. Vediamola su un esempio. Se fermiamo in un controllo su strada Gianni, Marco ed Alessio, e preleviamo ad ognuno di loro un campione di saliva, facendo le analisi sui singoli campioni potremmo venire a sapere che Gianni ha preso cocaina, mentre Marco ed Alessio non l’hanno fatto. Questo è il classico controllo sulle singole persone: veniamo a conoscere chi dei conducenti ha usato cocaina e nei loro confronti prendiamo poi opportuni provvedimenti.

Se invece preleviamo un campione di saliva ad ognuno e poi mettiamo insieme tali campioni (costituiamo, come si dice in gergo di laboratorio, un “pool”, ovvero un unico campione formato dalle salive mescolate), questo pool risulterà positivo alla presenza di cocaina sia se uno dei fermati, o due o tutti e tre ne hanno fatto uso. Sicché, a fronte di un risultato positivo ottenuto analizzando il pool non sapremo mai chi ha preso cocaina. Solo se il pool risulterà negativo alla sostanza conosceremo con certezza lo stato dei soggetti (ovvero, che nessuno di essi ha usato cocaina): ma in questo caso il risultato non crea problemi di sorta; anzi, tutti vorremmo che i controlli andassero sempre così.

Con un solo pool il metodo è inapplicabile; ma quando abbiamo diversi pools, il conto è presto fatto grazie all’ERM.

GB Mi può fare un esempio pratico?

FT Volentieri. Supponiamo di fermare casualmente tre conducenti e di fare un pool delle loro salive. Supponiamo anche di ripetere il tutto con altri conducenti e di raccogliere alla fine 30 pools.Ebbene, se dopo le analisi 3 pools (10% dei pools) risultassero positivi alla cocaina (e 27 no), l’ERM ci indicherebbe che il 3.5% dei conducenti aveva assunto la sostanza; se i pools positivi fossero 5 (16.7%), allora la percentuale di assuntori sarebbe del 5.9%; se i pools positivi fossero 10 (33%), la percentuale sarebbe del 12.5%. Volendo, si possono fare anche pools di saliva di 4, 5 o più conducenti: il metodo ne tiene conto nel calcolo. Nei fatti, l’ERM crea una corrispondenza tra la percentuale di pools positivi e la percentuale dei soggetti positivi alla sostanza.

GB Sembra incredibile.

FT Onestamente, lo sembra ancora anche a me. Ma è così.

GB Se non ho frainteso il tutto, questo metodo elimina completamente i problemi legati alla privacy.

FT Esattamente. In termini di informazione specifica, l’individuo non esiste più.

GB Il fatto che il metodo assicuri totalmente l’anonimato di chi viene controllato, mi fa pensare ad altre applicazioni. Ad esempio, nelle scuole.

FT Certamente. Facendo insieme (e sottolineo “insieme”) agli studenti un rilevamento di questo tipo, ad esempio su pools di capelli, potremmo conoscere quanti hanno fatto uso di droghe negli ultimi tempi. E sarebbe materiale prezioso, esperienziale, non teorico, per discutere insieme con cognizione di causa dell’uso delle sostanze. Si osservi, peraltro, che ripetendo nelle scuole i rilevamenti ERM avremmo anche la possibilità di valutare concretamente l’esito di interventi informativi-preventivi promossi.

GB Il metodo potrebbe essere applicato anche per il doping?

FT Sicuramente. Con l’ERM, dopo una partita importante, o una corsa, o altro, potremmo conoscere facilmente quanti hanno fatto uso di sostanze proibite, ammesso ve ne siano stati.

GB Ma allora tutto questo potrebbe essere di utilità anche nel mondo del lavoro, specie alla luce di recenti provvedimenti volti a migliorarne la sicurezza.

FT Senza dubbio: pools di saliva per l’uso recente; pools di capelli per il consumo pregresso. In questo caso l’ERM potrebbe costituire una sorta di screening, di monitoraggio preliminare non-individuale, per mettere in luce dove vi siano problemi ed indirizzare poi al riguardo, e in termini mirati, controlli più specifici.

GB Abbiamo dunque un nuovo strumento per conoscere come stanno le cose in un modo a tutti gli effetti “non invasivo”, per così dire. Sbaglio?

FT Per nulla. Con l’ERM, chi partecipa al monitoraggio viene per costruzione immediatamente cancellato. Nessuno potrà mai conoscere il dato del singolo, per il semplice fatto che tale dato non esiste.

