Martedì 31 Dicembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 23/07/2007

Milano: Giudice di Pace annulla multa per sosta irregolare (non pagata) sulle strisce blu: non ci sono spazi liberi, come prescrive il Codice della Strada

Ribatte l’amministrazione comunale: tutto in regola, nell’interesse dei residenti

(ASAPS) MILANO, 23 luglio 2007 – Lo scorso 10 gennaio, avevamo riportato integralmente un articolo apparso sulla pagina web del Corriere della Sera: si trattava della notizia di una sentenza della Corte di Cassazione (la n. 116/07), riportata in modo molto esauriente dal cronista, che aveva negato al comune di Quartu Sant’Elana (Cagliari), il diritto di sanzionare gli automobilisti che avevano parcheggiato sulle strisce blu senza pagare il ticket. Secondo i giudici di piazza Cavour, infatti, gli amministratori che avevano sancito il divieto, non avevano previsto anche un numero sufficiente di posti a sosta libera. La sentenza, come capita spesso, è divenuta una sorta di riferimento, sia per i trasgressori convinti di essere stati ingiustamente multati, sia per i giudici che, a vario grado, si trovano a decidere sulla fondatezza degli impianti dei ricorsi. A Milano, per esempio, il Giudice di Pace ha dato ragione ad un’automobilista, particolarmente soggetto a veder appeso, al proprio tergicristallo, avvisi di accertamento redatti da ausiliari della sosta e polizia locale. Il trasgressore “recidivo”, dopo aver collezionato il quindicesimo verbale, ha deciso di presentare ricorso: lui, infatti, è domiciliato in via Adige, pur non avendovi ancora ottenuto la residenza. In quella zona, sono però previsti solo parcheggi a pagamento orario, contrassegnati dalle strisce blu, e posti macchina riservati ai residenti. Il ricorso è ben circostanziato, grazie anche all’assistenza del Codacons: il trasgressore abita lì, ma ancora non vi è formalmente residente, deve parcheggiare la macchina, ma non sa dove, visto che non ci sono posti a sosta libera, e non può permettersi di pagare 1 euro e 20 centesimi ogni ora, per 11 ore al giorno, 365 giorni l’anno. L’impianto è, dunque, solido, ed il Giudice di Pace incaricato del procedimento, Ines Robolotti, lo accoglie, definendo manifestamente nullo il verbale redatto dalla Polizia Locale milanese.
E con questa, fanno due: dopo la determinazione della Cassazione dello scorso 9 gennaio, infatti, anche il Giudice di Pace di Salerno aveva emesso un dispositivo di sentenza simile. L’articolo 7 comma 8 del Codice della Strada, infatti, recita: “Qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f) , su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia, o senza dispositivi di controllo di durata della sosta. Tale obbligo non sussiste per le zone definite a norma dell’articolo 3 "area pedonale" e “zona a traffico limitato, nonché per quelle definite "A" dall’articolo 2 del decreto del ministro dei Lavori pubblici 1444/68 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, e in altre zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico”.
Dunque, serve una giusta proporzionalità fra i posti a pagamento e quelli gratuiti e contiguità fra le due aree destinate alle due tipologia di sosta.
Esattamente come accadde nel caso del comune sardo, anche l’amministrazione municipale milanese fa sentire la propria voce. “Non conosco i dettagli della sentenza – ha detto all’Ansa l’assessore alla Mobilità, ai Trasporti ed all’Ambiente, Edoardo Croci – ma posso dire che la sosta a Milano è stata regolamentata, proprio seguendo l’articolo 7, con una delibera della Giunta del 2003. In base a quell’articolo sono state rilevate le zone di rilevanza urbanistica, nelle quali, sempre secondo la legge, la sosta deve essere regolamentata solo con strisce gialle e blu. E l’area di rilevanza urbanistica a Milano comprende tutta la parte della città all’interno della cerchia filoviaria”. In parole semplici, ci sembra di capire, la regolamentazione della sosta è del tutto valida e destinata a reggere le bordate che si profilano in arrivo. Anche se, il caso dell’automobilista che ha vinto il ricorso, potrebbe essere valutato in maniera diversa perché di fatto residente, pur non avendo ottenuto la formale iscrizione anagrafica. La norma, insomma, garantisce le dovute tutele proprio i residenti. “Proprio in questi giorni – aggiunge l’assessore Croci – l’amministrazione sta discutendo di regolamentare la sosta anche in altre aree, partendo dalla logica di proteggere gli spazi per i residenti. Ad esempio, si pensa di intervenire con la regolamentazione nelle aree d’accesso alla metropoli, come i capolinea della metro, attualmente escluse”. (ASAPS).


