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Articoli 21/07/2007

Bianchi: “Abbassare il numero di incidenti stradali? Ecco la ricetta: più pattuglie, controlli mirati e tanta educazione stradale”



In occasione della recente presentazione del piano stagionale per prevenire gli incidenti stradali nel corso dell’esodo estivo, era presente anche il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, al quale abbiamo rivolto alcune domande.

Signor ministro, in queste ore è al vaglio del Senato il suo disegno di legge che contiene importanti novità sul fronte della prevenzione stradale e della repressione alle condotte più gravi. Quale l’iter che si ipotizza?

“Credo che per andare incontro alle esigenze di tutti il Senato dovrebbe evitare di esaminare il provvedimento o quantomeno approvarlo senza alcuna modifica, altrimenti il percorso legislativo prevede il ritorno alla Camera per la successiva discussione ed i tempi si allungherebbero notevolmente. Tuttavia, il Senato è indipendente e non gli si può chiedere o pretendere alcunché, anche se l’idea su cui si sta lavorando è quella di stralciare dal disegno di legge quelle norme che riguardano direttamente le situazioni che si prefigurano nel corso dell’esodo estivo e particolarmente gravi quali la guida in stato di ebbrezza o l’eccesso di velocità. Lo stralcio consentirebbe già fra qualche giorno di approvare un decreto legge e renderlo operativo fin da subito. Terminata la discussione parlamentare, queste norme rientrerebbero nell’alveo di legge.”

Si parla tanto di prevenzione ed in particolare di educazione stradale, ma i fondi per le scuole rimangono pochi e l’insegnamento avviene ancora in maniera troppo stentata in talune parti del Paese…

“Questo è un tema fondamentale in quanto tutti i provvedimenti urgenti hanno un effetto immediato, ma se vogliamo pensare che in futuro l’incidentalità diminuisca non tanto per le regole severe quanto per la consapevolezza dei rischi della strada, allora dobbiamo sviluppare una nuova mentalità che parte proprio dalla scuola. E’ stato così per limitare gli effetti negativi del fumo, perché non usare lo stesso meccanismo di autoregolazione anche per i problemi della strada?”

Lei spesso parla di aumentare i controlli su strada, però l’organico della Polizia Stradale è in continuo deficit e nonostante alcune razionalizzazioni è diminuito il numero di pattuglie su strada. Quale il rimedio?”

“Uno dei motivi della diminuzione delle pattuglie su strada è stato quello di avere ritenuto che la tecnologia potesse sostituire la presenza umana, ma il deterrente maggiore rimane la visibilità delle pattuglie. Purtroppo è vi sono oggettive difficoltà di natura finanziaria la cui risoluzione vorrebbe notevoli e maggiori risorse. Come ministero dei Trasporti possiamo fare poco, tuttavia stiamo lavorando per mettere in condizione quelle stesse pattuglie di effettuare più controlli o quantomeno che gli stessi siano mirati a prevenire le violazioni più gravi. Ecco perché vorremmo incentivare l’utilizzo di etilometri, precursori, tutor e quanto oggi è disponibile per l’accertamento delle infrazioni. In ogni caso, teniamo ben presente che già a metà di quest’anno sono stati effettuati 500 mila controlli, che equivalgono a quelli di un interno anno.”

Non teme però che questi controlli possano in qualche modo favorire l’utilizzo di strumenti quali ad esempio l’autovelox, con intenti diversi dalla sicurezza stradale e più vicini, talvolta, al ripianamento delle casse degli enti locali?

“Inutile nascondere il problema e come questo avvenga in tanti casi. Proprio per questo, come compare anche nel disegno di legge, stiamo ampliando le modalità di presegnalamento di questi strumenti, così da rendere consapevoli gli automobilisti della possibilità di controllo. Ne consegue una maggiore visibilità anche delle pattuglie posizionate sul posto con l’indubbio effetto deterrente.” 

Questo sulla strada. Però all’interno dei locali notturni se ne effettuano davvero pochi e intanto, com’è avvenuto nei mesi corsi grazie ad un allarme lanciato da Asaps, proliferano mode quali gli open-bar che stimolano i giovani a bere di più…

“Stiamo studiando diversi meccanismi ed un primo, contenuto anche nel disegno di legge, prevede una sorta di autoregolamentazione da parte dei gestori e di obblighi quali l’esposizione del tasso alcolemico delle bevande e delle quantità corrispondenti ai fini della guida. Certamente occorre maggiore incisività in questo senso e personalmente ho recepito un ordine del giorno della Camera che vieta la vendita di alcolici dalle 2 alle 6 di notte. Purtroppo non ho visto grande entusiasmo per questa proposta e si contesta il fatto che i locali notturni prono proprio in quelle ore. Però un aiuto potreste darcelo anche voi…”

Come?

“Stimolando la figura del guidatore che non beve, molte volte risolutiva come avviene nei paesi scandinavi dove chi ha bevuto alcolici nemmeno si sogna di mettersi alla guida.”

Senza dimenticare che molti di questi giovani sono anche neopatentati…

“Certamente e proprio per questo nel testo del disegno di legge si prevede l’abbassamento del limite di velocità da 90 ad 80 chilometri orari per i primi tre anni dal conseguimento della patente di guida, oltre al divieto di condurre veicoli superiori ad una particolare potenza che si traduce nella cilindrata. Si poteva, forse, fare uno sforzo maggiore, ma intanto abbiamo imboccato la strada giusta.”

In conclusione, come arrivare all’obiettivo del 2010, soprattutto alla luce di alcune fonti non ufficiali ma ben attendibili che segnalano un sensibile incremento degli incidenti stradali?

“Si ha la sensazione che la situazione infortunistica sia in linea con l’andamento dello scorso anno, anche se prima di esprimermi vorrei avere la certezza dei dati statistici. In ogni caso, questo non toglie che dovremmo evitare di diventare il fanalino di coda dell’Europa e cercare di fare quanto nelle nostre possibilità per limitare un fenomeno che ogni anno provoca troppi morti e tantissimi feriti in tutto il Paese.”


di Roberto Rocchi

Intervista al Ministro Bianchi, responsabile del dicastero dei Trasporti
Sabato, 21 Luglio 2007
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