GB Quando ha messo a punto questo metodo?

FT Molti anni fa, più o meno nel 1994. Allora, nonostante la cosa mi intrigasse non poco, decisi di non pubblicarlo perché ritenevo potesse essere utilizzato per scopi diversi da quelli che ho indicato. Solo recentemente ho ritenuto opportuno renderlo pubblico. Il mio augurio è che se ne faccia buon uso, ovvero si impieghi la conoscenza che il metodo può fornire non solo in termini repressivi ma anche per una crescita civile e culturale delle persone.

GB Grazie, dott. Taggi. Aspetto allora l’articolo per il Centauro.

FT Ci conti, dott. Biserni. Arrivederla.


ITALIA SERA

Presentati in Provincia i dati raccolti sul territorio durante i week end

Campagna Sicurezza stradale. Ragazzo “Non ti bere la vita”

Grandi risultati per la campagna ‘Non ti bere la vita’, organizzata dalla Provincia di Roma, assolutamente superiori alle aspettative.

Sono stati 50 mila i giovani che si sono recati ai camper itineranti che, da oltre un anno, sono presenti, il venerdì e il sabato notte, nei luoghi di maggior richiamo della provincia di Roma.

Il dato che emerge è assai preoccupante: il 44% dei ragazzi che si sono sottoposti ai test, è risultato positivo, praticamente un ragazzo su due. Il Presidente della Provincia, Enrico Gasbarra, fa il bilancio dei risultati ottenuti dalla campagna di informazione contro la guida in stato di ebbrezza, partita il 14 luglio dello scorso anno.

Gasbarra ricorda tristemente come “ormai ogni sera assistiamo a racconti raccapriccianti: oggi c’è volontà di rilanciare un allarme che è ancora forte, quello dei giovani che si mettono al volante ubriachi, mettendo in pericolo la propria vita e quella degli altri. L’alcolismo non è un problema esclusivo dei ragazzi, ma è proprio tra loro che sta trovando punte di crescita”.

Il presidente ha concluso dicendo che la società adulta deve dare l’esempio e, negli Stati Uniti, “se Paris Hilton viene trovata alla guida ubriaca, finisce in carcere”.

Se le istituzioni non sono in grado di garantire la certezza della pena, allora è difficile pretendere serietà e responsabilità dai ragazzi.

Gasbarra conclude dicendo che “se si dimostra di non poter punire, cercare il dialogo diventa impossibile: in questi casi ci vuole tolleranza zero”.

Antonio De Filippo, il presidente di Maieutica, la società che ha promosso e realizzato la campagna, rivela come molti ragazzi si sono avvicinati al camper per caso e curiosità, addirittura per gioco. E’ emerso come ci sia “una sensazione di onnipotenza regnante tra i giovani, che si mettono al volante, nonostante sappiano di aver alzato troppo il gomito”. Sono stati raggiunti 35 comuni, 29 locali, e sono state realizzate 122 postazioni tramite la somministrazione di 15 mila etilometri; De Filippo avverte come entro dicembre saranno realizzate altre 60 postazioni.

La misurazione con l’etilometro registra tre livelli di tasso alcolico: 0.4%, che segnala una leggera euforia e prestazioni diminuite, lo 0.8%, equivale a franca euforia e quindi guida pericolosa, e 1.2%, ovvero le prestazioni fortemente ridotte, ergo una guida irresponsabile.

“Il campione risultato positivo al test – spiega il presidente - è suddiviso in quattro fasce d’età: da 15 a 17 anni, da 18 a 23, da 29 a 35 e oltre i 35 anni.

Il picco più alto di tasso alcolico corrisponde alla fascia d’età compresa tra i 18 e i 23 anni, per poi decrescere gradualmente, in maniera inversamente proporzionale, all’aumentare dell’età”.

Il dato più scioccante afferma che il 46% dei soggetti positivi, alla prova dell’etilometro, ha meno di 23 anni, e che il 6% dei ragazzi ha un’età compresa tra i 15 e i 17 anni.

Sulla campagna ha detto la sua anche l’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Claudio Cecchini, parlando di “mancanza di consapevolezza” dei giovani circa i rischi che corrono.

La principale causa di morte in Italia è l’incidente stradale causato da abuso di alcol, ecco perché sono state intensificate le sensibilizzazioni ai giovani.