Da asaps.it del 10.01.2007

Comuni devono disporre parcheggi gratuiti in tutta la città
Multe nulle se non c’è parcheggio libero
Cassazione, sentenza a Sezioni Unite: posteggiare sulle strisce blu senza ticket va bene se non c’è parcheggio libero in zona

ROMA - La gran parte delle multe per divieto di sosta potrebbe avere le ore contate. Sono infatti nulle le multe inflitte agli automobilisti che parcheggiano nelle aree a pagamento se «vicino» a quelle zone non è stato predisposto anche un «parcheggio libero». Lo sancisce la Corte di Cassazione che a Sezioni Unite civili stabilisce che il giudice ordinario legittimamente può annnullare una contravvenzione inflitta in zona di parcheggio a pagamento se è stato violato da parte dei comuni «l’obbligo di istituire zone di parcheggio gratuito e libero in prossimitá di aree in cui è vietata la sosta o previsto il parcheggio solo a pagamento».
La stessa sentenza però esclude l’obbligo di creare parcheggi gratuiti nelle zone a traffico limitato, nelle aree pedonali e in quelle di particolare rilevanza urbanistica. Ebbene, la delibera 104 del 2004, emanata dal Consiglio comunale di Roma, include tutte le aree nelle quali sono presenti le «strisce blu» tra quelle definite «di particolare rilevanza urbanistica». Gli eventuali ricorsi presentati dagli automobilisti romani che non hanno pagato per il parcheggio, quindi, non potrebbero essere accolti.
LA SENTENZA - Il principio è contenuto nella sentenza 116, con la quale i supremi giudici hanno respinto il ricorso del comune sardo di Quartu Sant’Elena che si era opposto alla cancellazione di alcune multe inflitte ad un avvocato., Gavino S. che aveva parcheggiato la macchina della moglie in zona a pagamento senza esporre il tagliando attestante il pagamento. Il giudice di Pace di Cagliari aveva dichiarato nulli i verbali perchè l’unico parcheggio libero predisposto da un’ordinanza del sindaco era in una «zona lontanissima».
Contro questo verdetto il comune di Quartu aveva protestato in Cassazione. La Suprema Corte, però, ha affermato che il reclamo «non merita accoglimento» in quanto il comune non aveva emanato «provvedimenti amministrativi istitutivi delle zone di parcheggio a pagamento accompagnate anche dall’obbligo di prevedere aree di parcheggio libere». Ad avviso delle Sezioni Unite al giudice di pace è consentito accertare eventuali vizi di legittimità, nelle delibere comunali relative all’istituzione di posteggi a pagamento, «come quello consistente nella violazione dell’obbligo di istituire zone di parcheggio gratuito e libero in prossimità di aree in cui venga vietata la sosta o previsto il parcheggio solo a pagamento». Per quanto riguarda la zona nella quale posteggiava l’avvocato Gavino S., il comune di Quartu non ha mai dimostrato che tale area rientrasse, quanto meno, nella zona "A" ossia tra quelle di rilevante interesse urbanistico.

ZONE DI RILEVANTE INTERESSE URBANISTICO - La stessa sentenza infatti esclude l’obbligo di creare parcheggi gratuiti nelle zone a traffico limitato, nelle aree pedonali e in quelle di particolare rilevanza urbanistica. Una scelta quest’ultima che potrebbe essere utilizzata soprattutto nelle città d’arte. A roma ad esempio, la delibera 104 del 2004, emanata dal Consiglio comunale, include tutte le aree nelle quali sono presenti le «strisce blu» tra quelle definite «di particolare rilevanza urbanistica». Gli eventuali ricorsi presentati dagli automobilisti romani che non hanno pagato per il parcheggio, quindi, non potrebbero essere accolti.

Da Corriere.it

© asaps.it
Lunedì, 23 Luglio 2007
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK