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Rassegna stampa Alcol e guida del 25 luglio 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 

 

IL GAZZETTINO

Vendrame: «La vita dei giovani vale ben più di una birra»

Dall’inizio dell’anno ogni giorno sulle strade italiane si registrano mediamente 8,5 incidenti mortali. Il computo totale delle vittime (fonte polizia e carabinieri) supera i 1500 decessi. Molti di questi incidenti mortali sono stati causati da abusi di sostanze alcoliche: chi guidava, nelle ore precedenti aveva dunque assunto in maniera più o meno abbondante alcolici. Sono questi i dati che riporta Filippo Vendrame, coordinatore provinciale dei Giovani della Margherita trevigiani. E aggiunge: «Test rigorosi hanno riscontrato che a 0,5 i riflessi peggiorano del 100% e si insinua uno stato di euforia fittizia molto pericolosa». Per questo giudica assolutamente scandalose le dichiarazioni di Giannino Venerandi, titolare della Discoteca Odissea, che chiede che il limite alcolemico venga innalzato.

«Caro Venerandi, chi abusa nell’assunzione di bevande alcoliche diventa un pericolo per se stesso e per chi gli sta attorno, non possiamo certo giocare con la vita dei giovani solo per poter vendere qualche birra in più».


IL GAZZETTINO

Proprio ieri il consigliere regionale ...

Proprio ieri il consigliere regionale Diego Bottacin (Margherita) ha annunciato che questa mattina domanderà uno stanziamento straordinario da parte della Regione per incrementare il numero di autovelox e di etilometri sulle strade del Veneto. "Chi beve non guida. Punto", ha sentenziato Bottacin, scagliandosi contro la proposta di aumentare il tasso alcolemico consentito per guidare fatta dal titolare dell’Odissea Giannino Venerandi. Eppure l’idea di alzare i limiti piace. Votano a favore le discoteche, ma anche i ristoratori. Prima c’è stato il sostegno di Federico Ochs del Margot, poi la solidarietà di Nicola Atalmi, l’unico politico della Marca che ha detto sì alla modifica dei limiti, adesso, invece, è il turno di Celeste Tonon, patron dell’omonimo ristorante.

«Secondo me, se bevi due bicchieri di vino non è che vedi due strade. Ne vedi comunque una», scherza Tonon.

Però probabilmente sei fuori dai limiti consentiti dalla legge

«I limiti sono penalizzanti».

È quindi favorevole ad alzare lo 0,5 che è permesso per mettersi al volante?

«Assolutamente sì: quella soglia è troppo severa. Bisognerebbe lasciare un po’ più di allegria».

Venerandi ha detto che le forze dell’ordine controllano soprattutto le discoteche e non fanno l’alcoltest fuori dai ristoranti. È vero?

«È giusto che le cose stiano così. Io finora non ho mai visto nessuno uscire barcollando dal mio locale, perché i clienti da me, oltre a bere, mangiano. La stessa cosa non si può dire delle discoteche».

Ma una volta pagato il conto, i suoi ospiti non temono di imbattersi in un controllo?

«A volte mi capita di sentire qualche battuta a proposito. Dicono che si sono fatti una buona bottiglia e che quindi dovranno stare attenti per strada».

Forse i trevigiani bevono troppo?

«Bevono il giusto. Tendono a divertirsi maggiormente quando ci sono delle feste, bevendo qualcosina di più, ma nessuno assume alcolici per stare male».

All’uscita da un evento organizzato con il suo catering quanti passerebbero indenni l’alcoltest?

«Il cinquanta per cento. C’è chi sta attento. Per esempio, alla fine di una festa assieme alla torta diamo sempre un bicchiere di cartizze, la maggior parte dei quali rientra pieno».

Bisognerebbe vedere cosa è stato bevuto prima

«In verità spesso ci chiedono di preparare aperitivi belli carichi, magari a base di vodka, perché chi dà una festa vuole che i suoi invitati entrino subito nello spirito giusto. Così serviamo cocktail che potremmo definire truccati per mandare immediatamente in balla gli ospiti; ma poi c’è tutta la notte per smaltire».

E i giovani? Stesso trattamento?

«A volte c’è qualcuno che sta male, perché beve senza mangiare, ma capita sempre meno e io stesso controllo i ragazzi perché stiano bene e si divertano senza eccedere».

È una specie di padre putativo

«Sì, mi piace molto stare con i giovani e sono contento di tenerli d’occhio. Anche i genitori si fidano della mia presenza».

Spostiamoci al ristorante: i trevigiani hanno fama di bere parecchio. Conferma?

«Non sono degli ubriaconi, ma nemmeno degli intenditori. Solo dieci coppie su cento sanno bere bene: la tendenza è quella di scegliere vini facili».

È vero che le donne bevono sempre di più?

«È vero. D’altronde l’uomo fa bere volentieri la sua compagna magari per avere qualcosa in più. A volte per raggiungere il suo scopo fa perfino l’occhiolino al cameriere».

Messaggi in codice! Ma è lecito?

«Il cameriere se può diventa complice del cliente». (*)

Anna Girotto

(*) Nota: l’aspetto più preoccupante non è che ci siano persone che affrontano i problemi alcol correlati con tanta leggerezza, ma che queste persone abbiano così tanto credito ed attenzione da essere sempre i primi e a volte gli unici ad essere ascoltati quando si devono prendere decisioni in merito alla sicurezza stradale.


IL GAZZETTINO (Belluno)

ALCOL ALLA GUIDA 

Il limite tollerato dovrebbe essere alzato a un grammo

Lettera al cronista:

Stato di Diritto e stato di Polizia.

Si fa un gran parlare in questi giorni di chi si mette alla guida con un tasso alcolico percentuale di grammi 0,5 per litro di sangue.

Per un uomo normale che ha cinque litri di sangue in corpo è l’equivalente di due bicchieri di vino. Tasso alcolico troppo basso, dunque, che andrebbe elevato ad un grammo.

Per questa semplice ragione (che è diventata ormai una barzelletta), chi è colui che non ha bevuto in ristorante o al bar a mezzogiorno o alla sera due o tre bicchieri di vino e poi si è messo alla guida?

Alle Forze dell’ordine non interessa. Se ti sorprendono alterato scatta la denuncia ed il ritiro della patente. Ma, non avendone il tempo, sono pochi i soggetti esaminati, se non uno solo. Alla sera al Bar tutti sarebbero colpevoli; dunque tutti colpevoli, nessun colpevole.

È ora di finirla col "dalli all’untore"; la nostra Provincia (e quella di Treviso prima in Italia per la produzione di vino) ha una popolazione che non disdegna il buon bicchiere di vino, sia come aperitivo che come bibita da pasto. Tra questi numerosi politici e le stesse Forze dell’ordine.

Ritirare patenti per uno o due mesi ed appioppare multe salate, alle volte con sicumeria e vera e propria violenza, equivale a Stato di Polizia e non a Stato di diritto. Equivale ad inasprire il rapporto del cittadino contribuente con lo Stato sovrano. Equivale a far lavorare di più la giustizia, quando un po’ di buon senso non guasterebbe da entrambe le parti.

È vero, è successo un grave incidente alle 8 di mattina di recente alla periferia di Belluno, a causa dell’abuso dell’alcol. Ma questa è l’eccezione, e non la regola. Infatti, con le recenti misure restrittive (multe e calo di punti patente), gli incidenti sono diminuiti notevolmente rispetto ad uno o due anni fa.

Che si vuol fare ancora: mettere in prigione tutti gli automobilisti che entrano al bar? Suvvia, non esageriamo. (*)

G.S.P.

Belluno

(*) Nota: il diritto di esprimere la propria opinione non include necessariamente quello di venire presi sul serio. Più volte abbiamo letto simili considerazioni; frutto di una generica insofferenza alle regole e della poca informazione sul problema alcol-guida. Richiedere una sostanziale invalidazione della legge perché ha dimostrato di funzionare è piuttosto originale come argomentazione. In questo caso però diventa persino inutile spiegare che la legge ha lo scopo di tutelare la vita umana e non di perseguitare gli automobilisti che vanno al bar. A meno che non ci entrino con tutta l’auto!


IL TRENTINO

Una serata con i 600 ragazzi del Fiorentina tra spritz e birra

«Happy hour? Sopportateci»

«A Padova è assolutamente normale». «Trento città triste» «Si lamentano ma sono stati giovani anche loro»

di Daniele Loss

TRENTO. La trasformazione di Trento ogni martedì sera. Ore 20: arrivano i primi. Ore 21: sono già un centinaio. Ore 22: la folla. Ore 22.30: ecco le «sbronze». Ore 23: stop alle birre e agli spritz. Ore 24: tutti a nanna?

Non è proprio così, perché a mezzanotte il centro storico è ancora animato da centinaia di ragazzi tra i 16 e 30 anni.

Ma ripartiamo dalle 20, quando arriva il primo capannello di giovani che si piazza davanti al bar «Fiorentina» in via Calepina.

La gente continua ad arrivare in massa e, a macchia d’olio, la folla si espande sino a piazzetta D’Arogno e al bar «Posta».

«Sembra di essere nella “Piazza degli spritz” a Padova» - commenta Angela Zambaldi che studia Scienze della Comunicazione nell’ateneo patavino -. «Per me è normale vedere così tanti ragazzi di sera bere in strada. A Padova, ogni mercoledì, la piazzetta vicino al polo universitario diventa il ritrovo di centinaia di studenti».

Per Trento, invece, non è una cosa così normale. Con lo sviluppo dell’università trentina sono arrivate frotte di studenti dalle regioni limitrofe che hanno “insegnato” ai colleghi trentini come si fa baldoria a suon di happy hour e spritz. I gestori dei locali notturni hanno appreso velocemente la ricetta e hanno applicato il modello «made in Veneto».

Il risultato? Code chilometriche davanti al «Fiorentina», il bar che per primo ha osato con l’happy hour. Hanno contribuito al tutto esaurito anche la posizione, centralissima, e la simpatia dei gestori Tiziana e Marco Antonucci. Un cocktail vincente che attira ogni martedì sera centinaia di under 30.

D’altronde «siamo dei pecoroni. Basta che ci sia un posto e tutti ci catapultiamo lì» afferma sorridendo Elisa Pegoretti. «Ma a Trento non c’è altro oltre al Fiorentina», ribatte Erik Tomedi.

«Dovrebbero darci un’alternativa - continua Erik - se non vogliono che la gente stia qui in strada a bere. Noi non facciamo nulla di male: beviamo qualche birra e scambiare due chiacchiere. È solo un giorno la settimana e i residenti potrebbero essere più tolleranti».

Qualcuno ironizza sulla remota possibilità di chiusura del «Fiorentina». «Se decidono di chiudere anche questo locale, giuro che porto qui io i fusti di birra e la distribuisco a tutti». Polemico invece Davide Coraiola: «È inutile volere una città universitaria e dopo negare i luoghi di divertimento agli studenti. Anche le possibilità che offre una città dal punto di vista della vita notturna è una prerogativa per la scelta dell’università da parte degli studenti». Davide incita inoltre la pubblica amministrazione a proporre serate universitarie. «Dovrebbero creare luoghi di svago al di fuori del centro storico, ad esempio in periferia dove si può fare casino sino a tardi. A Gardolo, Roncafort o alle Ghiaie, insomma un posto raggiungibile con i mezzi pubblici».

Il giovedì il centro storico di Trento si sfolla, perché finito l’happy hour del Fiorentina e la serata delle Albere, il mercoledì sera, non resta più niente. «L’ateneo di Trento è il secondo ateneo d’Italia, ma è triste: il week end in città non resta più nessuno» sostiene Manlio Mancinelli.

Ma c’è anche qualcuno che si mette nei panni dei residenti della zona e commenta «i residenti non hanno tutti i torti - sostiene Denis Pontalti -. Una cosa è la notte bianca, l’altra è avere tutti i martedì ragazzi che bevono sotto casa. Se abitassi sopra anch’io...».

Liliana Scoz, già un po’ brilla, esclama «ma non dovrebbero essere tutti in vacanza i residenti?». Seguita a ruota da Dimitri Toaldo, vicentino neo laureato in Economia e Commercio con 110 e lode, che apostrofa con frasi non proprio da galateo i vicini “lamentosi” del «Fiorentina».

Già qualche birra in corpo di troppo per Luca che commenta semplicemente «Carpe diem», probabilmente in riferimento a qualche biondina seduta accanto a lui. Più serio, invece, Gianfranco che invita a tornare in dietro con la memoria di qualche anno. «Dovrebbero capirci, anche loro da giovani si saranno divertiti e non credo in silenzio». Nicholas e Fabio, che ci mettono un quarto d’ora a farsi fotografare (qualche birra di troppo?) sostengono l’happy hour: «È un bel modo per raggruppare i giovani questo».

Il gestore del «Fiorentina», dal canto suo, invoca più tolleranza da parte dei residenti: «Io mi impegno a pulire dopo chiusura tutta la zona e non vi dico cosa trovo... Loro dovrebbero essere più tolleranti».


IL GAZZETTINO (Rovigo)

Presentata in Provincia la preparazione di una bevanda analcolica da servire ai giovani 

Bere senza sballo, la sfida è aperta

(f.p.) Può un drink analcolico confrontarsi e superare nel gusto dei giovani le normali bevande alcoliche che tanti danni diretti e indiretti provocano all’organismo e all’incolumità di chi le assume? A livello di sapore forse sì. Quanto alle abitudini e soprattutto allo scopo per cui i ragazzi assumono alcol, beh, pare difficile. Per la Provincia è tuttavia una sfida che vale la pena di essere raccolta. È nata così l’idea di servire in bar, pub, discoteche e luoghi d’incontro, il drink che ieri si è iniziato a degustare a Palazzo Celio. In campo sono scese le distillerie Mantovani con diverse varianti alla frutta preparate sul posto da Enrico Bellinello (Millionaire e Palazzo Rosso) ed Aser Portesan (Caffè Nazionale) sulle tre basi proposte.

«L’idea ha spiegato l’assessore provinciale Tiziana Virigili è proprio sostituire le bevande alcoliche».

Prima di essere prodotta ufficialmente il drink sarà testato. Una volta fissata la base, le varianti saranno ideate e proposte dai vari locali. L’istituto d’arte di Castelmassa studierà la forma della bottiglia, l’etichetta e il nome.

L’iniziativa rientra nel progetto "Locale amico" voluto dall’assessorato alle Politiche giovanili. Curiosità: lo studio di una bevanda analcolica che vede protagonisti le istituzioni e i privati, dovrebbe essere un novità assoluta in Italia.


ASCA

PUGLIA/SICUREZZA STRADE: SABATO PARTE CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE 

Roma, 26 lug - Prende il via sabato 28 luglio la campagna di sensibilizzazione sui temi della sicurezza stradale lanciata dalla Regione Puglia.

Il progetto, coordinato dall’assessorato ai trasporti regionale, prevede iniziative diffuse su tutto il territorio pugliese e rivolte soprattutto ai giovani utenti della strada. Nel periodo estivo le piu’ note discoteche della regione ospiteranno momenti di informazione e di comunicazione sui rischi legati alla velocita’, al mancato rispetto del codice della strada, all’uso di alcool e di sostanze non compatibili con la guida sicura.

Sabato prossimo al Nafoura di Castellaneta, ma poi ogni settimana in un locale diverso, i volontari dell’associazione Ciao Vinny, particolarmente impegnati sulle tematiche della prevenzione dei rischi e della formazione dei giovani al rispetto della vita, distribuiranno materiali informativi, invitando i gruppi a scegliere un ’’guidatore designato’’ che si impegni a consumare solo bevande analcoliche per affrontare in sicurezza il ritorno a casa.

Piccoli ma significativi incentivi per chi, volontariamente, chiedera’ di sottoporsi, all’uscita dal locale, alla prova dell’etilometro: ingressi gratuiti in discoteca e simpatici gadget. Nel corso della serata, a cura dei DJ di Radionorba, verranno lanciati messaggi sul corretto comportamento su strada e proiettati brevi video di sensibilizzazione al problema. Primo fra tutti lo spot che vede protagonista di tutta la campagna Dario Vergassola, il testimonial d’eccezione del progetto regionale che invita, a suo modo, a ’’mettersi sulla buona strada’’.

Dopo il Nafoura, e per tutto il mese di agosto, saranno le discoteche del Salento, del Gargano e della costa barese ad ospitare l’iniziativa. Con un solo obiettivo: contribuire a rafforzare il rispetto e l’amore per la vita.

res-mpd/mcc/ss


IL GAZZETTINO (Treviso) ALLE CAVE 

Corso di guida sicura con alcol test per aspiranti centauri

Vittorio Veneto

I centauri del motoclub Fadalto-Santa Croce si fanno sentire con una nuova proposta "on the road" per affrontare la strada con una guida che sia difensiva e sicura. Domenica 29, 15 allievi si cimenteranno nel corso presso il centro di guida sicura "Alle cave" di Vittorio Veneto. Una giornata dedicata alla sicurezza per tutti i motociclisti, aperta ad appassionati e curiosi, realizzata con il patrocinio della Provincia con tanto di attestato di partecipazione. l corsisti inizieranno la giornata alle 8.30 con il controllo della vista e dei riflessi, lezioni di teoria, giri in pista liberi con cui i 5 istruttori valuteranno gli allievi per poi trasferirsi sulla strada. Al termine della pausa pranzo alcol test, controllo con etilometro omologato: "Per rendersi conto dell’effetto che può avere una birra o un bicchier di vino" (*) spiega Denis Ricesso coordinatore della giornata. A seguire le prove di equilibrio statico e dinamico, frenate d’emergenza e indicazioni per evitare ostacoli improvvisi. Fino alle 18.30 ci saranno anche appuntamenti ad ingresso libero con incontri sul tema della sicurezza, check-up gratuito di sicurezza sulle moto ed esposizione di moto, abbigliamento tecnico e accessori. Erica Bet

(*) Nota: ad un corso di guida sicura rivolto ad una associazione di centauri non dovrebbe essere difficile far comprendere che alcolici e guida non devono essere associati. In tal caso non servono etilometri. Le persone accomunate dalla stessa passione sono spesso all’avanguardia nella conoscenza tecnica e culturale relative ai loro interessi. La loro maggiore sensibilità potrebbe essere sfruttata per incoraggiarli ad essere loro stessi promotori di comportamenti virtuosi. I motociclisti lo sono stati in passato per l’uso del casco e l’uso delle luci accese anche di giorno.


LA REPUBBLICA

6.000 MORTI SULLE STRADE OGNI ANNO PER ABUSO DI ALCOL (*)

Ogni anno in Italia sono 6.000 i morti sulle strade per abuso di alcol, dei quali 2.800-3.000 vedono protagonisti i giovani tra i 18 e i 25 anni. A queste cifre spaventose bisogna aggiungere i 25.000 decessi dovuti a dipendenza da alcol. Questi i dati sconvolgenti che emergono da uno studio condotto dall’equipe del professor Emanuele Scafato, membro dell’Istituto superiore della sanita’, nonche’ direttore del centro collaboratore dell’Organizzazione mondiale della sanita’ per la ricerca sull’alcol. I dati, che prendono in esame il panorama europeo, sono stati presentati in occasione della conferenza stampa sulle strategie nazionali ed internazionali da perseguire per combattere la piaga dell’alcol, che tanti danni sta producendo soprattutto tra i ragazzi, che si e’ tenuta presso la sede della fondazione dell’Enpam (Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri). L’analisi delle cause che determinano gli incidenti stradali mostra che, a livello europeo, un incidente su quattro (25%) e’ attribuibile all’alcol, e che negli incidenti causati da guida in stato di ubriachezza la stragrande maggioranza delle persone coinvolte (96%) e’ rappresentata da individui di sesso maschile, di cui il 33% giovani o giovani adulti di eta’ compresa tra i 15 e i 34 anni. Le quantita’ consumate di alcol, stando sempre al rapporto illustrato dal professor Scafato, e i livelli di alcol nel sangue giocano un ruolo determinante sulle condizioni di idoneita’ psicofisica alla guida, e quindi sul livello di rischio cui ci si espone mettendosi al volante dopo aver ingerito quantita’ anche moderate di alcol.