La formula ‘peer to peer’ , che nomina Cecchini, ha avuto successo, visto “i giovani informatori dei camper che mettono ad agio i ragazzi, i quali dimostrano di fidarsi dei loro coetanei interroganti. Gli operatori hanno sostato nelle vicinanze di discoteche, pub, feste e luoghi di aggregazione, senza mai essere assillanti, repressivi o peggio paternalistici”.

Giacomo Scutiero


IL GAZZETTINO

«L’alcol provoca incidenti stradali, eliminiamo l’Ombralonga»

«Vorrei riproporre la questione "Ombralonga", visto che a livello nazionale si discute dell’abuso degli alcolici». Dai banchi del consiglio comunale Giampaolo Sbarra (Rosa nel pugno) è tornato a parlare della manifestazione trevigiana più discussa: «Si parla molto degli incidenti stradali causati dall’alcol e si propongono misure di prevenzione e repressione più severe. Visto che la ripresa delle attività consiliari avverrà in autunno ripropongo per tempo la questione "Ombralonga", chiedendo che venga discusso l’ordine del giorno che ho presentato un paio di anni fa». Secondo il consigliere la manifestazione ha consolidato un certo modo di essere: «Nonostante qualche sforzo non è stato possibile modificarne la natura: resta un’occasione non edificante per il consumo di alcolici. Credo sia opportuno pensare al divieto che si svolga una simile manifestazione. Se non è possibile occorre attivare tutti gli strumenti per evitare che chi ha abusato di alcolici si metta alla guida. Sarebbe bene pensare ad una campagna contro l’abuso di alcolici in quei giorni».


Punta Marina (RA)

Al via il "Pignoletto Beach-Party" a base di vino in un momento in cui è in corso un dibattito accesissimo sulle misure antistragi.

E’ il trionfo delle logiche dell’economie su quelle della sicurezza.

Non c’è che dire: l’Italia è proprio un paese buffo. Se non ci fosse un lato profondamente tragico, ci sarebbe quasi da farsi una risata e, alla fine, condividere il giudizio davvero poco lusinghiero che l’intera Europa ci riserva, quando si tratta di valutare la nostra serietà in tema di sicurezza stradale. Veniamo subito al punto: il consorzio “Vini Colli Bolognesi”, ha deciso di lanciare il proprio fiore all’occhiello, il Pignoletto, vino frizzante bianco (imparentato col più famoso “Grechetto”), proponendo un “insolito” e – aggiungiamo noi – “pericoloso” abbinamento. Il titolo della serata, elegante ed accattivante, sarà “Pignoletto Beach-Party”. L’appuntamento è per sabato 21 luglio, allo stabilimento balneare “Donna Rosa” di Punta Marina (Ra). Tutto questo, si badi bene, mentre nel Paese è in corso un dibattito accesissimo sulle misure da adottare per contrastare l’abuso di alcol e la quotidiana tragedia sulle strade.

Tradotto in termini meno sloganeggianti, l’evento vuol dire “alcol-spiaggia-notte-giovani”. L’iniziativa è infatti dedicata proprio a loro, ai giovani, ai quali si deve per forza insegnare qualcosa. (A noi l’evento è stato segnalato proprio da alcuni giovani perplessi). Abbiamo insegnato loro che la sigaretta faceva trendy, che la velocità sulla strada è roba da fighi, che le droghe leggere in fondo “non fanno male” (!!!) e, da tempo, che bere moderatamente significa “degustare”. Bere moderato è bello: ci sono i sommelier che passano per intellettuali del divertimento e del piacere dovuto al gusto di riempirsi il palato di alcolica raffinatezza.

“Paese buffo”, dicevamo all’inizio: l’ebbrezza alcolica (ebbrezza, non ubriachezza) ha fatto più morti in Italia, nell’ultimo mese, di tanti attentati terroristici: bambini uccisi, giovani falciati sulle strisce, ciclisti travolti per centinaia di metri, anziani soppressi con la borsa della spesa in mano, mentre l’altra si sorreggeva sul bastone.

Proprio a Ravenna qualche tempo fa un ubriaco ha falciato e ucciso un giovane e poi si è dato alla fuga e solo grazie al coraggio di una giovane ragazza è stato rintracciato e poi fermato dalla Polizia.

La legge non riesce a fare il suo lavoro e questi omicidi restano puntualmente impuniti. O meglio: puniti poco (anche quello di Ravenna).

Un paese serio, a questo punto, vieterebbe questi abbinamenti. Dovrebbe porre il veto sulle iniziative assurde di chi vuole per forza lucrarci sopra, e che arriccia sempre il naso quando qualcuno li critica. “Che ne volete sapere voi? Questa è cultura, è arte sopraffina…”. E’ allora opportuna una "degustazione" a base di alcol, di cui non si conoscono bene i confini?

