Foto Blaco - archivio Asaps
Entro l’anno le Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Liguria e il Comune di
Modena daranno vita alla prima Scuola interregionale di polizia locale
italiana. E’ questo l’obiettivo dell’intesa adottata dalle quattro giunte
interessate al progetto, punto di approdo di una intensa collaborazione che si
è via via rafforzata nel tempo.
La Scuola interregionale, che nasce per trasformazione dell’attuale Scuola
regionale di polizia locale dell’Emilia-Romagna con sede a Modena, sarà lo
strumento operativo delle tre Regioni per la formazione degli operatori di
polizia municipale e provinciale, circa diecimila tra agenti, quadri e
comandanti.
“Si tratta di un passaggio cruciale per le nostre politiche di prevenzione per
la sicurezza – spiega Federico Gelli, vicepresidente della
Regione Toscana - La strada della collaborazione interregionale permetterà di
mettere insieme e condividere risorse ed esperienze. Dal punto di vista
dell’efficienza della pubblica amministrazione lo ritengo un cammino
doveroso, ma questa scuola va anche esattamente in direzione di quanto ci hanno
richiesto e sollecitato le nostre forze di polizia, fortemente interessate a
una formazione e a un aggiornamento professionale erogato in modo sistematico,
omogeneo e di qualità”.
La formazione degli operatori è infatti uno strumento fondamentale per la
qualificazione e la riorganizzazione delle strutture di polizia locali. La
nuova Scuola interregionale, la cui natura giuridica sarà quella della
Fondazione di partecipazione, curerà in particolare la formazione di base degli
agenti e dei quadri della polizia locale sviluppando le proprie attività
direttamente nei territori interessati. Per la formazione di base non si
sposteranno gli operatori, ma i docenti rendendo. In questo modo si renderà
possibile una formazione unitaria, ma sempre aderente alle esigenze dei diverse
realtà locali.
Il programma di attività della Scuola sarà definito e finanziato annualmente da
ciascuna delle tre Regioni come previsto dalle rispettive legislazioni. Di
questi programmi faranno parte anche le iniziative di formazione e
aggiornamento in comune tra i comandanti e i quadri di polizia locale delle tre
Regioni che
rappresenteranno un’occasione del tutto particolare per un proficuo scambio di
esperienze.
“La costituzione di questa scuola – sottolinea ancora Gelli - è anche un modo
per segnalare concretamente la capacità delle Regioni di fare sistema su un
tema chiave come quello della sicurezza. Ma è anche un modo per richiamare il
governo e il parlamento alle proprie responsabilità, prima fra tutte la
necessità di accelerare i tempi di discussione e approvazione di una legge
nazionale di coordinamento in materia di sicurezza partendo dal testo unitario
adottato anche recentemente da Comuni, Province e Regioni”.
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