(*) Nota: se il totale dei morti per incidenti stradali è di circa 7.000 decessi la cifra di 6.000 attribuibili alla correlazione alcol-guida non è reale. Dal punto di vista statistico cambia molto. Ma, per chi é impegnato nella prevenzione degli incidenti causati dagli alcolici, qualsiasi cifra giustifica il proprio impegno


IL SECOLO XIX

Autista fermato ubriaco, è la sesta volta

Controlli sulle strade

Giro di vite anche sull’A26. La polstrada sequestra auto e patente a un ventenne che a velocità folle sorpassava a destra

Alessandria. Fermato a mezzogiorno, nei pressi di Tortona, dalla polizia stradale durante un servizio di controllo di mezzi pesanti e sottoposto all’alcotest, è risultato positivo con un tasso di 1,28 contro un limite massimo di 0,50. È un uomo di 55 anni, abitante in città, dipendente di un autotrasportatore. Dagli accertamenti è emerso che la violazione era la sesta, nel giro di dieci anni. Il primo episodio a Brescia e risale al ’97. Poi c’è stato quello del 2004, fermato dai carabinieri di Pontecurone, patente ritirata e procedimento penale (patteggia 700 euro); a settembre dello stesso anno, dopo un incidente a Castellazzo Bormida, rifiuta di sottoporsi all’alcotest; tre mesi dopo, a Vigevano, gli viene accertato un tasso alcolico oltre il limite, patente sospesa due mesi. Infine a maggio 2006, dopo un incidente sulla A26 viene trovato con un tasso alcolimetrico alto: documento di guida sospeso due mesi e poi a tempo indeterminato sino alla visita medica.

Anche una commerciante alessandrina è finita nei guai per avere bevuto troppo. Nelle prime ore di sabato, al volante della sua auto, ha tamponato e danneggiato alcuni veicoli in sosta in via Marengo. La polizia stradale l’ha identificata su indicazione di alcuni testimoni. Nel fine settimana altre cinque persone sono state denunciate per guida in stato di ebbrezza, una delle quali anche per avere assunto stupefacenti.

Automobilisti ubriachi fermati anche sull’A26 dalla polstrada: V.E.A.R., 20 anni, uno straniero residente a Ovada, controllato alla guida di una Peugeot nei pressi del casello di Ovada è stato trovato completamente ubriaco. Ritiro della patente, sequestro dell’auto e denuncia alla magistratura. E sempre sull’A26, la pattuglia ha inseguito e poi fermato un milanese di 20 anni che ad alta velocità si cimentava in una serie di sorpassi a destra e in curva, altre gravi infrazioni al codice della strada. Una somma di infrazioni che gli han fatto dire addio alla patente presa da poche settimane. 


IL GAZZETTINO (Udine)

Violento con la compagna, arrestato 

A Marano un regista svizzero rompe il naso alla fidanzata che rifiuta un rapporto sessuale

Marano Lagunare

Violento con la fidanzata che gli aveva rifiutato un rapporto sessuale, un regista svizzero in vacanza in Friuli è finito in carcere. L’uomo, 33 anni, originario di Martigny, aveva perso la testa dopo aver esagerato con i superalcolici e con un pugno ha rotto il naso alla compagna. È stato arrestato per le ipotesi di tentata violenza sessuale e di lesioni. A valutare la sua posizione sarà il sostituto procuratore Maria Grazia Zaina, che ieri mattina ha disposto ulteriori accertamenti per configurare le accuse.

La vicenda ha come scenario l’Albergo Jolanda di Marano Lagunare. È stato il responsabile dell’hotel, ieri notte, poco prima dell’1.30, a chiedere l’intervento dei carabinieri. La donna, 31 anni, insegnante di lingue, anche lei residente in Svizzera, era scesa con un fazzoletto intriso di sangue premuto sul volto. Il fidanzato la inseguiva minaccioso.

A gestire l’intervento sono stati i carabinieri del Norm di Latisana. La vittima è stata accompagnata all’ospedale di Latisana, dove le è stata riscontrata la frattura del setto nasale ed è stata dimessa con una prognosi di 30 giorni. Il regista, ancora stravolto dall’abuso di alcolici, è stato arrestato e accompagnato nel carcere di Udine (gli è stato nominato l’avvocato Orazio Esposito).