Un paese serio, e non così sensibile alle lobby di chi certi prodotti li vende, imporrebbe un consumo consapevole, vietando intanto ai giovani (quelli sotto i 18 anni) di entrare in un beach-party come quello del Pignoletto (lo si farà a Marina di Ravenna?). Farebbe in modo che le avvenenti sommelier in costume da bagno – guarda caso si parla solo di donne – spiegassero anche cosa succede, a chi deve guidare, dopo un bicchiere di vinello frizzante: sarà gradevole, ma è anche pericoloso, e nessuno lo dice mai, scivolare a 0,5 g/l è facile e vietato dal codice della strada, uccide quanto la velocità.

Poi, quando al mattino si legge che un ebbro ha ammazzato 3 bambini in autostrada, ecco che molti auspicano pene esemplari al “pirata”, salvo dimenticare chi è stato ad insegnargli che “bere o, meglio, degustare” moderatamente è cultura. Noi le invocazioni di pene serie le chiamiamo pene esemplari di quelli del lunedì. Mentre il sabato e la domenica è baldoria è il momento del divertimento a tutti costi. E’ il momento del compiacimento che diventa complice delle tragedie stradali.

Ma no! “Sdrammatizziamo il vino – si legge nel comunicato che invita a partecipare all’iniziativa – di solito confinato in ambienti formali”. Nessuno si pone il problema: ma con cosa tornano a casa questi giovani, dopo che avranno “assaggiato” (leggasi “bevuto”, sic!) il Pignoletto? Qualche pullman è stato organizzato?

Ma sì, sdrammatizziamo pure.

Tanto i morti li contiamo dopo.

Giordano Biserni Presidente Asaps


GOMARCHE

Federfarma insieme ad “un soffio per la vita”

La Federfarma di Ascoli Piceno aderisce alla campagna sulla sicurezza stradale “Un soffio per la vita”. Nelle farmacie del Piceno che rientrano nei territori dell’Asur 12 e 13, infatti, saranno disponibili degli alcotest gratuiti.

ASCOLI PICENO - Anche la Federfarma di Ascoli Piceno aderisce alla campagna sulla sicurezza stradale “Un soffio per la vita”: nelle farmacie del Piceno che rientrano nei territori dell’Asur 12 e 13, infatti, sarà possibile prendere gratuitamente, rispetto a 1,90 di listino, degli alcotest per misurare i tassi alcolemici.

Saranno disponibili nelle farmacie del territorio circa 3000 palloncini, e rilasciando una piccola offerta libera, il ricavato sarà devoluto alla Casa di cura San Giuseppe.

Grazie a questo kit, i guidatori potranno misurare il loro tasso alcolemico, acquisire consapevolezza del proprio stato psicofisico e proseguire il viaggio in sicurezza.

«E’ ormai un dato assodato – ha dichiarato Pasquale D’Avella, Presidente di Federfarma provinciale - che la maggior parte degli incidenti mortali è dovuto ad errati comportamenti di guida. Per questo abbiamo voluto dare il nostro contributo dando la possibilità ai viaggiatori di poter acquistare nelle farmacie un auto test».

Secondo i dati della Polizia Stradale il fine settimana è il momento di maggiore rischio per gli incidenti stradali correlati all’abuso di alcol, infatti, secondo uno studio svolto dall’Istat risulta che tra le cause principali c’è l’ebbrezza da alcool (4.107 casi pari al 70% della categoria), il malore improvviso, l’ingestione di sostanze stupefacenti o psicotrope ed il sonno che con 1.551 casi pesano per il 26%.

Si rileva, inoltre, che i più esposti a questo rischio a causa dell’inesperienza alla guida e all’abuso occasionale di alcol sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 32 anni.

Entrando nello specifico si evince che l’articolo 186 del Codice della Strada prevede che il tasso alcolemico dei conducenti non deve superare i 0,5gr/litro. Chi guida sotto l’effetto dell’alcol, oltre a mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri rischia una sanzione di 285 euro e la detrazione di 10 punti patente.

Il limite di 0,5gr/l di alcol non può tuttavia essere considerato un "valore soglia", al di sotto del quale si è sicuri che l’alcol non provochi alcun effetto. Anche chi guida dopo aver bevuto una modesta quantità di alcol (circa una lattina di birra da 330 ml o un bicchiere di vino da 125 ml) è più esposto al rischio di incidente rispetto a chi non ha bevuto.

