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Blaco – archivio Asaps
(ASAPS) FORLÌ, 30 luglio 2007 – Non ci aveva
provato ancora nessuno e, per questo, non potevamo esserne certi. I sondaggi
che avevamo in mente noi, per corroborare le nostre tesi in materia di
sicurezza stradale, sono state anticipate dal Quotidiano Nazionale, che sulle
proprie pagine web ha posto i quesiti ai lettori. Domande precise e dirette,
alle quali non è concesso rispondere “ni”. La prima: “Guida in stato di ebbrezza: giusto il sequestro dell’auto?”. Nel paese delle “intransigenze permissive”, dove non sono pochi
coloro i quali vorrebbero pene esemplari, ma, al tempo stesso, gridano alla
“gabella” quando ricevono un verbale di contravvenzione a casa, o adducono
alibi fantasiosi quando vogliono sottrarsi alla pena per guida in stato di
ebbrezza, il risultato è perentorio. Alla mezzanotte di ieri, avevano espresso
la propria opinione ben 1.162 persone, delle quali la grandissima maggioranza
(86,82%) aveva optato per la linea dura. Solo il 16,18% si era detto contrario.
Ma c’è un’altra
indagine d’opinione, sempre voluta dal QN, che ci sembra doveroso citare. “Giusto scrivere vietato guidare sulle
bottiglie?”. Anche in questo caso, vincono quelli che la pensano come noi,
in materia di sicurezza stradale, pur evidenziando una percentuale di scarto
meno consistente. A tarda sera, si erano espresse 605 persone, la maggior parte
delle quali (65,95%) si sono dette d’accordo, mentre il 34,05% ha espresso
parere contrario. Segno, a nostro
parere, che ancora c’è molto da fare. È comunque un fatto, e lo diciamo da
esperti di sicurezza sulla breccia da molti anni, che l’opinione pubblica stia
cominciando a pensarla in maniera diversa, solo rispetto a qualche mese addietro.
Un anno fa, la nostra e-mail era presa d’assedio da chi contestava l’asprezza
eccessiva delle sanzioni in materia di guida in stato di ebbrezza, la cui
soglia legale è sempre stata oggetto di aspre critiche perché considerata
troppo bassa. Oggi, i giovani ci segnalano le serate a rischio (quelle nelle
quali si promuove il cosiddetto bere
responsabile). Guidare non fa male, bere alcolici sì, anche se con
moderazione. Eppure, non c’è mai nessuno, in discoteca, che richiama i giovani
a non guidare dopo aver bevuto. Un Dj che dice alla balera di non “pippare”
cocaina perché tagliata male (ci riferiamo ai fatti di Bergamo), finisce sulle
prime pagine; eppure, la cocaina tagliata al 30% d’atropina, spacciata –
probabilmente per errore – nella bassa bergamasca, non ha ucciso nessuno. La
stessa provincia è invece insanguinata da decine di vittime dall’inizio
dell’anno. Nessun telegiornale ha mostrato immagini di una discoteca nella
quale si facesse richiami alla sicurezza stradale. Ripetiamo: strano paese,
l’Italia. (ASAPS)
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