Dalla ricostruzione fatta sul momento, sarebbe emerso che la coppia è rientrata in albergo verso mezzanotte. Poco dopo è cominciato il trambusto. Urla, rumori, porte che sbattevano, lei che gridava in terrazzo. Il responsabile dell’hotel li ha pregati di calmarsi, perchè stavano disturbando gli altri clienti. Ma i contrasti tra i due fidanzati, che stanno assieme da circa un anno, sarebbero continuati in un crescendo di grida, pugni e calci. Finchè la donna, che per sfuggire all’ira del trentatreenne si era anche chiusa in bagno, è stata colpita al volto e ha cercato aiuto alla reception.

Inizialmente la vittima ha dichiarato ai carabinieri che a scatenare la violenta reazione del compagno sarebbe stata una richiesta sessuale che lei stessa ha respinto. Ed è questo aspetto che la Procura dovrà valutare per poter contestare il reato di tentata violenza sessuale.


LA SICILIA

Cammarata

Torna ubriaco dal lavoro e picchia la moglie intervengono i carabinieri e lo arrestano 

Cammarata. Vito Scaccia, operaio di 50 anni del luogo ieri è tornato dal lavoro stanco, ma soprattutto ubriaco. Neanche il tempo di chiudere la porta all’ingresso che alla vista della donna che ha sposato è andato in escandescenze.

Urla e strattonamenti hanno immediatamente caratterizzato il menage familiare di questa coppia che da qualche tempo, a detta della donna, pare non fosse il massimo dell’affiatamento. Una delle tante liti che spesso capitano nelle coppie con difficili rapporti di convivenza stava però per degenerare quando, la moglie di Scaccia ha deciso di chiamare i carabinieri. Giunti sul posto, i militari dell’Arma della Compagnia di Cammarata coordinati dal capitano Giuseppe Asti hanno posto fine alla scazzottata, dove a fare ovviamente la parte del «leone» è stato il marito.

Tanto che la donna è stata costretta a ricorrere alle cure del più vicino ospedale per ematomi e graffi sparsi un pò dappertutto.

Ricevuta la coraggiosa denuncia da parte della donna, i carabinieri hanno fatto immediatamente scattare le manette ai polsi di quell’uomo che fino a ieri mai aveva avuto a che fare con problemi di giustizia. A far scatenare nella mente di Scaccia la furia nei confronti della consorte pare possa essere stato «solo» l’eccessivo tasso di alcol presente nel suo sangue, essendo rincasato palesemente alticcio. Dopo avere ratificato gli atti del caso, i militari hanno trasferito l’uomo nel carcere di contrada Petrusa perché ritenuto responsabile di reati come maltrattamenti in famiglia.

Un reato che spesso non emerge perché le donne sottoposte a violenza preferiscono tacere e subire per non mandare a rotoli un matrimonio magari allo sfascio da anni. La moglie di Vito Scaccia ha percorso una strada diversa.

F.D.M.


L’ARENA

VIOLAZIONI. Ha provocato un incidente alcuni giorni fa nella zona di Negrar

Agente Polfer «alticcio» si scontra e poi scappa

Positivo al test dell’alcol, ritirata la patente Danni e botte ai carabinieri Arrestato

Un bicchiere di troppo, una distrazione ma dai carabinieri è stato denunciato perchè, oltre a guidare in stato di ebbrezza, dopo aver provocato un incidente stradale, si è allontanato senza preoccuparsi se l’altro automobilista, una giovane donna, si era fatta male. E il responsabile è un agente della polizia ferroviaria.

Un episodio accaduto nella zona di Negrar qualche giorno fa ma emerso solo ieri e per il poliziotto è scattata la denuncia per aver guidato con un tasso di alcol nel sangue pari a 1,28 milligrammi/litro seguita dal ritiro della patente a cui si è aggiunta la contravvenzione per essersi allontanato senza preoccuparsi di verificare le condizioni della persona che era alla guida dell’auto contro la quale era finito.