Da un’analisi svolta dall’Istat e dall’Aci nella provincia di Ascoli Piceno sono stati registrati, nel corso del 2005, circa 1.540 incidenti che hanno provocato 29 morti e 2.180 feriti.

Prendendo il numero complessivo degli incidenti si evince che 26 sono stati mortali con 29 morti e 16 feriti. Attraverso l’adesione a questa iniziativa Federfarma si augura che ci sia un aumento consistente del grado di consapevolezza sui rischi della guida in autostrada quando si è bevuto qualche bicchiere di troppo.

L’invito all’acquisto di un kit al fine di testare in modo facile e veloce il proprio livello di sobrietà vuole essere un modo per rendere i viaggiatori sempre più responsabili e attenti alla sicurezza per se e per gli altri.


IL GAZZETTINO

I dati della Commissione patenti 

Ubriachi alla guida raddoppiati i casi 

Dai 1.437 del 2002 ai 2.786 nel 2006

Una vera e propria emergenza: i casi di guida in stato di ebbrezza aumentano ogni anno nella provincia udinese nel numero di 200. E se nel 2002 erano state 1.437, nel 2004 erano già arrivate a 2.301 e nel 2006 hanno sfiorato quota tremila (per la precisione 2.786). Sono i dati statistici della Commissione provinciale patenti: una escalation che soltanto in parte può essere spiegata con l’introduzione, tre anni or sono, di regole più severe sul fronte dell’alcol in relazione alla guida dei veicoli.

L’identikit disegnato dai numeri della provincia è quello di un guidatore "brillo" generalmente di sesso maschile e di età fra i 20 e i 50 anni, assai più incline alle "ricadute" rispetto alle guidatrici. Il recordman di questa poco invidiabile specialità spetta senz’altro a un automobilista di Udine, sorpreso ben sette volte con valori d’alcol nel sangue superiori a quelli consentiti.

Un’emergenza che persiste nonostante l’inasprimento di norme e controlli (nella foto un alcoltest), la sensibilizzazione ad opera delle autoscuole e una diffusa, migliore consapevolezza del rischio, insieme personale e sociale, di mettersi al volante in condizioni psicofisiche non adeguate.


IL GAZZETTINO

Metà dei controlli riguarda le ebbrezze «E ci accusavano di essere troppo duri»

(cdm) -Ormai, l’escalation delle visite a persone che si mettono al volante dopo aver bevuto ha quasi monopolizzato il lavoro della Commissione patenti. Che, in realtà, non deve esaminare solo persone con una certa propensione alla "ciucca", ma, come spiega Alberto Peressini, medico alcologo, «tutti quelli per i quali, per problemi di vista, di epilessia, o per difficoltà di deambulazione, ai sensi del codice della strada, non è sufficiente la visita del medico competente per il rinnovo della patente».

Ebbene, se cinque anni fa gli esami a persone che abusano di alcolici prima di mettersi al volante erano il 36 per cento del totale delle visite fatte dalla commissione, nel 2006 il rapporto è schizzato al 48 per cento. Inevitabile che il carico di lavoro per i commissari sia aumentato: nel 2006 gli esami fatti sono stati 5.849, vale a dire il 47,3 per cento in più di cinque anni prima (nel 2002 erano stati 3.972). «Un aumento - dice Peressini - in gran parte dovuto all’incremento delle visite per violazione dell’articolo 146 del codice della strada, che riguarda la guida in stato di ebbrezza».

Ma come funziona il meccanismo? «Quando una persona viene fermata dalle forze dell’ordine per guida in stato di ebbrezza, viene segnalata alla Prefettura, che a sua volta manda una lettera all’interessato, in cui gli comunica la sanzione del caso e, eventualmente, la sospensione della patente per un tot di mesi e quindi lo invita a presentarsi ad una visita presso la Commissione patenti», spiega Peressini.

All’esame, che vede schierati quattro medici (alla commissione, di norma composta da tre membri, si aggiunge in questi casi il medico alcologo) i dottori non valutano solo gli esami del sangue che il guidatore è tenuto a presentare, ma anche il suo rapporto con il "tajut". «La Commissione, chiamata a dare l’idoneità o l’inidoneità alla guida esamina anche il comportamento della persona rispetto all’alcol: se, cioè, è in grado di controllare, o meno, l’uso di bevande alcoliche e se questo costituisce o meno un rischio. Per il nostro giudizio, valutiamo se era la prima volta che la persona veniva scoperta in stato di ebbrezza e quale livello di alcolemia aveva nel sangue al momento del controllo delle forze dell’ordine. Quindi, le persone vengono inviate ai servizi di alcologia competenti, che valutano se il soggetto ha problemi con il bere, se ci sono elementi di rischio. La prassi prevede una serie di lezioni».

