(ASAPS) – Pochi italiani conoscono i limiti vigenti in materia di
alcol e guida. A rilevarlo è uno studio commissionato dalla Direct Line, la
compagnia di assicurazione auto del colosso britannico Royal Bank of Scotland,
dal quale emerge che solo il 36% conosce il limite preciso imposto dalla legge.
(Lo ricordiamo è di 0,50 grammi per litro). L’indagine è stata effettuata su un
campione di 1.137 automobilisti italiani e rileva picchi di ignoranza
preoccupanti: a Torino, per esempio, il livello di conoscenza si abbassa
ulteriormente (29%), seguito da Palermo, dove solo il 31% degli automobilisti
ha risposto correttamente alla domanda. Inoltre molti individui “campione” non
sanno che basterebbe fare una pausa, anche piuttosto lunga, per evitare di
mettersi al volante quando l’effetto dell’alcol è all’apice. Per smaltirlo i
tempi variano a seconda del tipo di bevanda e della quantità assunta. Ad
esempio per eliminare dal sangue la presenza di un bicchiere di whisky, a un
uomo di corporatura media, occorrono circa quattro ore, mentre dopo aver bevuto
un bicchiere di vino o una birra piccola non bisognerebbe mettersi al volante
per le successive due ore. Se invece si beve mezza bottiglia di vino durante il
pasto bisognerebbe aspettare sei ore prima di riacquistare totalmente la
sobrietà. Un’altra ricerca ha dimostrato che se si guida dopo aver superato il
limite di alcool previsto dalla legge, il rischio di incidente è 25 volte
superiore alla media. Il problema dell’ignoranza sugli effetti dell’alcol al
volante non riguarda, però, solo il Belpaese. In Inghilterra, ad esempio, una
recente ricerca ha rivelato che solo un guidatore su dieci conosce i tempi
necessari a smaltire l’alcool presente nel sangue. (ASAPS)
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