L’episodio è accaduto tra Fane e Negrar, la giovane stava guidando quando si è vista venire incontro la macchina condotta dall’agente. Si sono toccati (in maniera abbastanza rumorosa e con danni alla carrozzeria) e mentre lei si è fermata l’altro conducente ha proseguito senza rallentare. La giovane, sotto shock, fortunatamente non ferita ma con migliaia di euro di danni all’auto è scesa e ha avuto la prontezza di chiamare il 112 comunicando quanto avvenuto pochi istanti prima e il modello dell’auto «pirata». Una pattuglia era nelle vicinanze per servizio e poco dopo aver ricevuto la segnalazione ha individuato la macchina responsabile dello scontro. C’è stato un breve inseguimento al termine del quale l’agente è stato raggiunto e fermato. Sottoposto all’alcotest è risultato positivo e per questo è scattato l’immediato ritiro della patente. Avrebbe anche negato la sua responsabilità ma la macchina era incidentata «di fresco» e i segni sulla carrozzeria erano compatibili con i danni riportati dall’altra vettura. Forse era convinto di aver semplicemente urtato con lo specchietto il mezzo che veniva in direzione contraria (anche se i danni ammonterebbero, per entrambi, ad alcune migliaia di euro) sta di fatto che i carabinieri gli hanno mosso l’ulteriore contestazione: quella di aver causato un sinistro senza feriti ma di essersi allontanato senza verificare le condizioni dell’altro conducente. (…)


AVVENIRE

Buona notizia per chi vuol viaggiare sicuro

Arriva l’auto disobbediente e ci salverà dai killer bevuti

Piero Chinellato

La Nissan Motor, casa produttrice di automobili, ha annunciato che ha in corso di sperimentazione una tecnologia per impedire la guida in caso di ebbrezza. L’auto viene dotata di un sistema che incorpora un etilometro: l’analisi dell’alito del conducente, in presenza di alcol eccedente i limiti di legge, fa in modo che il veicolo non si metta in moto. Una notizia piccola piccola, che ci auguriamo possa, nel giro di qualche anno, contribuire ad abbattere il numero di persone che perdono la vita per colpa di automobilisti che hanno bevuto troppo.

Sulle nostre strade birra, vino, cocktail e superalcolici mietono una vera e propria ecatombe. Non più tardi di ieri il sottosegretario Minniti ha rimarcato come almeno il 30% degli incidenti stradali gravi sia correlato all’abuso di alcol. Migliaia di morti all’anno. Il governo affronta la sfida programmando un aumento dei controlli, da portare a un milione all’anno. Il proposito è apprezzabile, ma se consideriamo che i patentati nel nostro Paese sono 35 milioni, è evidente che il numero di esami non è tale da costituire un effettivo deterrente nei confronti delle stragi del sabato sera (e di quelle del venerdì e della domenica). Se poi si va ad analizzare il livello di informazione dei diretti interessati, si scopre che - la ricerca è della società Nextplora, per conto della compagnia di assicurazione Direct Line - solo il 36% degli automobilisti sa che il limite di assunzione dell’alcol è fissato a 0,5 grammi per litro di sangue. Quanti poi sono al corrente che per un uomo di 75 chili tale livello è raggiunto con un paio di birre medie o con un aperitivo e due bicchieri di vino? La differenza tra guidare sobri o farlo con un tasso alcolico superiore al limite - è sempre la ricerca finanziata da Direct Line a provarlo - si concretizza in un rischio di incidente moltiplicato addirittura per 25.

L’insieme di questi dati converge nel sottolineare che quella contro l’alcol è una crociata sacrosanta, e che quanto fatto finora per combatterla, è manifestamente insufficiente. Dal 1° gennaio al 30 giugno di quest’anno nei fine settimana le positività ai controlli sono state il 18%: praticamente un automobilista su cinque. Questo significa che chiunque viaggi tra il venerdì e la domenica sera incontra sul proprio tragitto decine di autentiche mine vaganti. L’unico modo per bloccare l’ecatombe è fermare chi si mette al volante dopo aver bevuto: facendo loro capire il rischio cui sottopongono se stessi e chiunque incontrino sull’asfalto, o bloccandoli con controlli e sanzioni severe. Finché non arriverà il dispositivo Nissan, che sarà opportuno imporre - al pari di cinture, airbag e Abs - non appena la sperimentazione si sarà conclusa positivamente.


CORRIERE DEL VENETO
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IL SECOLO IXI
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