Il minimo, parrebbe. E invece, «all’inizio ci dicevano che eravamo molto "duri": il fatto che mandassimo la gente a seguire delle lezioni nei vari Sert per comprendere gli effetti degli alcolici inizialmente ci è stato contestato», racconta Peressini. Oggi, dopo i titoloni dei giornali e i numeri del bilancio di sangue delle ultime settimane, non lo farebbe più nessuno.


ALCOLISMO

Polizia Stradale: arrivano i controlli anti-alcool firmati...Perù

Il Console Fiorenza: "Presto saranno donati altri strumenti per combattere la guida in stato d’ebbrezza "

FIRENZE, - Ci sarà un po’ di Perù nei controlli che la Polizia Stradale effettuerà in futuro ai guidatori toscani: grazie alla donazione di 3500 boccagli per gli etilometri, infatti, il Consolato Generale del Perù a Firenze prosegue il suo impegno nella lotta contro gli abusi di alcool.

Il rapporto di amicizia che il Consolato ha instaurato con il Comando regionale della Polizia Statale si è tradotto nel tempo in una serie di iniziative che hanno portato le due istituzioni a collaborare non solo sul piano della sicurezza stradale, ma anche su quello della solidarietà: oltre alla donazione di alcune strumentazioni utili alle attività svolte in strada dalle pattuglie di polizia, infatti, il Consolato si è fatto promotore di alcune borse di studio destinate agli orfani degli agenti scomparsi.

"La donazione dei boccagli per gli etilometri si colloca in un periodo sensibile per i controlli anti-alcool – spiega Sergio Tinti, Comandante Regionale della Polizia Stradale – Durante il periodo estivo infatti la nostra attività si intensifica, in particolar modo nelle zone costiere, a Grosseto e in Versilia, tanto da averci spinto a triplicare il numero dei controlli".

Sono 80 le pattuglie impegnate in tutta la Toscana ad effettuare giornalmente controlli su chi guida in stato d’ebbrezza, da cui emergono dati particolarmente interessanti: nel primo semestre del 2007, in tutta la regione, sono state registrate oltre 870 denunce per guida in stato d’ebbrezza causato da alcool su un totale di 7500 controlli. Ne consegue una media di una denuncia ogni 11,6 controlli.

"Il consumo di alcool non si coniuga con la guida sicura - afferma il Comandante Tinti – E’ fondamentale che i cittadini prendano coscienza del fatto che le conseguenze di una denuncia per guida in stato d’ebbrezza sono più gravi di quanto si pensi. Non si tratta solo di un procedimento penale che porterà anche alla sospensione temporanea della patente ed alla sottrazione di punti, cose già di per sé gravi. Quello che non tutti sanno è che si crea un precedente penale registrato tra i carichi pendenti che ci si porta dietro per tutta la vita, con conseguenze negative che potrebbero ripercuotersi sui rapporti personali e lavorativi".

Sempre sul tema della prevenzione e dei controlli per combattere l’abuso di alcool sulle strade toscane, il Consolato del Perù ha deciso di intervenire con una nuova donazione, per fornire le pattuglie della Stradale di nuove strumentazioni per il rilevamento del tasso alcolemico dei guidatori.

"Ci stiamo attivando per poter attrezzare le pattuglie di Polizia e permettere loro di effettuare sempre più controlli e contribuire a rendere le strade più sicure– spiega Giorgio Fiorenza, Console Generale del Perù a Firenze – Rispondere alle necessità della comunità che ci ospita significa per noi lavorare su un piano di collaborazione reciproca per una migliore integrazione degli extracomunitari".


IL GAZZETTINO

Fuso il furgone anti alcol «Aiutateci»

Ponte nelle Alpi

Il motore del furgone utilizzato per portare a casa i ragazzi dal Bridgestock music festival, senza esporli ai rischi dell’alcol e della strada, è fuso. E gli organizzatori non sanno come rifondere le spese allo Sci club che gliel’aveva affittato, perché gli incassi delle serate d’inizio giugno, piuttosto piovose, sono stati modesti. Non resta loro che lanciare una sottoscrizione e aprire un conto corrente per riuscire a pagare il danno stimato in 4 mila euro.



ASAPS

Cresce il numero delle donne ubriache al volante

Nei primi sei mesi del 2007 su 20.753 signore controllate 1.130 erano “oltre il limite”

Sempre più donne si mettono alla guida ubriache. Quello che fino a due anni fa era un fenomeno talmente irrisorio, da non rientrare neanche nelle statistiche, oggi comincia a diventare un problema serio e da non sottovalutare. Il fenomeno è emerso analizzando i dati dell’Osservatorio permanente sulle stragi del sabato sera, relativi ai controlli effettuati nei fine settimana da polizia e carabinieri dall’inizio dell’anno al 30 giugno. Su 20.753 donne alla guida sottoposte all’etilometro, 1.130 sono risultate positive, il 5,45% del totale. A preoccupare, oltre al numero, è la percentuale di alcol trovato nel sangue di signore e signorine: quasi il 55% (54,51%) avevano tassi superiori del doppio o addirittura di tre volte quello consentito (il 33,98% aveva un tasso alcolemico compreso tra 1 e 1,5 e il 20,53% oltre l’1,5). Quanto agli uomini, su 77.356 persone controllate, 12.339 sono risultati positivi, il 15,95% del totale, e di queste il 65% aveva un tasso di alcol superiore del doppio o più del consentito.

Donne: Un omicidio ogni 8 minuti Nel mondo

Nel mondo ogni 8 minuti viene uccisa una donna.

20 luglio 2007 - Il dato è emerso da un’indagine riferita al 2003 e presentata da José Sanmartin, direttore del centro spagnolo per lo studio della violenza Santa Sofia, nel corso della seconda giornata del Meeting di San Rossore dedicato a ‘I bambini, le donne’. “Nel 2000 — ha dichiarato Sanmartin — gli omicidi di donne erano uno ogni dieci minuti. Su 40 paesi esaminati quello che vanta il poco invidiabile ‘primato’ è il Guatemala, con un’incidenza di 122,80 donne assassinate per ogni milione di donne abitanti. Al secondo posto della classifica la Colombia, con 70,20 omicidi per ogni milione; al terzo El Salvador con 66,38.

Il paese europeo dove si registra il maggior numero di assassini di donne è il Belgio, che si trova all’ottavo posto nella graduatoria mondiale con un’incidenza di 29,30 donne uccise ogni milione. L’Italia è al 34esimo posto su 40, con 6,57 assassini per milione. I paesi dove più si contano assassini di donne sono latino americani (i primi dieci posti), con una media di 41,02 vittime ogni milione, contro 12,29 dell’Europa. Nell’Ue i delitti nei confronti delle donne all’interno della famiglia riguardano 5,84 donne su un milione; in Italia — riferisce la ricerca spagnola — si scende a 4,24.

Il numero più alto si registra in Ungheria (16,15), seguita da Lussemburgo (13,16). Le donne uccise dal partner sono in Europa 5,78 per milione; il numero più elevato si riscontra nei paesi del Nord, soprattutto a causa dell’abuso di alcol durante i fine settimana. Secondo i dati diffusi dalla Regione Toscana, nel 2005 si è registrato in Italia un omicidio in famiglia ogni 2 giorni: in 7 casi su 10 la vittima è una donna. A livello mondiale, la violenza domestica è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni: più di cancro, incidenti stradali e guerre. (*)

(*) Nota: quando si pensa alla violenza sulle donne vengono in mente vie buie, parcheggi isolati o comunque luoghi diversi dalla casa. In realtà la maggior parte delle violenze viene compiuta tra le pareti domestiche da persone conosciute. Gli alcolici hanno un ruolo importante. Buona parte degli alcolici viene consumata in casa, come pure la violenza che a volte ne deriva.


CORRIERE ADRIATICO

Guida ubriaco, muore l’amico. In stato di ebbrezza inverte la marcia: centauro perde la vita

Sulle strade l’alcol continua a uccidere

ROMA - Il grande esodo è ai nastri di partenza, ma sulle strade continua il calvario degli incidenti quotidiani. Quelli che non conoscono stagioni. La cronaca non perdona: guidava ubriaco, con un tasso alcolico sei volte sopra il limite, probabilmente a forte velocità, e ha tamponato il veicolo che precedeva la sua Alfa causando la morte dell’amico che viaggiava con lui. Il conducente, un brasiliano di 30 anni, è rimasto gravemente ferito nell’impatto. Illeso, invece, l’uomo alla guida dell’altro mezzo. L’incidente è avvenuto ieri mattina sulla variante tra Torre del Lago e Viareggio, in Versilia.

L’alcol non perdona. Stava percorrendo con la sua moto la provinciale Staggi nel cesenate, quando, nella notte, si è scontrato con un’auto che stava facendo inversione di marcia ed è morto. Alla guida dell’auto, come hanno poi rilevato i carabinieri, c’era un uomo che era al volante con il tasso alcolemico superiore al consentito. La vittima, Giuseppe Soresi, 37 anni, è morto mentre veniva trasportato in ambulanza all’ospedale di Cesena.

E ancora: due persone sono morte, e altre quattro sono rimaste ferite, di cui una gravemente, in un incidente fra un Tir che trasportava balle di fieno e un autofurgoncino Fiat Doblò con a bordo sei operai elettricisti. L’incidente è avvenuto alle 6 e 30 a Dovera, nel Cremonese, a 100 metri dal territorio della Provincia di Lodi, sulla strada statale “Bergamina” che collega la provincia di Bergamo con il Pavese. Il furgoncino con i lavoratori era diretto a Gallarate, nel Varesotto. Nello scontro con il mezzo pesante due operai sono morti: chi guidava e un passeggero. Altri quattro elettricisti sono rimasti feriti, mentre il conducente dell’autoarticolato, un senegalese, ha riportato solo qualche contusione.

Ed è morto la scorsa notte in ospedale Bartolo Curafici, 60 anni, il conducente dell’autocarro Fiat Ducato che mercoledì sera sarebbe stato tamponato mentre era fermo nella corsia d’emergenza da un furgone Fiat Scudo, a bordo del quale viaggiava un nucleo familiare, con due componenti, i coniugi Giuseppe Inguanta di 34 anni e Margherita Burgio di 39, deceduti sul colpo. Restano molto gravi, invece, le condizioni della ragazza di vent’anni coinvolta mercoledì in uno scontro frontale tra due moto, avvenuto a Castel Gandolfo. La giovane è ricoverata presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Giovanni di Roma. La ragazza, passeggera di una delle due moto coinvolte nell’incidente, è stata sbalzata dalla sella dopo l’impatto tra i due mezzi.


LIBERO BLOG

«Io ne sono uscito»
A tu per tu con un ex alcolista, che ora ha aperto un blog per aiutare chi cade nel tunnel

di: Antonella Laudonia

Ha solo 44 anni, ed è in pensione. Ma la sua inattività è legata a uno stato di invalidità, per una grave malattia del cuore. Massimiliano Gentile, di Imperia, è un ex alcolista. E poiché di tempo libero ne ha tanto («Sono a casa, non posso fare molto, sono in attesa di trapianto al cuore»), lo occupa per lo più tenendo aggiornati i suoi diversi blog. Dedicati, manco a dirlo, all’alcolismo. Per aiutare chi è sprofondato in quel tunnel, per farlo sentire meno solo. Sul suo blog più recente e seguito, alcolismo, tratta le notizie, le informazioni e le dritte (associazioni , novità, etc) utili a chi da quella piaga vuole "guarire". Lo abbiamo sentito e abbiamo scoperto che grazie a questo blog ha anche fatto nuove amicizie, vere, non solo virtuali. E non è poco per chi, come lui, non nasconde di soffrire spesso di solitudine.

A febbraio di quest’anno, per aiutare chi vive momenti di difficoltà, come quelli che ho vissuto io tanti anni fa.

Com’è stata la sua personale esperienza da alcolista, e a quando risale?

Ho iniziato prestissimo, a 13 anni. Ho avuto dei gravi problemi in famiglia e sono rimasto abbandonato a me stesso fin da piccolo. La mia è stata un’infanzia di grande solitudine. E così ho iniziato a bere.

Quando ha smesso?

A 30 anni, di colpo. Dopo una delle mie solite "ciucche" serali, a mezzanotte dopo un brindisi, ho detto a tutti i commensali che quello sarebbe stato il mio ultimo bicchiere. E così è stato. Certo, la decisione era già nell’aria da tempo.

È stato difficile tener duro? Le è servito l’aiuto di qualcuno?

No, è tutta una questione di forza di volontà. Certo, poi sono stato male, ma non ho più bevuto. La consapevolezza: questo è veramente il primo passo, prendere coscienza di ave

Sabato, 21 Luglio 2007
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